Hey, Facciamo un Gioco?!?, Privata per Mery Evans e Mary Owen.

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view post Posted on 7/7/2015, 14:03
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↘ divenni pazzo con lunghi intervalli di orribile sanità mentale.

Le due ragazze sono rimaste in silenzio, senza parlare, per un paio di minuti. Le ho scandalizzate troppo, forse? E se se ne fossero andate entrambe? Magari hanno deciso di andar via da me, allontanarsi, e chiacchierare in altri luoghi. Nel caso, non le vorrei seguire. Le lascerei andar via, guardandole, osservano l'ennesima amicizia fumarsi a causa mia, del mio orrendo carattere. Fin troppe amicizie ho rovinato. O meglio, quelle poche amicizie. Non mi sono fatto molti amici nelle scuole babbane, qui ad Hogwarts ancora meno...anzi, non ne ho nemmeno io. Colpa mia? No, oh no, non credo proprio. Piuttosto penso che gli altri mi vedano come una minaccia, un qualcosa di pericoloso. Non mi piace dare questa impressione, ma è evidente che pensano a quello. A meno che non sbaglio io ad intuirlo, ma no...io non sbaglio mai. Non è da me sbagliare, assolutamente.
Poi, la ragazza Corvonero si siede affianco a me. E la cosa mi ha sorpreso non da poco, lo devo ammettere. Non pensavo che accadesse, e invece eccola qui, vicina vicina a me. Ha cominciato pure lei a contemplare il paesaggio fuori la vetrata, osservando, penso, il Giardino. O qualcos'altro di cui non ho nemmeno voglia di scoprire. O magari sta notando anche lei di come sia carina la Torre di Astronomia. Le Torri sono qualcosa che ha da sempre affascinato l'uomo, sin dai tempi antichi. E' il simbolo per eccellenza della Difesa, ed è proprio questo che attrae la gente. “ Non pensavo fosse così generoso Mister Oakley! Se permette la sincerità, non ritiene di avere sufficienti problemi di cui curarsi senza affliggersi anche di quelli altrui?” esordisce la Corva. Mi volto verso lei, osservando il suo grazioso viso. Aggiungerei angelico, ma purtroppo ho compreso di come la belva si possa nascondere anche all'interno degli "angeli esteriori", quelli che all'esterno sembrano così dolci, carini e coccolosi. In una parola sola: Tassi. Non penso di avere problemi, comunque. Sono gli altri che non mi capiscono, che mi raggirano. Io sono solo una vittima dei loro giochetti. "Loro" in generale, tutti i ragazzi, sia delle scuole babbane sia di Hogwarts. Mi limito a guardarla, senza proferire parola. Lascio che parli, non voglio rispondere, almeno non a questa domanda.
“In ogni caso, non reputa anche lei che il migliore posto per nascondere un cuore sia effettivamente riporlo sul fondale di un lago? Sarebbe al sicuro da occhi indiscreti e pressoché impossibile da rinvenire, ma soprattutto da ferire. Mi dica, lei dove ha celato il suo? Ha trovato un posto più conveniente, un pozzo, per esempio…” E' ancora Mary Evans che parla. La Tassa magari se n'è andata sul serio, siccome ancora non la sento dietro di me. Mi volto appena con la coda dell'occhio, senza che qualcuno possa captare questo mio impercettibile movimento. Come un vero serpente, veloce, scattoso, e come già detto, impercettibile. La Owen è ancora lì, impassibile, indifferente, che non muove bocca, non dice nulla. Ora però ho a che fare con la Corvetta. La sua affermazione è qualcosa di strana, non me la sarei mai aspettata da lei. Spiega di come il cuore ci starebbe bene in fondo ad un lago, lontano dalle persone non desiderate. «Ha ragione, miss Evans» cerco di rispondere nel miglior modo possibile, in modo da non offrire l'impugnatura della bacchetta dalla parte della corva «E' forse il posto migliore. Chi potrebbe arrivarci, in quei fondali inaccessibili, di abissi oscuri e impenetrabili?». Rimango un attimo perplesso per la domanda successiva. Dove ho nascosto il mio cuore, e mi chiede se il luogo è un pozzo. Qualcosa comincia a prendere forma nella mia mente. Come una goccia di inchiostro che cade su un foglio di pergamena e avanza imperterrito colorando la carta e dando forma ad un disegno, nella mia mente mi ritorna quell'avvenimento. Un pozzo, al centro del cortile di quella scuola babbana, ci butto dentro una professoressa. Molti mi avevano rimproverato, dicendomi che era stata colpa mia, senza capendo, però, la verità. In realtà, qualcosa di strano era accaduto. Non l'avevo spinta io. Me lo ricordo bene: l'avevo squadrata, covavo odio e rabbia nei suoi confronti. I miei pensieri si erano appannati, non riuscivo più a ragionare, in sua presenza. La odiavo così tanto! Continuavo a fissarla, mentre lei era poggiata sul pozzo. Continuavo a fissarla, fermo immobile. Lei non mi aveva notato, era troppo persa in quel aggeggio babbano che loro chiamano "cellulare". Il resto è accaduto al'improvviso, un battito di ciglia, in un secondo preciso. Lei era stata spinta all'indietro, da una forza invisibile, ma proveniente dalla mia posizione. Sospinta all'indietro, dunque, si era capovolta all'interno dell'apertura del pozzo, cadendoci dentro. Ma nessuno mi aveva creduto. Francesca successivamente mi aveva rivelato che si era trattato solo di magia, in quanto mago. Una magia involontaria, causata dal mio sguardo. Una cosa strana, certo. Pensavo che gli incantesimi si potessero eseguire solamente con una bacchetta. «Un pozzo. Inaccessibile ed oscuro quanto il fondale di un lago.» mi sono limitato a rispondere. Ho notato di come la mano della ragazzina e' scivolata sulla sua borsa, ma non ci ho fatto caso, e non pensavo fosse un problema, dopotutto.
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view post Posted on 11/7/2015, 11:49
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La frase detta da Jacob sembrava aver scatenato qualcosa nella corvonero. Mary non la conosceva e non poteva capire a cosa stesse pensando ma quella frase, quelle parole, apparentemente senza senso avevano toccato la ragazza che improvvisamente si era immobilizzata, quasi impietrita...aveva abbassato la testa e non proferì parola per oltre un minuto. A Mary sembrò un tempo interminabile, non sapeva cosa fare, parlare, in quel momento era fuori discussione, sarebbe stato del tutto inappropriato ma, anche stare lì, senza far niente... osservò la ragazza, ancora ferma, sul posto e poi si volse ad osservare il ragazzo, stava ancora vicino alla vetrata. Aveva un'aria strana, Mary non riusciva a capirlo...si reputava una persona abbastanza empatica ma in quel caso, proprio non riusciva a capirlo. Forse era troppo diverso da lei, o forse era bravo a fingere...oppure, semplicemente, aveva eretto una spessa barriera tra se stesso e gli altri.
Improvvisamente la ragazza, che sino a quel momento era stata ferma, si mosse e si avvicinò alla vetrata accanto a quella dove stava Jacob e iniziò a guardare fuori di essa, vedendo chissà che cosa.
La frase sembrava averla sconvolta, Mary non sapeva perché, ripensò alle parole del ragazzo

-Miss Evans, ciò che perseguiti ardentemente, scapperà. Il tuo cuore giace ancora in fondo ad un lago. Vero?-
Possibile che il ragazzo la conoscesse già? Se no, come poteva dire una cosa del genere? La stava solamente provocando per vedere se in lei scattava qualcosa? Dalla reazione della ragazza Mary pensò che effettivamente, nelle parole del ragazzo, ci fosse almeno un briciolo di verità ma, la domanda era...come fa a sapere la verità?
Cosa stava perseguitando ardentemente Mary e soprattutto, perché il ragazzo le aveva chiesto se il suo cuore giacesse ANCORA in fondo a un lago?
La conosceva, non poteva esserci altra ragione di dire una cosa del genere e questo non fece altro che far preoccupare la tassorosso.
*Il suo cuore giace in fondo a un lago* forse era proprio quella la frase che aveva fatto impietrire la corvonero, possibile che nella sua vita, un lago, avesse avuto un ruolo significativo, traumatico, o comunque così importante da farla reagire in quel modo?
Oppure era il fatto che il ragazzo avesse detto una cosa del genere che l'aveva allarmata? Non poteva essere, o meglio, poteva, ma solo se ciò che aveva detto era vero.
Improvvisamente Mary (Evans) si volse verso Jacob e si rivolse a lui con un'apparente calma che a Mary sembrò più un cercare di non far capire "all'avversario" di essere sulla difensiva.

-In ogni caso, non reputa anche lei che il migliore posto per nascondere un cuore sia effettivamente riporlo sul fondale di un lago? Sarebbe al sicuro da occhi indiscreti e pressoché impossibile da rinvenire, ma soprattutto da ferire. Mi dica, lei dove ha celato il suo? Ha trovato un posto più conveniente, un pozzo, per esempio…-
Mary fu molto colpita da quella frase, era la prova che ciò che aveva detto il ragazzo aveva un minimo di verità, se no la ragazza non avrebbe risposto in quel modo. Fu soprattutto un concetto che rimase impresso nella mente di Mary "impossibile da ferire". Era questo il punto, il suo cuore era stato ferito e ora, come sembrava anche per il ragazzo avevano eretto una barriera...un lago, un pozzo, tante possono essere le metafore, che proteggesse il loro cuore dagli altri in modo che non potessero essere feriti...ma, allo stesso tempo, capiti, amati...
Un senso di tristezza pervase Mary, probabilmente lei non era la persona giusta per capire come si sentivano i due, lei non era mai stata ferita così gravemente da qualcuno. Certo anche lei aveva sofferto...aveva perso persone a lei care, alcune le avevano voltato le spalle ma non era mai stata ferita così tanto da spingerla a isolare i suoi sentimenti, a controllarli o a reprimerli.
Anche Jacob sembrava dello stesso parere della corvonero, evidentemente anche lui era stato ferito, anche lui aveva "nascosto" il suo cuore e questo avrebbe anche spiegato...sebbene molto superficialmente la frase detta poco prima *La Torre di Astronomia! Come mi piacerebbe buttarmi giù da lì*
Mary osservava i due ragazzi, ognuno davanti a una vetrata che si guardavano intensamente e non poté non notare il movimento che la mano della ragazza fece verso una tasca della borsa. *Cosa fa? prende la bacchetta?* Poteva esserci solo quello in quella tasca, era evidentemente sulla difensiva...*pensa che la voglia attaccare? o vuole attaccarlo?* Il ragazzo non sembrò reagire, sicuramente aveva notato quel movimento ma non si era scomposto.
Mary si sentiva un po' a disagio, non amava particolarmente quelle situazioni, soprattutto le frasi dette dai due le avevano fatto scoprire un lato dei due che non avrebbe minimamente immaginato...soprattutto della ragazza.
Sapeva di non centrare molto in quella conversazione e forse non era la persona più adatta per parlare ma voleva evitare che i due iniziassero una vera e propria lotta così...be, espresse semplicemente il suo parere, almeno così forse li avrebbe distratti per un attimo e li avrebbe fatti ragionare...o forse no.

-Personalmente credo sia facile nascondere il proprio cuore in un luogo dove nessuno può raggiungerlo...troppo facile, certo, nessuno può ferirti, ma in questo modo nessuno ti conoscerà veramente, nessuno sarà in grado di capirti realmente....nessuno potrà ferirti ma nessuno potrà nemmeno amarti...è troppo facile vivere dietro a una barriera... - *è da codardi...* aggiunse tra sé e sé*
Lei era una persona solare, si apriva sempre con tutti, alcuni l'avrebbero anche potuta considerare un'ingenua ma lei preferiva conoscere le persone, sentirle, e soprattutto voleva che gli altri la conoscessero per come era...questo l'aveva portata a soffrire certo, ma non per questo aveva cambiato il suo modo d'essere.
 
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Mary_Evans
view post Posted on 14/7/2015, 22:21





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Il suo sguardo rimase fermo sul volto del ragazzo attendendo una risposta che non tardò ad arrivare «Ha ragione, miss Evans. E' forse il posto migliore. Chi potrebbe arrivarci, in quei fondali inaccessibili, di abissi oscuri e impenetrabili?» , sempre quel tono così roco permeato da un leggero sentore di rancore ed un pizzico di melanconia. Poi una pausa, anche lui evidentemente era immerso nei ricordi di un’infanzia da dimenticare, troppo brutta per essere ricordata ma troppo grave per essere rinnegata nelle profondità dell’ oblio. Dalla posizione in cui si trovava poteva scorgere ogni movimento del ragazzo, anche il più flebile ed impercettibile e quella vicinanza le aveva quasi permesso di giungere ad una sorta di consonanza con il suo stato d’ animo. Che il suo comportamento così esuberante fosse una maschera come quella che portava lei sul volto? Però lui era più bravo, la sua maschera era così impenetrabile che solo lui poteva toglierla.
D’altra parte era innegabile che tutta quella teatralità fosse controproducente. In primis lo rendeva insopportabile alla maggior parte delle persone, questo lo aveva imparato anche Mary a sue spese, ed in secundis quell’ esagerazione rendeva evidente il suo tentativo di nascondersi. Quando mostrava il suo vero volto la sua attitudine shiftava da un estremo all’altro senza assumere alcuna sfumatura intermedia: o era strafottente o era depresso punto. Quindi la sua finzione era facile da detectare a differenza di quella della Corvetta, lei aveva optato per una maschera sì esuberante ma permeata da una costante solarità e propensione per lo scherzo che la rendevano meno evidente. Forse non era poi così bravo a ripensarci. Altre parole fuoriuscirono dalla sua bocca «Un pozzo. Inaccessibile ed oscuro quanto il fondale di un lago.» , esatto quello era il criterio fondamentale per nascondere un cuore: l’inacessibilità, meglio se persino anche a se stessi. Lui non si era voltato, il corpo ancora frontale rispetto alla vetrata, ma i suoi occhi si muovevano sfruttando al massimo la visione periferica, forse quella domanda aveva attirato il suo interesse e stava cercando di celare il coinvolgimento limitando i suoi movimenti o molto semplicemente non l’aveva attirato a sufficienza.
Solo a quel punto sentì il legno freddo di Tiglio tangerle la mano, non si era minimamente accorta del movimento del suo braccio in direzione della bacchetta ed il toccarla le creò un iniziale senso di spaesamento. Il suo inconscio voleva difenderla, a lui non era mai piaciuto vedere la ragazzina liberare le proprie emozioni, era già troppo a ricucire gli strappi che già lo laceravano per permettersi di sopportarne altri. Un impercettibile scatto percosse l’arto, che poi tornò immobile al fianco della proprietaria.
Mary ricominciò a guardare all’esterno, cercò con lo sguardo la piccola rondine che aveva adocchiato prima * Tutte quelle piroette, tutta quella gioia e tutto quell’ affanno, per cosa poi? Entrambe sappiamo dove andremo a finire. Tutto questo ti fa forse dimenticare il tuo triste destino? È così che ti convinci che la tua esistenza duri più di quanto deciso? Forse non hai tutti i torti, la fine ci è comune allora perché non condividere anche il tentativo di allontanare questi tristi pensieri? Tanto la morte quella è e quella rimane, anche se ci riflettessi per il resto della mia vita. Quindi perché pensarci? * un cinguettio di assenso si levò dall’ uccellino che con un ultimo tuffo nel limpido cielo estivo, sparì dalla vista della ragazzina.
-Personalmente credo sia facile nascondere il proprio cuore in un luogo dove nessuno può raggiungerlo...troppo facile, certo, nessuno può ferirti, ma in questo modo nessuno ti conoscerà veramente, nessuno sarà in grado di capirti realmente....nessuno potrà ferirti ma nessuno potrà nemmeno amarti...è troppo facile vivere dietro a una barriera... - sentì dire la Tassa alle loro spalle. Negli ultimi minuti l’ aveva effettivamente trascurata, forse addirittura troppo, a tal punto da indurla a dire qualcosa che facesse smuovere la situazione. Facile, era forse facile scindere una parte di sé? Era forse facile eliminare i propri istinti, le proprie passioni e paure o qualsivoglia emozione per rendersi completamente intoccabili? No, Mary ci aveva provato così tanto e con così tanta dedizione eppure non c’era riuscita. Bastava vederla ora, quei ricordi le facevano ancora male, il solo pensarci le faceva ancora così dannatamente male. Evidentemente aveva fallito miseramente, voleva ascoltare solo il cervello ma la voce del cuore era così inverosimilmente potente! Ma fa niente, la pratica rende perfetti no? Allora lei avrebbe continuato ad esercitarsi. Vivere dietro una barriera non era per niente facile visto che la barriera era trasparente e così fragile.
Inoltre nascondersi non implicava necessariamente non farsi conoscere, voleva solo dire farsi conoscere con più calma, un piccolo passo alla volta, e ciò avrebbe contribuito di per sé a selezionare la qualità delle persone da mantenere al proprio fianco. Non aveva senso avere tutto subito, se si voleva una cosa ce la si doveva guadagnare con la fatica e con il sudore.
Quel commento le sembrava decisamente inappropriato, ma Mary era la regina incontrastata dei commenti schietti ed incontaminati e perciò non poté non approvare quel flusso di pensieri proferiti ad alta voce. Per di più la rondine aveva ragione e perciò la Corvetta estese il muscolo sternocleidomastoideo al massimo, finché non le fece male, per girare il volto verso la ragazzina. Le sorrise con gioia, un sorriso sincero che derivava direttamente dal suo cuore, voleva farle capire che non doveva preoccuparsi, lei stava bene ed il dolore era ormai cosa vecchia e non le avrebbe più dato alcuna premura. Per esplicitare il suo ulteriore cambio d’ umore decise di spostarsi nuovamente, la vicinanza del ragazzo le nuoceva. Percorse all’ indietro la strada che aveva fatto per raggiungere la finestra ma con spirito diverso: il passo era più spavaldo e potente e la schiena più ritta. Si avvicinò alla coetanea e le girò attorno dicendo : “ Se invece dovessi scommettere sul tuo di cuore, direi che è nascosto dietro chili di zucchero, burro, uova e cioccolato fondente, ricoperto da una glassa al formaggio e con piccole scagliette di cioccolato di guarnizione. Mi ci giocherei tutti i miei galeoni!” , per poi fermarsi sul suo fianco sinistro con un sorriso franco stampato sul volto. Sperava solo che l’ ironia di quella frase fosse evidente, di sicuro non voleva che la Tassina si buttasse a capofitto in una seconda sfuriata!
 
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view post Posted on 20/7/2015, 09:58
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-Personalmente credo sia facile nascondere il proprio cuore in un luogo dove nessuno può raggiungerlo...troppo facile, certo, nessuno può ferirti, ma in questo modo nessuno ti conoscerà veramente, nessuno sarà in grado di capirti realmente....nessuno potrà ferirti ma nessuno potrà nemmeno amarti...è troppo facile vivere dietro a una barriera... - . Le parole della Tassa mi distolsero dalla Corva. Rimango per un istante in silenzio, ascoltando le parole, o le accuse, della Owen. Si era posizionata contro io e la Evans, con quelle sue affermazioni. "Troppo facile vivere dietro una barriera", quella frasetta mi rimbomba per la testa. E se avesse ragione? E se davvero fosse come da codardi nascondere il proprio cuore, così che nessuno possa vederlo o toccarlo. E se fosse davvero così? E se realmente bisogna tenerlo in bella vista ed affrontare a testa alta tutte le avversità? Sono i Corvi famosi per Ragione e Sapienza, e la Evans la pensa come me. Però quell'affermazione della Owen, mi ha fatto pensare. Magari ha ragione pure lei. Mi volto, guardando il viso della ragazzina. «Oh, miss Owen» mi rivolgo alla Tassa «Crede davvero che sia così semplice? Ci provi, così lo capirà di persona.». Continuo a guardarla, aggrottando la fronte. «E lei...com'è il suo cuore? Dove è nascosto?» domando, lasciandomi alle spalle la voce malinconica di prima. Secondo me ora dice così, ma pure la Tassa ha trovato qualche nascondiglio perfetto. Lo si vede perfettamente.
La risposta non tarda ad arrivare. La Corva si alza in piedi, e comincia a girare attorno la Owen, con passo andante e seducente. Mentre cammina, osserva il viso della Tassa, captando ogni sua sfumatura di espressione, e di sguardo. “ Se invece dovessi scommettere sul tuo di cuore, direi che è nascosto dietro chili di zucchero, burro, uova e cioccolato fondente, ricoperto da una glassa al formaggio e con piccole scagliette di cioccolato di guarnizione. Mi ci giocherei tutti i miei galeoni!” dice, per poi fermarsi, con uno strano sorriso impresso sul volto. La guardo sorpreso. Prima era seduta accanto a me, ad osservare fuori dalla vetrata. Ora lì, a prendere in giro la Tassina, con un certo interesse. «E panna montata.» mi aggiungo pure io, a quel giochetto iniziato dalla Corvetta ai danni della Owen. Il cuore della Tassina era come una torta, eccome se lo si capiva! Ma d'altronde tutti i Tassi sono così, dolcissimi e coccolosi, con una voglia pazzesca di regalarti biscottini e cioccolatini.
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Scusatemi per l'immenso ritardo...
 
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