Quindi corsero, come dei forsennati, come se stessero per perdere un treno che non sarebbe più ripassato. Tuttavia, dopo pochissimo tempo, la gabbia degli Umanoidi si palesò alla loro vista, ancor prima che Kevin potesse avvertire fatica per il suo rapido scatto. Un ultimo sguardo a Niahndra, per accertarsi che non fosse rimasta indietro. La compagna era comunque lì, dietro di lui. Il Tassorosso le rivolse un cenno di intesa col capo, deciso, prima di riportare lo sguardo dinnanzi a sé in modo da osservare la scena che gli si presentava davanti. Più in là, delle persone stavano scappando, probabilmente erano state loro a gridare. Scappavano, ma da cosa?
Oh che sorpresa! Dopo vecchi e centauri, anche dei marmocchi mi hanno scoperto.
Gli occhi del ragazzo schizzarono subito alla ricerca della persona che aveva appena parlato. La identificarono subito in un uomo incappucciato in piedi vicino alla gabbia degli Umanoidi, non molto distante dai due ragazzi, a dire il vero, che ora attendevano l'uno al fianco dell'altra, in tensione. Adesso non vi era più alcun dubbio, avevano trovato il ladro. Costui sorrideva, beffardo, e stringeva sottobraccio l'uovo di drago rubato. Il ragazzo non esitò neanche un secondo, ed estrasse immediatamente la propria bacchetta di palissandro, e squadrò con aria di sfida l'incappucciato. Come dimostrava di non averne quest'ultimo, nemmeno Kevin aveva paura dell'uomo. No, per nulla. Tuttavia, questi si mosse velocemente e, con un gesto rapido, aprì la gabbia degli Umanoidi, rivolgendosi ancora una volta ai due Tassorosso.
Scappate finché siete in tempo.
Dalla gabbia uscirono due piccoli esseri simili a dei nani, dalla pelle raggrinzita. Uno di essi aveva in mano una clava e puntò immediatamente in direzione di Niahndra, l'altro iniziò a correre, invece, proprio verso Kevin. Il ragazzo rimase per un attimo spiazzato, sorpreso da quel rapido avvicendarsi di momenti, portando lo sguardo dalla creatura con la mazza a quella senza. La prima sembrava davvero imbufalita e stava già caricando l'arma all'indietro per colpire la ragazza. In quel preciso istante, il Tassorosso capì che era meglio pensare a difendere immediatamente la compagna, oggetto di minaccia più istantanea e pericolosa, magari anche rischiando di ritrovarsi poi addosso l'altra creatura. Difatti, senza ripensamenti, Kevin si mosse con rapidità. Raccolse il braccio destro quasi fino a farlo arrivare attorno al collo, poggiando quasi la mano (sostenente la bacchetta) sulla spalla sinistra. In quella posizione, con l'arto ancora fermo, il Tassorosso enunciò la prima parte della formula dell'incantesimo che intendeva castare.
Everte...
Subito dopo, lo stesso braccio si mosse con rapidità, estendendosi con decisione in direzione dell'impetuosa creatura armata di mazza. Tale movimento venne accompagnato dalla seconda parte della formula dell'incanto.
Statim!
La mano era salda attorno alla bacchetta. Il palissandro fremeva, voglioso di tornare a colpire. La mente del ragazzo era lucida, almeno per il momento. Solo forza di volontà, decisione. Avrebbe pensato al ladro solo successivamente, perché in quel momento l'unica cosa che reputava importante era difendere Niahndra, anche a costo di beccarsi l'altra creatura. Forse, alla fine di quella giornata, nel bene o nel male, Kevin avrebbe capito molte cose.