Kevin e Niahndra si lasciarono dunque alle loro spalle il gestore dello zoo e la vecchia signora, con tutta la moltitudine di gente che si stava raggruppando intorno a loro. Secondo i calcoli del ragazzo, sarebbe bastato procedere diritto per ritrovarsi poi nella zona est dello zoo, la loro presunta destinazione. Tuttavia, il Tassorosso restava ancora un po' perplesso dalle parole della vecchia signora. Insomma, potevano essere considerate affidabili? Cosa gli suggeriva che ella non fosse una semplice pazza delirante? Nulla. L'istinto, forse. Ma, fece una smorfia, il suo istinto aveva peccato numerose volte fino a quel momento. Ma poco importava, alla fine. Non gli interessava se quello della vecchia si sarebbe rivelato solamente un falso allarme; Kevin avrebbe sfruttato in ogni caso quella "passeggiata" per parlare con Niahndra. Il ragazzo, d'altronde, non aveva mai provato ad intrattenere un vero discorso con la ragazza prima di quel momento. Ai due era bastato "parlarsi" nel Quidditch, capirsi sul campo, e avevano in quel modo scoperto di avere una buonissima sintonia. Quello sembrava costituire un buonissimo presupposto per fare davvero conoscenza con la ragazza che aveva di fianco in quel momento. Forse era il momento di ampliare quella loro "sintonia". Si, il ragazzo ne sentiva decisamente il bisogno.
"Non appena avremo risolto il caso"? Non sarai stato un po' troppo precipitoso?
Disse Niahndra sorridendo.
Forse.
Rispose semplicemente Kevin guardandola e sorridendole di rimando. In realtà, il ragazzo se ne fregava del fatto di essere stato precipitoso.
Non so neanche da che parte sia la zona est.
Kevin fece finta di riflettere, passandosi una mano sotto il mento, prima di rispondere, sempre con una sufficiente punta di ironia.
Beh... credo sia davanti a noi... più o meno.
In realtà, stando alle sue conoscenze, la zona che stavano cercando avrebbe potuto anche essere da tutt'altra parte. Ma, come si era già detto, non gli interessava. Sorrise ancora una volta a Niahndra. E, dopo quel gesto apparentemente senza peso, rifletté: era da tempo che non sorrideva di sua spontanea volontà. Ed era da altrettanto tempo che non rispondeva in modo così ironico a qualcuno. Insomma, il "nuovo" Kevin non aveva mai fatto una cosa del genere. Forse stava tornando quello di prima, nonostante gli eventi. O forse si stava sbagliando, per l’ennesima volta. Tuttavia, quel giorno sembrava che i problemi non avessero voglia di tormentare la sua mente, oppure che lui fosse in grado di lasciarli per il momento fuori. Ma la giornata era ancora lunga e poteva risultare imprevedibile. D’altronde, lui era come una calamita che attirava tutti i guai possibili ed immaginabili. Anche in quel caso, di certo, non sarebbe stato differente.
Proseguì la sua avanzata, fianco a fianco alla ragazza, voltando appena la testa in modo da guardarla. Paradossale il fatto che Kevin non avesse mai cercato di ampliare le sue conoscenze all’interno della squadra, oppure all’interno della sua Casata, prima di quel momento. Di fatto, poteva affermare di aver creato una sorta di “legame” solamente con Horus. Gli altri concasati restavano semplici conoscenti. Niahndra, di fatto, lo era. Ma, nella sua situazione, forse il ragazzo aveva bisogno di legarsi di più alle persone, anche per avere una sorta di “sostegno”, soprattutto ora che Sharon sembrava sparita nel nulla. Cercò di non pensare alla Serpeverde, gli avrebbe fatto solo del male. Troppo male. Decise invece di iniziare un discorso con la compagna.
Niahndra... ora che ci penso... siamo concasati e compagni di squadra, ma posso affermare di non sapere pressoché nulla di te... eccetto che sei un’ottima Cacciatrice, ovviamente... Perché non mi togli qualche curiosità?Cercò di sorridere, anche per nascondere quel po’ di imbarazzo che lo aveva pervaso. Insomma... perché diavolo faceva quei cacchio di discorsi? Chissà se le sue parole sarebbero volate via nell’aria, come semplici foglie secche autunnali, oppure se la ragazza avesse colto sul serio quell’invito a parlare di se stessa. In effetti, Kevin sapeva così poco di lei. Poteva intuire qualcosa, come il fatto che la ragazza possedesse una personalità forte e combattiva e che amasse stare sulle sue, ma poteva allo stesso modo sbagliarsi. Insomma, il ragazzo avrebbe voluto conoscere Niahndra Alistine... almeno quello che ella gli avrebbe concesso di sapere. Sarebbe bastato.
Nel frattempo, si guardò intorno, come per verificare se vi fosse nei dintorni nulla di sospetto. Poi, rivolgendosi ancora una volta alla ragazza, prima ancora che ella potesse rispondere alla sua precedente domanda, le disse:
Forse faremmo meglio a tirare fuori le bacchette... non si sa mai.Detto questo estrasse la sua bacchetta di Palissandro, pronta all’azione. Forse quel giorno si sarebbe rivelato più interessante del previsto. Su parecchi fronti.