Mozione Scabec in commisisone

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Libero Rossi
view post Posted on 20/3/2007, 08:20     +1   -1




SCABEC.
TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La VII Commissione,
premesso che
risulta che sia in via di definizione un'intesa istituzionale di programma tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Campania, avente ad oggetto il trasferimento dallo Stato alla Regione Campania di alcuni siti archeologici e altri beni culturali di proprietà statale e insistenti nell'area regionale campana, finalizzato alla gestione dei medesimi siti;
l'indicato trasferimento di siti troverebbe fondamento sul discutibile presupposto che i soprintendenti di settore nel 2001 avrebbero dichiarato la propria incapacità alla gestione e valorizzazione dei siti loro assegnati;
l'eventuale richiamo all'accordo del 2001 apparirebbe deviante perché in quella data la valorizzazione dei beni culturali di proprietà dello Stato era affidata unicamente al Ministero ed alle sue articolazioni periferiche;
il ricorso alla intesa con la Regione Campania per accedere ai fondi comunitari era dettato unicamente dalla insufficienza dei fondi ministeriali dal momento che l'intervento previsto nell'accordo del 2001 è stato adottato sotto forma di un cofinanziamento tra Stato e Regione;
l'ipotesi di valorizzazione è solo quella prevista dal vigente Codice dei beni culturali approvato con decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;
nessun adempimento volto alla gestione dei beni culturali è stato adottato in Campania con formale aderenza applicativa del codice vigente, come ampiamente già illustrato nella interrogazione a risposta in Commissione n. 5-00547 svolta nella seduta del 25 gennaio 2007;
senza l'applicazione corretta del codice n. 42 del 2004 si corre il serio rischio di un massiccio trasferimento di beni del patrimonio culturale nazionale alle singole regioni, acriticamente ed in assenza di precisi criteri di valutazione;
la paventata ipotesi tradirebbe lo spirito e la portata della modifica costituzionale che si è arrestata di fronte alla eventualità del trasferimento delle funzioni del Ministero per i beni culturali alle regioni;
nel caso di specie, trattandosi di beni di proprietà dello Stato, il procedimento per la scelta della forma di gestione è disciplinato dal già citato decreto legislativo n. 42 del 2004, articolo 114, comma 2, in base al quale il Ministero adotta un proprio decreto per fissare i livelli di qualità della valorizzazione secondo le procedure di cui al comma 1 del medesimo articolo 114;
tale decreto è fondamentale per individuare gli standards qualitativi e confrontarli con quelli raggiunti, nei singoli monumenti, con l'attuale gestione fidata allo Stato;
il risultato così verificato può determinare lo Stato a proseguire la gestione diretta secondo le previsioni dell'articolo 115, comma 2, del medesimo Codice, o a prevedere la gestione in forma indiretta, ai
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sensi del comma 3, mentre nel caso di specie non risulta sia stata presa in considerazione l'ipotesi gestionale dell'affidamento diretto a istituzioni, fondazioni, associazioni, consorzi, società di capitali o altri soggetti, costituiti o partecipati, in misura prevalente, dall'amministrazione pubblica cui i beni pertengono;
nel prevedere l'eventuale gestione in forma diretta, il direttore regionale della Campania avrebbe dovuto accertare previamente il grado di insufficienza del livello di qualità di valorizzazione raggiunto dall'attuale gestione dei siti interessati, anche in considerazione del fatto che lo stesso direttore regionale, professor De Caro, è stato, per lunghi anni, responsabile della gestione di quei siti;
nell'intesa istituzionale in questione, la gestione dei siti archeologici e di altri beni culturali individuati, tra l'altro senza l'osservanza di quanto previsto dall'articolo 112 del Codice dei beni culturali, verrebbe affidata, di fatto, ad una società mista Regione Campania-privati denominata SCABEC, piuttosto che alla Regione Campania, configurando in tal modo una modalità di affidamento non prevista dall'articolo 115,
impegna il Governo:
a) ad adottare tutte le iniziative idonee a verificare che la Regione Campania ponga in essere preventivamente tutte le forme di gestione diretta o indiretta che garantiscano comunque, quale ineludibile riferimento, la presenza istituzionale del Ministero dei beni e delle attività culturali, anche attraverso una società partecipata pubblica;
b) a non dare esecuzione ad ipotesi di convenzione con la Regione Campania non rispettose delle procedure e della istruttoria previste dal vigente Codice dei beni culturali;
c) a stabilizzare il personale precario della società ALES SpA.
(8-00038) «Villari, Folena, Colasio, Filipponio Tatarella, Barbieri, Goisis, Li Causi, Froner, Garagnani, Razzi, Ghizzoni, Giulietti, Rusconi, Bono».

 
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