Il Tendone 1, Quest n. 4

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view post Posted on 30/4/2012, 10:38
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Il Fato

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La piccola Corvonero, stanca di essere ignorata dal Grifondoro suo compare, decise di prendere in mano la situazione: direttasi verso la porta di metallo sul retro del tendone, e non vista da Ramon poiché di bassa statura (il domatore comunque aveva ben altro da fare, impegnato com'era a cercare di sciogliere l'incanto paralizzante). Tentò di aprire la porta di metallo, non sapendo che questa era stata chiusa dal domatore, quindi tentò di passare attraverso lo squarcio nel telo, ma quando ancora non aveva messo fuori la prima gamba fu bloccata da un'immagine orrorifica: il Grifone era la fuori, apparentemente furioso e fuori controllo, un uomo giaceva a poca distanza dalle sue zampe, esanime, riverso in una piccola polla di sangue. Davanti alla bestia ruggente, una bambina di poco più di cinque anni strillava come una dannata, appoggiata a una piccola aiuola rialzata, piangente... Non v'era nessun altro sulla scena benché continuasse a udire urla e voci da ogni dove, e il Grifone non pareva essersi accorto di lei ma anzi ruggiva all'indirizzo della bambina piangente, che di risposta urlava ancor di più, coprendosi il volto con le mani. Come avrebbe agito?

Il Grifondoro, nel frattempo, aveva scavalcato le transenne, ed era corso fino all'uomo riverso a terra. Il suo incantesimo, incredibilmente, ebbe effetto risvegliando la zona "addormentata" dall'incanto. Ramon lo guardò per un attimo a bocca semiaperta, dandosi dello scemo per non averci pensato prima, quindi si alzò e si voltò verso lo squarcio del telo, mormorando ringraziamenti affrettati al Grifondoro.

"HEY, RAGAZZINA! TOGLITI DI LI'!"
Urlò poi, improvvisamente, con un furore tale da far arretrare persino il Grifondoro. Era evidente che aveva visto la Corvonero tentare di uscire, e ora la ragazzina era tra due fuochi: il Grifone, o il domatore?
La legge, o la disobbedienza?
Giusto, o sbagliato?
La scelta è solo sua.

 
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Alexander Black
view post Posted on 30/4/2012, 11:00




L'incantesimo andò a buon fine.
Il fianco addormentato del domatore spagnolo si risvegliò e finalmente poté rialzarsi.
Ringraziò il Grifondoro con delle brevi frase affrettate.
Cosa aveva così tanto da portare tale fretta.
Alexander capì non appena sentì l'urlo quasi disumano di Ramon, la Corvonero era uscita dal tendone.
Dopo esser arretrato come quasi spinto da un'onda sonora, cercò in fretta di pensare ad una soluzione affrettata.
Avrebbe seguito la Corvonero o avrebbe tratto in salvo i due domatori feriti.
Il giovane ci pensò su ma l'adrenalina in quel momento prese il sopravvento.
Corse cautamente verso lo sguancio che poco prima aveva fatto il Grifone per andare in aiuto della ragazza.
La scena non fu delle migliori, un uomo a terra fiaccava sotto il Grifone fuori controllo.
La parte più preoccupante fu quando vide davanti l'enorme bestia una piccola bambina in lacrime.
Cosa fare?
Lascio l'iniziativa alla Corvonero.

 
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Emy Black
view post Posted on 30/4/2012, 20:54




La giovane Corvonero si avvicinò allo squarcio nel tendone, da lì sarebbe potuta uscire per cercare aiuto. Peccato che fuori non sembrava esserci nessuno disposto ad aiutarla. L'immagine che si parò davanti agli occhi di Emy era terribile, il grifone era fuori controllo, stava sfogando tutta la sua ira dimenandosi come un pazzo, a pochi passi da lui c'era un uomo steso a terra, giaceva in una pozza di sangue, Emy trattenne per un attimo il respiro a quella vista. Odiava vedere la sofferenza. Ma la scena più terribile era quella data dalla piccola bambina con cui la bestia presto se la sarebbe presa. La piccola urlava come impazzita, gli occhi pieni di terrore, grosse lacrime che le finivano sul viso. Era terrorizzata. Per una volta Emy si trovava davanti qualcuno di più indifeso di lei, qualcuno da proteggere. Non importava che la Corvonero non avesse le capacità per sconfiggere un grifone, ma quella bambina aveva bisogno di aiuto, e subito. Sarebbe stata traumatizzata a vita se si fosse salvata, Emy non poteva non agire. Doveva agire. Il domatore che stava seguendo il grifone si stava rivelando un incapace, pensò Emy con un velo di rabbia. Continuava a dire ai ragazzi di allontanarsi, ma lui non stava avendo la meglio, anzi. Emy sapeva di non essere un'eroina, sapeva di essere solo al primo anno, non poteva fare miracoli, ma di certo qualsiasi cosa era meglio di niente. Stare a guardare quella scena era impossibile, la giovane Corvonero non era mai stata dotata di grande coraggio, ma quella bambina... Non poteva lasciarla lì, in balia degli eventi. Di certo un attacco di Emy non avrebbe danneggiato molto la bestia, ma magari l'avrebbe distolta dall'idea di attaccare la piccola. Era su quello che doveva puntare. Non poteva sopportare le urla della piccola ancora per molto, erano urla di disperazione, quelle che solo i bambini possono dimostrare. Era completamente indifesa, faceva male quella scena. Dov'erano i genitori? Sicuramente erano degli irresponsabili.
Emy era decisa, non sapeva come avrebbe reagito il grifone, ma qualcosa doveva pur fare.
Cercò di scavare nella sua mente, conosceva pochi incanti, non c'era dubbio, e molti di questi avevano poche possibilità di danneggiare l'animale, data la sua stazza. Prese la decisione di confondere l'animale, forse così gli attacchi successivi del domatore sarebbero andati a buon fine. Ignorando le parole di quell'uomo e cercando di non pensare alle urla della bambina che raggiungevano il suo timpano, quasi a volerlo bucare, puntò la bacchetta nella direzione della testa dell'animale, cercando di essere il più precisa possibile. Non doveva pensare alla situazione, sapeva che la concentrazione era fondamentale in quell'incanto. Il polso era ben rigido, la bacchetta era salda nella sua mano.

-Confundo-
Disse a chiare lettere. Sperava che funzionasse, ma solo il fato avrebbe deciso se salvare la bambina.

 
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view post Posted on 1/5/2012, 11:42
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Il Fato

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Il Grifone sembrava pronto ad avventarsi sulla creaturina: dapprima ne era stato distante, curioso e un pò spaventato dalle sue grida, ma adesso l'aveva chiaramente classificata come un pericolo; le sue grida gli davano tremendamente noia, e lui aveva bisogno di scappare, di volare libero nel cielo, di tornare ai suoi cieli natii... Ma qualcosa lo bloccò: proprio mentre si accingeva a fare un piccolo saltello indietro, colto di sorpresa da un nuovo strillo più acuto dei precedenti da parte della bambina, qualcosa di caldo lo colpì all'ala destra, che prese ad agitarsi come impazzita, costringendolo a spostarsi verso sinistra con dei versi striduli. La bambina, vista l'undicenne che puntava la bacchetta contro il Grifone, pianse ancora più forte stringendo le braccia paffutelle davanti al volto, quindi si accucciò a terra e continuò a piangere, più forte. Il Grifone ruggì di nuovo, ora tutta la sua attenzione era rivolta alla Corvonero, ma non poteva attaccarla efficentemente con quell'ala che continuava a muoversi per conto suo. E poi, proprio mentre la Corvonero stava per agire nuovamente per bloccare la bestia... Uno spintone, un fortissimo spintone la fece volare verso sinistra, e cadere a terra. Sbattè violentemente la schiena e per un attimo vide solo puntini luminosi, quindi riuscì a distinguere il domatore che prima giaceva a terra immobilizzato, e che ora si era affacciato fuori dallo squarciò puntando la bacchetta contro la bestia.
"PETRIFICUS TOTALUS!"
Un rumore simile a uno sparo, un nuovo ruggito, rumore di pietre che si spaccavano, un altro ruggito.
Il domatore non si perse d'animo, la faccia contratta nello sforzo di mantenere la concentrazione. All'improvviso sul suo volto apparve un'espressione di stupore assoluto, ritirò di nuovo la mano dentr al tendone e indietreggiò fino a trovarsi la schiena contro gli spalti. Quasi contemporaneamente il telo del tendone si piegò sotto l'urto di un corpo immenso, mentre le sbarre di metallo che lo reggevano tintinnavano per l'urto e la spaccatura si scuciva ulteriormente. Il Grifone si era gettato contro il tendone, evidentemente, ma l'ala doveva averlo intralciato facendolo inciampare. Il suo volto apparì dallo squarcio e ruggì, a poco più di due metri dal domatore ormai in stato di shock, tutta la sua furia. Bisognava agire tempestivamente.






Grifone


PS: 160 - 4 - 7 = 149.
PC: 180
PM: Irrilevanti (se vi becca vi ammazza).

Stato Fisico:
Ala destra che si agita follemente, zampa posteriore sinistra parzialmente bloccata (Alexander non sa nulla di tutto ciò, Emy è a conoscenza dell'ala destra)
Stato Mentale: Fuori Controllo.

 
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Alexander Black
view post Posted on 1/5/2012, 12:51




oddio ._. Per favore lasciate perdere il mio ultimo post >.< Il t9 ha colpito ancora, stupido telefono.


La scena che si presentò davanti agli occhi del giovane Grifondoro fu toccante quanto un film strappalacrime.
La giovane appartenente alla casata di Priscilla Corvonero venne spazzata da qualcosa violentemente a terra.
Cosa succedeva lì fuori? Alexander non poté sporgersi perché gli fu impedito dal "rientrare del Grifone.
Se si fosse sporto per vedere cosa succedeva all'esterno sarebbe diventato pasta per il Grifone.
Alexander raggiunse dove si trovava la Corvonero, che presa da coraggio aveva preso l'iniziativa.
L'incantesimo che poco prima aveva usato con il domatore fece effetto a tal punto che Ramon si alzò e uscì dal tendone.
Un preciso incantesimo avrebbe fatto guadagnare tempo ai due giovani e il domatore.
Dopo essersi spostato a sinistra per ritrovarsi il Grifone di fronte, tendendo la bacchetta verso le zampe del Grifone Alexander concentrandosi il più che poteva cercò di bloccarlo.
Pedes Plumbeum
Sarebbe servito a qualcosa?
L'intento del giovane Grifondoro era quello di appesantire le zampe del Grifone.
Questo di sicuro gli avrebbe fatto perdere l'equilibrio.
Alexander sperò che Ramon e la Corvonero agissero come lui sul Grifone per indebolirlo e trarre in salvo la piccola bambina in lacrime.



Edited by Alexander Black - 1/5/2012, 21:59
 
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Emy Black
view post Posted on 1/5/2012, 19:00




L'incanto di Emy aveva funzionato, almeno parzialmente. La ragazza però non era stata molto precisa, pur avendo mirato alla testa dell'animale era riuscita solamente a colpire la sua ala destra, ma con un risultato strabiliante. Ora l'arto del grifone si agitava senza controllo, rendendo difficoltosi i movimenti dell'animale. Peccato che Emy non poteva godersi la scena. Era infatti stata colpita da qualcosa, in modo tanto violento da scaraventarla a terra, facendole quasi perdere i sensi. Per alcuni istanti infatti riuscì a vedere solo qualche puntino, l'udito era completamente ovattato. Non distingueva i suoni, sicuramente le urla del grifone non si erano placate, ma per qualche istante Emy non ne fu consapevole. Quando riprese conoscenza cercò di capire come si era evoluta la situazione, pian piano riacquistava la vista e la scena si riapriva davanti a lei. Ora poteva notare l'arto impazzito del grifone, la sua aggressività implacabile. Per fortuna aveva cambiato bersaglio, andando a sfogarsi verso il tendone. Emy si massaggiò la testa, quindi si passò una mano sulla schiena, che le faceva male, probabilmente a causa dell'urto. Rimase qualche secondo seduta a terra, cercando di riprendersi, intanto notò che il domatore Ramon si era ripreso e ora era tornato a contrastare l'animale.
Fortunatamente la bambina era salva per il momento. Mentre Ramon scagliava un incanto nella direzione del grifone, Emy si appoggiò prima sulle ginocchia, quindi si alzò, con lieve fatica. Presto avrebbe attaccato nuovamente la bestia, doveva calmarsi prima o poi.



EDIT: Ho modificato, spero vada bene ora.

Edited by Emy Black - 1/5/2012, 20:25
 
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view post Posted on 1/5/2012, 19:11
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Il Fato

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Emy, hai ragione, errore mio: sei stata spintonata a terra dal tizio, ma non ho voluto toglierti ps... Ora sei a terra, dunque!
Alexander: sfortunatamente non puoi vedere la scena fuori, a meno di non avvicinarti così tanto allo straccio nel telone da farti artigliare dal grifone. Poi, agisci come ti pare xD Avete fino a domani per editare, siori, a voi.
 
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view post Posted on 1/5/2012, 21:45
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Il Fato

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Gli attimi che seguirono furono tremendi: il Grifone, impossibilitato adesso a entrare nel tendone a causa dell'ala che si muoveva freneticamente, ostacolandolo, tentò di attaccare l'obbiettivo più vicino, ovvero Ramon, allungando le enormi ali artigliate mentre ruggiva furiosamente. Aveva giusto alzato la zampa anteriore sinistra per ferire il domatore quando l'incantesimo del Grifondoro lo colpì, costringendolo a ritrarre le unghie affilate e ad appoggiarle a terra: benché le sue zampe fossero diventate più pesanti, riusciva comunque a muoverle abbastanza bene, ma la zampa posteriore sinistra immobilizzata gli impediva di raggiungere sia il domatore che il ragazzo. Il primo di questi, ripresosi dal momentaneo spavento, non esito ad alzare la bacchetta verso la creatura urlando uno Stupeficium fin troppo avventato.
Fu la Paura a muoverlo, il domatore sapeva benissimo che la creatura andava solo immobilizzata, ma il timore di venir ferito e l'istinto di sopravvivenza ebbero la meglio inducendolo a quell'estremo attacco: fortunatamente il Grifone si piegò sulle gambe, e lo Schiantesimo gli passò sopra la testa passando oltre. La creatura continuò a spingere in avanti, per allargare lo strappo, ma ciò ben presto si sarebbe reso inutile: anche se non lo sapevano, la sua ala stava cominciando a riprendersi, gli spasmi e le contrazioni divenivano già più sporadici... Presto sarebbe stato in grado di attaccarli.



Iltendone1




Grifone



PS: 149 - 8 = 141
PC: 180
PM: Irrilevanti (se vi becca vi ammazza).

Stato Fisico:
Ala destra in preda a contrazioni e spasmi irregolari, tutte e quattro le gambe appesantite, zampa posteriore sinistra pietrificata.
Stato Mentale: Fuori Controllo.





Allora, ho fatto un disegnino esplicativo per tutti: il puntino rosso è Alexander, quello azzurro è il Grifone, quello blu è Emy, e infine il buon Ramon in verde. Voi siete tutti ancora dentro al tendone, che sarebbe la striscia rosso scuro, dietro di voi ci sono le platee (da dietro appaiono come muri di legno alti circa sei metri, ergo non vi potete arrampicare o attraversarli). I punti grigi a contatto col tendone sono i pilastri di metallo, ma non vi consiglio di romperli, infine abbiamo la bimba (che si chiama Emily, che carina) in giallo, accanto a dei puntoni grigi che sono delle piccole aiuole circolari, alte circa un metro. Ah, mi son dimenticato di segnarlo: a poca distanza dalla bimba c'è il corpo ferito di un uomo, rischia di morire dissanguato. Emy è ora in piedi, inoltre. Avete tre modi per bloccare il Grifone: o lo calmate, portando il suo Stato Mentale a "tranquillo", o lo fate svenire (succede a 20 PS) o lo immobilizzate. Enjoy, e niente "scuse umili", siam qui per divertirci e 'sta quest sta diventando una figata. Go, e se non avete capito qualcosa, non esitiate a contattarmi tramite mp!

 
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Alexander Black
view post Posted on 1/5/2012, 22:03




La vicenda non si stava evolvendo in modo positivo.
Il grifone non si arrese e continuò imperterrito ad allargare lo squarcio nel tendone per entrare.
Come poteva due giovani ragazzi e un domatore riuscire a calmare o perlomeno immobilizzare un Grifone fuori controllo?
Alexander indietreggiò di qualche passò per poter avere una visione più ampia di quello che lo circondava.
A destra della scena centrale poteva scorgere un pilastro in metallo, che dava sostegno al tendone del circo.
Dietro le platee, alti circa sei metri, muri in legno impossibili da attraversare.
L'incantesimo di Alexander riuscì a rallentare per pochissimo i movimenti del Grifone.
A buon fine non andò quello di Ramon che forse preso dalla troppa paura castò uno Stupeficium troppo in fretta.
Non si faccia prendere dalla paura!
Urlò contro il domatore.
Stavolta era lui ad essere il "grande", se Ramon avesse sprecato energia per un altro incantesimo inutile la loro fine sarebbe stata vicinissima.
Ora cosa potevano fare per immobilizzare l'enorme grifone? Quale incantesimo poteva usare Alexander?
Ci pensò su riguardandosi in torno e decretò l'incantesimo per lui più utile in quel momento.
Pestacallum
L'intento era chiaro, farlo cadere a terra.
Ormai Alexander puntava alle zampe del Grifone, dolore lì avrebbe significato poco equilibrio.
La corvonero e Ramos cosa avrebbero fatto?
Sperava in dei incantesimi pensati bene.

 
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Emy Black
view post Posted on 1/5/2012, 22:22




Emy era riuscita ad alzarsi, ma l'immagine che aveva davanti era terribile, il grifone dimostrava una forza fuori da ogni immaginazione, premeva contro lo squarcio nel tendone come a volerlo spaccare, per fiondarsi dentro. Dalla sua bocca uscivano urla fortissime, piene d'ira che voleva sfogarsi. Se fosse entrato nel tendone sarebbe stato un bel problema per i ragazzi al suo interno. La bambina fuori era salva, fortunatamente. Almeno a qualcosa era servito l'incanto di Emy, nonostante poi avesse perso il controllo della situazione.
Il domatore Ramon aveva provato con un altro incanto, ma non ci era riuscito, il ragazzo intanto l'aveva richiamato, quasi a volergli infondere un pò di coraggio. Intanto lui aveva provato con un incanto per rallentare il grifone. Emy stava cercando di capire la sua tecnica, probabilmente voleva immobilizzarlo, lei però, da parte sua, non poteva fare molto. Non conosceva quel genere di incanti, poteva solo attaccarlo o spingerlo via. In quel momento provava però anche paura, la bestia così vicina e fuori controllo sembrava ancora più grossa e minacciosa. Proprio per questo però dovevano agire, senza farsi prendere dal panico. Erano in tre, le loro posizioni rispetto alla creatura erano anche strategiche. Emy decise che avrebbe provato a fare la sua parte, per quanto piccola.
Aveva ormai capito che col ragazzo non poteva esserci alcuna comunicazione, era concentrato sull'animale.
La Corvonero puntò quindi la bacchetta verso l'animale, roteò il polso per tre volte in senso orario, cercando di disegnare dei cerchi il più precisi possibile, mentre pronunciava la formula

-Flipendo!-

 
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view post Posted on 4/5/2012, 16:49
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Il Fato

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Il Grifone continuò a spingere sulla tenda, ruggendo di dolore e di rabbia. I due ragazzini e il domatore sembravano aver la meglio, per il momento, ma questa fallace illusione non era ancora divenuta realtà: il pestacallum colpì i piedi del Grifone, strappandogli un nuovo ululato di dolore, il flipendio sfiorò la sua ala sinistra, e proprio mentre il domatore si apprestava a immobilizzare definitivamente la bestia...
"GWOOOOOOOOOOOOOOH!"
Il grifone, contrastando gli incantesimi che l'avevano colpito, si slanciò in avanti verso Alexander, il Grifondoro, caricò a fatica una tremenda zampata, mentre il domatore cercava invano di sopraffare il panico per immobilizzare la bestia, ma non ci fu nulla da fare.
La zampata percorse in una frazione di secondo lo spazio che la distanziava dal ragazzo, affondò facilmente nel suo petto, e...
Un lampo azzurrino, un botto come di uno sparo, e il Grifone fermò la zampata, senza riuscire a riportare la zampa dolorante a terra, ne ad affondarla ulteriormente nel petto del giovane. Alexander rimase un attimo paralizzato: non sentiva dolore, come se la ferita, con tanto di artigli ancora dentro, fosse anestetizzata. Con la testa che gli girava, come a rallentatore, vide Ramon avvicinarsi, prenderlo per sotto le ascelle e staccarlo dalla zampa del Grifone, che rimase immobile a guardarlo ringhiando, per poi deporlo a terra e puntare la bacchetta verso la bestia. Una parola confusa, e il Grifone cadde a terra, esanime. Un'altra figura entrò nel suo spazio visivo, stranamente conosciuta, biascicò qualcosa che non riuscì a comprendere e sparì.
Altre figure, altre ombre, cosa stava succedendo?
Lui magari non lo sapeva, ma Emy si: aveva visto chiaramente un'ombra apparire da dietro le tribune, da dove erano arrivati loro poco prima. Un'ombra che aveva guardato inorridita il Grifone che si slanciava su di loro, aveva urlato qualcosa, e sparato quel lampo azzurrino che aveva fermato il Grifone un attimo prima che finisse di dilaniare il petto di Alexander. Ramon aveva staccato il ragazzo dalla zampa del grifone, per poi far cadere a terra quest'ultimo con uno strano incanto, e ora era appunto sopra al di lui corpo per verificare l'entità della ferita. La misteriosa figura che aveva immobilizzato il Grifone si avvicinò di corsa, rivelandosi per il domatore che per primo aveva intimato loro di andarsene, e si accostò alla bestia dopo aver dato una breve occhiata al ragazzo. Ramon gli disse, col panico ancora nella voce:

"Attento, l'ho colpito debolmente, si sveglierà a breve. E' ferito alle zampe, anche se nella confusione non ho capito che incanti abbiano usato i ragazzi. Lui non è grave, gli artigli sono penetrati di appena cinque centimetri, non penso abbiano raggiunto organi vitali, ma sarà bene portarlo da un medimago."
La sua voce fremeva, era solo il panico? Alexander sentiva le sue parole confuse, come se la sua testa fosse stata avvolta da una bolla. Vide Ramon alzarsi, puntargli la bacchetta contro, e un attimo dopo il suo corpo si staccò da terra. Ramon esitò un attimo, indeciso se imboccare lo squarcio del tendone o attraversare normalmente l'arena, infine si decise per quest'ultima opzione ma prima che potesse fare anche solo un passo, l'altro domatore lo fermò.
"Ramon, aspetta. Sono rimasti coinvolti entrambi nello scontro?"
Il domatore si fermò, guardo la ragazzina rimasta in piedi, e annuì lentamente.
"Gli ho intimato di andarsene, ma non mi hanno ascoltato. Hanno attaccato il Grifone, che si è ulteriormente infuriato e li ha attaccati a sua volta. Tu, giusto, vieni con me."
Disse poi additando Emy, quindi proseguì.
"Hai già portato via Noel?"
"Si. Ah, dimenticavo, ma come... No, scusa. Te lo chiederò dopo. Vai."
Ramon non perse tempo e corse verso l'uscita principale del tendone, mentre l'altro domatore utilizzava un incantesimo per stringere delle funi attorno al Grifone. Emy era stata chiamata, avrebbe dovuto seguire il Grifondoro e Ramon... Come avrebbe agito?






Allora, Alex caro perde quaranta punti salute, ed è sul punto di svenire. Non ti preoccupare, è una cosa momentanea, passerà xD. Allora, Emy ha visto tutta la scena, Alexander no, non sa chi sia il nuovo arrivato, ed è molto confuso: per il prossimo turno, limitati a descrivere gli avvenimenti, la scena, e il fatto che non senti dolore al petto, stranamente. Emy, invece, rifletti bene, valuta ogni fattore, poi scegli cosa fare.
 
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Alexander Black
view post Posted on 4/5/2012, 21:14




Il grifone non si dava pace, continuò a spingere sulla tenda cercando di entrare.
L'incantesimo di Alexander riuscì a uscire dalla bacchetta, fece lo stesso il Flipendo della Corvonero.
Ma non arrivarono a destinazione, il Grifone riuscì a contrastarli e avventarsi contro il povero Grifondoro.
In una frazione di secondo Alexander si ritrovò la zampa del Grifone pieno di rabbia e dolore a pochi centimetri dal petto.
Ci fu un botto, come uno sparo e Alexander si ritrovò per un momento paralizzato, il problema fu che le unghie del Grifone erano avevano già perforato il petto del giovane Grifondoro.
Cercò di muovere ancora paralizzato la testa, ma furono movimenti a rallentatore.
Riuscì a intravedere Ramon che lo staccava dalla presa del Grifone e lo portava lontano dalla bestia.
Cadde a terra quasi privo di sensi, un particolare lo distolse, non provava dolore.
La ferita sembrava anestetizzata, ma come poteva esser successo?
Non volle sforzarsi, si lasciò lentamente cadere a terra cercando di rilassare il più possibile i muscoli e risparmiare l'energie.

 
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Emy Black
view post Posted on 5/5/2012, 16:48




Ora erano in tre ad attaccare l'animale e i colpi stavano andando a buon fine. Accadde però qualcosa di imprevisto, l'animale, preso dalla furia omicida si era scagliato con Alexander, forse perchè il ragazzo era il più vicino a lui, pronto a perforargli il busto con una zampata, quando era stato bloccato da un incanto. Uno dei primi domatori che i due ragazzi avevano notato era tornato all'attacco, fermando il grifone appena in tempo, con un incantesimo preciso e molto efficace. Ora la bestia giaceva a terra. Era finito il loro incubo? Emy aveva ancora il fiatone, era successo tutto in un attimo, un secondo prima il grifone urlava e sfogava la sua ira, un attimo dopo era a terra, esanime. Il ragazzo era stato ferito, ma i due domatori se ne sarebbero occupati. Intanto avevano cominciato ad analizzare la situazione. La ragazza da parte sua, rimase per un attimo in disparte, non aveva abbandonato la sua posizione, osservava l'uomo chinarsi sul grifone, poi sul giovane, quindi dichiarare quanto osservato all'altro domatore. Ramon quindi si girò verso Emy e disse -Gli ho intimato di andarsene, ma non mi hanno ascoltato. Hanno attaccato il Grifone, che si è ulteriormente infuriato e li ha attaccati a sua volta. Tu, giusto, vieni con me.-
Era vero, i due giovani non se n'erano andati, ma avevano aiutato in quella situazione. I domatori non si erano rivelati efficaci, quasi inutili forse. Avevano permesso al grifone di seminare il panico per diversi minuti, avevano quasi fatto uccidere una bambina innocente. Emy non si attribuiva il merito di aver salvato la piccola, ma non poteva dire di essere stata del tutto inutile. Ramon da solo non avrebbe domato la bestia così facilmente, ne era certa.
Quindi cosa voleva quell'uomo? Rimproverarli o punirli? Era vero che non avevano dato ascolto a ciò che era stato detto loro, ma non avevano ferito il grifone, i loro incanti erano destinati soprattutto a placarlo e a difendersi.
Quando il giovane indicò Emy, lei rimase un po' stupita, di certo non poteva fare altro che obbedire, non voleva lasciare il ragazzo da solo senza prima sapere che sarebbe stato bene, inoltre i due domatori erano pur sempre due adulti, come poteva una ragazzina di quattordici anni avere da ridire con degli uomini? Quindi Emy lo guardò con una punta di rabbia nello sguardo, non voleva essere sgridata, non era giusto.

-Noi abbiamo aiutato a fermare il grifone- Affermò in sua difesa, era vero, perchè negarlo? Quindi aggiunse
-Va bene, verrò con voi.- Non le piaceva quel tono, quel dito puntato contro, sperava che la sua sensazione fosse sbagliata.
 
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view post Posted on 7/5/2012, 14:21
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Il Fato

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Il domatore dal nome sconosciuto guardò con aria interrogativa Ramon dopo la frase pronunciata dalla piccola Corvonero. Era evidente che non ci credeva, ma voleva comunque spiegazioni dal sottoposto, che nel frattempo aveva scoccato alla giovane uno sguardo di fuoco. Questi si limitò a rispondere agitando la mano per aria, con una curiosa smorfia sul volto, quindi si girò e riprese a camminare col ragazzo che volava sulle spalle. Dietro di loro, echeggiò il rumore di un incantesimo: nuove catene erano andate ad avvolgere le zampe e le ali della bestia, di sicuro non se la sarebbero lasciati sfuggire di nuovo. Dunque, il trio mal assortito proseguì, e in breve tempo raggiunse l'uscita del tendone, e il sole. Fuori dal posto era stata posta una striscia bicolore che segnalava alle numerose persone là presenti di non andare oltre, nonostante questo cinque maghi dall'aria preoccupata, indossanti una curiosa veste recante il simbolo di un osso e una bacchetta incrociati, al vedere il domatore uscire dal tendone sorpassarono la linea rapidamente, venendogli incontro. Il ragazzo che l'uomo stava facendo levitare, difatti, stava perdendo una notevole quantità di sangue, che aveva gocciolato per terra sin dallo squarcio del tendone. Uno di questi maghi, un vecchio canuto dagli occhi azzurrissimi, recante un enorme cappello da mago, si mise a confabulare con il domatore.
"Tutto a posto?"
"L'abbiamo catturato."
"Il ragazzo...?"
"Nulla di che, ha ricevuto una zampata sul petto, ma abbiamo immobilizzato la bestia prima che potesse andare oltre."
"Conan, prendilo tu, lo portiamo al San Mungo..."

Un giovane mago dai capelli biondicci agitò la bacchetta in direzione del ragazzo sospeso, e questi si mosse immediatamente verso di lui, mentre Ramon abbassava la sua stecca di legno e la posava nuovamente nella tasca della tunica.
"...ci sono altre vittime?"
"No, la ragazza è stata coinvolta nello scontro col Grifone, ora è un pò traumatizzata ma non penso sia ferita..."
"Vladek?"
"E' dentro. A occuparsi del Grifone."

Le strade dei giovani si separarono: il ragazzo, semicosciente e in grado di capire solo vagamente quello che accadeva attorno, venne trasportato da "Conan" fino a un furgoncino bianco apparentemente anonimo, di quelli che vedi passare per Londra senza nemmeno preoccuparti della sua esistenza, e depositato sopra a una barella, accanto a due uomini. L'interno del furgoncino era straordinariamente spazioso malgrado le sue modeste dimensioni, cosicché i tre feriti potevano stare tranquillamente in fila, uno accanto all'altro. Alexander riconobbe Noel, svenuto e pallidissimo. Venne immobilizzato alla barella con un incantesimo, quindi le porte del furgoncino si chiusero, precludendogli la vista della folla che cercava a sua volta di vederlo. Cominciava a sentire uno strano bruciore poco sopra lo stomaco... Quanto stava effettivamente male?

La ragazzina, invece, era rimasta accanto a Ramon. Ora restavano soltanto tre dei cinque maghi iniziali: il vecchio che parlava al domatore, un uomo dallo sguardo accigliato e dai capelli nerissimi, una donna dai capelli rossicci e dall'aria preoccupata, quasi materna. Quest'ultima intervenne, mentre i due uomini parlavano, e avvicinatasi alla ragazzina le pose una mano sulla guancia sussurrando:

"Tutto bene?"
Quella strega non aveva di certo più di una trentina d'anni, sul suo volto si mischiavano preoccupazione e determinazione... Chi era quella donna, chi erano quegli uomini, cosa le sarebbe successo? Nel frattempo, Ramon e il vecchio stregone continuavano a parlare dello stato del Grifone, e del possibile coinvolgimento di altri civili quando questo era uscito dal tendone...




Alexander, come ti dicevo le tue cure dureranno meno del previsto, descrivi il viaggio nel misterioso autobus, i tuoi dolori all'addome, la presenza di altre due figure accanto a te (Noel e qualcun'altro). Sentì un improvviso aumento della pressione, quindi un suo rilascio, e dei rumori più forti... che sta succedendo?

Campo totalmente libero per Emy, invece, che può fare quello che vuole.

 
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Alexander Black
view post Posted on 8/5/2012, 16:49




Lo stato psicologico e fisico di Alexander non era dei migliori, ma almeno stava migliorando.
Nonostante la confusione in testa riuscì a percepire la discussione tra due tizi.
Qualcosa centravano il tendone e il Grifone, d'altronde quelli erano gli unici problemi.
Riuscì a capire anche che sarebbe stato portato al San Mungo.
Venne trasportato in un furgoncino bianco anonimo e depositato in una barella.
Notò non appena poggiò la schiena contro il lettino della barella di non essere da solo lì in quel furgone, con lui vi erano altri due.
Riconobbe Noel, svenuto e pallidissimo accanto a lui.
Un bruciore poco sopra lo stomaco lo percorse, quanto stava effettivamente male?
Quando il dolore si attenuò altri sintomi si presentarono, aumento e abbassamento della pressione sanguigna e rumori di origine ignota.
*Cosa sta succedendo?*
pensò Alexander, quando sentì di nuovo quei rumori, ancora più forti.
Sperava di arrivare al San Mungo sano e salvo o almeno senza peggioramenti.

 
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73 replies since 14/2/2012, 16:21   2220 views
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