Griffin vs Gryffindor, Result of a Clash

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Evelyn Bellard
view post Posted on 2/4/2013, 10:29




Ancora una volta la gita allo zoo si era rivelata diversa da come me l'ero aspettata: nessuno strano gnomo, ma un infuriato Grifone aveva lacerato parti del mio corpo. Motivo per cui, nonostante le essenziali cure che ero riuscita a applicare sulle ferite più dolorose, decisi di recarmi al San Mungo, essendo più vicino dell'infermeria scolastica. Solo un'altra volta ero stata in quel luogo, insieme a due miei compagni di scuola, in occasione proprio della precedente "visita" al parco. Questa volta però, per qualche strano motivo, ero molto più tranquilla e soddisfatta del mio operato: forse perchè ero riuscita davvero ad aiutare quelle persone e grazie ai miei sforzi le avevo salvate. L'ultima volta invece, mi ero limitata a seguire Paul e Luna, che avevano fatto la maggior parte del lavoro, che probabilmente non sarei riuscita a concludere da sola.
Comunque, entrai nell'ospedale con calma, sapendo dove andare e rapida mi recai sul luogo. Salii i gradini dolorante e mi trovai di fronte alla porta del reparto che cercavo, che aprii lentamente e con cautela. Sbirciai all'interno rpima di muovere i primi passi dentro alla grande stanza. Attesi, quindi, di incrociare lo sguardo di un'infermiera o chi per lei, così da spiegarle l'accaduto e da chiederle aiuto.


STATISTICHE:
Spalla sinistra sanguinante e dolorante.
Lieve ferita da graffio alla spalla destra. Brucia leggermente, ma non è grave come la sinistra.
Salute: 122/135
Corpo: 88/91
Mana: 97
 
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view post Posted on 3/4/2013, 03:12
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Il Fato

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In quel periodo, il lavoro all'Ospedale dei Maghi era aumentato vertiginosamente, probabilmente a causa di tutti gli strani eventi che si stavano verifcando nel loro mondo. nessuno, finora, aveva saputo trovare una spiegaizone a quanto successo, ciò che però tutti i medimaghi sapevano per certo, era che in qualsiasi momento si sarebbe potuto presentare un ragazzino colpito da qualche strana magia e bisognoso di cure ed era loro dovere farsi trovare preparati. Fu per questo che, nonostante Evelyn non avesse seguito la regolare procedura di ricovero, non dovette attendere molto per veder comparire una donna alta, con il tipico camice col simbolo dell'Ospedale e i lunghi capelli catsni racoclti in una crocchia, in modo che neanche uan ciocca potesse sciogliersi dall'accnciatura. Lanciando una rapida occhiata alla ragazzina,la donna trasse un impercettibile sospiro di sollievo, notando che le sue ferite erano, ad una prima occhiata, non eccessivamente gravi. Ci mise comunque pochi istanti a raggiungerla e a chinarsi alla sua altezza:
-Ciao piccola, io mi chiamo Sibyl e sono una medimaga. Prima che ti curi quelle ferite- continuò, volgendo una lveloce occhiata alle spalle della ragazzina -che ne dici di venire con me in una stanza dentro il reparto? E intanto che andiamo potresti dirmi il tuo nome e come ti sei procurata quelle ferite.-
Quindi si alzò. Una volta che la ragazza avesse dato l'assenso, si sarebbe mossa in direzione della stanza più vicina, a pochi passi da dove si trovavano. In fondo, era capace di camminare ed ascoltare contemporaneamente.
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 6/4/2013, 20:08




Senza farmi attendere molto, una donna alta, dai capelli castani che si presentò come Sibyl si avvicinò e mi parlò amichevolmente, quasi come avessi otto anni. La cosa non mi disturbò, effettivamente ero piccola, inesperta e non mi dava particolarmente fastidio, anzi mi piaceva. Mi faceva ricordare l'infanzia. Le risposi con un sorriso in faccia, felice del fatto che a breve sarei stata curata da mani esperte. Senz'altro. Dissi piano, incamminandomi dietro alla donna verso la stanza in cui mi stava portando. Mi girai verso di lei e le rivolsi tranquillamente la parola, rispondendo alle domande che mi aveva posto pochi istanti prima. Mi chiamo Evelyn, sono una studentessa di Hogwarts. Ero in visita allo Zoo quando... Beh, mi sono imbattuta in un Grifone che era scappato dal suo ambiente. *E come biiasimarlo?* pensai mentre mi chiedevo se fosse stato opportuno raccontarle anche di Archie e della disorganizzazione delle autorità del parco, ma optai per mantenere il silenzio e fornire più dettagli sulle ferite, motivo per cui mi trovavo lì. Mi ha beccato sulla spalla sinistra, che è quella che mi fa più male, e sulla spalla destra ho un piccolo graffio, niente di che... Credo che nessuna delle due ferite sia particolarmente grave. Dissi timidamente la mia opinione, considerando che ormai stavo abituandomi al dolore dei tagli, ormai sopportabile. Guardai la donna, attendendo una sua risposta o semplicemente una cura o qualsiasi altra considerazione, ordine o domanda. Dopo una giornata come quella non volevo altro che mettermi a letto e dormire.

OT: Chiedo scusa per lo schifo di post >.<
 
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view post Posted on 7/4/2013, 22:42
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Il Fato

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Nonostante le ferite, la ragazza sembrava aver mantenuto lucidità. Meglio così, le sarebbe stato più facile curarla e avrebbe potuto dimetterla in meno tempo. la invitò a sedersi su un lettino, quindi, afferrata la bacchetta osservò i graffi riportati.Quello piùgrave, come le era stato riferito, era sicuramente quello sulla spalla sinistra. Era meglio inziaire da lì.
Mosse la bacchetta con perizia, tracciando una "X" perfetta, prestando particolare attenzione a non far entrare la pella della sua paziente in contatto con la punta della bacchetta.

-Mundovulnus- Aveva eseguito quell'incantesimo tante di quelle volte da averne perso il conto, ormai avrebbe potuto eseguirlo ad occhi chiusi. Eppure, proprio per questo motivo doveva mettere, nell'esecuzone il doppio dell'attenzione: sarebbe bastato un secondo, la bacchetta spostata soltanto un paio di millimetri più in basso e la ferita della sua paziente anziché guarire sarebbe peggiorata. Ma ovviamente, questo non sarebbe stato il suo caso, non per quel giorno. Puntò quindi la bacchetta nella arte più lontana delle due ferite, facendo attenzione a non sfiorarle, dopodiché la mosse facendole compiere un movimento circolare, che però interruppe ametà, quando la bacchetta giunse nel punto più alto dell'ipotetico cerchio
-Medèor- Mosse quindi nuovamente la bacchetta, dando un leggero colpetto in direzione della ferita, sempre prestando attenzione a mantenere una certa dstanza tra la punta della bacchetta e la ferita
-Vulneratio- Entrambe le ferite si risanarono in fretta, quindi la donna ripose la bacchetta.
-Tutto a posto. Ti consiglio comunque di riposare un po'. Verrò a chiamarti tra un paio d'ore e potrai uscire-


Punti salute e Corpo ripristinati. Fai comunque un ultimo post, così ti dimetto come si deve :)
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 11/4/2013, 17:07




La signora mi fece sedere su un comodo lettino bianco, studiando i tagli. Ed ecco che pochi istanti dopo la donna mi stava coprendo di incanti curativi, il primo alla spalla più dolorosa, il secondo alla spalla destra. La osservai mentre agitava la bacchetta sulle ferite e queste sparivano per magia. Tirai un sospiro di sollievo non appena tutto il dolore svanì, mormorando un confuso "Grazie mille" e, apprezzando di cuore il lavoro della medimaga, mi sdraiai sul letto, felice di poter finalmente riposare. La guardai allontanarsi, mentre le palpebre mi si chiudevano inesorabilmente, stanche di mantenere l'attenzione. Il cervello si spengeva, i muscoli si rilassavano e la mente si svuotava.
Ah, una bella dormita era proprio quello che mi serviva. Due ore dopo mi sarei svegliata, fresca e riposata, e sarei rientrata al castello, tutto sommato felice di quel pomeriggio. Erano sempre nuove esperienze, dopotutto...
 
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view post Posted on 12/4/2013, 16:41
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Il Fato

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Quel giorno nn si era mai fermata. Per l'ennesima volta, curando un ragazzino dall'espressione stralunata, Sybil non poté fare a meno di chiedersi chi diavolo fosse il pazzo che avea deciso di lanciare quell'attacco. Scosse la testa, tirando l'ennesimo sospiro: amava il suo lavoro ma preferiva decisamente dover curare bambini che si erano storti una caviglia piuttosto che certe ferite che erano passate sotto i suoi occhi. E alcuni dei suoi giovani pazienti non era neanche riuscita a salvarli! RIacciò in dentro le lacrime cercando di non pensare alle sue figlie che avrebbero avuto circa l'età di quei ragazzi, se tutto fosse andato come doveva. E invece ora chissà dov'erano... Lo scoccare dellapendola la distolse dalle sue riflessioni. Erano passate due ore da quando era stata nella stanza della ragazzina ferita allespalle. Era il momento di andarla a svegliare. Si mosse rapida, tentando di ricacciare indentro le lacrime, per poi bssare alla porta, esibendo l'espressione più allegra di cui era capace:
-Forza signorina, è il momento di andare. I tuoi genitori di certo ti staranno aspettando-


Dimessa.
 
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5 replies since 2/4/2013, 10:29   129 views
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