La Rapina, Quest n. 3

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view post Posted on 17/4/2013, 23:11
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Il Fato

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I due Tassorosso, seguendo le indicazioni della vecchina, si diressero verso la direzione da lei indicata.
I loro tentativi di conversazione erano un po' distanti da quello che era l'ambiente in quel momento: silenzioso, misterioso, probabilmente anche pericoloso, dato che, a giudicare da quanto avevano capito, c'era un ladro in fuga.
Furono distratti da uno scalpiccìo di zoccoli alla loro sinistra, che ben presto si rivelò essere causato da una figura che si fece largo e apparve alla loro vista: un... Centauro?

Ma com'era possibile?
-Cercate di non urlare. Cosa ci fate qui voi due? Mi sono allertato non appena ho sentito le vostre voci...-

Disse questo, nonostante una domanda più appropriata sarebbe stata quella sul perchè lui fosse lì, non i due giovani studenti!




Kevin Prince Confa
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Perdonate il ritardo.
 
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Lo scalpitio di zoccoli si faceva sempre più vicino mano a mano che Kevin avanzava. Il ragazzo si voltò appena verso Niahndra (al suo seguito) e le esibì uno sguardo rassicurante, come se volesse dirle che aveva tutto sotto controllo e che sapeva perfettamente cosa stava facendo. In realtà, però, era tutto il contrario.
I due proseguirono in direzione del rumore e, ben presto, furono in grado di identificarne la fonte. Una figura entrò rapida ed imponente nel loro campo visivo, sbarrandogli la strada. Istintivamente, il biondo alzò la bacchetta, pronto a difendersi. Ma, non appena focalizzò meglio la circostanza, si affrettò a riabbassare il braccio destro. Gli zoccoli ed il busto di un cavallo sostenevano una figura umana, possente ed imperiosa, che si era fermata dinnanzi ai due Tassorosso. Anche grazie ad un minimo di cultura personale (non avendo mai visto una creatura del genere prima di quel momento), Kevin catalogò quella creatura come "Centauro". Il ragazzo, tuttavia, conosceva ancora ben poche informazioni su tali umanoidi (non avendoli ancora studiati), anche se sapeva che essi erano dotati di grande intelligenza e che, comunque, potevano rivelarsi pericolosi. Eppure, quando il ragazzo aveva dato un occhio alla mappa dello zoo prima di entrare si era accorto che vi era una sezione apposita per gli "Umanoidi". Quindi, perché quel Centauro vagava in quel momento libero per lo zoo?

Cercate di non urlare. Cosa ci fate qui voi due? Mi sono allertato non appena ho sentito le vostre voci...


La voce della creatura era profonda, solida. Eppure, la sua domanda era insensata. Insomma, era lui ad essere nel posto sbagliato, non i due ragazzi. Kevin alzò appena un sopracciglio, cercando con lo sguardo un appiglio nella figura di Niahndra. Ma la ragazza sembrava sorpresa quanto lui di quella inaspettata apparizione. Si fece coraggio, e rispose (con tono di voce leggermente abbassato).

Siamo diretti alla zona est.


Rispose semplicemente, senza scomporsi troppo. Seguì una piccola pausa, dopo la quale Kevin tornò a parlare.

Lei, piuttosto, come mai è così in allerta? E' successo qualcosa?


Il tono era formale e cordiale, come se il ragazzo si stesse rivolgendo ad un docente. Il pensiero di dare del "Lei" ad un Centauro lo avrebbe anche fatto ridere, se non avesse compreso la gravità della situazione. Lui e Nia dovevano occuparsi del presunto ladro... ma forse quella creatura aveva notato qualcosa, oppure sarebbe stata lieta di aiutarli. Non lo potevano sapere, per il momento. Sperava solo di non essersi spinto troppo in là con le parole.
 
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view post Posted on 22/4/2013, 14:54
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In quel momento avrebbe desiderato ardentemente avere fra le mani una pesante mazza da battitore per calarla dritta dritta sulla testa del proprio compagno, inutile che le indirizzasse sorrisini di sufficienza, a quel punto; odiava essere tranquillizzata quando era tesa in quella maniera, ogni tentativo di calmarla sortiva solamente l'effetto contrario, facendo schizzare uno ad uno tutti i sette milioni di nervi che aveva. Va bene vivere un po' alla "leggera", con qualche sciocchezza di poco conto, altro affare era comportarsi da incoscienti.
Magari non era ancora il caso di Kevin, ma l'idea di base era quella.
Possibile che fosse lei ad ingigantire tutta quella situazione? Era semplicemente troppo paranoica? In realtà la infastidiva alquanto essere colta impreparata, aveva sempre bisogno di quella sicurezza in più prima di cimentarsi in qualcosa, terribilmente limitativo, vero, ma dall'altra faccia della medaglia si riduceva anche il rischio di imprevisti; tendeva a razionalizzare qualunque cosa, analizzando i possibili risvolti della vicenda e le conseguenze collegate, non di rado ciò aveva influenzato le sue scelte, anteponendo la decisione più vantaggiosa - detta anche 'obbiettiva' - a quella a cui invece lei bramava.
Respirò a fondo per calmarsi, facendo aderire le spalle alla superficie dietro di lei, senza interrompere il contatto visivo se non con i necessari battiti di ciglia, ridotti al minimo, tant'è che ben presto avvertì gli occhi bruciare; le dita erano ancora serrate sulla bacchetta e con la vista periferica - che in una donna compre un raggio maggiore che nell'uomo - tentava di adocchiare i movimenti del Tassorosso.
Il cuore batteva forte, la mente si affollava di ipotesi, congetture, tutte relegate in un angolo mentre il resto delle sue percezioni era intento a distinguere anche il più flebile dettaglio; il pesante rumore di zoccoli non accennava a diminuire, ma dalla sua posizione leggermente più arretrata rispetto a quella del compagno - anche a causa del tendone che si era scelta come parziale e ipotetico riparo - non riuscì a comprendere sin da subito di cosa si trattasse effettivamente.
Eppure Kevin parve rilassarsi o comunque giungere alla conclusione che non corressero alcun pericolo nell'immediato - anche se era restia a fidarsi della sua concezione di pericolo, non conoscendola - dato che abbassò la bacchetta tenuta fino ad allora pronta e minacciosa; a quel punto la Tassina fece un passo per portarsi al suo fianco e vedere finalmente cosa si trovava di fronte a loro.
Il rumore era sparito, segno che qualunque cosa fosse, li aveva in un qualche modo riconosciuti e si era fermato; che si trattasse dunque di qualcosa di più di un animale qualunque?
Infine, parlava.
E se anche a quel punto avesse potuto farsi un'idea abbastanza precisa, la ragazzina si ritrovò comunque spiazzata dinnanzi all'imponenza emanata dalla Creatura difronte a lei; un cavallo, a prima vista, aveva sempre adorato quegli animali, potenza e maestosità pura, eppure all'altezza del bacino la peluria lasciava passo alla nuda pelle.
Chiuse la bocca di scatto quando udì il malcelato rimprovero nella voce del Centauro, arricciò il naso per disappunto; non sapeva di che udito disponessero tali Creature, ma era più che certa di non aver mai alzato il tono durante la sua permanenza lì. Forse avevano sottovalutato il pericolo, intrattenendo una - ben magra - conversazione, ma ciò nonostante erano stati comunque abbastanza accorti.
Piuttosto, cosa ci faceva un Centauro a piede libero? Ammesso che vi fosse nello zoo una zona adibita a loro, cosa di cui altamente dubitava poiché la tradizione li dipingeva come esseri terribilmente orgogliosi e poi diciamocelo, neanche a lei sarebbe piaciuto sentirsi in gabbia e costantemente osservata.
La prima reazione conseguente ai toni inquisitori del loro interlocutore fu quella di negare tutto, fingersi spaesati - cosa che la loro età permetteva - e passare per due bambini che avevano perso i propri genitori; magari li avrebbe scortati all'uscita e a quel punto "grazie tante e arrivederci", se ne sarebbero tornati a casa, magari pure facendosi rimborsare il biglietto.
Tuttavia il Tassorosso non fu del suo stesso avvisò e scoprì le carte in tavola neanche un istante dopo.
*La mazza. Dov'è la mazza?* Il desiderio tornò prepotentemente a farsi viso, così vivido che quasi le parve di sentir pizzicare le mani, caricate d'improvviso di quel peso; purtroppo non si può avere tutto ciò che si vuole e lei si vide costretta a limitarsi ad un broncio nascosto e un'occhiata assassina verso il compagno, continuando a tacere. Male che fosse andata, avrebbe potuto sempre trovare una scusa poi.
Abbassò leggermente lo sguardo, evitando di incontrare direttamente gli occhi del Centauro, nonostante andasse contro una delle sue personalissime regole non scritte, ma si sentiva un po' come in vicinanza a delle bestie: mai guardarle negli occhi se non vuoi che vi leggano la sfida.
La bacchetta, comunque, sebbene abbassata, non era stata riposta.

 
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view post Posted on 23/4/2013, 23:31
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Il Fato

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-Non dovrei essere io all’erta ragazzo,dovreste esserlo voi. Un tipo incappucciato sta terrorizzando molte persone in questo zoo.-
Sentenziò stizzito il centauro al marmocchio che si trovava davanti agli occhi.
Sicuramente quella bestia sapeva molto sul ladro,sapeva dove si trovava,ma non voleva darlo a vedere a quel ragazzino giusto per dispetto.
Scalpitando leggermente sul posto,l’immensa creatura, si avvicinò alla ragazzina silenziosa e quindi le disse.

-La mia intelligenza mi ha permesso di non esser un attrazione in questo luogo.
Oggi sono venuto qui per vedere se fossero stati catturati e messi in gabbia alcuni miei simili e, per fortuna,ciò non è successo. Arrivederci.-

Così dicendo ,il Centauro, voltò le spalle e si avviò verso l'uscita dello zoo .
Cosa significavano quelle parole?Potevano essere d’aiuto per trovare il losco individuo o no?
Era giunto il momento di trovare quel maledetto ladro,non potevano perdere altro tempo in futili chiacchiere.




Kevin Prince Confa
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Edited by Master Adepto - 24/4/2013, 11:42
 
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La risposta del Centauro fu quasi immediata e, con dispiacere di Kevin, leggermente stizzita.

Non dovrei essere io all’erta ragazzo, dovreste esserlo voi. Un tipo incappucciato sta terrorizzando molte persone in questo zoo.

Una strana luce balenò per un attimo negli occhi del ragazzo. Le parole della creatura erano state rivelatrici. Avevano confermato il fatto che esisteva davvero una figura incappucciata (che quasi sicuramente costituiva il ladro dell'uovo di drago) che si aggirava all'interno dello zoo in quel momento. La vecchia non stava fantasticando, alla fine. Kevin si voltò verso Niahndra, ma ella gli stava rivolgendo in quel momento un'occhiata assassina. Il ragazzo rimase un po' sorpreso, forse la compagna non aveva apprezzato il suo metodo di azione. Tuttavia, prima che uno dei due potesse proferire la minima parola, il Centauro si avvicinò alla ragazza dai capelli castano scuro e le disse:

La mia intelligenza mi ha permesso di non esser un'attrazione in questo luogo.
Oggi sono venuto qui per vedere se fossero stati catturati e messi in gabbia alcuni miei simili e, per fortuna, ciò non è successo.
Arrivederci.


Detto ciò, la creatura voltò loro le spalle e andò via. I ragazzi non ebbero il tempo di rispondere, di domandare. Kevin rimase immobile, mentre il rumore degli zoccoli in allontanamento gli giungeva ancora alle orecchie, sempre più debole. Restò un attimo in silenzio, portando lo sguardo su Niahndra, leggermente confuso. Era come se il Centauro le avesse letto nel pensiero, in precedenza. Come se la creatura avesse risposto ad una domanda che la ragazza si era posta solo mentalmente. Una cosa alquanto strana. Vero, i Centauri erano famosi per la loro sviluppata intelligenza, ma arrivare addirittura a leggere nel pensiero... poteva anche essere, Kevin non poteva saperlo con certezza.
Il biondo non distolse lo sguardo dalla compagna. Forse lei aveva capito qualcosa di più sul discorso del Centauro, considerando anche il fatto che la frase era rivolta proprio a lei. Kevin, invece, aveva appreso semplicemente che il ladro vagava ancora all'interno dello zoo... e che doveva essere fermato.
Il ragazzo, quindi, avrebbe atteso qualche parola da parte della compagna. Se non ve ne fossero state, o se anch'ella non avesse trovato indizi all'interno dell'esposizione del Centauro, allora avrebbe ripreso la propria marcia verso la zona est, con Niahndra al seguito.

Scusate il post un po' "così". Non volevo rallentare il tutto, quindi ho cercato in ogni caso di trovare un po' di tempo per postare.
 
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view post Posted on 5/5/2013, 22:19
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Fu strano ricevere la conferma ai propri sospetti, ancora più strano fu riceverli da un Centauro accorso proprio lì per intimare loro di fare silenzio; pareva un comportamento quasi materno, fatta esclusione per il tono stizzito di cui aveva fatto uso. Dopotutto, non sembrava una minaccia.
Li aveva avvertiti, senza però rivelare quanto sperato; una conferma, nient'altro che una conferma.
O forse due.
Si era irrigidita quando la possente Creatura si era protesa verso di lei, aveva tentato di passare inosservata senza esserci riuscita, ma si rilassò non appena udì le prime parole; allora era vero: nessun Centauro faceva parte della vasta collezione di cui lo Zoo poteva fare vanto, altri Umanoidi erano rinchiusi là dentro.
Ma perché aveva ritenuto necessario informarla di ciò? Cosa lo aveva spinto a pronunciare quelle ultime frasi, aveva forse intuito qualcosa dal suo sguardo, dal suo silenzio?
*Mm-h.* "Arrivederci." Come, di già? E quell'indovinello che le aveva propinato? No, no. Non poteva andarsene così su due piedi - *Quattro zampe, Nia.* - e lasciarli con più dubbi di prima. « A-aspetti.. »
Ma fu inutile, non si voltò.
La ragazzina rimase interdetta, frastornata, un braccio nudo ancora proteso nella vana speranza di arrestare quella corsa; cosa significava tutto questo? Doveva cogliere qualcosa in quelle parole?
Intanto Kevin taceva, doveva avere recepito la furia che aveva nascosto - mica tanto nascosto, poi - nel suo sguardo, gelato da quelle fiamme che lei non aveva saputo contenere ulteriormente; non aveva più pronunciato parola, forse si stava trattenendo volutamente, ma se possibile quel silenzio fu ancora più opprimente.
Opprimente quanto il suo sguardo che avvertiva gravare su di sé, anche il compagno doveva aver tratto la conclusione più ovvia, ovvero che lei potesse sapere qualcosa di più, qualcosa di utile; il senso si responsabilità la invase, pesante, soffocante, cogliendola impreparata; si sentiva rivestita di un'aspettativa maggiore di quanto ne era in grado di sopportare, eppure, si rese conto, poteva benissimo sostituire l'adrenalina. Il cuore pompava leggermente più frenetico del solito, il respiro corto, ma la testa sembrava guadagnarci in lucidità; non abbastanza, ma era un inizio.
Sollevò lo sguardo concentrato, rivivendo nella propria mente gli ultimi minuti trascorsi in quello zoo; cos'era che le sfuggiva? Quale era il tassello mancante, l'ultimo pezzo di quel puzzle?
« La zona degli Umanoidi. Deve aver cercato là i suoi simili, non aveva motivo di spingersi oltre. » Gli occhi cercarono una conferma nell'espressione di Kevin, un appiglio, una sicurezza; da quando aveva bisogno di un appoggio del genere?
Forse da sempre e mai se ne era accorta.
« Potremmo andare a vedere, dovrebbe essere qui vicino. » Avrebbe atteso eventuali contestazioni o adesioni e poi avrebbe agito di conseguenza.

 
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view post Posted on 13/5/2013, 22:15
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Il Fato

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E forse le parole del centauro si erano rivelate utili ai due Tassorosso.
Niahndra lo aveva capito subito il centauro ,aveva letto tra le righe del discorso dell’essere e questo le aveva praticamente permesso di avvicinarsi ancor più a raggiungere quel sfuggente uomo incappucciato.
Proprio nel momento in cui la giovane tassina pronunciò le parola “Umanoidi”, si sentì un grido a piena gola provenire proprio da quella zona.
Che cosa era successo?Forse il momento di vedere l’uomo incappucciato era finalmente arrivato?
Dovevano correre e sperare di arrivare in tempo nel luogo dell’urlo.
Sicuramente si stavano avvicinando alla conclusione della loro interminabile ricerca e un pò di razionalità in quel momento serviva.



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Niahndra Alistine

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Kevin osservò la ragazza con sguardo apparentemente assorto, attendendo una risposta. Tuttavia, non pensava più al Centauro (aveva lasciato il compito a Niahndra), ma al fatto che la compagna, in precedenza, aveva espresso indirettamente il proprio disappunto per le sue azioni, per i suoi modi di fare impulsivi. Beh... Kevin era così, o lo amavi, o lo odiavi. Difficile chiedere, e ancor meno aspettarsi, un cambiamento da parte sua. Testardo, fermo e protettivo verso i suoi ideali, verso i suoi affetti. Ultimamente, poi, aveva fin troppi pensieri per la testa per poter prendere in considerazione anche qualche "pecca" nel suo carattere. Sapeva perfettamente di essere impulsivo, quella caratteristica gli aveva creato qualche problema in passato, ma sapeva anche che, in quel momento, aveva Niahndra, molto più ragionevole di lui. Quindi, l'impulsività del ragazzo veniva compensata dal carattere della compagna. Forse era per quello che c'era intesa, fra i due. Nel Quidditch, come, forse, al di fuori del campo. Quest'ultima cosa ancora doveva essere provata.

La zona degli Umanoidi. Deve aver cercato là i suoi simili, non aveva motivo di spingersi oltre.

La voce di Niahndra riportò il ragazzo alla realtà, all'improvviso. Il Tassorosso tornò ad incrociare con lucidità lo sguardo della compagna, che era in cerca di una conferma. La ragazza poteva aver ragione, le sue supposizioni erano più che possibili. Kevin era in procinto di dare ragione alla concasata, quando un urlo a piena gola invase l'aria, proveniente proprio dalla zona appena citata dalla ragazza. Cosa poteva mai essere successo? Non importava, dovevano muoversi. Un'ultima occhiata d'intesa a Niahndra, grave e seria al tempo stesso, ed un deciso cenno di assenso. C'era poco da capire: dovevano correre, arrivare nella zona degli "Umanoidi" prima che fosse troppo tardi. Molto probabilmente quell'urlo era legato all'uomo incappucciato citato dal Centauro in precedenza. Quindi, le gambe di Kevin si mossero nell'immediato, slanciandosi con tutta la forza possibile verso il luogo dal quale era provenuto quell'urlo. Il Tassorosso prese a correre a più non posso, scattando al massimo delle sue capacità fisiche. Dietro di lui, Niahndra avrebbe compreso le sue intenzioni e, anche se il gesto del ragazzo poteva apparire impulsivo (per l'ennesima volta), Kevin era convinto che la razionalità della compagna avrebbe compensato il tutto.
Era ora di porre fine a quella ricerca.
 
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Ignorava ciò che potesse passare per la testa del compagno di (s)venture, era stata troppo concentrata a fare un "remake" di quegli ultimi sei o sette bizzarri minuti quasi schiacciata dal peso della responsabilità e dalla paura di sbagliare per curarsi anche di Kevin; non si era mai posta troppi problemi, le capitava di riservare toni acidi a chi le capitava intorno, specie se era sotto pressione, ma mai se ne era preoccupata eccessivamente. Ciò nonostante, per un paio di secondi, scioccamente si ritrovò a chiedersi se quell'innaturale silenzio fosse solo "rispetto" nei suoi confronti o se celasse invece un certo risentimento per i modi bruschi che aveva precedentemente adottato; fu solo un interrogativo veloce, passò oltre subito dopo accantonando quel dubbio in un angolo buio della mente e concentrandosi sulla situazione.
Pareva passata un'eternità da quando avevano sfidato il gestore di quell'immenso Zoo, era riuscito a risolvere quell'enigma? Avevano già riacciuffato il malfattore? Forse no, se il Centauro era venuto ad avvisarli, in qualche modo.
Perché diamine si era cacciata in quel guaio? Solo ora comprendeva appieno la gravità delle circostante, prima era stata accecata dal suo insulso desiderio di vestire panni non suoi, ottenebrata dalla voglia di comportarsi in modo frivolo quasi e adesso ne pagava il prezzo; non si scherza con il fuoco e adesso quelle stesse fiamme a cui era andata allegramente incontro, la stavano circondando obbligandola a riappropriarsi della propria razionalità.
Fortuna che Kevin fu in grado di regalarle proprio il giusto pizzico di sicurezza di cui in quel momento aveva bisogno, le iridi rese leggermente più opache a causa del sole parevano rendere ancora più serio il suo sguardo; erano dunque arrivati alla stessa conclusione, o più semplicemente trovava coerente il suo ragionamento.
Tuttavia non ebbe mai la conferma, le parole morirono sulle labbra non appena un grido gutturale si levò nell'aria; potente, inatteso le riverberò prima nelle orecchie e poi nella cassa toracica, strappandole uno spasimo di sorpresa e accelerando ancora una volta il battito cardiaco; una morsa allo stomaco, ancor prima di poter registrare quel suono, gli occhi azzurrini spalancati sul Tassorosso.
*Cristo.*
Da dove proveniva quell'urlo agghiacciante? Era vicino? Ma, soprattutto, voleva davvero saperlo?
*Solo per fuggire nella direzione opposta.* Già, chiunque sano di mente avrebbe fatto così; scappare a gambe levate, tentare di frapporre la massima distanza tra sé e quel suono gutturale e pregare che qualunque cosa sia non ti raggiunga.
Dopotutto, alla fine, non era più così tanto curiosa di risolvere quell'enigma, non ne valeva la pena, no? E invece sì, perché una ventata la investì in pieno non appena Kevin si mosse per raggiungere il luogo da cui lei invece progettava di fuggire; rapido la oltrepassò, forse indirizzandole prima un cenno che lei non aveva colto, paralizzata dalla sorda paura.
*Non... andartene.* Oh, non sarebbe rimasta lì da sola, non si sarebbe allontanata per salvarsi la pelle quando il biondo correva desideroso di rischiare il fondo-schiena; reagì d'istinto, come i cani che si lanciano nella corsa non appena vedono un ramo che vola, forgiata da anni di pomeriggi passati a dimenarsi come un'ossessa nel grande giardino dell'orfanotrofio, dalle ore passate sul campo da Quidditch sotto l'occhio inflessibile del Capitano; non pensò neanche, semplicemente corse.
Dette uno scossone a quel corpicino esile e assopito, si mise in moto, i nervi che parevano avere vita propria e ben presto si rese conto solo del vento che le freddava il viso e la nuca e della schiena del ragazzo davanti a lei; non poteva sperare di raggiungerlo dopo quello scarto, nonostante la sua innata rapidità e la corporatura agile e scattante, ma se non altro non sarebbe rimasta indietro.

 
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La corsa forsennata dei due giovani studenti durò veramente poco. Infatti,la gabbia degli Umanoidi, era veramente vicina al luogo da dove avevano sentito l’urlo e non ci misero molto a raggiungerla.
Per nulla affannati i giovani,non appena arrivarono, poterono notare delle persone scappare dal punto dove si trovavano,probabilmente uno di quei tizi aveva gridato poco prima.
Proprio quando tutte le indagini sembravano essere risultate vane ,un uomo incappucciato poco distante da loro e vicino alla porta della gabbia degli Umanoidi iniziò a parlare.

-Oh che sorpresa!Dopo vecchi e centauri, anche dei marmocchi mi hanno scoperto.-

Sorrise beffardo ai due ragazzini,non aveva paura di loro neanche un poco, che cosa potevano fare contro di lui?
Tenendo stretto l’uovo di Drago sotto braccio,il malvagio, aprì la gabbia degli umanoidi sperando di far uscire da questa dei Troll di montagna.
Purtroppo e per fortuna dei Tassi ,dalla gabbia uscirono solo due berretti rossi ,uno con la clava e uno senza i quali puntarono subito rispettivamente Nia e Kevin.

-Scappate finché siete in tempo-

Aggiunse divertito l’incappucciato mentre, l’imbufalito berretto con la mazza ,caricava questa all’indietro per colpire.
I guai sembravano essere giunti per i due ragazzi,ora come potevano fare per prendere quel diavolo di uovo di Drago dalle mani dello spavaldo incappucciato?




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Quindi corsero, come dei forsennati, come se stessero per perdere un treno che non sarebbe più ripassato. Tuttavia, dopo pochissimo tempo, la gabbia degli Umanoidi si palesò alla loro vista, ancor prima che Kevin potesse avvertire fatica per il suo rapido scatto. Un ultimo sguardo a Niahndra, per accertarsi che non fosse rimasta indietro. La compagna era comunque lì, dietro di lui. Il Tassorosso le rivolse un cenno di intesa col capo, deciso, prima di riportare lo sguardo dinnanzi a sé in modo da osservare la scena che gli si presentava davanti. Più in là, delle persone stavano scappando, probabilmente erano state loro a gridare. Scappavano, ma da cosa?

Oh che sorpresa! Dopo vecchi e centauri, anche dei marmocchi mi hanno scoperto.

Gli occhi del ragazzo schizzarono subito alla ricerca della persona che aveva appena parlato. La identificarono subito in un uomo incappucciato in piedi vicino alla gabbia degli Umanoidi, non molto distante dai due ragazzi, a dire il vero, che ora attendevano l'uno al fianco dell'altra, in tensione. Adesso non vi era più alcun dubbio, avevano trovato il ladro. Costui sorrideva, beffardo, e stringeva sottobraccio l'uovo di drago rubato. Il ragazzo non esitò neanche un secondo, ed estrasse immediatamente la propria bacchetta di palissandro, e squadrò con aria di sfida l'incappucciato. Come dimostrava di non averne quest'ultimo, nemmeno Kevin aveva paura dell'uomo. No, per nulla. Tuttavia, questi si mosse velocemente e, con un gesto rapido, aprì la gabbia degli Umanoidi, rivolgendosi ancora una volta ai due Tassorosso.

Scappate finché siete in tempo.

Dalla gabbia uscirono due piccoli esseri simili a dei nani, dalla pelle raggrinzita. Uno di essi aveva in mano una clava e puntò immediatamente in direzione di Niahndra, l'altro iniziò a correre, invece, proprio verso Kevin. Il ragazzo rimase per un attimo spiazzato, sorpreso da quel rapido avvicendarsi di momenti, portando lo sguardo dalla creatura con la mazza a quella senza. La prima sembrava davvero imbufalita e stava già caricando l'arma all'indietro per colpire la ragazza. In quel preciso istante, il Tassorosso capì che era meglio pensare a difendere immediatamente la compagna, oggetto di minaccia più istantanea e pericolosa, magari anche rischiando di ritrovarsi poi addosso l'altra creatura. Difatti, senza ripensamenti, Kevin si mosse con rapidità. Raccolse il braccio destro quasi fino a farlo arrivare attorno al collo, poggiando quasi la mano (sostenente la bacchetta) sulla spalla sinistra. In quella posizione, con l'arto ancora fermo, il Tassorosso enunciò la prima parte della formula dell'incantesimo che intendeva castare.

Everte...

Subito dopo, lo stesso braccio si mosse con rapidità, estendendosi con decisione in direzione dell'impetuosa creatura armata di mazza. Tale movimento venne accompagnato dalla seconda parte della formula dell'incanto.

Statim!

La mano era salda attorno alla bacchetta. Il palissandro fremeva, voglioso di tornare a colpire. La mente del ragazzo era lucida, almeno per il momento. Solo forza di volontà, decisione. Avrebbe pensato al ladro solo successivamente, perché in quel momento l'unica cosa che reputava importante era difendere Niahndra, anche a costo di beccarsi l'altra creatura. Forse, alla fine di quella giornata, nel bene o nel male, Kevin avrebbe capito molte cose.
 
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Il vantaggio che Kevin aveva su di lei diminuiva passo dopo passo segno che il compagno stava progressivamente rallentando, alla fine la zona che cercavano doveva essere parecchio vicina.
Decelerò lentamente, perdendo via via velocità e tornando ad affiancarsi al compagno, un insulto a fior di bocca e la mente ancora ottenebrata dal grido di prima.
« Di' un po', ti sei completamente fuso il cerv- » Non terminò la frase, le iridi incatenate a quello spettacolino sconcertante, grida, rumore di passi, e la folla smaniosa di scappare in preda allo stesso istinto che lei precedentemente aveva avvertito prepotente.
Fu allora che il ladro uscì allo scoperto, evidentemente sicuro di sé, per nulla intimorito dalla collezione di testimoni che oramai poteva vantare, commetteva adesso uno dei più stupidi errori; ma, si disse, pareva essere un punto di incontro tra 'classico' e 'cliché' quello di sottovalutare gli intrepidi giovanissimi eroi che puntualmente sconfiggevano il cattivone di turno, assicurandosi un luminoso "Happy End" nell'ultima scena del film o nell'ultima pagina del libro, subito prima dei ringraziamenti.
Peccato che Nia non si sentisse affatto la protagonista di un romanzo, al contrario le pareva di essersi cacciata a capofitto in un incubo troppo troppo realistico; perciò sì, avrebbe davvero seguito il consiglio dell'uomo con tanto di ringraziamenti, se solo non fosse stato per quello stupido orgoglio che sempre, continuamente, inesorabilmente, irrimediabilmente, la cacciava nei guai. Le ottenebrava la mente portandola non di rado a compiere scelte... discutibili.
Abbassò lo sguardo sulla bacchetta che non si era accorta di tenere ancora in mano, cosa le impediva adesso di puntarla proprio sul malfattore, colpendolo e facendogli rimangiare quegli insulti poco velati? Fargli rimpiangere di averla considerata pari ad un insulso oggetto, priva di qualsiasi rilevanza.
L'Orgoglio reclamava vendetta, la mente gridava alla Razionalità.
Due Berretti Rossi - sebbene lei non potesse saperlo - risolsero la questione.
Osservò con le iridi spalancate la minacciosa creatura avanzare contro di lei, la bacchetta che fremeva per scaricare parte del suo potenziale magico;
*Oh, ti farò cantare, piccola.* Ma Kevin si mosse più velocemente di lei, compiendo i movimenti di un incanto che più volte lei aveva utilizzato, uno spasmo di irritazione la attraversò, forse anche il biondo credeva che non fosse in grado di difendersi? O era solo un impeto di galanteria?
Ma nonostante tutto, si fidava di quel ragazzo, sul Campo come lì, e fu per questo che si girò in tempo per vedere l'altra Creatura avanzare, disarmata, ma ugualmente inferocita.
*Balliamo, vuoi?*
L'articolazione della spalla si mosse, il braccio puntato contro l'Umanoide in avvicinamento si abbassò verticalmente prima di spezzare la linea e proseguire il movimento verso destra andando a formare quindi una "L".
« Decàdo. »
Quei due Esseri non erano che diversivi, dovevano renderli innocui il prima possibile per potersi concentrare entrambi sull'uovo di Drago.

 
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view post Posted on 31/5/2013, 19:54
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Il Fato

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Il ladro guardava con soddisfazione i Berretti rossi avanzare verso i Tassorosso,come se questi fossero due enormi centauri.
Le due creature,piccole ma assetate di sangue, si fiondarono sui due Tassi senza pietà e,mentre la creatura colpita da Kevin schizzò in un cespuglio sulla destra di Niahndra(-18 PS),il secondo berretto rosso, colpito da quest’ultima,arrivò ad acciuffare i stivali di Kevin iniziando a rosicchiarli con i suoi denti lunghi e giallognoli.
Ora come potevano agire?Era meglio provare ad acciuffare subito il ladro incappucciato o prima eliminare le “Pedine Rosse”?



Kevin Prince Confa
Punti Salute: 113/113
Punti Corpo: 63/63
Punti Mana: 64/64
Hai un Berretto Rosso sugli stivali che ti rende difficile muoverti.

Niahndra Alistine

Punti Salute: 107/107
Punti Corpo: 59/59
Punti Mana: 55/55

Berretto Rosso 1
Salute: 42 (-18)
Corpo: 70
Mana: 100

Berretto Rosso 2
Salute: 60
Corpo: 70
Mana: 50
 
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view post Posted on 11/6/2013, 11:13
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Le due creature sembravano assetate di sangue, vogliose di saltare addosso ai due giovani e fare male ad ogni parte del loro corpo. Ma, in quei casi, sarebbe stata la lucidità ad avere la meglio, e Kevin e Niahndra erano sicuramente più lucidi di quelle sottospecie di orridi nani. Difatti, l'Everte Statim del ragazzo centrò in pieno la creatura con la clava e la fece schizzare via, dentro un cespuglio. Anche la fattura di Niahndra centrò l'altro essere, ma questi riuscì comunque a buttarsi disperatamente ai piedi del ragazzo ed iniziò con foga a mangiargli le scarpe. I denti della creatura grattavano in maniera sinistra e, presto, sarebbero addirittura arrivati alla carne. Kevin doveva quindi muoversi, agire con lucidità ma, allo stesso tempo, con estrema rapidità. Doveva bloccare quell'odiosa creatura, spegnere al più presto quella minaccia. Dopo ci sarebbe stato il tempo di pensare al ladro. Il Tassorosso, tuttavia, trovò difficile ogni movimento, a causa del cliente scomodo che si ritrovava attaccato agli stivali. Nonostante tutto, avrebbe cercato di fare un rapido passo indietro, stando attento a non cadere. Poi, la sua bacchetta sarebbe stata puntata in basso, verso il volto della creatura e, mantenendo il polso ben rigido, il ragazzo avrebbe enunciato:

Confundus!

Il tono di voce sarebbe stato deciso, a tratti quasi rabbioso. Quella creatura aveva iniziato ad irritarlo fortemente. Prima la metteva fuori gioco, prima avrebbe pensato al ladro. Se fosse andato a segno, il Confundo gli avrebbe permesso di stordire quell'essere e, rapidamente, di concentrarsi sulla vera minaccia. D'altronde, anche delle creature del genere dovevano possedere un minimo di capacità di calcolo, visto che ne possedeva perfino un bolide. L'uomo incappucciato, nel frattempo, attendeva, sorridendo soddisfatto... ma forse non capiva che di lì a poco Kevin e Niahndra lo avrebbero annientato.
 
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view post Posted on 11/6/2013, 11:29
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Oggi parto e non sarò di ritorno fino al 18-19, chiedo immensamente scusa per l'attesa.
 
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109 replies since 14/2/2012, 16:03   2794 views
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