Emy, siete usciti dall'altra parte del tendone, dall'entrata ordinaria, non dallo squarcio xD
Il tragitto verso il San Mungo fu rapidissimo, e sconvolgente: il furgoncino pareva sfrecciare a velocità assurda tra le strade di Londra ignorando il traffico (se si escludeva qualche tremenda frenata/curva improvvisa che finivano per muovere anche la barella sulla quale era appoggiato). Il dolore alla pancia continuò ad aumentare fino a che, incredibilmente, non cominciò a scemare, a disperdersi, come se, come se...
Non fece in tempo ad accorgersene, che era già svenuto.
Si risvegliò, forse minuti, forse ore dopo, in una stanza candida. Era sdraiato su un lettino, anch'esso bianco, e tutto intorno a lui aveva la terribile aria di una sala operatoria... Lo stavano operando? Per cosa, per la ferita sul petto? Era così grave? Stava giusto per controllare l'entità del taglio infertogli quando una porta che in precedenza non aveva notato, poiché dello stesso colore del muro retrostante, si aprì e ne uscì (o entrò?) una giovane donna. Aveva un camice che, se più vigile, il ragazzo avrebbe riconosciuto simile a quello dei Maghi che lo avevano caricato nel furgoncino: completamente bianco, con il solito stemma di bacchetta e osso incrociati tra loro in bella vista, sul lato sinistro del petto (che tra le altre cose era anche ben fornito); sembrava giovane, con i capelli corvini portati alla nuca e un paio di occhiali a nascondere parzialmente quelle che parevano lentiggini... Ma chi era?
"Oh, non muoverei quelle bende, se fossi in te. Non è un bello spettacolo."
Lo ammonì severamente, guardandolo. E in effetti Alexander si stava accorgendo in quell'istante di avere un candido bendaggio sulla pancia, là dove prima avvertiva quel bruciore intenso. La faccia che il ragazzo dovette assumere dopo le ultime parole della ragazza, tuttavia, sembrarono farle cambiare idea in quanto questa divenne subito più solare, proruppe in una grande risata decisamente inadatta a quel corpo minuto, per poi avvicinarglisi di qualche passo.
Alexander notò con una certa apprensione di essere quasi completamente nudo, eccezion fatta per il paio di mutande da lui indossate quella mattina. In che covo di pazzi era finito? La donna diede un veloce sguardo alle bende e rise di nuovo.
"E dai, scherzo. Sono la dottoressa Patricia Wander, responsabile del Reparto Lesioni da Creature Magiche del San Mungo. E tu ti sei beccato proprio un bel graffio, ma sei stato fortunato: il Grifone deve essersi fermato prima di dilaniarti cuore, polmoni, fegato e parte delle budella. Ringrazia il cielo, poteva andare molto, molto peggio... Ad ogni modo, ti abbiamo fasciato preventivamente la ferita, ma non l'abbiamo richiusa poiché c'è il rischio di infezione: il Grifone non era allo stato brado, quindi si presuppone che fosse in condizioni igieniche superiori alla norma, ma c'è comunque un rischio di infezione, seppur minimo..."
La donna gli si avvicinò di più, e un sorriso sadico gli apparve sul volto, oscurando per un attimo la sua grazia.
"... dunque, per prevenire qualsiasi focolario di infezione, ti brucerò in questa sala ignifuga, e poi spargeremo le tue ceneri per il mare. No, scherzo, devo semplicemente farti un esame del sangue. Prendi uno degli oggetti sul comodino col braccio sinistro e comincia a esercitarvi una pressione, mi faciliterai enormemente il compito."
Quella ragazza non doveva essere sana quanto bella. Ad ogni modo, sul comodino (bianco) di fianco al letto vi erano effettivamente degli strambi oggetti: una piccola pietra preziosa, probabilmente falsa, un pezzo di roccia levigato con uno strano segno sopra inciso, una pallina di carta, un piccolo bastoncino e una palla di stoffa viola. Evidentemente stringendola avrebbe aumentato la sua pressione arteriosa, così che alla Strega risultasse più facile prendere il suo sangue, ma... Come l'avrebbe fatto? Non vedeva nessun bisturi, là intorno, ma probabilmente la donna era abituata a lavorare a mani nude...
Doveva preoccuparsi?
Ma torniamo a Emy, che aveva avuto un'ultima vista del suo compagno quantomeno raccapricciante: il furgoncino bianco, infatti, a dispetto delle sue dimensioni era partito a velocità assurda tra le vie di Londra, scansando per un pelo un autobus, due taxi e un pedone. Certo, le probabilità di sopravvivenza del ragazzo che aveva con lei collaborato alla cattura del Grifone erano molto più alte davanti alla bestia stessa, piuttosto che in quel razzo pronto a suicidarsi contro la prima bicicletta che passava, ma ormai non era più problema suo. Questo non voleva dire che non ci fossero problemi, in agguanto, pronti ad avventarsi di nuovo su di lei. La Strega dai capelli rossicci infatti spalancò gli occhi dopo l'affermazione della Corvonero, e si affrettò a richiamare il mago più anziano che subito smise di parlare a Ramon, prestando attenzione alla ragazzina. La donna dai capelli rossi riprese a parlare, più velocemente, con una nota d'urgenza nella voce.
"Una bambina? Dove?"
Era evidente che nessuno aveva visto la ragazzina, che la ragazza aveva completamente dimenticato dopo lo scontro col Grifone. Lei era ancora lì, probabilmente, piangente, e a pochi metri da lei... Quell'uomo ferito.
Aveva commesso una terribile dimenticanza.
Abbiamo quasi finito, per Alexander manca solo un post: scegli uno degli oggetti sul comodino (no, non sono messi lì a caso), evita di farti stuprare dalla dottoressa Wanders, e fammi un ultimo Post degno di esser scritto con la lettera maiuscola.
Emy, invece, si starà rendendo conto del eprché le avevo detto di valutare tutti i fattori prima di agire. Vi conviene correre, stimo ancora due o tre post prima della fine, e dovete salvare quel pover'uomo e la bambina.
Enjoy.