A wonderful day..or not?, Quest con Selene

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view post Posted on 30/4/2016, 23:51
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Se da una parte poteva dirsi dispiaciuta per i freddi rapporti tra il giovane e la sua famiglia, dall’altra, sembravano, in realtà, giocare a suo favore, forse la forza non sarebbe stata necessaria e nemmeno chissà quale giochetto di persuasione, probabilmente, il fanciullo, sarebbe stato ben felice di rinnegare la sua vecchia famiglia per unirsi a una nuova.
Non poteva averne la completa certezza, le variabili potevano essere molte e, i ragazzini, spesso si rivelavano imprevedibili, ma lo avrebbe scoperto a breve.

Tutto forse no, ma è abbastanza evidente non siate propriamente lo stereotipo della famiglia felice sospirò sorridendogli comprensiva Ma se è vero che la famiglia dove nasciamo non possiamo scegliercela, è altrettanto vero che nessuno ci vieta di formarcene una tutta nostra gli rivolse uno sguardo più serio Coglieresti quest’opportunità se ti venisse offerta ora? non sapeva esattamente cos’aspettarsi come risposta, ma, intanto, buttare lì la domanda a tempo perso non poteva essere poi così controproducente, al massimo, se il fanciullo si fosse allarmato, l’avrebbe buttata sul ridere cambiando repentinamente argomento.
...ma oltre ai Draghi le creature che più mi interessano sono i Licantropi a quelle parole dovette trattenersi dal palesare una qualsiasi reazione, neanche a farlo apposta la risposta del ragazzo sembrava un invito a nozze, un mezzo sorriso compiaciuto comparve comunque sul suo viso, nulla di troppo evidente, ma abbastanza da non passare del tutto inosservato.
Sospirò nuovamente, questa volta fingendosi esasperata
Ma sei incontentabile rise Dubito anch’io ci siano licantropi allo zoo, qualcosa di meno impossibile no?
Ovviamente era assurdo anche solo ipotizzare che la cosa fosse possibile, intanto, voleva vederli quelli dello zoo a catturare un licantropo, seconda cosa, per la maggior parte della loro vita erano esseri umani, non sarebbero stati poi questa grande attrazione, senza contare che, proprio per quel motivo, risultavano quasi impossibili da identificare e di certo il registro al Ministero era ben lontano dall’essere realistico.
Al successivo dubbio palesato dal giovane gli rivolse un occhiataccia contrariata, davvero dubitava della loro esistenza? Ma non insegnavano più nulla a Hogwarts? Ma si poteva mandare un ragazzino così disinformato in giro per il mondo?

Ti assicuro che sono reali quanto te e me proprio in quel momento, mentre passeggiavano ancora senza una precisa meta, si ritrovarono accanto al recinto degli animali babbani Ma almeno un lupo l’hai mai visto? lo canzonò quasi sicura di una risposta negativa Comunque, tornando ai tuoi amici licantropi, ne ho conosciuto qualcuno, di certo non se ne vanno in giro con un cartello, ma ti assicuro che non se ne stanno rintanati nelle foreste, magari qualcuno sì, ma non tutti, magari ne hai incontrato qualcuno anche tu e non lo sai rise Lo sai vero che sembrano persone normalissime il più del tempo? glielo chiese quasi timorosa, ormai non sapeva quanto fare affidamento sulle conoscenze del fanciullo.
Se avesse davvero deciso, avrebbe dovuto spiegargli tutto, poco male, meglio partire da zero che dover modificare qualche errata convinzione.
Gli rivolse nuovamente uno sguardo esasperato
I Thestral alzò gli occhi al cielo Se vuoi ti ci porto, ma non so se puoi vederli
Quel ragazzino sembrava veramente voler l’impossibile, i draghi, i licantropi, i thestral, per un motivo o per l’altro erano tutti, almeno per il momento, fuori dalla sua portata, anche se, volendo, si poteva facilmente porre rimedio alla cosa.

 
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view post Posted on 1/5/2016, 20:08
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Alexander non ebbe niente da aggiungere a quello che lei disse riguardo la sua famiglia. Famiglia che poteva anche non definirsi tale dato i rapporti che scorrevano tra lui ed i suoi genitori.
Il Serpeverde guardò poi Selene, piuttosto incuriosito da ciò che gli stava offrendo. Una nuova famiglia? Per come i suoi genitori naturali lo avevano trattato prima, la sua risposta pareva piuttosto evidente a ciò che la ragazza gli aveva chiesto. Però c'erano varie cose da considerare: ad esempio..dove avrebbe vissuto? Ormai, era abituato a definire casa quella in cui viveva da dodici anni, e cambiarla sarebbe stato innaturale. Dei suoi genitori, poco gli importava. E la cosa era reciproca, così come Selene aveva avuto modo di vedere poco prima. Ci erano voluti solamente due minuti per far sì che si convincessero e lo lasciassero andare come se niente fosse. Altra cosa fondamentale: chi sarebbero stati i suoi nuovi familiari?
Era evidente che avesse molte domande per la testa, ma probabilmente Selene gli aveva fatto quella domanda solamente per capire ancora di più la sua situazione familiare. Infatti, Alexander non credeva affatto che le cose sarebbero potute cambiare da un momento all'altro.
Ci pensò su qualche secondo, prima di darle una risposta.

Certo, ambientarsi risulterebbe piuttosto difficile, dopo che hai vissuto per dodici anni in una casa dove, alla fin fine, vivi discretamente..però, sì, la cambierei. Senza ombra di dubbio..Perché?
Non si pentì per nulla di ciò che disse. Non sentiva di aver mancato di rispetto ai suoi genitori, solamente perché erano proprio loro i primi a non rispettarlo.
Le rivolse uno sguardo, cercando di capire da solo, ovviamente senza successo, la causa di quella domanda.
Alexander sorrise alla reazione della ragazza: sapeva benissimo che i Licantropi non potessero essere facilmente convinti ad andare allo zoo. Rifletté un attimo sui possibili animali che avrebbero potuto interessargli: probabilmente, acromantule, chimere e grifoni sarebbero stati perfetti per il suo interesse. Quelli, di certo, avevano più probabilità di essere visti lì, piuttosto che un licantropo.
La spiegazione che poi gli diede lei riguardo i licantropi, lo incuriosì ancora di più riguardo quelle creature. John gli aveva dato solo piccole informazioni riguardo loro, rassicurandolo che molto probabilmente ne avrebbe saputo di più ad Hogwarts.

Mmmh..No, non l'ho mai visto. Purtroppo. Ad ogni modo, sì, so che sembrano persone normalissime il più del tempo..e proprio per questo credo che non ne riconoscerò mai se ne incontrerò uno di persona. Il mio maestro, John, mi ha informato su poche cose riguardo loro..però me li ha fatti piacere. Certo, la trasformazione potrebbe essere alquanto dolorosa..Però direi che se ci fosse l'opportunità di diventarlo, la coglierei al volo.
Una notte al mese sarebbe stata alquanto dolorosa, ma probabilmente dopo un po' ne avrebbe fatto l'abitudine.
Essere licantropo comprendeva aspetti negativi, ma anche molti aspetti positivi. Ed erano proprio quelli che avevano colpito Alexander.
Probabilmente, però, tutto ciò che stava dicendo sarebbero state solamente chiacchiere e null'altro. Insomma, diventare licantropo sul serio? E come? Avrebbe avuto bisogno di un'Alpha e non credeva che fosse così fortunato da incontrarne uno così, per strada.

..Ma, comunque, non credo che sarò così fortunato ad incontrare un'Alpha a caso di notte, mentre c'è la luna piena. Direi che è una cosa quasi impossibile.
Alzò le spalle, rassegnato all'idea che quasi sicuramente non sarebbe diventato proprio nulla e sarebbe rimasto umano, così com'era in quel momento.
Già, non credo possa vederli nemmeno io..Quindi, uhm..Acromantule, grifoni, chimere..Almeno loro credo che ci siano, no?
Domandò il ragazzo, rivolgendole un sorriso. La giornata era incominciata male, anzi, malissimo, ma stava sicuramente migliorando; nonostante fosse con una ragazza che, alla fin fine, risultava sconosciuta da molti punti di vista.
 
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view post Posted on 4/5/2016, 02:01
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Dopo la sua particolare e, forse, fuori luogo domanda, ci fu qualche attimo di silenzio, ma quando la risposta del giovane arrivò, la ragazza ne fu quasi sorpresa, non si aspettava di venir presa così sul serio, non con una richiesta simile almeno, eppure il ragazzino non si fece troppi problemi ad ammettere che, sì, avrebbe rinnegato la sua famiglia d’origine in favore di una nuova se ne avesse avuta l’occasione.
Sorrise forse fin troppo compiaciuta a quell’affermazione, sapeva che non le stava mentendo e sapeva che in lui non c’era la minima traccia di rimorso o immediato ripensamento, era convinto delle sue parole, certo, lo era ora, bisognava vedere, poi, come si sarebbe comportato messo di fronte alla scelta.

Semplice curiosità ragazzino, non ero molto più grande di te quando sono stata messa di fronte a una scelta simile
Gli sorrise senza aggiungere altro, in realtà non sarebbe nemmeno stato necessario dargli nessun tipo di spiegazione ma, dopo tutto, voleva che iniziasse a fidarsi di lei e, per ottenere quella fiducia, doveva concedergli qualcosa.
Mentre continuavano a passeggiare i discorsi proseguivano e, per pura coincidenza, fu proprio il fanciullo a tirar fuori i licantropi, notò una particolare attenzione per le sue parole a riguardo, l’ascoltava interessato e, ciò che disse poi, permise a Selene di comprendere quanto quel ragazzino fosse davvero affascinato dalla sua specie.
Non se ne stupì più di tanto, solitamente due erano le opzioni, terrore o fascino, certo, nel primo caso avrebbe subito lasciato perdere, nel secondo, avrebbe potuto valutare la cosa, partiva in effetti avvantaggiata, anche se, c’erano comunque dei rischi da valutare, il ragazzino era fin troppo esaltato, sembrava vedere solo le cose positive, senza curarsi di tutto ciò che, una condizione simile, comportava e, indubbiamente, poteva essere rischioso, permettere a un incosciente di unirsi al branco avrebbe potuto mettere tutti nei guai.

Al posto tuo starei attenta a ciò che desideri, credo che alcuni di loro potrebbero non condividere il tuo stesso pensiero, senza contare che...non è tutto oro ciò che luccica lo guardò torva Per ogni aspetto positivo ce n’è almeno uno negativo, saresti disposto a pagare il prezzo della tua scelta? Non avresti una seconda occasione, ricordalo
Forse era stata fin troppo dura col fanciullo, non poteva pretendere che, alla sua età, riuscisse a valutare correttamente le cose, ma, lei, non poteva permettersi errori, anzi, in realtà, non voleva, non aveva assolutamente voglia di dovervi porre rimedio.
Cercò di darsi una calmata, iniziava a sentire maggiormente l’influsso della luna, e, fortunatamente, per una volta, il ragazzino sembrò ridimensionare le sue pretese, gli sorrise quasi sollevata, già si aspettava qualche altro animale impossibile da trovare lì dentro, invece, sapeva esattamente dove andare.

Di quelli quanti ne vuoi, andiamo lo tirò per un braccio cambiando improvvisamente direzione La domanda è: quanto da vicino vuoi vederli? proseguì verso l’area designata, ovviamente per i visitatori c’erano alcune limitazioni, ma, dato il suo lavoro, poteva muoversi abbastanza liberamente e nessuno avrebbe obiettato se avesse espresso la volontà di avvicinarsi oltre il consentito.

 
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view post Posted on 4/5/2016, 16:31
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Alexander annuì solamente a quello che lei disse poco prima, senza aggiungere nient'altro sull'argomento ''scelta''.
Certo, non poteva negare che un po' curioso lo fosse, ma non voleva dare un'idea sbagliata di sé e perciò non fece alcuna domanda. Si chiese per un attimo se quella domanda che Selene stessa gli aveva posto poco prima, fosse stata proposta a lei da ragazzina. Curiosità che, però, non credeva di voler rivelare alla ragazza proprio perché non voleva essere considerato un impiccione.
Ritornò con i pensieri a quello che le disse poco prima riguardo la sua famiglia. Aveva fatto bene a fidarsi? Alexander non lo sapeva: si era forse fin troppo aperto con una ragazza che, alla fin fine, era ancora una sconosciuta. Non sapeva quasi nulla di lei, e, fino a poco fa, non conosceva neanche il suo nome. Probabilmente poco le importava anche del fatto che era quasi in rotta con la sua famiglia.
Non sapeva se aveva sbagliato a rivelarle quella cosa, ma di una cosa era sicuro: non si pentiva per niente di aver detto quelle parole sui suoi genitori. Genitori che non avevano perso tempo nell'abbandonarlo allo zoo poco prima e che erano stati più assenti che presenti nella sua vita.
Si poteva dire quasi che lui non avesse una famiglia, data la loro poca presenza nella sua vita. Insomma, per la sua educazione era intervenuto più volte John, suo maestro fin da quando era bambino, che il padre e la madre. E quello era tutto dire.
Probabilmente, se avesse cambiato famiglia, cosa alquanto utopica e irrealistica per lui, l'unica cosa che gli sarebbe mancata sarebbe stato il luogo in cui in quel momento viveva.
Ritornò alla realtà quando Selene gli parlò delle condizioni dell'essere Lycan. Alexander annuì ben cosciente di tutti quei problemi che avrebbe portato esserlo.
Doveva ammettere che, ovviamente, avesse timore di tutte quelle cose. Se fosse diventato Lycan, cosa utopistica anche quella, sarebbe stato l'unico ad Hogwarts? Che cosa gli sarebbe capitato in una eventuale prima trasformazione? Che cosa avrebbe mangiato? Non lo sapeva, e forse non avrebbe voluto sapere quelle risposte.

Sono ben conscio di tutti quelle cose a cui potrei incorrere in caso di una -utopistica- trasformazione. Ci sarebbero un po' di dubbi su qualcosa ma.. tutto ha un prezzo.
Sarebbe stato disposto a pagarlo? Alexander non lo sapeva. Non sapeva rispondere a fin troppe domande, in realtà. Non conosceva bene quel mondo e addentrarsene poteva essere alquanto rischioso, ma a lui piacevano le cose rischiose.
Diciamo che se i miei dubbi venissero soddisfatti..probabilmente, sì.
Seconda occasione o no, quel mondo era affascinante per lui. Ovviamente, c'era da dire che avrebbe vissuto il tutto con segretezza: non amava sbandierare in giro ciò che riguardava sé stesso, figuriamoci il fatto di essere un Lycan. Molti, lo avrebbero preso per pazzo, ne era sicuro. Selene fece finire i suoi dubbi facendolo cambiare improvvisamente direzione, cosa alquanto inaspettata da lui e per un attimo, solo per un attimo non perse l'equilibrio.
Mmh..vediamo, quanto riesci a portarmi vicino a loro senza che io debba fare uso della magia per salvarmi?
Domandò poi il ragazzo. Avrebbe dovuto usare la magia solo in caso di estrema necessità, e sperava che non sarebbe dovuto accadere.
 
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view post Posted on 23/5/2016, 00:58
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Non era ancora riuscita a comprendere se quel ragazzino fosse un completo incosciente o se, conscio dei rischi, rimanesse comunque non curante del pericolo, disposto ad accettare qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che voleva, pur di sentire il brivido lungo la schiena, insomma, incosciente, ma consapevole di esserlo, per quanto sottile, c’era una bella differenza.
Fortunatamente non indagò oltre sulla sua ultima affermazione, non voleva ancora scoprire le sue carte, almeno non fino a quando non fosse stata abbastanza convinta, come aveva detto a lui, non si tornava indietro e valeva per entrambi, una volta messo di fronte alla verità, di fronte alla scelta, lei per prima si sarebbe ritrovata con una grossa gatta da pelare, trasformarlo o ucciderlo, le vie di mezzo erano decisamente troppo rischiose.
Le parole del fanciullo la lasciarono, lì per lì, un po’ perplessa, diceva che avrebbe accettato i rischi che, dopo tutto, ogni cosa aveva il suo prezzo, ma metteva le mani avanti nell’asserire che aveva alcuni dubbi e che, prima, avrebbe voluto soddisfarli.
Tutto sommato non era una cosa poi così fuori dal mondo, la richiesta poteva anche essere lecita, non si poteva certo pretendere che qualcuno prendesse una scelta senza sapere le conseguenze, ma, facendo due conti, quanti di loro avevano a tutti gli effetti avuto la possibilità di scegliere? E, soprattutto, quanti avevano avuto la possibilità di una scelta consapevole? Probabilmente nessuno, sicuramente nessuno di coloro che lei conosceva. Si poteva quasi dire che, quel ragazzino, godeva di un privilegio che fino a quel momento era stato negato ai più, poteva davvero pretendere altro?
Non disse nulla, si limitò a sorridergli annuendo, come a voler lasciare intendere che la sua pretesa fosse quasi lecita, ma, lei, sapeva benissimo che a tutto c’era un limite, avrebbe soddisfatto le sue curiosità fin dove era lecito, poi, si sarebbe dovuto buttare o tirare indietro.
Deviando improvvisamente, si tirò dietro il ragazzo che, per poco, non ritrovò nuovamente per terra, fortunatamente sta volta era riuscito a mantenere l’equilibrio, seguendo un percorso diverso, si ritrovarono poco distante da quello che era stato il loro punto di partenza e, quasi nei pressi del recinto loro meta, il fanciullo disse qualcosa che quasi la stupì.
Con una sola e semplice domanda sembrò dimostrarle una prudenza che, fino a quel momento, non era riuscita a cogliere e, a dirla tutta, non era semplice prudenza per la sua incolumità, anzi, dal modo in cui l’aveva posta, sembrava ben conscio che utilizzare la magia fuori dalla scuola sarebbe stato un bel gratta capo e voleva evitarselo.

Vieni, andiamo gli sorrise soddisfatta, facendogli cenno di seguirla mentre svoltava l’angolo, avevano raggiunto la meta, ma la ragazza sembrava cercare qualcosa in particolare Ti faccio conoscere un amico pronunciò quelle parole quasi ridendo, in effetti, era solo una mezza verità.
Si fermò di colpo, cercando di ascoltare i suoi che provenivano dall’altra parte della gabbia, poi, quasi dimenticandosene o, fingendo di dimenticarsene, si rivolse al suo compagno per quel giorno
E se te ne presentassi uno? forse non era stata molto chiara, così riformulò Un licantropo, se ti presentassi un licantropo? in quel momento fu un’altra voce a interromperli, una voce più profonda, distante, anche se non troppo da non essere udita Mi hai portato lo spuntino?
Chiunque fosse o qualsiasi cosa fosse, si muoveva nell’ombra coperto dalla boscaglia e Selene sapeva benissimo che la domanda era rivolta a lei, ma non disse nulla, non subito, voleva prima vedere la reazione del ragazzino.



Alexander posta le tue statistiche, non è detto serviranno, ma per prudenza meglio postarle
 
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view post Posted on 24/5/2016, 18:05
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Cambi di direzione, cambi di direzione ovunque. Sembrava quasi che Selene volesse vederlo per terra un'altra volta, dopo quella in cui si erano appena conosciuti, all'uscita dei bagni. Quella volta fortunatamente Alexander riuscì ad evitarlo e a mantenere l'equilibrio.
Dove diavolo stavano andando? Se prima la destinazione probabilmente erano state le acromantole ed animali di quel genere, ora pareva cambiata.
E ciò che pensava, era stato confermato proprio dalle parole che la ragazza gli aveva rivolto poco dopo la sua frase. Parole che gli fecero venire in mente mille domande. Di che amico si trattava? Si poteva fidare? Non lo sapeva, e non credeva che gliel'avrebbe chiesto; dato che ormai la decisione che aveva preso lei sembrava presa.
Selene gli rispose inconsciamente alla prima domanda che girava per la sua testa. Presentargli un..Licantropo. Sul serio? Lo stava prendendo per i fondelli?

Se mi present....
Non ebbe il tempo di rispondere alla sua domanda, che qualcuno arrivò a fargli compagnia. Probabilmente, proprio l'uomo a cui si riferiva poco prima la ragazza. Quindi, stava alla presenza di un licantropo? La voglia di parlargli saliva pian piano, ma si stette zitto per salvaguardarsi: la frase che aveva rivolto sicuramente a Selene non lo tranquillizzava per nulla.
Che fosse andato dritto dritto in una trappola e si fosse fidato troppo in fretta della ragazza?
A quel punto non sapeva nemmeno che aspettarsi. Inarcò un sopracciglio ed aspettò la sua risposta senza fare una piega. Ora, era tutto nelle sue mani. Non gli sembrava che fare qualcosa di stupido come scappare o parlare fosse una mossa giusta in quel frangente quindi attese le sue parole prima di fare una qualunque cosa. Se la situazione si fosse messa male, sarebbe stato pronto a utilizzare la propria bacchetta; anche se non credeva che avrebbe avuto qualche possibilità di farla franca contro quei due. Insomma, la cosa migliore in quel momento era starsi in silenzio e vedere come quella situazione si sarebbe sviluppata. E dire che doveva essere una giornata noiosa.

Statistiche marzo 2016
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view post Posted on 12/6/2016, 23:24
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Il ragazzino, pur cercando di non tradire nessuna emozione, era tutt’altro che tranquillo, ovviamente non poteva sapere che ogni suo tentativo di simulare un’apparente calma sarebbe stato vano, ma lo sforzo era apprezzabile, per lo meno non se l’era svignata a gambe levate e non si era messo a frignottare, tutto sommato stava dimostrando abbastanza sangue freddo.
Sarebbe stato curioso sapere cosa gli passasse per la testa, in effetti la ragazza si era messa d’impegno per confondergli le idee, saltando da un argomento ad un altro senza nessun filo logico, ma presto, forse, tutto avrebbe avuto un senso.
Anche se ancora non visibile, poteva udire il suo “amico” farsi strada tra la boscaglia, per quanto si potesse ancora definire un cucciolo, la sua stazza non gli permetteva di passare troppo inosservato o, in quel caso, inudito.

Non oggi sospirò quasi ridendo Magari domani, chissà, dovresti averlo imparato che alcuni giorni sono più proficui di altri
Quella bizzarra conversazione doveva apparire decisamente strana al fanciullo, soprattutto perchè, ancora, non era riuscito a identificare il possessore della voce più profonda.
Peccato, lo sai che la dieta qui non è delle mie preferite in quel momento, oltre la recinzione, sarebbe stato possibile anche per il ragazzino vedere la sagoma di un grosso ragno Avvicinati, fatti vedere ovviamente si stava rivolgendo al più piccolo del gruppo Mi domando come mai miss Moonclear ti abbia portato qui
La strega si avvicinò al fanciullo posandogli le mani sulle spalle e avvicinandolo un po’ alla recinzione, era abbastanza chiaro che, per il momento, nessuno era in pericolo Mi chiedevo se fosse saggio farlo conoscere a uno dei miei amici dato il tono sicuramente il ragno avrebbe compreso Tu cosa dici? sembrò quasi di poter sentire l’animale ridere Vuoi che vediamo quanto veloce può correre? poi si rivolse nuovamente al ragazzo Quanto sei disposto a rischiare? aveva capito il gioco di Selene Io sono ciò che ti divide dal conoscere un licantropo non aggiunse altro, sperava solo che quella fatica gli fruttasse qualcosa.
Queste sono le mie condizioni, se vuoi saperne di più, se vuoi parlare con loro, dovrai entrare in questo recinto e sopravvivere, altrimenti puoi sempre scegliere di non farlo e proseguiremo il nostro giro tranquillamente
Ad Alexander quella faccenda poteva sembrare totalmente priva di senso, ma sarebbe stata solo una delle scelte di quel giorno e, sicuramente, quello era l’unico momento in cui il tirarsi indietro non avrebbe avuto ripercussioni, se avesse deciso di provarci, in un modo o nell’altro il suo destino sarebbe stato segnato.



Quando avrai preso la tua decisione comunicala a Selene, sarà ovviamente lei a doverti condurre oltre la recinzione se vorrai proseguire.
 
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view post Posted on 14/6/2016, 00:21
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Doveva ammetterlo: non era così tanto tranquillo come voleva lasciar intravedere da fuori. Non sapeva cosa o chi fosse ciò che aveva parlato a Selene, ma dopo la parola ''spuntino'', non era così tanto sicuro del fatto che la persona o l'animale in questione non si stesse riferendo a lui.
Che fosse proprio il licantropo di cui lei gli aveva parlato proprio poco prima che lo definisse uno..spuntino? Alexander non lo sapeva, non ancora, ma credeva che presto l'avrebbe scoperto.
Non parlò, mentre Selene chiariva il fatto che lui non fosse una cosa con cui saziarsi. A quel punto l'unica cosa che gli sembrava opportuna da fare era ascoltare. Ascoltare e capire la situazione in cui si era cacciato, perché a quel punto si trattava solo di quello.
Certo, quella conversazione a cui stava assistendo poteva definirsi alquanto strana. Ma cosa non lo era stato in quella mattinata? Niente, probabilmente.
Dopo uno scambio di battute con Selene, fu chiaro anche a lui con chi la ragazza stesse parlando. Un..ragno. Ragno? Sul serio? In quel momento ringraziò di non essere aracnofobico.
Dopo che lei gli poggiò le mani sulle spalle Alexander si avvicinò un po' di più alla recinzione, senza opporre resistenza. Al momento, non era in pericolo, ma probabilmente Selene aveva qualcosa in mente. La guardò, cercando di carpire il più possibile ma senza riuscirci.
Ritornò poi con lo sguardo sul ragno quando gli rivolse la parola. Stava davvero parlando con un ragno?

Sono disposto a rischiare tutto. La cosa importante è, però, che non debba usare la magia. Non vorrei avere problemi con il ministero..
Era una scelta ponderata. Ormai era lì e non poteva ritornare indietro, non voleva ritornare indietro. Ritirarsi non sarebbe stato da lui, non era nel suo carattere essere un vigliacco e non lo sarebbe mai stato. E poi..insomma, quelle situazioni lo intrigavano e non poco.
La cosa si fa interessante, quindi.
Aggiunse infine, facendo intendere alla ragazza ciò che aveva scelto tra le due possibilità. Era pronto, e non poteva non ammettere che l'adrenalina dentro di lui stesse crescendo sempre di più. Cos'avrebbe affrontato, e come? Da lì a poco l'avrebbe scoperto. Non gli restava che attendere la ragazza.
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view post Posted on 1/7/2016, 01:36
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Il fanciullo non si scompose, anche quando, senza troppe cerimonie, lo avvicinò alla recinzione, non oppose resistenza, ancora una volta si domandò se fosse solo incoscienza, ma a quel punto non le interessava più, gli aveva dato più di una possibilità per tirarsi fuori da quella situazione e lui aveva scelto di non indietreggiare.
Poteva sentire l’alternarsi e il coesistere di paura ed eccitazione, era curioso, ma prudente e anche la sua risposta sembrava confermare le impressioni avute fino a quel momento.
Sorrise, con le mani ancora sulle sue spalle gli diede una piccola pacca di approvazione, nemmeno lei desiderava ritrovarsi il Ministero tra i piedi, alcuni suoi colleghi sapevano essere così fastidiosi, certo, magari avrebbe potuto banchettare con uno o due di loro, ma poi sarebbero partite indagini su indagini, decisamente sarebbe stato meglio evitare.

Vedremo di non fartela usare allora pronunciò quelle parole lasciando la presa sul ragazzino e facendo un passo indietro, rivolgendosi poi alla creatura oltre la recinzione Domani avrai il tuo dolcetto e aveva tutta l’aria di essere una promessa Sai che non amo essere preso in giro la ragazza gli fece cenno di andare Sai che mantengo sempre la mia parola i due si congedarono così, ma prima di allontanarsi il ragno salutò in modo bizzarro anche il ragazzo Ci vediamo, magari proprio domani
Non sarebbe stato difficile comprendere il significato di quell’allusione poco velata, a lui poco interessava chi fosse il dolcetto, anni prima aveva risparmiato Selene solo in seguito alla proposta di lei di procurargli qualche prelibatezza ogni tanto, per il resto, chiunque avesse anche solo osato invadere il suo territorio, non avrebbe avuto occasione di raccontarlo.
Si aspettava di vedere Alexander nuovamente spiazzato, probabilmente aveva sul serio creduto di dover entrare in quel recinto e di dover sopravvivere a chissà quale scontro contro chissà quale creatura, ma non era quello che Selene voleva, stava solo mettendo alla prova la sua determinazione, di certo non le serviva un membro del branco senza una zampa.

Dai ragazzino andiamo lo esortò porgendogli il braccio Tieniti stretto e non lasciare la presa per nessun motivo non appena il fanciullo avesse fatto come detto, si sarebbero smaterializzati in un luogo più isolato, lontano da occhi indiscreti, nel folto di una foresta non troppo distante da lì.
Non si era nemmeno preoccupata di domandargli se si fosse mai smaterializzato, ma non lo riteneva importante, la fatica l’avrebbe fatta lei, lui al massimo si sarebbe dovuto preoccupare di non vomitare e di restare in equilibrio.
Giunti a destinazione gli avrebbe concesso qualche minuto per riprendersi, nel frattempo si sarebbe assicurata che la zona fosse davvero deserta, lo lasciò dunque vicino ad un albero, in modo che potesse usarlo come appoggio se l’equilibrio gli fosse mancato, sparendo poi per qualche minuto nella vegetazione.
Nel tornare si sarebbe mossa con cautela
Sei pronto? la voce di lei, anche se diversa, più cupa, arrivò alle spalle del fanciullo che, una volta voltatosi, si sarebbe ritrovato di fronte qualcosa che, fino a quel momento, non era nemmeno certo esistesse.
Davanti a lui una creatura ibrida, dalle fattezze metà umane e metà animalesche, parlava come un essere umano, si muoveva come un essere umano, anche il suo viso in parte sembrava umano, ma era ricoperto da una peluria fuori dalla norma e non si risparmiava dal mostrare una dentatura tutt’altro che umana, se poi fosse riuscito a distogliere la sua attenzione da quei terrificanti dettagli, avrebbe potuto notare che al posto delle mani c’era qualcosa di più simile a delle zampe o, meglio, erano mani, ma erano anch’esse ricoperte dal pelo e munite di artigli.
Come avrebbe reagito? Non era nemmeno certo che avrebbe riconosciuto Selene in quella creatura, qualche indizio c’era, ma sarebbe stato in grado di coglierlo o si sarebbe fatto prendere dal panico? Era quello che voleva no? Ma sarebbe riuscito a gestirlo?
Lo avrebbero scoperto di lì a poco.



Mi raccomando, ti chiedo di essere credibile, non rispondere frettolosamente, valuta bene le tue reazioni, ti ritrovi davanti un licantropo, ma non è detto tu lo capisca subito, magari devi realizzare la cosa, non è nemmeno detto tu riconosca subito che il licantropo è Selene, anche per quello potrebbe volerci tempo, di sicuro ti ritrovi di fronte qualcosa di mai visto e che, per forza di cose, appare come “mostruoso”, mi aspetto quindi che la tua reazione non sia “uh che bello un lycan, che carino, vieni qui che facciamo amicizia”.
Ovviamente nulla ti vieta alla fine del post di giungere a tutte queste conclusioni, ma vorrei che tutto fosse ben ruolato, io agirò di conseguenza, ma ricordati che per diventare lycan non è necessario che Alexander si dimostri fin da subito Mr. Coraggio, può anche essere inizialmente spaventato, l’importante è la coerenza e la credibilità.
 
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view post Posted on 5/7/2016, 22:55
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Alexander era consapevole che il suo non scomporsi di fronte alla recinzione poteva essere alquanto fuori dal comune per un ragazzino della sua età, che al suo posto sarebbe scappato o, peggio, sarebbe scoppiato a piangere.
Ma lui era fatto così, una volta che avrebbe potuto scoprire di più riguardo una cosa che gli interessava fin da quando era un bambino, non si tirava indietro, neanche se, appunto, avesse dovuto trovarsi faccia a faccia con degli animali che non credeva sarebbero stati molto cordiali. Era perciò pronto ad entrare nella recinzione, mentre Selene ed il ragno continuavano a conversare. La ragazza poco dopo si congedò dal ragno, mentre quest'ultimo, con un po' di sorpresa, salutò anche lui.
L'allusione a cui egli si riferiva, ovviamente, l'aveva capita. Lui, però, sembrò non farci caso. Non rispose..d'altronde, come diavolo avrebbe dovuto rispondere ad un ragno? Non di sicuro arrivederci, non credeva che avrebbe voluto rivederlo dato che vedeva lui solo come un probabile...spuntino, a quanto pareva.
Il ragazzo rimase alquanto spiazzato quando capì che non sarebbero entrati nel recinto.
Dove voleva portarlo Selene? E cosa avrebbero fatto? Erano tutte domande che, a quanto pareva, non avrebbero potuto ricevere una risposta immediata. Perciò Alexander fece come Selene gli aveva detto e si tenne stretto al suo braccio. Si stavano...smaterializzando? Lui non aveva mai avuto l'occasione di farlo e quella sarebbe stata la sua prima volta. Non appena furono arrivati in quella che sembrava essere una foresta, Alexander trattenne a fatica un conato di vomito, per poi cercare di appoggiarsi all'albero vicino a lui per non perdere l'equilibrio.
Non era stata proprio una bella sensazione, ma era sicuro che prima o poi sarebbe riuscito ad abituarsi...o perlomeno sperava, anche perché se non l'avesse fatto non era sicuro che avrebbe di nuovo voluto provare a smaterializzarsi.
Si guardò intorno, cercando di capire dove si trovasse. Che fosse in una foresta, era quasi sicuro..ma la domanda principale era..dov'era finita Selene? L'aveva lasciato lì, nel bel mezzo del nulla? Alexander cercò di non pensarci, mentre si riprendeva dalla smaterializzazione.
Una voce, che sembrava essere quella di Selene in parte, ma certamente più cupa, gli domandò se fosse pronto. Alexander avrebbe voluto rispondere a cosa, e stava per farlo, se non fosse per il fatto che, non appena si girò, le sue parole gli morirono in gola. Aveva di fronte una cosa che non aveva mai visto, sembrava quasi un ibrido.
Era ricoperto da una peluria fuori dalla norma, e, al posto delle mani, c'era qualcosa di più simile a delle zampe. Il suo primo istinto fu quello di prendere la sua bacchetta per cercare in qualche modo di proteggersi, ma, resosi conto che se l'avesse voluto attaccare, l'avrebbe già fatto; Alexander indugiò.
Non era il caso di fare la prima mossa contro una creatura che, alla fin fine, manco sapeva cosa fosse. Non negava di essere un po' intimorito di fronte a lei, e i battiti cardiaci che pian piano stavano aumentando ne erano la prova. Si appoggiò all'albero cercando di calmarsi, scappare non sarebbe servito a nulla: erano in una foresta a lui sconosciuta e non avrebbe saputo dove andare.

C-che..c-cosa s-sei?
Riuscì a biascicare il ragazzo, guardando la creatura. Forse era stato un po' scortese da parte sua, ma alla fin fine, era stata la curiosità a farlo parlare ed in quel momento poco gliene fregava della cortesia. Data la frenesia del momento, d'altronde, non era neanche riuscito a comprendere che quella creatura fosse Selene in persona.
 
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view post Posted on 29/7/2016, 00:15
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Come ormai d’abitudine Alexander non oppose resistenza, non fece domande, era uno strano modo d’essere curioso il suo, solitamente i bambini curiosi tempestavano di domande chi li circondava, lui no, era più discreto, si poteva intuire il suo desiderio di sapere, ma evitava di comportarsi in maniera fastidiosa, cosa che, a dirla tutta, a Selene non dispiaceva per nulla.
Quando si ritrovarono nella foresta sparì prima ancora che il ragazzino avesse il tempo di riprendersi, erano quasi giunti alla resa dei conti, di certo non voleva essere interrotta da qualche sventurato campeggiatore, a quelli avrebbe pensato quella notte.
Lo colse alle spalle, si fermò giusto a un paio di metri da dove lui si trovava e, come se nulla fosse, attirò la sua attenzione, curiosa di vedere la reazione del fanciullo quando si fosse voltato.
Sentì i battiti del suo cuore accelerare, la paura crescere, il suo istinto di sopravvivenza prendere il sopravvento per un attimo per poi lasciare nuovamente spazio ad altro, correre, scappare, aggredirla, quello era ciò che, il più delle volte, l’inconscio suggeriva in determinate circostanze ed era pronta, pronta a difendersi e a inseguirlo se fosse stato necessario, se fosse stato così stolto anche solo da provarci.

Saggia decisione pronunciò quelle parole nell’istante esatto in cui lo sentì riacquistare un po’ di calma, forse era solo pietrificato, forse aveva solo troppa paura per fare qualsiasi cosa, ma le sue sensazioni le dicevano che, invece, era riuscito a comprendere che non aveva speranze e che se si trovava ancora lì era perchè non era tra le sue priorità attaccarlo.
Rise alla sua domanda, una risata che poteva apparire minacciosa a causa della sua condizione, ma non se ne curò, avvicinandosi di un passo
Sono ciò che desideri era infatti stato lui a dire che se ne avesse avuta l’occasione l’avrebbe colta al volo Forse la fortuna non ti è troppo avversa si avvicinò ancora Sono un licantropo...sono un Alpha e... si fece abbastanza vicina da potergli afferrare il braccio tirandolo più vicino in modo che, forse, riuscisse a riconoscerla ...sono reale era tranquilla, ma il suo tono risultava comunque minaccioso Sicuro di volere questo?
Lo lasciò andare, questa volta, in realtà, non c’erano molte scappatoie.




Solita storia, ruola bene, sii credibile, Selene deve decidere se prenderti nel branco o ucciderti, tutto potrebbe essere determinante.
 
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view post Posted on 31/7/2016, 21:41
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Avrebbe dovuto probabilmente correre, scappare o aggredirlo; come avrebbe fatto ogni ragazzino della sua età. Invece, Alexander non si mosse affatto, anzi, lo osservò, molto incuriosito da ciò che aveva davanti, ma non senza un po' di paura.
Gli balenavano in mente un sacco di domande e probabilmente lo sapeva anche il Licantropo di fronte a lui, ma non gliene fece neanche una, forse per paura, forse per altro.
Scappare sarebbe stato inutile, provare ad aggredirlo altrettanto: infondo, perché mai avrebbe dovuto farlo? A meno che lui non avesse fatto qualcosa, qualsiasi cosa per ferirlo allora sì, si sarebbe mosso, ma solamente a quelle condizioni: d'altronde, ciò che aveva davanti era ciò che aveva voluto essere fin da quando John gliene aveva parlato; ma fino a quel momento credeva solamente che i Licantropi fossero delle leggende. Fino a quel momento, appunto.
Ed ora era decisamente al bivio: doveva fare la sua scelta. Nel frattempo, il Licantropo lo ridestò da tutti i pensieri che in quel momento lo persuadevano tirandogli un braccio e portandolo più vicino a lui. Riconobbe subito le sue sembianze: era Selene. Era incredibile. Era andato in giro per mezza mattinata con un'Alpha e non se ne era manco accorto.
La guardò, deglutendo.
Che avrebbe scelto? Sarebbe stata una cosa di certo determinante per il suo futuro e non avrebbe voluto sbagliare, perché sapeva che una volta trasformato non si ritornava più indietro.
Ma almeno avrebbe avuto una specie di famiglia, forse. Non ne aveva certezza. Famiglia che comunque al ragazzo mancava e tutte le cose successe quella mattina furono determinanti per la sua scelta. Gliene fregava poco di come avrebbero reagito sua madre, suo padre e gli altri; sicuramente non glielo avrebbe manco detto e menefreghisti com'erano loro non se ne sarebbero neanche accorti dei suoi cambiamenti.
Avrebbe voluto diventare un Licantropo già da un po' d'anni e quell'occasione non la poteva non sfruttare a suo vantaggio; anche perché credeva che se avesse in qualche modo rifiutato non se la sarebbe affatto passata bene, magari sarebbe stato proprio buttato in pasto al ragno di poco prima, chissà.
Preferì non pensarci, lasciando spazio a quelle che sarebbero state le qualità di essere un Licantropo. Più agile, più veloce, più forte.. certo, ma avrebbe avuto anche dei lati negativi, come la prima trasformazione che avrebbe dovuto affrontare. In più avrebbe dovuto certamente controllare di più le sue emozioni se non voleva che altri lo scoprissero. Ma lui era pronto a farlo, le avrebbe controllate, magari con i consigli degli altri.
C'erano sempre dei lati negativi, in ogni cosa. Non restava che affrontarli. La paura c'era, ma sperava che con i loro consigli sarebbe andato avanti e non ne avrebbe avuto più.
A quel punto restava solamente una cosa da fare dopo tutti quei ragionamenti: dare una risposta affermativa alla domanda di Selene dopo essersi finalmente calmato visto l'iniziale spavento.

Ne sono sicuro.
Rispose, stavolta senza esitazione, guardandola negli occhi. Forse non sarebbe stata la scelta che avrebbe fatto ogni ragazzino, ma lui non era decisamente ogni ragazzino: voleva cambiare vita, perché non ce la faceva più a sopportare la situazione che stava vivendo al momento, e diventare un Licantropo sarebbe stata una giusta scelta per lui.
Anche Selene aveva visto il modo in cui i suoi genitori lo trattavano e sperava che capisse la sua decisione senza fargli troppe domande.


Edited by Alexander Levine - 31/7/2016, 22:58
 
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view post Posted on 22/9/2016, 09:18
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Sicurezza.
Mai parola sarebbe stata più preziosa in quel momento, mai parola sarebbe stata meno intelligente, probabilmente. Il giovane studente di Hogwarts sembrava addirittura essere convinto della sua decisione. Che fosse saggia o meno, purtroppo, non era dato ancora sapere. Occhi feroci e occhi ardenti si unirono per un solo istante, un legame che forse avrebbe sancito qualcosa di più, qualcosa di grande, qualcosa di vero. Era possibile lasciar a libera ruota l'arbitrio degli esseri viventi, perfino quello di un ragazzino di tenera età come Alexander? O l'essere adulta avrebbe dovuto spingere Selene ad indietreggiare, pensando al Bene del prossimo, in quel caso della figura che aveva di fronte, e non al proprio? Né a quello del suo Branco, della sua nuova vita, delle nuove speranze che avrebbe potuto coltivare dopo quell'incontro fortuito. Bene... sciocca parola che altrettanti sciocchi individui pronunciavano per giustificare le loro azioni più o meno condivisibili. Alexander stava compiendo una scelta, ma il quadro d'insieme non era chiaro.
Non ancora, perlomeno.


- Sicuro?

La parola vorticò nell'aria come un soffio di vento, una brezza di un'Estate appena giunta nell'ampio Regno Unito. Non faceva caldo, non più, perché il confine di quel discorso stracciava la Realtà per gettarsi a capofitto nel Mistero, senza possibilità di tornare indietro, di evitare di fare anche solo un altro passo. Non c'erano stratagemmi, non programmi né libertà di cancellare un eventuale sbaglio. O si agiva, accettando ogni conseguenza, o si restava... dannati.

- Cosa sei disposto a sacrificare per una natura da molti condannata? Siamo il Male, secondo tanti Maghi e tante Streghe. Ibridi, perché diversi. E tu, Alexander, cosa vuoi essere? Saresti pronto a correre il rischio? Saresti pronto ad allontanarti da chi ami per non ferirli?

Non sarebbe stato proprio così.
Non sempre. Forse all'inizio, data la mancata padronanza dei propri poteri. Tuttavia, era un dato di fatto che la vita umana non potesse essere paragonata a quella da Licantropo. I poli si alternavano, gli aspetti erano gli antipodi. Controllo, emotività esagerata, instabilità. E altro ancora. Una vita dannata. Era quello che cercava il ragazzo? Eppure, aveva risposto in modo serio poco prima. Forse per paura o forse per un desiderio sopito che molti altri avrebbero tacciato come eretico? Le mani di Selene si spinsero in avanti, scorticando il tronco alle spalle di Alex e strappandone pezzi di corteccia come se fosse pasta friabile.


- Forza, velocità, potere.
Cambieresti la tua semplice vita per questo?




Perdona il ritardo, possiamo riprendere.
 
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view post Posted on 23/9/2016, 02:28
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La guardò a lungo: il fatto di poter essere in quel modo non lo aspettava, anzi, tutt'altro, lo affascinava. Avere dei poteri sarebbe stato incredibile, ma era ovvio che avrebbe dovuto frenare il suo entusiasmo da ragazzino e cercare di riflettere su più cose. La prima, come avrebbero reagito le persone più care a lui. A cominciare da Danielle, per poi tirare in ballo anche Mike e Thalia.
Effettivamente, non sapeva come l'avrebbero presa, ma probabilmente lui non avrebbe spiccicato una singola parola su una sua possibile trasformazione. E non per paura, ma semplicemente perché lui era fatto così, non parlava quasi mai di sé stesso ed ormai credeva che gli altri si fossero fatti un'idea precisa su quello.
Come avrebbero reagito i suoi genitori? Non c'era neanche da chiederselo, anzi, a dir la verità poco gliene importava dopo aver visto come lo avevano trattato quel giorno.
Forse l'unico di cui si preoccupava era John, anche se alla fine non parlava poi molto neanche con lui.
I suoi pensieri vennero interrotti dalle parole di Selene. La guardò e stava per rispondere, quando aggiunse altre cose alla sua domanda.

Non mi interessa il fatto che sia una cosa condannata da molti. Non mi faccio influenzare dal pensiero degli altri.
Affermò lui, piuttosto sicuro delle sue parole, mentre guardava la ragazza.
Sono pronto a tutto.
Affermò nuovamente, mentre guardava strabuzzando gli occhi quello che stava facendo lei. Strappare la corteccia come se fosse un gioco. Era davvero.. incredibile.
Sì, la cambierei.
Non disse nient'altro alla ragazza: lei stessa aveva visto come era stato trattato dai suoi genitori e non aveva intenzione di essere di nuovo trattato in quel modo, come un reietto; inoltre con quella lettera gli avevano pure dato false speranze: gli avevano detto che avrebbero voluto ricucire i rapporti, ed invece..era stato abbandonato, di nuovo.
Non aveva avuto una bella infanzia, e quello era il motivo che lo stava spingendo ad accettare la proposta di essere un Licantropo. Avrebbe voluto avere più..brio, più..azione: quegli anni passati con i suoi genitori erano stati davvero noiosi ed
una vita da Licantropo sarebbe di sicuro stata molto meglio di quella che al momento stava conducendo. Per quello era davvero pronto a tutto. Aspettava solo la reazione di Selene.
 
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view post Posted on 23/9/2016, 10:49
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Ringhiò.
Era ancora nella sua forma ibrida, non avrebbe voluto mostrare il suo aspetto completo, nonostante fosse nelle sue possibilità. Gli Alpha non erano comuni, non erano numerosi, non erano di natura semplice. Il controllo che vantavano era una forza che pochi avrebbero compreso. Lo stesso ragazzo in piedi di fronte a lei, a ben vedere, sembrava colmo di una sicurezza che non sempre sarebbe stata tanto facile da afferrare. Non dopo una scelta. Non dopo quella scelta. Le zanne si ritrassero, le zampe pure, mentre lo sguardo si assottigliava talmente tanto da somigliare ad una scintilla libratasi da un braciere incustodito. Balzò all'indietro, un solo movimento che non costò fatica alcuna. Rapidità, prontezza di riflessi, padronanza del proprio nuovo corpo: quanti vantaggi avrebbero reso incantevole quella Razza? Quanti avrebbero potuto trasformarla in una Benedizione, a dispetto dei pregiudizi e dei pensieri di molti individui nell'intero Mondo Magico? Forse tutti. Forse nessuno.


- Non potrai nasconderti.

La voce era umana, si percepiva e si comprendeva chiaramente.
Il tono era forte, un profondo rumore basso, che saliva dalla gola aspramente. Non c'erano significati positivi nella sua specie, non per molti. Selene aveva imparato ad apprezzare la Licantropia, considerandola non più una malattia eterna, ma quasi quanto un dono ricevuto da un ignobile Destino. L'esperienza, quella vera, l'aveva plasmata e temprata a sufficienza. Non avrebbe dimenticato i primi periodi, non avrebbe potuto, eppure per un attimo si chiese se concedere la stessa possibilità al ragazzino. Non era convinta.


- Prima e dopo la trasformazione iniziale, non controllerai te stesso come ora. Il cuore esploderà, i sensi saranno acuiti, le emozioni alterate... Saprai gestirti? No. Saprai evitare rabbia e dolore? No. Ma la vera domanda è un'altra...

In piedi come l'ombra di una donna bellissima, l'Ibrida avanzò lentamente, la terra che quasi veniva stracciata sotto il suo peso, la sua forza, la sua natura in fase di trasformazione. Gli occhi si spalancarono ancora, non calmi come quelli di un umano. Accesi.

- Saprai tacere il tuo segreto?

 
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