Posta via Gufo

30 Agosto, ore 20 pm
Guferia, Hogwarts

Oliver era tornato da poco ad Hogwarts da Londra, dopo aver preso al volo una Passaporta già illuminata e in funzione: fortunatamente, il signor Vinaccia, proprietario dello store musicale della capitale in cui il ragazzo lavorava, gli aveva permesso di andare via prima del previsto, ossia esattamente cinque minuti in anticipo: fantastico, vero? Oliver non aveva mai trovato tanta gentilezza, ironicamente parlando. Arrivato al castello, stizzito e nervoso per non aver neanche il tempo di cenare, lo studente si era diretto in fretta in Guferia: prima di qualsiasi altra cosa, avrebbe dovuto spedire una lettera ad Helen. Due giorni prima aveva incontrato e conosciuto il padre della Tassorosso quasi per caso, poiché il signor Mckay era giunto allo store per acquistare un'armonica rallegrante e altri regali per la figlia; sembrava che Helen avesse sofferto molto nell'ultimo periodo, ma Oliver non aveva voluto approfondire l'argomento, non con il genitore della sua amica: sarebbe stata una forma di scortesia assoluta, quindi si era ripromesso soltanto di parlarne con Helen, se lei avesse voluto. Aveva assicurato il padre della studentessa di fare in modo che la figlia si riprendesse e fosse nuovamente felice, eppure in quei due giorni, fra un viaggio a Londra e alcune ronde per il castello per svolgere i compiti da Prefetto, non aveva fatto nulla di straordinario: pentito, quella sera aveva percorso i vari piani e scale come una furia, ringraziando il destino, o meglio le scale, per non essersi mosse troppo, facendogli perdere direzione e tempo prezioso. La lettera era già pronta nella sua tasca, l'aveva scritta al negozio tra una pausa e l'altra, dopo aver lucidato con cura un gruppo di EgoFlauti e di Chitarre Hippie che avevano evocato fiori e germogli colorati ovunque, riempiendolo di petali per via del loro Incanto Trasfigurativo incorporato. Dopo una manciata di minuti fin troppo lunghi a suo parere, il Grifone giunse finalmente in Guferia, illuminata fiocamente dalla luce della luna che si scorgeva dall'arco aperto di mattoni scuri. Fischiò una sola volta, chiamando la sua civetta delle nevi. Lady discese con un volo sgraziato, quasi finendogli contro: avere un pennuto così poco incline all'eleganza era davvero il massimo delle contrapposizioni per un ragazzo cresciuto con il bon ton classico. Lasciò perdere qualsiasi critica nei confronti della civetta, quindi le legò la pergamena alla zampa destra con un nastro rosso, come sempre.
"Portala da Helen" le disse, accarezzandole la testolina dopo aver sistemato tutto. Lady parve soddisfatta di quel gesto, sebbene probabilmente avesse sperato in qualche biscotto gufico. Un attimo dopo, già apriva le grandi ali bianche e scure all'interno per abbracciare la volta celeste e dirigersi ai Sotterranei. Oliver sospirò, stanco, poi girò su se stesso e corse in direzione della Sala Grande, augurandosi di trovare almeno qualche fetta di torta di melassa da mandare già per bloccare i brontolii del suo stomaco digiuno.

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Un fruscio di ali attirò l'attenzione di Oliver in un battibaleno. Scattò immediatamente dal letto a baldacchino sul quale era disteso, avendo scelto di riposare per qualche manciata di minuti, onde evitare di crollare dalla stanchezza sulla pergamena di Pozioni che era in procinto di svolgere per la lezione del giorno dopo. Un Gufo che non conosceva fece il suo ingresso nel dormitorio, emettendo un verso che per un attimo ricordò essere quello di Lady, la sua civetta fin troppo sgraziata. Ma perché diamine al Serraglio Stregato, tanto tempo prima, aveva scelto un volatile del genere? Il commesso gli aveva consigliato anche un gatto, un animale bello, docile e sicuramente più elegante di un pennuto come Lady. Eppure, Oliver adorava stilare lettere e avere diverse corrispondenze epistolari, del resto necessitava un sistema di comunicazione con la sua famiglia, residente a moltissimi chilometri di distanza, nella contea di Cork in Irlanda; così, la sua scelta era ricaduta subito sulla civetta candida delle nevi, senza sapere che lei, a differenza sua, non fosse istruita minimamente al bon ton classico. Comunque, smise di pensare alla sua civetta e aspettò che l'animale giunto da lui gli lasciasse slegare la lettera ricevuta. Gli lanciò un biscotto gufico che aveva sul comodino, pensando nel frattempo a chi potesse essere l'autore di quel messaggio. Magari era sua madre? O forse suo zio? Già quel pomeriggio aveva ricevuto una piacevole sorpresa da parte di un suo concasato che avrebbe dovuto ringraziare in prima persona, dunque cosa poteva riservargli ancora il presente? Sorrise nel leggere il mittente: e pensare che quella stessa mattina si era chiesto che fine avesse fatto Alice. Scartò la busta, facendo scorrere lo sguardo sulle parole della pergamena come se fossero acqua limpida da dover mandare giù in fretta. Un secondo dopo, forse fin troppo felice di poter lasciare il castello per un pomeriggio come proposto dall'altra studentessa, recuperò carta e piuma già ricaricata d'inchiostro, avendola usata per svolgere i compiti. Scrisse la sua risposta con la consueta calligrafia elegante e tutta svolazzi che sua nonna gli aveva insegnato, quindi si rivolse al Gufo dietro di lui. "Potresti consegnare la risposta, per favore?" chiese, utilizzando condizionale e forma di cortesia perfino per un pennuto di Hogwarts: "Lord una volta, Lord per sempre" diceva suo cugino Elijia per prenderlo in giro. E forse non aveva tutti i torti. Il pennuto emise un altro verso stridulo, si lasciò legare la lettera alla zampa e poi volò via così com'era venuto.

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Un'altra consegna, un'ennesima consegna da parte di Oliver. Chi ci andava di mezzo? Lady, chiaramente, la sua povera, umile, onesta, graziosa civetta delle nevi. La sua adorabile, tenera, gentile, elegante...
"Lady, la smetti di guardarmi così? Devi solo arrivare ai Sotterranei" disse il ragazzo, interrompendo i precedenti pensieri del volatile. Spostò i grandi occhioni arancioni verso lo studente; se avesse potuto parlare, avrebbe detto qualcosa come "vacci tu, allora!", ma si limitò soltanto ad emettere un lungo e fastidioso verso stridulo che attirò l'attenzione di altri Gufi appollaiati sui trespoli di quel posto. Oliver sembrò quasi sbuffare, sebbene Lady non lo avesse mai visto compiere un gesto simile: galateo sempre e comunque, del resto. Stizzita, aspettò che la pergamena fosse legata alla sua zampa, mentre ragionava su un semplice dettaglio: il ragazzo non aveva usato uno dei soliti fogli color caramello, ma aveva preso un biglietto verde, con uno strano disegno floreale sopra. La lettera sarebbe stata diversa dal solito, allora, altrimenti perché mai quel cambiamento così sottile? Curiosa, come del resto lo era il Grifondoro con il quale viveva da tempo, Lady si ripromise di scoprirlo non appena il destinatario di quella consegna avesse aperto la busta. Sperava anche di trovare qualche biscotto gufico nella Sala Comune Serpeverde, perché solitamente soltanto i Tassi erano così di cuore da offrirle una piccola ricompensa. Perché non spedire una pergamena ad uno di loro? Almeno si sarebbe fatta una scorpacciata di biscottini gustosi. Il pennuto parve cambiare idea, considerando che Oliver scrivesse e inviasse fin troppe pergamene ad una studentessa Tassorosso: che cosa strana i sentimenti, Lady non avrebbe mai potuto spiccare il volo ogni volta soltanto per incontrare il suo Gufo preferito, anche se Baloo, quello dello store musicale in cui lavorava Oliver, aveva un certo fascino. Quel piumaggio singolare, grigio e bianco insieme, con screziature nere come la pece; e quel ciuffetto di peli sul capo, come se fosse un Re dei Pennuti. No, un momento, stava davvero tergiversando su quell'argomento? Strillò di nuovo, pronta ad andare via dalla Guferia di Hogwarts. Beccando con violenza sul palmo del Grifondoro, aprì le ali e partì, circondata dal vento, in direzione dei Sotterranei del castello, dove avrebbe scovato la Sala Comune Serpeverde per poi giungere al dormitorio femminile, rilasciando la sua lettera e tornando subito dopo da Oliver per avere la sua meritata scorta di biscottini. Se non fosse stato così, avrebbe pizzicato tutte le sue dita come se non ci fosse un domani. E Lady l'avrebbe fatto per davvero.

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OffGdr: Tanti auguri, Sssire!
Non potevo lasciarti in pace in questo giorno così particolare, inoltre è stato bello scoprire che sia tu che il tuo personaggio festeggiate insieme, quindi mi perdonerai per questo piccolo gesto. Auguri a Colei-Che-Tortura-Il-Forum-Con-Gli-Indovinelli!
Con tanto affetto (forse), Oliver

Fare avanti e indietro dall'Irlanda ad Hogwarts e viceversa per via della corrispondenza epistolare che Oliver aveva con diversi membri della sua famiglia poteva essere anche sopportato come compito dalla civette delle nevi di proprietà di quel ragazzo, ma pensare di dover svolazzare dalla Torre Grifondoro ai Sotterranei un giorno sì ed uno no, be', quella era un'altra faccenda. Fra le missive per Helen e quelle per altri studenti Tassorosso, ormai Lady conosceva a memoria il covo dei discepoli di Tosca, inoltre doveva ammettere che fra tutte le altre Casate, quella era popolata dai migliori esperti di biscotti in circolazione: persone gentili, affabili, generose, sempre con un biscottino gufico da riservare ai poveri pennuti della scuola di magia e stregoneria; Oliver avrebbe dovuto fare una scorta maggiore da Mielandia se procedeva di quel passo, altrimenti Lady si sarebbe stancata di quei viaggi a vuoto e avrebbe invitato rozzamente l'amico a muovere il culo. Ecco, forse non avrebbe dovuto esprimere quei pensieri né articolarli con beccate furiose e sanguinanti oppure con striduli antipatici, perché la nonna dello studente continuava a definire Lady "una civetta per niente aggraziata", come se i volatili dovessero studiare il galateo. Forse Adeline Brior non riteneva quell'ipotesi chissà quanto sbagliata o fuori dal comune, visto che i Gufi Reali della famiglia Brior si comportavano come tanti principi del cielo, neanche avessero la piuma d'oro del secolo. La civetta di Oliver parve divertirsi a quella metafora appena evocata nella sua testolina, poiché si ritrovò a strillare un'ennesima volta come se fosse stata un topo in gabbia o forse una gabbia per topi, cosa più allettante. Ormai giunta quasi a destinazione, Lady sferzò l'aria per poi dirigersi verso il basso, appiattendo le ali al corpicino piumato. Virò a sinistra di un corridoio dei Sotterranei di Hogwarts e, finalmente, riuscì a ritrovare l'ingresso della Sala Comune dei Tassorosso. Fortunatamente trovò l'accesso libero per via di alcuni studenti che stavano entrando, quindi passò tra di loro come una furia e poi cercò il dormitorio maschile. Appena trovato, lasciò un pacchettino avvolto da carta rossa, accanto il quale era attaccata una pergamena arrotolata e stretta con un nastrino dello stesso colore. Lady aveva svolto la sua consegna, ma dov'erano i biscottini gufici per lei?
Che fregatura.

Camillo Breendbegrh
Dormitorio Maschile
Sala Comune Tassorosso
Sotterranei, Hogwarts

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Nel pacchettino troverai il CD di Emily Vannet, di seguito la copertina e la tracklist.

Oliver aveva appena finito di scrivere la risposta alla missiva dell'insegnante di Erbologia nonché Capocasa Grifondoro, quando estrasse un altro foglio per tracciare poche righe nella sua classica calligrafia elegante. La pergamena scelta era semplice e macchiata di caffè ai bordi, quindi decise di stracciarne un lembo per evitare che fosse presentata in quello stato; ogni cosa doveva essere impeccabile per una persona dedita al galateo come lui, ma soprattutto doveva essere raffinato se indirizzato alla sua Tassorosso preferita. Scosse il capo per far sì che i pensieri non si accavallassero l'uno sull'altro, sebbene il ricordo della giornata da Florian Fortebraccio, di quasi un mese prima, fece capolino improvvisamente, sfrecciando lontano dai cassetti della sua memoria nei quali sembravano essere scarsamente custoditi. Era stato un incontro piacevole, fin troppo piacevole e la conclusione era stata bellissima con la musica dolce di sottofondo, una melodia evocata dal potere della Torta del Sognatore che lui ed Helen avevano assaggiato e gustato insieme. Da quel giorno si erano ovviamente visti altre volte, in diverse circostanze, ma mai per un'avventura al pari di quelle precedenti trascorse insieme. Oliver avrebbe potuto far ricadere la colpa di quella mancanza di tempo sui doveri che aveva ricevuto e che doveva assolvere con il nuovo ruolo, ma in realtà non aveva molte giustificazioni, non lui che era in grado di scandire le ore della giornata in maniera precisa, affidando ad ogni secondo un suo preciso scopo di realizzazione. Deciso a farsi perdonare, dunque, aveva ben pensato di invitare Helen a seguirlo nella Foresta Proibita alla ricerca di Funghi. Niente di meno tranquillo e perfetto per un appuntamento romantico, vero? Si lasciò scappare una risata forse ironica o forse come reazione allo stress accumulato quella settimana. Se la studentessa avesse accettato, ne sarebbe stato felice e, perché no, magari si sarebbero anche divertiti in quella che si prospettava come una semplice passeggiata in un luogo altamente inaccessibile. Oliver raggiunse Lady, appena rientrata nell'Ufficio che aveva guadagnato come nuovo Caposcuola, quindi beccò un biscotto gufico prima di volare via, impettita, verso la solita meta dei suoi viaggi, ossia i Sotterranei di Hogwarts.

Miss Helen W. McKay
Dormitorio Femminile
Sala Comune Tassorosso
Sotterranei, Hogwarts

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