Il pollo fritto come fa?, Per Aryanne

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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 20/7/2016, 23:15




Assottigliò vagamente lo sguardo, facendosi preoccupato quando l'amica iniziò a tossire.
Era già pronto ad alzarsi, palmi sul tavolo e gambe dai muscoli tesi, quando l'altra si riprese, facendolo tornare composto.
Evitò eventuali risposte per non finire con l’apparire esageratamente insistente e, per qualche istante, pensò di aver preso un Fiammagranchio.
Alla domanda lasciò il cucchiaio, allargando le braccia ai lati del corpo, indicandosi attorno. Il tono si abbassò, restando udibile per chi gli stava di fronte.

“Siamo circondati da persone che scappano, rinchiudendosi in villaggi.”
Tornò ad impugnare il cucchiaio, quasi con forza. Quel argomento lo infiammava in pochi attimi, sormontando imbarazzo e agitazione.
Rimase in silenzio, arrossendo leggermente. Il predatore che scopriva di essere diventato preda o scappava o mostrava le proprie armi. In quel caso furono riposte quando ammirò la donna apprezzare il suo gesto. Annuì leggermente, meno teso di prima.
Stava tentando di tenere a bada i fagioli magici, prendendone uno al volo, quando un contatto inaspettato lo fece sussultare.
Gli occhi si spalancarono leggermente, mentre il boccone prendeva vie proprie trasverse.

“TaranisOmigosDagdaBelenosTeutatesBrigitLugLevaiutosoffoco.”
Mentre invocava l'aiuto di tutti i suoi Dei, iniziò a tossire, picchiando il pugno al centro del petto, finché la destra si precipitò al bicchiere di bibita fresca, per portarla alle labbra ed annegare parole, preghiere e imprecazioni.
Riprese, con una pretesa verso se stesso degna di lode o biasimo, il contegno, passando la prima nocca destra sulle labbra.

“Scusami, fagioli magici.”
Il vedere il viso arrossato della maga non lo aiutò e così anche il suo colorito assunse toni simili.
Quella frase aveva toccato corde diverse da quelle della lealtà, dell'amicizia, del senso di colpa e del timore, andando a suonare la nota di un uomo che non prendeva batoste senza reagire.
Posato il bicchiere al suo posto, adagiò la mano accanto al piatto, tamburellando con le dita sul legno per qualche secondo. Aveva appena deciso che era il momento di smetterla di giocare e di girare attorno alla faccenda. Aprì e chiuse le dita finché non le strinse in un pugno deciso.

“Come hai affermato prima, sono cambiato anche io. Conosci la mia nuova faccia ma sei sicura di poterti fidare di quel che c'è dietro e portarlo da te?”
Il tono si era fatto fermo, quasi avesse preso sul serio quella vaga allusione. La osservò intensamente, cercando un indizio a una domanda che ancora non sapeva esprimere. Apparve dopo poco, nella sua mente, quando i suoi pensieri raggiunsero il fulcro dei suoi turbamenti.
“Aryanne. Vorrei sapere che intenzioni hai. Rimanere a Londra definitivamente o tornare a viaggiare? Lo so che non dovrei avere il diritto di fare certe domande, ma è importante. Sei mia amica e per questo devo capire com'è la situazione ora.”
Una stoccata, dritta e senza esitazioni. Aveva smesso di studiare pazientemente la situazione e voleva far capire che non era l'idiota svampito di anni prima.
La voce calma ma decisa era udibile solo da chi era prossimo ai due.
Doveva capire se poteva permettersi di fare dei passi in avanti o era meglio cambiare direzione. Aveva una buona memoria e non avrebbe ripetuto gli stessi errori di quando era giovane.
Lealtà, ecco cosa gli stava impedendo di trattarla come avrebbe fatto con altre nella medesima situazione. Le doveva il lato migliore di sé.
 
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MaAryanne
view post Posted on 21/7/2016, 06:38




Ascolta le prime parole del rosso, rendendosi conto del suo sguardo e sposta velocemente la mano, osservandolo afferrare un bicchiere per riprendersi. Il primo istinto è quello di aiutarlo e quindi fa per alzarsi, solo quando nota che la situazione si è calmata torna seduta. Anche lei a sua volta porta alle labbra il bicchiere di limonata e porta la schiena contro la sedia, in posizione eretta.

Semplicemente mi fido di te, ti conosco da talmente tanti anni, che non potrei farne a meno. Le cose cambiano e hai ragione, siamo cambiati entrambi dopotutto. Ma non ho paura di te, non ho paura che tu venga a casa mia. Sei voluto partire e mi hai ferito, ma ho capito il motivo, io ti avrei tarpato le ali, ti avrei chiesto di rimanere accanto a me, eri l'unico amico che avevo e quindi mi appoggiano a te. Ma sono cresciuta e ora so di dover contare su me stessa. Puoi essere cambiato quanto vuoi Rob, io comunque credo in te.

Il tono rimane leggero e le gote arrossate, si aspettava una risposta dal rosso, per il suo accenno di passare da lei di poco prima, il suo tono serio poi, non fa altro che farla avvampare ancora di più. Istintivamente volta il viso verso la sua destra, fissando non si sa cosa.

Ho intenzione di rimanere e sto cercando un lavoro, ovvio, se il lavoro lo richiedesse potrei spostarmi per qualche tempo, ma penso che rimarrò qui. A casa non c’è niente ad aspettarmi, quindi penso proprio che mi fermeró qui.

Un sospiro per chinare ancora la schiena verso l'uomo portando le iridi di ghiaccio nelle sue, poggiando entrambi i gomiti sul tavolo e posando il viso sui palmi aperti.

E tu? Hai intenzione di partire ?

Smania per una risposta e lo si può notare , i denti mordono il labbro inferiore con fare nervoso mentre gli occhi ricadono sul piatto che ha in mezzo alle braccia.
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 21/7/2016, 09:02




Un cenno di sorriso prese vita sul volto barbuto, mentre la mano iniziava a far girare il cucchiaio nella minestra senza l'intenzione di portarlo alle labbra.
Il ragazzo che lei conosceva era un ragazzino che le prendeva anche dai Vermicoli, che diceva sempre la sua anche a costo di prendere un brutto voto, un'attivista che però aveva ancora ideali infantili e un animo che non riconosceva più.

“Grazie per avermi riaccolto, Aryanne. Non tradirò la tua fiducia.”
La voce si era fatta più profonda e sinceramente riconoscente, la frase sapeva di promessa, ma di cosa non sapeva dirlo nemmeno lui.
La osservò senza abbassare lo sguardo, vagamente perplesso, spesso sembrava la stessa Serpeverde di anni prima, per poi tornare con quella sua nuova parte di sé, più adulta e aggressiva.
Accettava entrambe le facce e si sentiva accettato, come sempre in sua presenza.
Qualcosa si sbloccò dentro di sé e non era la cena. Come un ammasso di pece sciolta che finiva nelle spaccature di un terreno preparato male, la sua paura principale svanì vagamente, pur lasciando qualche macchia scura.
Il viso si fece per la prima volta sinceramente e totalmente sereno e un sorriso rilassato illuminò il viso.
Si abbassò col volto portandolo ad un’altezza inferiore rispetto a quello dell'amica, piegando leggermente il busto di lato. La mancina si diresse al volto della bionda, con l'intenzione di poggiare con gentilezza le dita sotto al mento e sollevarle di poco il viso, per permetterle di testare serietà e sincerità emanate dalle iridi nere.

“Sono qui per restare. Magari il mio futuro lavoro mi farà viaggiare per qualche impiego, ma voglio una casa fissa ad Hogsmeade, collegata a Londra con la Metropolvere. È da un po’ che ci penso, ho sempre amato quel villaggio. È finito il mio gironzolare e avrò una portalettere.”
Una piccola pausa prima di far tornare la mano al suo posto.
“Così potrai sempre sapere dove sono.”
Non aggiunse altro, riprendendo a cenare. Si sentiva di nuovo se stesso, il Domatore sicuro che aveva combattuto con qualcosa di più spaventoso di una creatura inferocita.
 
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MaAryanne
view post Posted on 21/7/2016, 15:22




Il viso, ancora abbassato, mentre la mancina tiene il cucchiaio, lascia che giri in un modo circolare, mentre qualche ciocca di grano ricade sul viso pallido della giovane. Porta lo sguardo su di lui, alle sue prime parole, sorridendo leggermente.

Mh, non c'è problema, in più sai che ti riprenderei sempre con me, in ogni caso. La prossima volta, se devi partire, avvisami, non ti seguirò in capo al mondo.

Scosta lo sguardo riportandolo alla cena, mollando il cucchiaio sul piatto e muovendo la mano ora libera, ad afferrare il bicchiere ancora una volta. Viene fermata dal contatto della pelli di lui sulla propria, appena sotto al mento. Ed è un brivido che le percorre tutta la spina dorsale e la fa fremere leggermente. Istintivamente, la mano destra scivola lungo tutta la mano di lui, sfiorandola con l'indice, per fermarsi poi sul polso e stringerlo appena con tutta la mano. Assorbe tutte le parole dette dal rosso, con volto serio e pensieroso.

Tornato per restare? Uhm vedremo eh? Ottimo almeno saprò se sarai ancora vivo o meno.

La mano torna ad abbassarsi nello stesso momento di quella di lui, scivolando lungo la coscia ed andando a stringere il tessuto dei pantaloni. Ed infine una domanda, mentre lo sguardo si punta nelle iridi di lui.

Rob, mi hai sempre vista come un'amica? Non hai mai desiderato di più da me?

Un leggero sorriso stende le labbra, e la schiena torna eretta contro la schiena.
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 21/7/2016, 19:38




Sorrise leggermente divertito, il sopracciglio destro si alzò mentre l'angolo corrispondente delle labbra si sollevò di poco, in un'espressione tra sfida e sarcasmo.
”Peccato, volevo chiederti di seguirmi in una vacanza, lontani dal puzzo di questa città.”
Il tono non era totalmente scherzoso, come se non gli dispiacesse l'idea.
La carezza unita alla presa al polso lo fece vacillare, la mano ebbe un leggero spasmo, e le parole mancarono, come bloccate dal cuore che era sbalzato in gola. Il rossore sul volto si accentuò, rivelando che la temperatura del rosso aveva avuto un aumento considerevole.
Deglutì, tentando di non palesare il blocco mentale che lo spingeva verso una frase causale ed imbarazzante.
Ridacchiò sforzatamente, per celare il subbuglio interiore, le parole uscirono a raffica, con una parlantina più rapida del normale.

“Sarebbe già un miglioramento. Non ti dico i miei zii che paternale mi hanno fatto al mio ritorno. Sono il futuro responsabile delle terre della mia famiglia, dovevo restare con i miei a vita per loro... e poi le feste di famiglia saltate, gli incontri di affari persi. Cose così capisci.”
La osservò a lungo, tornando silenzioso. Avrebbe voluto farle la stessa domanda già che non conosceva la risposta.
La mano destra iniziò a stritolare il cucchiaio, ormai fermo in quella cena che continuava a raffreddarsi.

“Ero un ragazzino che pensava solo a mangiare, esercitarsi con gli incanti più problematici, giocare con gli amici e fuggire per il mondo cercando chissà cosa, come tutti. A quei tempi non ho mai desiderato altro dalle persone.”
Sollevò e riabbassò il cucchiaio, lo sguardo rimase come agganciato a quello altrui e divenne allusivo nell’ultima parola.
“Ero.”
Deciso e chiaro. Non si sbilanciò oltre, tornando a finire quel piatto delizioso che proprio non ne voleva sapere di finire nel suo stomaco.
Solo una volta terminato avrebbe indicato la cioccorana, spettatrice silenziosa di quel botta e risposta. Passò con entrambe le mani il tovagliolo su labbra, baffi e pizzetto, per poi metterlo sotto al piatto.

“Umh! Quasi dimenticavo, la vuoi aprire tu quella? Magari trovi Salazar o chissà chi.”
Un cenno del capo al dolce omaggio della casa.
 
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MaAryanne
view post Posted on 24/7/2016, 19:54




Alla prima proposta dell'uomo sorrise divertita annuendo velocemente con il capo.

Se prometti di portarmi in un posto caldo, dove posso vivere in costume da bagno, sono tua MacGregor, mi hai già accanto a te , ovunque tu voglia andare.

Infine accompagnò le parole con una risata mentre lo osserva, la mancina portò l'ultima cucchiaiata di cibo alle labbra per poi riportare la stoviglia sul piatto e far scendere la mancina sulla pancia ormai piena e sazia. Gli occhi finirono inevitabilmente sulle gote del rosso, osservandone quell'arrossamento marcato. A quanto pare non era l'unica ad avere un problema con il gesto di poco prima. Annuii ancora una volta ascoltandolo.

Immagino, anche mio padre non ha preso bene i miei viaggi, figlia unica, secondo lui troppo giovane per viaggiare. Non ti dico la testata di regole che mi ha fatto prima di partire : Tu non devi conoscere dei ragazzi più grandi di te! Non sai che persone possano essere.

L'ultima frase portò un tono ben diverso dal suo, più roco e profondo nel tentativo di imitare il padre. Scrolla leggermente le spalle.

Però dai, in fondo erano solo preoccupati per noi, li posso capire.


Il volto si oscurò per qualche istante, impercettibilmente.

Uhm si, effettivamente non ci ho pensato, in fondo eravamo talmente piccoli. Tutti interessati allo studio e basta eh? Era una domanda che mi ponevo da un pò, tutto qui.

La mancina sventolò di fronte al proprio viso, come a liquidare il discorso, puntando le iridi di ghiaccio sulla cioccorana davanti a lei. Sorrise mostrando la dentatura bianca, per poi muovere le mani velocemente e sbuffare dopo averla aperta .

Oh avrei dovuto saperlo, Tassorosso, sarà la mia ossessione quela dannata casata. Tieni, rosso.

Ancora si trovò a ridere dopo aver parlato, mentre la mancina andò a porgere il contenuto della Cioccorana all'uomo davanti a lei.
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 24/7/2016, 20:58




Inspirò ed espirò per placare l'agitazione crescente, quella frase lo aveva stranito, il battito era aumentato e rimanere seduto ed impassibile iniziava a diventare difficile.
Aveva bisogno di camminare, di scaricare a terra la tensione.

“Sei mai stata in Africa? Io l'ho amata, ci sono rimasto un paio di anni, ci sono creature di tutti i tipi, paesaggi selvaggi, villaggi magici ancorati a tradizioni antiche. Sono ancora vive le figure degli stregoni. È la culla del mondo secondo me.”
Si fece assorto in qualche ricordo ancora vivido.
Un mezzo sorriso tra il divertito e il dubbioso. Adorava i suoi genitori ma non erano così protettivi, possessivi forse e molto pressanti.

“Penso che mia madre sia più preoccupata del profitto e delle proprietà. E fa bene, se non ci fosse lei avremmo già perso tutto. È lei ad organizzare lavoro e acquisti.”
Il tono si fece orgoglioso, così come lo poteva essere un tradizionalista per la propria famiglia.
Lasciò cadere il discorso, ancora acerbo e confuso nella sua mente. Non gli piaceva parlare a sproposito e dare contentini alle persone.
Osservò la donna aprire la cioccorana, rimanendo perplesso.

“Um strano, non salt- ah ecco. Ti pareva.”
La piccola rana di cioccolato scuro gli era saltata dritta in fronte, precipitando nel bicchiere di Whisky Incendiario che aveva appena avvicinato alle labbra con la destra.
“Cioccolato al Whisky, lo vuoi provare?”
Un sorriso divertito mentre la mancina andava a prendere la carta di Helga.
“Sono anni che non la vedevo! Mi manca quel quadro in Sala Comune, quante bevute abbiamo fatto negli ultimi anni…”
Osservò divertito la fondatrice della sua ex casata, sospirando appena prima di tornare alla bionda.
“Ti va di fare due passi dopo? Ti riaccompagno a casa, Londra di notte non è bellissima con tutte quelle bestie per strada.”
Aryanne avrebbe capito chi erano le bestie per lui.
 
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MaAryanne
view post Posted on 24/7/2016, 21:21




Annui ancora alle prime parole del rosso, continuando a tenere le iridi ghiacciate sul viso di lui.

Sono stata in Africa , mi è piaciuta, lo ammetto, ma ho avuto una pessima esperienza con un animale incontrato li, quindi diciamo che non ho bellissimi ricordi.

Una leggera scrollata di spalle, mentre le palpebre si abbassarono assottigliando lo sguardo, nel sentirlo parlare della sua famiglia.

I miei sono sempre stati molto protettivi, mio padre si preoccupa tuttora, fosse per lui rimarrei a casa sua per tutta la vita, così può controllarmi. Beh tua madre deve essere una donna piuttosto forte, gestire tutto da sola non deve essere semplice.

Sorrise nel vedere la rana saltare diritta nel bicchiere di Whisky, e annuisce convinta trattenendo a stento una risata.

Ti pare che rifiuto un bicchiere di whisky al cioccolato? Solo, se quando usciamo non sto ben dritta, ti prego tienimi ed evita che io cada come un salame oppure che inizi a togliermi strati di tessuto, fermami.

Il sorriso si fece più dolce , nel sentirlo parlare della sua casata, lei in fondo non aveva molti ricordi della sua, non aveva mai partecipato alle cose che i suoi compagni organizzavano, per lei era più semplice chiudersi in camera a leggere un buon libro sugli incantesimi, piuttosto che far festa.

Ti manca tanto la scuola Mh? Effettivamente forse era tutto più semplice, meno cose a cui pensare è più modi di ubriacarsi prima delle lezioni.

Scoppiò a ridere questa volta, non trattenendosi più . Rimase per qualche istante paralizzata dopo la proposta del giovane, con occhi spalancati e labbra leggermente socchiuse.

Cos-? Ehm, si certo, ti ringrazio. Sono abituata a convivere con loro Rob, non riuscirebbero a farmi del male nemmeno se fossero in tre, sono solo… inutili, non hanno nessun pregio o magia che possa farmi qualcosa. Però mi farebbe davvero piacere se mi accompagnassi.

E le azzurre finirono sulle proprie mani, che stanno sul grembo, dove le dita giocano con la stoffa dei pantaloni.
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 24/7/2016, 21:53




Si fece serio e curioso allo stesso tempo.
“Quando si visitano zone non monitorate è sempre un rischio, in cosa ti sei imbattuta? Se ti va di parlarne.”
Una certa premura si palesò nell'ultima parte della frase, come se sapesse che certi incontri era meglio lasciarli nel passato.
Alzò i palmi verso l'alto con le braccia leggermente verso la donna e ai lati del proprio corpo, come ad offrire un’ovvietà.

”È una donna scozzese dopotutto. Non è proprio sola, mio padre è sempre presente ma è più portato per le cose pratiche. Ero io quello pronto a rinnovare la zona e a dargli vita. Ed ora hanno bisogno di un Domatore, ma non è mia intenzione vivere con loro e come vogliono loro.”
Parlava con tranquillità e, allo stesso tempo, decisione. Aveva già deciso cosa fare dieci anni prima, era tornato ma non per quella vita.
Lo guardò perplesso e ansioso. Trattendo il bicchiere qualche secondo.

“Facciamo metà a testa allora, così non dovrebbe farti nulla.”
Portò la bevanda alcolica alle labbra, prendendone una sorsata breve, sembrava soddisfatto.
“Niente male! Prova!”
Passato il bicchiere all'altra, non risposte subito, osservando il piatto vuoto per qualche istante, sui baffi rossi c'era qualche sfumatura di cioccolato disciolto nel liquore.
“Mi manca quella sensazione di essere circondato da persone leali, istruite. Il castello in mezzo ai boschi scozzesi, le placide acque del lago e i finti avvistamenti della piovra gigante. Anche assillarti per farmi spiegare le ultime lezioni.”
Ridacchiò divertito da qualcosa di ormai lontano.
“Che razza di ominide sarei se ti lasciassi andare da sola, in mezzo a un porcile, di notte, dopo averti trattenuta per cena? Che ti piaccia o no, ti seguirò finché non avrai attraversato l'uscio di casa.”
Deciso nel parlare, quasi infervolito all'idea di qualche babbano che dava fastidio all’amica, pericoloso o meno che fosse, per quanto una scimmia ignorante potesse esserlo per una maga come lei.
 
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MaAryanne
view post Posted on 24/7/2016, 22:16




Non è il momento ne il luogo, magari poi ne riparliamo in futuro, non ho davvero voglia di parlarne , nulla di che, storia vecchia.

Gli occhi si fissano per qualche istante sul tavolo prima di tornare sull'uomo e sorridere alle sue parole, ascoltandolo parlare della propria madre.

Beh , penso che da una parte sia meglio che tu ti viva la tua vita, senza che i tuoi si intromettano, dopotutto non sei più un bambino, se vorranno un domatore potrebbero chiamarti di tanto in tanto. Aspe- domatore??

Lo sguardo si riempí di curiosità mentre lo osservava , per poi accettare il bicchiere di whisky dal giovane e portarlo alle labbra, dopo aver notato i baffi leggermente sporchi di cioccolato, svuotó il bicchiere in un solo sorso, leccandosi le labbra velocemente. Istintivamente si spostò verso il rosso, portando la mancina proprio dietro il suo collo, tentando di tirarlo verso di se, per passare la lingua sul labbro superiore , a pulire le tracce di quel cioccolato rimasto. Le gote sono arrossate vistosamente.

*lo hai fatto,si. Ora alzati, con calma e fa finta di nulla, vediamo di non svenire Abbott.*

Si allontanó, alzandosi , prima di bere l’ultimo sorso di limonata e osservarlo.

Per Merlino, eri sempre indietro con gli appunti, come riuscissi a essere sempre in ritardo lo sai solo tu eh?

Scoppiò a ridere prima di alzarsi e scostare la sedia, sorridendo con fare angelico all'uomo.

Che ne dici? Mi accompagni a casa?
 
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Rob Roy MacGregor
view post Posted on 24/7/2016, 22:48




Annuì senza insistere, col fare rispettoso di chi capiva benissimo il bisogno di sorvolare certe discorsi.
Ascoltò la risposta concorde, facendosi divertito sul finale.

“Esatto, ho studiato tutti questi anni per diventarlo. Ho intenzione di trovare un posto fisso così da avere una qualifica riconosciuta, per ora, sono solo un aspirante Domatore che ha stressato esperti in giro per il mondo per essere istruito.”
Non capì le intenzioni dell'altra finché non se la ritrovò a pochi centrimetri dal viso. Il volto rischiò di andare a fuoco e il cuore ebbe un tonfo. La mano destra stava andando al volto della bionda, mentre il corpo sembrava invaso da una sensazione simile a quella di quando castava un incanto potente. Energia pura, fluida, che infiammava lo spirito e faceva cadere il placido contegno che aveva solitamente.
Assottigliò lo sguardo, mentre un mezzo sorriso piacevolmente sorpreso prendeva forma tra la barba.
Per un istante si dimenticò di dov'era e di chi aveva di fronte, facendosi guidare dall’istitinto che possedeva ogni uomo di fronte a una donna affascinante e attraente.
La mano precipitò al tavolo quando l'altra si spostò, e quella vena animalesca che stava per fargli perdere il contegno fu domata a forza.
Riprese aria, chiudendo le labbra che si erano schiuse. La osservò senza rispondere alla domanda, un ghigno ambiguo ancora stampato sul volto.
Si prese il tempo di annegare pensieri e impulsi con la bibita fresca. Mise la carta nella giacca, si alzò con finta calma e prese sottobraccio i numerosi articoli acquistati.
Un cenno del capo all’uscita, simile a un lieve inchino.

“Ti seguo, Aryanne.”
La voce era tranquilla ma più profonda, lo sguardo più intendo. La pelle gli sembrava percorsa da numerose scosse.
PerMorganachedovevafarecosìfinivamale.
Attese un suo cenno prima di uscire nella notte londinese. Nessun riferimento verbale o espressivo a quel che era appena successo, non in quel momento.
 
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25 replies since 16/5/2016, 21:13   292 views
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