Sogno di una notte di fine Estate, Privata, per Oliver

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xArgenteax
view post Posted on 29/7/2015, 20:28




Erano pressochè le due di notte quando Argentea udì un rumore alla finestra.
Si alzò di scatto e si diresse presso il luogo da cui derivava il rumore che aveva destato il suo sonno.
Uno sbadiglio fuoriuscì dalle sue labbra.
Si avvicinò alle vetrate e notò un gufo.
*Ma...*
Argentea sgranò gli occhi.
Conosceva quella piccola creatura.
I suoi occhietti la guardavano in modo strano.
Hey piccola..Cosa è successo??
La civetta la guardò intensamente.
*Dev'essere successo qualcosa...*
Senza esitare si diresse verso l'armadio.
Indossò gli abiti più comodi che avesse e senza indugiare si voltò verso la piccola creatura.
Andiamo,indicami la strada.
La civetta batteva le ali imperterrita.
*La Torre di Divinazione...*
La docente continuò a seguire l'animaletto poi ad un tratto si bloccò.
La Guferia.


Post di avvicinamento.
Ho modificato quello precedente..Se non va bene dica pure Master :)


Edited by xArgenteax - 29/7/2015, 22:28
 
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view post Posted on 29/7/2015, 21:20
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Chiedo cortesemente ad Argentea di modificare il suo post ed effettuare quello di avvicinamento previsto dal regolamento. Lei non può dar per scontato di sapere chi c'è dentro la Guferia, né tantomeno cosa ci faccia Oliver lì. Può provare a salvarlo da eventuali punizioni, ma per il momento, non può avere la più pallida idea di cosa stia succedendo, limitandosi, quindi a provare a raggiungere la Guferia.

Oliver non sa che c'è Argentea fuori dall'aula e si comporti di conseguenza: sarà poco plausibile una scusa che coinvolga Argentea stessa.

Per domande e chiarimenti, sapete dove trovarmi.

 
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view post Posted on 30/7/2015, 10:06
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Alice Lastrange







Fortunatamente Alice era riuscita a passare dietro l'enorme porta che faceva da ingresso della Guferia, e, non appena fu totalmente nascosta dalla stessa, un incantesimo si ridestò in quel silenzio che li circondava fino a qualche momento prima. Una voce, un incanto, e il suo fumo sparì in men che non si dica. Ora la Guferia era di nuovo semi visibile, ma da dov'era lei non riusciva a vedere praticamente nulla, se non ciò che si trovava sul suo lato destro, ovvero dove la porta non la copriva più. Respirava il più silenziosamente possibile poichè stavolta era sicura che non si trattasse di uno studente comune, colei che era appena entrata era sicuramente o un prefetto, o un caposcuola. Soltanto dalla voce Alice non sapeva dirlo, non riuscì a riconoscere la ragazza. Alice sperava che una volta vista la Guferia vuota, sarebbe uscita per tornare alla sua ronda, o ancora meglio, nel suo dormitorio, ma quando iniziò a parlare Alice impallidì. Il suo primo pensiero fu immediatamente quello che l'avesse vista, poichè pensava che Oliver fosse fuggito via, ma quando continuò senza farla uscire di li, Alice capì, a malincuore, che il Grifondoro non doveva aver trovato il passaggio di cui aveva parlato, e che purtroppo era stato "beccato".
*Cosa devo fare?* pensò tra se la Corvonero, ora decisamente agitata. *Non è affatto giusto che Oliver passi i guai da solo, forse dovrei fare qualcosa. Ma cosa posso mai fare?* Li era al sicuro, a meno che Oliver non si tradisse o non parlasse. Cosa molto improbabile conoscendolo. Stava ancora riflettendo tra se, quando una voce molto più riconoscibile parlò. Oliver la stava nascondendo. Era un ragazzo d'oro, e, se mai fosse uscita illesa da quella situazione, gli avrebbe offerto una burrobirra alla prima occasione. Ora non le restava che pazientare li, ferma e immobile, ma principalmente muta come un pesce. Era, purtroppo, diventata una silenziosa spettatrice di quello spettacolo.

 
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view post Posted on 30/7/2015, 11:13
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E così, tutti i nodi vengono al pettine, più o meno. Nessun incendio, nessuna catastrofe, solo l'innocua presenza di un ragazzo e la sua insonnia (o semplice spavalderia tipica dei seguaci di Godric). Uno scambio di battute, le solite scuse, più o meno credibili (di torce, effettivamente ce n'erano, poteva fare tutto quel fumo? Probabile, se c'era un po' di quella fastidiosa umidità che la notte estiva scozzese era sempre desiderosa di regalare). Il volo di una civetta, cara al Grifondoro, allietò per un istante la sua paura, consolando il suo cuore irrequieto. Ma Niahndra non stava urlando, né stava attaccando il padroncino dell'elegante bestiola: come poteva lei, semplice animale da compagnia, efficace postina, comprendere il pericolo senza che le venisse comunicato? Era stato sbloccato quel divario tra pensieri umani e pensieri animali e nessuno se n'era avveduto?
Semplicemente, affamata, dopo un veloce saluto al suo compagno umano, volò via dalla finestra, alla ricerca di qualche bel topo da smangiucchiare.
Alice, invece, assisteva alla scena come muta spettatrice, grata al coraggio e all'onestà del suo amico, ancora, momentaneamente, salva poiché ancora ignota alla Prefetta.




Ringrazio chi ha modificato il post, ma mi sento in dovere di fare un altro cenno riguardo il Metagame.
Come ho scritto, la civetta di Oliver non riceve il provvidenziale avvertimento e non va a richiamare proprio Argentea (la conosce?). Se Oliver fosse stato attaccato da Niahndra, molto probabilmente ciò avrebbe funzionato (forse avrebbe colpito Niahndra), allo stesso modo se il ragazzo le avesse rivolto una parola, indirizzandola verso Argenta, ciò sarebbe accaduto forse con ancor più correttezza. Mi viene naturale vedere la civetta come una civetta, non come un animale magico in grado di carpire i sentimenti umani e i pensieri.

Al contrario, se al posto della civetta Oliver avesse avuto un oggetto (es. uno specchietto comunicante) condiviso con Argentea, e avesse guardato al suo interno, richiamando così l'attenzione della docente —che avrebbe potuto trovare una scusa per esser sveglia e far caso all'oggetto— allora avrei certamente dato buono il tentativo.
Per questo, Argentea è ancora addormentata nella sua stanza, poiché la civetta non giunge a richiamarla ed il suo tentativo può considerarsi fallito.
Non c'è bisogno che ora modificate il post.

Vorrei fare un piccolo appunto, rivolto in questo caso a tutti, al fine di chiarire questa faccenda: ognuno ha diritto di "salvare" e "giustificare" la propria posizione, cercando di trovare la giusta scappatoia. Tuttavia è opportuno valutare i singoli casi: far comparire cose provvidenziali (es. il buco del passaggio, anche un quadro che confidi qualcosa, la civetta —benché motivata e meno "influente" del precedente caso) non è sempre un aiuto, ma può essere un problema (v. Argentea che ha perso l'occasione in questa role). Alice, d'altro canto, ha usato una cosa che era presente nello scenario, limitandosi a fare ciò che era nelle sue possibilità. Se Oliver si fosse nascosto come lei, la situazione sarebbe stata diversa. E' consigliabile, in questi casi, scrivere privatamente al Master per sapere cosa è fattibile e cosa no.

Detto ciò, Niahndra, che ricordo essere Prefetta, è libera di condurre via Oliver se lo desidera.

Per domande, dubbi, chiarimenti e qualsiasi cosa, anche in via generale, sono a disposizione.

 
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view post Posted on 31/7/2015, 22:40
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Oliver sei pregato di contattarmi via pm, come ti ho già invitato a fare precedentemente. In ogni caso la mia decisione è stata ampiamente argomentata (soprattutto l'azione della civetta) e non sarà possibile cambiarla. Hai avuto la tua occasione e purtroppo è fallita.
Sono sicuro che puoi affrontare questa cosa senza troppi problemi, non è una tragedia. Sii un Grifondoro coraggioso.

Detto ciò se hai altre domande, mandami un pm. Altri OT non sarebbero graditi.
 
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view post Posted on 6/8/2015, 14:38
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Si soffermò minimamente sulla scusa che lo studente stava tentando di imbastire con scarso successo, perché in breve tempo il suo viso divenne più rosso della sua cravatta da Grifondoro sebbene questo Niahndra non avrebbe potuto notarlo facilmente né le interessava, bastava avere conferma che non ci fosse reale e tangibile pericolo oltre all'avventatezza di un giovane ancora acerbo. *Ammirare le stelle.*
Non si dette neanche pena di verbalizzare i suoi dubbi perché in quel momento un volatile entrò nel suo campo visivo; non era sicura se si trattasse di un gufo o di un altro rapace notturno e l'informazione non sarebbe neanche stata rilevante visto che così come era apparsa, la creatura era anche sparita.
«Il tuo "livello di protezione e difesa" è crollato nel momento stesso in cui hai infranto il regolamento che esiste proprio in funzione della sicurezza degli studenti.» Ma guarda un po', allora le regole non le fanno a caso, uh? Fu un commento ironico, voluta fu anche la citazione delle sue stesse parole; Niahndra non credeva nelle dimostrazioni vane di potere, eppure quell'ostinazione del tutto infondata - aggravata dalla posizione di svantaggio del Grifondoro - non servì a rilassarle i nervi, tutt'altro: lei non si sarebbe mai sognata di rispondere in quella maniera ad un suo superiore, pur non soffrendo le cosiddette autorità, non le aveva mai messe in discussione apertamente. «E se veramente capissi il mio compito, la posizione in cui mi hai messo, mi daresti la tua bacchetta.» Di norma sarebbe stata d'accordo col ragazzo, lei stessa sarebbe stata restia nel consegnare la sua bacchetta, ma quella notte la futile resistenza dello studente riuscì solo a stizzirla maggiormente; per caso non si fidava di lei, un prefetto? Credeva veramente che avrebbe usato la sua stessa bacchetta contro di lui? *Buffo, perché è esattamente quello che temi tu.* Ma lei non era stata beccata nell'atto di infrangere il regolamento.
*E allora vai, mettiti a bisticciare alle due di notte.* La mano era ancora tesa, lo sguardo ceruleo fisso in quello del ragazzo come se cercasse di capire dalla sua espressione se vi fosse la possibilità di un'aggressione da parte sua. *Che ci provi.*
Avrebbe atteso ancora pochi secondi, poi se il ragazzo fosse rimasto convinto della sua posizione avrebbe sospirato prima di farsi da parte.
«Allora non ti dispiacerà farmi strada verso l'ufficio dei Caposcuola, lì potrai spiegare tutto quello che vuoi» *A qualcuno che non sia io, grazie al cielo.*«Prego, dopo di te.» E con quelle ultime parole avrebbe seguito il giovane fino al quarto piano, richiudendosi la porta della guferia alle spalle. La bacchetta ovviamente non era stata abbassata.

Chiedo scusa per l'attesa. Appena apro nell'ufficio dei caposcuola ti mando il link, Oliver ^^
Edit: prosegue qui


Edited by Mistake - 10/8/2015, 14:01
 
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view post Posted on 6/8/2015, 16:35
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Essere sfacciato non rientrava assolutamente nelle caratteristiche peculiari di Oliver, eppure in quel momento qualcosa nel suo cuore era scattato, facendolo imbestialire come mai prima d'ora ad Hogwarts, se non si considerava il litigio con il Cavaliere Errante di un quadro del terzo piano. Il pensiero di quel ritratto non facilitò il suo provare a temprare il proprio spirito bollente, anzi sembrò infiammarlo.
"Signorina Prefetto, è vero, ho infranto il regolamento, ma non mi sembra di aver messo a repentaglio la mia sicurezza o quella di altri studenti, non di certo in un luogo quale la Guferia, dove, se permette di spiegarmi, sono andato soltanto per spedire una lettera ad un familiare che non sento da molti giorni e per il quale sono preoccupato" disse, ma lo fece quasi tutto d'un fiato, fermandosi soltanto qualche manciata di millisecondi sulle virgole tra una frase e l'altra, giusto per dare un senso logico all'intero discorso. In realtà, un fondo di verità esisteva eccome in quella giustificazione: Oliver aveva optato di essere almeno in parte sincero, perché non occorreva consultare la professoressa di Divinazione di Hogwarts per capire quanto fosse impacciato e visibilmente a disagio nel dire bugie. Parlare di verità della sua vita rendeva il suo tono molto più deciso e serio di quanto potesse sembrare in altre circostanze. La sua preoccupazione per Elijia, suo cugino, era palpabile: la fronte di Oliver mostrò qualche ruga e le sue labbra si tirarono all'indietro mentre il ragazzo le mordeva per il nervosismo.
"Capisco la sua situazione..." - Oliver continuava a rivolgersi alla studentessa con la forma di cortesia, senza collegare nella sua mente che il bon ton non avesse poi tanto successo in quella situazione. Ma, come diceva spesso sua nonna, "la gentilezza è sempre favorevole a chi sia in grado di adoperarla", e cosa aveva lui da perderci? Riprese il filo dei suoi pensieri, continuando la sua frase precedentemente interrotta - ...e mi scuso per questo mio comportamento, ma preferirei non privarmi della mia bacchetta magica, non lo considero positivo".
Del resto, avrebbe dovuto spiegare ad una sconosciuta la sua teoria sul legno di abete che caratterizzava la sua arma? Ricordava ancora la spiegazione appresa a lezione di Incantesimi: "Le bacchette di legno d'abete richiedono ai loro legittimi proprietari un potere stabile e propositi fermi, mentre sono uno strumento scarso nelle mani di una persona indecisa e incostante". Privarsene sarebbe stato un oltraggio alla sua persona, come se gli avessero chiesto di staccare un pezzo di carne. Scosse il capo, infilò la sua bacchetta magica in una tasca interna e passò davanti la Prefetta.
"Preferisco custodirla io, ma ha la mia parola che non la userò, ovviamente. Possiamo andare, Miss... possiamo andare" concluse, non conoscendo il nome dell'altra. In tutto questo, i suoi occhi restarono incollati alla Prefetta, senza dare alcun segno di aver visto l'altra persona in quella stanza. Lui era un Grifondoro, non avrebbe tradito la sua amica, anzi sperava che potesse rientrare in Sala Comune senza problemi. Deciso, aspettò di incamminarsi fino al quarto piano.

//OT: Signor Master, nessun dubbio al riguardo: Grifondoro una volta, Grifondoro per sempre.
@Argentea: Grazie lo stesso per essere intervenuta, sempre gentilissima.
@Alice: Burrobirra? Ci conto eheh
@Mistake: No problem, darling; aspetto il suo mp.
 
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view post Posted on 7/8/2015, 09:48
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L'attesa sembrava infinita, oramai Alice si trovava a studiare fin dentro ai minimi dettagli l'enorme porta che le faceva da scudo, o meglio da nascondiglio. La prefetta continuava ad insistere sul farsi dare la bacchetta di Oliver, come da prassi, quasi scoppiò a ridere quando lo stesso Oliver si rifiutò per ben due volte di dargliela. Ma la Corvonero sapeva bene che il silenzio era il suo unico alleato in quell'istante. Quello che in quel momento era certo era che la piccola Alice non ce la faceva più a stare in piedi, e il sonno aveva deciso di tormentarla proprio in quell'istante. Non vedeva l'ora di poter sgattaiolare via da quel posto, e tornare nella più sicura sala Comune. Anche se la ragazza non trovavo affatto giusto che si debba essere puniti per questo, infondo non stavano facendo del male a nessuno. Ma era anche vero che se ci sono delle regole vanno rispettate, e anche lei doveva farsene una ragione.
I minuti passavano e la ragazza cercava di tenere alta la guardia il più che poteva, da dov'era sentiva perfettamente ogni cosa, quindi, anche le ultime parole del Grifondoro.
*Stanno per andare via* pensò felice la ragazza.
Alice avrebbe atteso che i loro passi si fossero affievoliti sempre più, fino a scomparire, solo allora avrebbe costeggiato le scale della guferia per raggiungere la vicina Sala Comune Corvonero.

 
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