Attenti al fuggitivo, Quest n. 2

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Evelyn Bellard
view post Posted on 1/11/2012, 01:25




Informo che non potrò rispondere fino al 5 circa, causa vacanze :D
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 5/11/2012, 11:22




Fortunatamente nessuno dei due presenti obietò la mia decisione: non avrei più cambiato idea. Nonostante tremassi di paura al solo pensiero di trovarmi di fronte ad una creatura sconosciuta e pericolosa, nonostante desiderassi immensamente tornare al casello, al sicuro, e non mettere mai più piede in quel dannato parco, ero partita e non sarei tornata indietro fino a che non avessi ritrovato la madre della bambina e il Grifone. Annuii distrattamente verso Archie e scomparsi nel mezzo della boscaglia. Il mio respiro si era fatto silenzioso, da quando proprio l'assenza di rumore mi aveva avvolta. Assenza di rumore e di luce. Mi ricordaa molto la foresta proibita, con gli alti alberi - probabilmente molto meno terribili di quanto non sembrassero - e l'oscurità che avvolgeva ogni cosa... Camminavo lentamente, cercando di fare meno rumore possibile. La mia vista si sforzava almeno quanto l'udito, i miei muscoli erano tesi e pronti a scattare. La bacchetta sempre puntata in avanti, il braccio alto e pronto a scagliare un incantesimo. Le foglie scricchiolavano sotto i miei piedi, tutto il resto era fermo, innaturalmente immobile e silenzioso. Non mi piaceva affatto. Mi guardavo intorno, scrutando le ombre dei cespugli nella penombra, illuminata solo dalla poca luce che filtrava dalle fitte chiome degli alberi. Inevitabilmente i miei occhi notarono qualcosa di insolito. Tra le scure foglie che giacevano sul suolo, spiccava una piccola puntina luminosa. Mi fermai. Ancora nessun rumore attoro a me, ora che anche quello dei miei passi era cessato. La osservai, incuriosita e spaventata. Cosa poteva mai essere? Era qualcosa che aveva a che fare con la bestia o no? Poteva trattarsi di qualcosa di magico, ma anche di un banale pezzetto di plastica che rifletteva la luce... Eppure era strana... Non era naturale, non era normale. Era piccola e brillava di una luce che sembrava propria. Che fare? Mi dovevo fidare? Poteva essere una trappola o un indizio o niente di rilevante. Ma mi incuriosiva comunque. Attesi pochi istanti che sfruttai per decidere cosa fare. Lentamente, molto più lentamente di prima, mi avvicinai alla minuscola macchiolina luminosa. I miei passi era cauti e piccoli, la bacchetta era ancora puntata verso quel punto, come se d'un tratto la lucina avesse potuto prendere vita e attaccare. Tuttavia i miei sensi non smisero mai di ascoltare e di osservare con la coda dell'occhio l'ambiente che mi circondava. Era importante mantenere un costante contatto con il resto del mondo: avrei rischiato troppo se, distratta dalla lucina, fossi stata attaccata dalla creatura alle spalle. Ancora pochi passi mi separavano da essa. Tra poco avrei scoperto di cosa si trattava, o avrei semplicemente scoperto che non conoscevo affatto oggetti simili. In tal caso la mia inquietudine sarebbe aumentata ancora e sarei stata ancora più dubbiosa. Tuttavia, la paura iniziava a placarsi. Presto avrei messo fine a quella brutta situazione.
 
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view post Posted on 10/11/2012, 12:18
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Il Fato

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In certe situazioni anche la soluzione più ovvia può assumere una forma distorta, spaventosa e incredibilmente pericolosa. Evelyn avanzava, ancorata fermamente ai suoi sensi, le orecchie tese e i nervi saldi, verso la fonte luminosa a terra. Oggetti bislacchi? Luce maligna? Un'esca?
Apparentemente niente di tutto ciò. A terra, fra le foglie secche, la fonte luminosa si rivelò una semplice bacchetta di legno. Chi l'aveva persa probabilmente aveva usato il Lumos per farsi strada. Ma cosa ci faceva lì, abbandonata? Di chi era?
Tutte congetture a cui Evelyn doveva dare una risposta. E mentre pensava, un ruggito squarciò l'aria. Roco, pesante, la giovane poteva quasi sentirne il calore. Probabilmente era arrivata vicino alla zona dei Draghi e questo poco calmava gli animi. Ma ad unirsi a quell'inquietante situazione, attirato forse da quel ruggito, ecco un fruscio provenire da un cespuglio poco più in là, ai piedi di un tronco piuttosto spesso. Dopo qualche attimo di tensione un Elfo domestico, dalle orecchie penzolanti e il naso a patata, uscì dalle fronde.

- Iiih cosa ci fa qui, cosa ci fa qui! - disse agitato. Corse verso la Grifondoro, ancora china sulla bacchetta, e le tirò una manica scuotendo la testa, le orecchie che andavano di qui e di là ad ogni movimento.
- Andare via, andare via prima che torni, via via! Klink non può di nuovo... Klink ha paura! -
Il suo tono isterico era interrotto da qualche singhiozzo mentre cercava di tirare la manica della giovane, in un vano tentativo di smuoverla. La creatura continuava a saltellare sul posto, guardandosi attorno spaventatissima. Sul petto, la ragazzina poteva notare alcuni graffi freschi e incrostati di sangue e terra.
Che avesse incontrato anche lui la bestia?
Ma qualcos'altro accadde: non appena i suoi occhi acquosi incontrarono la bacchetta ancora a terra, l'Elfo tremolò e cominciò a piangere, cadendo in ginocchio e dondolandosi in avanti.
Un altro ruggito si infranse come un tuono.
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 12/11/2012, 15:14




Una bacchetta. La punta illuminata, la sagoma rigida e lunga era ora perfettamente visibile ai miei occhi. E quella bacchetta suscitava mille domande ancora nella mia mente, cui forse avrei risposto una volta concluso tutto. Il primo pensiero fu ovviamente la madre della bambina... Che fosse stata sua? Magari aveva cercato di difendersi e le era caduta quando il Grifone l'aveva colpita. Mi avvicinai ancora. Mi chinai a terra, intenta a recuperarla, ma qualcosa mi bloccò prima che io riuscissi ad afferrarla. Un ruggito. Forte, caldo, pesante, squarciò il silenzio che regnava, facendomi rabbrividire, nonchè saltare dallo spavento e controllare attentamente ogni particolare dei cespugi attorno a me. Dopo qualche istante mi calmai di nuovo. Probabilmente ero vicina alla gabbia di un qualche strano e pericoloso animale, forse di un drago. Non c'era motivo di avere paura, era normale sentire il verso di un animale, in fondo ero in uno zoo... Tuttavia, se per qualche istante avevo perso l'attenzione, il bestiale rumore me la fece tornare, così che non faticai ad accorgermi che qualcosa si era mosso in un cespuglio poco distante da me. Un fruscio, poco di più, ma un segnale chiaro che qualcosa o qualcuno mi stava osservando. Non mi mossi. Immaginai la peggiore delle ipotesi, visualizzai il Grifone con la madre della piccola a terra, il corpo mangiucchiato in fin di vita e lo sguardo feroce della bestia che ora voleva mangiare anche me. Le gambe mi tremavano, smisi praticamente di respirare. La bacchetta stretta saldamente di fronte a me, ma il corpo ancora chino sulla bacchetta. Ero immobile. Per un attimo pensai anche di chiamare Archie, ma abbandonai subito l'idea. Non c'era motivo di spaventarlo, almeno per il momento. Attesi. Attesi in ansia che chiunque si celasse lì dietro si mostrasse a me, così che avrei potuto smettere di cedere ai pensieri più pessimisti. E finalmente una creatura ne uscì. Fu un attimo di particolare tensione, il cuore mi batteva a mille e i muscoli erano molto tesi, ma alla fine si trattava di una specie di elfo. Non avevo mai visto creature simili, ma l'aria della figura che mi si parava davanti era tutt'altro che minacciosa. La creatura si avvicinò rapida a me, scuotendo la testa e tirandomi per la manica. Mi opposi, restando sul posto. Non me ne sarei affatto andata come mi veniva chiesto, anzi, ora più che mai volevo capire cosa diamine era successo e che ci faceva uno come Klink in un posto simile. Sul suo petto si notavano graffi superficiali, ma vivi e sporchi di terra. La prima cosa che pensai fu che la creatura avsse incontrato anche lui. Forse era insieme alla signora che cercavo, forse poteva darmi una mano... Mi sembrava piuttosto agitato e la sua reazione quando scorse la bacchetta fu del tutto inaspettata. Mi decisi: ancora una volta dovevo sforzarmi e trovare le parole giuste da dire, ancora una volta dovevo calmare qualcuno senza avere la più pallida idea di chi si trattasse nè cosa fosse successo. Ma guardai la creatura e parlai con il tono più calmo che riuscii a far uscire.
Ehm... Klink? Non piangere Klink, ti aiuto io... Ti aiuto io, basta che mi racconti cosa è successo... Sto cercando una persona, io, una donna. E cerco anche una bestia, un Grifone. Sono qui per aiutare la donna a salvarsi. Tu l'hai vista per caso? Eri con lei?
All'improvviso un altro ruggito risuonò nell'aria, e si andò a sommare al rumore dei singhiozzi di Klink. Mi guardai intorno ancora una volta e poi misi una mano sulla spalla di Klink. Aspettavo una sua risposta, non potevo permettermi di perdere altro tempo.
Posso aiutarti, non c'è bisogno di piangere...
 
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view post Posted on 15/11/2012, 20:38
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Il Fato

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Per la seconda volta, la Grifondoro si era ritrovata a badare e a calmare qualcuno in preda ad una crisi di pianto. Che fosse quello il suo unico ruolo nella vicenda? Forse no.
- ... D-donna? - Klink smise per un momento di piagnucolare e fissò la ragazza davanti a sé; i suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime e paura.
- P-padrona? Signorina v-vuole salvare padrona? -
L'Elfo prese la mano di Evelyn e la guardò speranzoso. A quanto pareva, Klink era con la bambina e sua madre. Ma se per un istante la creatura aveva smesso di piangere e aveva assunto un'espressione piena di speranza, ora il suo volto si rabbuiò nuovamente e l'Elfo mosse qualche passo indietro, spaventato da qualcosa e scuotendo la testa, agitato.
- K-Klink non voleva... Klink ha avuto paura... ma Klink è stato cattivo!- Il suo pianto sfociò in un ululato disperato, mentre con le manine appuntite si graffiava il già povero martoriato petto. Poi, d'un tratto cadde a terra e il silenzio calò nuovamente nella piccola macchia. Con un sonora tirata su di naso, Klink alzò il viso verso Evelyn e si tirò su.
- Ma... signorina vuole salvare padrona, sì? Klink aiuta, così Klink non più cattivo! Di qua! - E zampettando fra rametti e foglie secche, cominciò a farsi largo tra i cespugli poco più avanti, lanciando un'occhiata alla Grifondoro per accertarsi che lo seguisse. Nonostante tutto, però, Evelyn rimaneva all'oscuro della vicenda, ignara di che fine avesse fatto la donna e se quella bacchetta appartenesse davvero a lei. Era il caso di fidarsi e seguire Klink, lo strano Elfo dalle manie autolesioniste, ma unico collegamento con la donna?
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 19/11/2012, 16:30




Per un momento pensai di aver sbagliato completamente a rivolgermi alla creatura con quelle parole. Per ben più di un momento: l'Elfo, se in un primo momento sembrò capire e apprezzare il fatto che stessi cercando la donna, poi si allontanò da me, cominciando a piangere più forte di prima. Lo guardai senza sapere assolutamente cosa fare. Borbottava parole a proposito del fatto che Klink era stato cattivo e che non voleva, ma non specificò l'oggetto, quello che non doveva fare. Tuttavia era facile capire che lui sapeva cos'era successo alla donna che ora riconoscevo come la sua padrona, alla madre della bimba che aspettava fuori da lì. Il pensiero della piccola disperata mi ricordò perchè fossi entrata lì dentro e mi diede una smossa. Mi avvicinai a Klink, ora a terra, praticamente in slenzio. Avevo cercato di fermarlo mentre si graffiava, ma era stato inutile. Ormai per fortuna aveva smesso da solo. Posai una mano sulla sua spalla, poco prima di incrociare il suo sguardo ora puntato verso di me. L'Elfo sembrava aver compreso la gravità della situazione, o anche se non era così, almeno aveva deciso di aiutarmi e condurmi dalla donna. C'erano ancora molte domande che avrei coluto porgli, ma sapevo che ben presto avrei ottenuto risposta a tutte. La creatura si alzò e iniziò a zampettare verso i folti cespugli, facendosi strada, mentre le foglie sotto di lui scricchiolavano. La foresta era oscura - o almeno così appariva a me - e la tensione era ancora alta, ma la consapevolezza di avere qualcuno con me, anche se non particolarmente equilibrato, mi dava forza e sicurezza per andare avanti. Così, mi facevo strada dietro alla piccola creatura calpestando il sottosuolo del bosco artificiale. Non avevo esitato neanche per un istante: non c'era temp oda perdere, ed essendo l'elfo l'unica possibilità che avevo di trovare la donna decisi di seguirlo a priori. Sperai solo di arrivare abbastanza presto e di riuscire a impedire al Grifone di farle del male.
 
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view post Posted on 21/11/2012, 23:43
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Il Fato

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Lo strambo duo si mise in marcia in quella macchia d'alberi che tanto modesta non sembrava più. Era uno Zoo, quello, oppure una specie di mini Foresta Nera? Ma a Klink evidentemente, poco importava. Continuava a zampettare, foglie e rametti che scricchiolavano sotto il suo passo. Ogni tanto si guardava indietro per controllare dove fosse Evelyn, altre volte tendeva le buffe orecchie a si guardava intorno spaventato, ma sembrava convinto a tutti i costi del suo operato.
Da quant'è che camminavano? Il tempo sembrava dilatarsi in maniera indefinita, forse per l'ansia, forse per la paura. La Grifondoro continuava a seguire la Creatura e forse per un momento un senso di scoraggiamento poteva anche sfiorarla. Ma d'un tratto, alla loro sinistra comparve un muro alto, formato da mattoncini rossicci: il muro di confine dello Zoo nominato da Archie in precedenza. Klink inchiodò e cominciò a tremare come una foglia, facendo dietro-front e nascondendosi dietro le gambe di Evelyn, affacciandosi a malapena oltre le ginocchia della ragazza. Davanti ai due, appoggiata alla parete se ne stava una donna: sulla trentina, di bell'aspetto, nonostante i numerosi graffi sul viso e i capelli biondi arruffati e con qualche foglia secca a corredo che evidentemente non era un eccentrico fermaglio. Vestita di una lunga tunica viola elegante, la gonna era tirata leggermente su all'altezza della caviglia sinistra, gonfia, rossa, e dalla smorfia sul viso della donna, decisamente dolorosa.

- P-padrona... - mormorò l'Elfo e la donna alzò subito il viso verso i due. Per un momento li guardò smarrita, ma poi la comprensione si fece strada sul suo volto, sfociando in una vera e propria ira.
- TU!-Ringhiò rivolta a Klink, che ricominciò a tremare e si nascose dietro Evelyn, mentre la donna tentava di rialzarsi, cadendo poi a terra con un gemito, la mano stretta attorno alla caviglia.
- DOV'E' MIA FIGLIA? DOVE L'HAI PORTATA? - La voce le si incrinò, difficile stabilire se per la rabbia, il dolore o la preoccupazione, o per tutto l'insieme. I suoi occhi cerulei continuavano a lanciare dardi di fuoco verso l'Elfo, mentre tentava inutilmente di strisciare a terra in sua direzione, ignorando completamente Evelyn.
Nel frattempo l'ennesimo ruggito squarciò l'aria, accapponando la pelle dei presenti e rendendo la situazione ancor meno rosea.
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 14/1/2013, 19:25




Iniziammo il nostro cammino all'interno della foresta. Dovevo ammettere che, sebbene in compagnia di una creatura alquanto stramba, mi sentivo più sicura in quanto non ero più da sola. Certo, l'idea di poter incontrare un grifone da un momento all'altro non era particolarmente tranquillizzante, ma almeno adesso avevo una pista da seguire. Procedevamo tra i rami e le foglie che scricchiolavano sotto i nostri piedi, facendo attenzione al suolo e alla penombra davanti a noi. Cercare di udire qualcosa di strano era impossibile, perchè i nostri passi avrebbero coperti gli altri rumori, ma almeno potevamo cercare di vederla. I piedi iniziavano a farmi male. Da quanto camminavamo? Avevo perso completamente la cognizione del tempo: potevano essere passati pochi minuti o delle ore che non me ne sarei accorta. Tuttavia continuavo a seguire le orecchie che spuntavano qualche passo davanti a me, la mia guida. Per qualche istante pensai anche di tornare indietro e non andare oltre, ma ormai era anche compito mio proteggere la bambina e salvare quella donna. E poi non avrei saputo come ritrovare la strada da sola. Ad un tratto un muro di mattoni rossi parve apparire dal nulla alla nostra sinistra, evidentemente il confine dello zoo. Lo toccai con la mano che non stringeva la bacchetta, quasi fosse un miraggio, poi notai che Klink si era accucciato dietro le mie gambe mormorando qualcosa. Solo allora vidi la donna che stavo cercando. Sdraiata e appoggiata alla parete di mattoni stava una donna abbastanza giovane con capelli biondi spettinati e pieni di foglie. Vestiva con una gonna, e guardando bene si poteva notare che era alzata, lasciando scoperta una caviglia esageratamente gonfia. Era ferita, e non solo lì: anche il volto era coperto di graffi. La donna parve metterci un istante per capire che il suo animale era tornato: quando si accorse della sua presenza, tentò di alzarsi con aria minacciosa, ma la caviglia dolorante la riportò al suo posto. Mi avvicinai a lei: non poteva tentare di alzarsi in qulle condizioni. Dovevamo portarla fuori di lì ad ogni costo, prima di incontrare di nuovo la creatura, probabile causa dei dolori della signora. Mi chinai.
-Si calmi, non deve preoccuparsi, sua figlia è in ottime mani. Si trova nell'infermeria dello zoo, al sicuro da ogni pericolo e i medici la stanno visitando...-
Mi dispiaceva mentirle, ma lo facevo solo perchè altrimenti la donna si sarebbe proccupata ancora di più a saperla in compagnia di un ragazzo inesperto e fifone.
-Non si muova, cerchi di stare ferma o quella caviglia continuerà a farle male. Dobbiamo uscire di qui al più presto.-
Provai a darle l'idea di capirci qualcosa di medicina, ma la verità era che le mie conoscenze erano limitate in quel campo e mi fermavo agli insegnamenti ricevuti a scuola, ma forse avrei potuto tirarne fuori qualcosa di buono per l'occasione. Bloccai la donna prima che potesse evitarlo: dovevo tentare qualcosa, cercare di bloccarle il dolore e portarla fuori da quella foresta. Quindi, alzai delicatamente la gonna della donna, in modo da avere la caviglia a portata di bacchetta. Era davvero brutta, ma purtroppo non conoscevo incanti specifici. Nè la vera natura di quella ferita. Cosa fare, dunque? Tanto valeva provare con un incanto semplice, ma che avrebbe potuto prevenire ulteriori danni. Avevo intenzione di bendarla; non ero sicura che sarebbe servito a qualcosa, ma dovevo comunque tentare. Almeno non si sarebbe infettata o sporcata con la terra. Mi concentrai e cercai di incanalare tutte le mie energie sull'incantesimo. Chiusi gli occhi e presi un profondo respiro. Nella menteimmaginavo delle bende pulite e strette attorno alla caviglia dolente della donna, che la avrebbero immobilizzata e protetta. Riaprii gli occhi e con grande decisione puntai la bacchetta verso la ferita, pronunciando poi la formula dell'incanto:
-Fèrula!-
 
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view post Posted on 22/1/2013, 13:48
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Il Fato

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La rabbia della donna sembrava non venir scalfita né dal dolore che provava né dai ruggiti che squarciavano periodicamente l'aria. Klink continuava a piagnucolare saltellando sul posto, incapace di andarsene per ovvi motivi.
- K-Klink non...- Ma in suo aiuto, fortunatamente, arrivò Evelyn. Accostandosì alla donna ferita, le impedì di proseguire la sua avanzata penosa verso il povero Elfo, meritandosi uno sguardo pieno di rancore e odio.
- Chi diamine sei tu? Perché sei con quell'Elfo maledetto? TUUU BRUTTO SCHIFOSO SE VENGO LI' TI USO PER PULIRE LA CACCA DEI DRAGHI! -Ululò furiosa provocando l'ennesimacrisi di pianto in quel disgraziato di Klink. Lo sforzo, evidentemente, l'aveva sfiaccata e la donna si abbandonò a terra, le lacrime che cominciarono a solcarle le guance sporche di terra. Tuttavia il suo viso si illuminò per un istante quando alle sue orecchie giunsero le rassicurazioni di Evelyn e, sfinita, si portò subito le mani sul volto, mormorando soffocate parole di ringraziamento. Quell'apparente calma permise alla Grifondoro di svolgere correttamente il suo incantesimo e sulla gonfia caviglia della sconosciuta, fresche e linde bende si avvolsero con delicatezza, stringendo abbastanza affinché non si srotolassero e tenessero al riparo la zona ferita.
- Grazie... non so chi tu sia, ma grazie... Dov'è la mia bacchetta? Ce l'aveva quello stupido di un Elfo quando è scappato urlando portando via mia figlia con sé. Spaventato, capisci? Spaventato da questi stupidi ruggiti! Che razza di... Se solo l'avessi avuta con me a quest'ora sarei riuscita ad alzarmi. Nella corsa di riacchiapparlo, sono inciampata su un sasso ed eccomi qui... ferita ed inutile, lontana dalla mia bambina...- Alzato il viso dalle mani e asciugatasi le lacrime, la donna rivolse un leggero sorriso di ringraziamento alla fanciulla per poi scoccare un'occhiata degna di uno Dorsorugoso a Klink, ancora tremante. Con grande fatica, la madre della bimba si rialzò, cercando di poggiare lentamente a terra la caviglia dolorante e gemendo per il dolore nonostante l'intervento di Evelyn.
- Portami da lei. - Mormorò sfinita guardando la fanciulla negli occhi. Ma quando il suo sguardo si posò oltre le piccole spalle della ragazza, cercando nuovamente di incenerire l'Elfo, la donna si portò una mano alla bocca, sgranando gli occhi e osservando orripilata qualcosa dietro Evelyn. Uno schioccare secco di un becco e un squittio soffocato contribuirono al quadro d'orrore che costrinse Evelyn a girarsi. A quella vista, forse le sue gambe avrebbero rischiato di cedere, come era appena successo alla donna, ricaduta a terra per lo spavento.
Davanti a loro, a qualche metro di distanza da Klink, un elegante animale tanto raro quanto pericoloso procedeva, le ali spiegate, a passo fiero. Gli occhi brillavano e le unghie, che mostravano un bagliore rosso ad ogni passo, saggiavano il terreno.
Il Grifone si era dunque palesato di fronte a loro. L'Elfo sbarrò gli occhi di paura, incapace persino di piangere dal terrore. Lanciò uno sguardo prima ad Evelyn poi alla padrona, infine con uno schiocco secco si Smaterializzò.

Erano sole. E la belva non aveva l'aria di farsi osservare pacificamente, come aveva dovuto fare fino a qualche ora prima dietro le pesanti sbarre della sua gabbia.


Posta pure le tue statistiche.

Grifone
In piedi, distante circa 3 metri e
mezzo da Evelyn e la donna.

Salute: 100
Corpo: 100
Mana: 90
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 24/1/2013, 18:39




La donna sembrò calmarsi, ascoltando le mie parole. Forse per il dolore alla caviglia, o forse perchè la sua rabbia si era placata, la donna mi lasciò eseguire l'incantesimo, il quale riuscì, coprendo la sua ferita. Infine parlò di nuovo, questa volta con tono grato. Spiegò cos'era successo a lei e a Klink e mi chiese se sapevo dove si trovava la sua bacchetta. In effetti l'avevo trovata, ma non avrei mai saputo riportarla nel luogo dove mi trovavo prima: la strada percorsa era troppo lunga per ricordarla. Tuttavia non accennai a questo e tirai un sospiro di sollievo scoprendo che non era stato il Grifone a ridurla così. Anche perchè senza bacchetta non avrebbe potuto sopravvivere all'attacco di una creatura come quella.
Ah, meno male... Temevo il peggio...
Dissi più a me stessa che alla donna. Solo dopo pensai che forse non era al corrente di quanto stava accadendo nello zoo, fuori da quella foresta. Ma pazienza, non sarei stata io a dirglielo: sperai solo di non trovarmi l'animale davanti mentre cercavo di condurre la povera zoppa fuori di lì. Esattamente dopo aver pensato questo, mentre tentavo di aiutare la donna ad alzarsi, così da poterla sostenere mentre camminava, lo sguardo della signora mi pietrificò. *Fa che non sia vero, fa che non sia lì...* Pensai sconcertata mentre le mie orecchie udivano suoni non del tutto naturali. Mi voltai terrificata e ne ebbi la certezza. Il Grifone si era palesato. E come una conseguenza ovvia e banale, l'elfo si era smaterializzato. Eravamo sole. Anzi, dato che la donna, zoppa e priva della sua arma, non sarebbe stata di grande aiuto, ero sola. Io e il Grifone. Mi accorsi appena che la donna era caduta, poichè la mia mente già pensava a come comportarsi. Sapevo che il Grifone non si sarebbe lasciato osservare e che avrebbe attaccato, dunque dovevo precederlo. Non pensai neanche tanto all'incanto da eseguire: doveva darci tempo e bloccare la bestia, quindi la scelta fu immediata. Presi un respiro preofondo, ma breve, prima di passare all'esecuzione. Dopodichè, la mano che sringeva la bacchetta si mosse rapida come una scheggia, ma ferma verso l'alto, ad eseguire un movimento simile ad una frustata. Il tutto accompagnato da una visibile sicurezza e dal desiderio ardente di uscire viva da quella situazione e di salvare la donna e la bambina.
Petrìficus...
Dissi forte mentre eseguivo l'incanto. La mia arma era stretta in una morsa tra le mie dita, il polso era fermo, solido, così come il resto del braccio. Nella mia testa si formava l'immagine del Grifone pietrificato, una statua sempre più nitida e piena di dettagli. Quando la mia concentrazione raggiunse i massimi livelli, come anche la sicurezza, la fermezza e la decisione, il braccio completò il movimento puntando la bacchetta in direzione del Grifone che mi stava davanti. La mia mente era ancora concentrata quando, a questo punto, la mia voce squarciò l'aria con una determinazione percettibile nell'aria:
TOTAHLUS!!



STATISTICHE

SALUTE135 (110 + 2 duello + 14 oggetti + 4 Quest + 5 S.A.)
CORPO91 (60 + 2 duello + 4 Quest + 20 oggetti + 5 S.A.)
MANA97 (60 + 2 duello + 23 oggetti + 1 Role + 4 Quest + 2 Libri + 5 S.A.)
PT. EXP18 (1 + 1.5 duello + 5 Quest + 6.5 Quidditch + 3 Passaggio di anno + 1 Prefetto)

 
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view post Posted on 30/1/2013, 13:34
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Il Fato

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A poco a poco la Paura serpeggiò tra le due come un malefico rettile. Ma la consapevolezza del pericolo, l'adrenalina che scorreva rapida, permise ad Evelyn di non perdere la testa e prendere in mano la situazione. La bacchetta venne stretta saldamente e con determinazione e sicurezza la Grifondoro castò un perfetto incantesimo della Pastoia contro il Grifone.
Tuttavia, la bestia non era di certo rimasta a guardare. Innervosita per tutto quel baccano, infastidita dall'urlo dell'Elfo, la Creatura spiegò le ali e spiccò il volo con un balzo. L'incantesimo di Evelyn, dunque, impattò contro le sue zampe anteriori che immediatamente assunsero un colorito grigiastro e si irrigidirono (
-9 ps), facendo perdere quota alla bestia.
- Scappa... - riuscì a dire la donna con il fiato mozzato dalla paura. E a buon ragione: il Grifone volteggiava sopra le loro teste e con una spinta, si diresse verso Evelyn, beccandole una spalla (- 9 ps -2 pc). Quel gesto d'ira, tuttavia, costò anche alla bestia; quando si staccò dalla Grifondoro batté le ali, alzando un leggero vento e spingendosi indietro, ma a causa delle zampe posteriori pietrificate, perse l'equilibrò e precipitò a terra.
Con fatica si rialzò, pronto ad attaccare di nuovo facendo schioccare il becco irato.



Grifone
A terra, ma in fase
di rialzo.
Dista circa 3 metri
e mezzo.
Zampe posteriori pietrificate
per 2 turni.

Salute: 91/100
Corpo: 100
Mana: 90

Evelyn Bellard
In piedi.
Spalla sinistra sanguinante e
dolorante.

Salute: 126/135
Corpo: 89/91
Mana: 97
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 30/1/2013, 15:24




zHYOC
Un lampo azzurro illuminò brevemente quella penombra, andando a colpire le zampe posteriori, che si irrigidirono all'istante, diventando di pietra. Tuttavia, il Grifone era riuscito a spiccare il volo e con il becco mi aveva ferita alla spalla. Il dolore era insopportabile e il sangue non ci mise molto a iniziare a sgorgare dal taglio. Tuttavia quel gesto mi aveva permesso di guadagnare un piccolo vantaggio che non avrei sprecato per curarmi, anche se mi faceva davvero male. Non potevo perderequegli istanti: dovevo attaccare ancora. Per questo non persi altro tempo: pensai in fretta ad un incantesimo che poteva tornarmi utile. Purtroppo il tempo per ragionare non c'era, nè tantomeno il tempo per fuggire, contando che non potevo assolutamente lasciare la donna lì. Mi serviva tempo, e per ottenere tempo dovevo impedire alla bestia di attaccare ancora, immobilizzarla. E dovevo farlo prima che si scagliasse ancora contro di me. Alzai il braccio che teneva la bacchetta, rivolgendo la punta della mia arma verso gli occhi del Grifone - che si stava alzando dopo la caduta - e ignorando ancora il dolore alla spalla sinistra e mi concentrai. Immaginai un rapido e fortissimo lampo di luce, che accecava il Grifone. Senza attendere oltre, con determinazione, decisione e molta sicurezza, pronunciai la formula dell'incantesimo che avevo scelto. Prima di farlo, tuttavia, serrai gli occhi, in modo da non essere danneggiata dal mio stesso incanto.
- LUMOS MAXIMA!!! -
Pensai troppo tardi alla donna, che forse avrebbe dovuto chiudere gli occhi, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. La bacchetta era ancora puntata esattamente verso la zona in cui si trovava il Grifone, la gola mi bruciava quasi dal volume con cui avevo pronunciato la formula. Attesi nell'ansia di essere riuscita nel mio intento. Se tutto fosse andato per il verso giusto, pochi istanti dopo avrei avuto il tempo per fuggire, o almeno per castare un periculum e avvertire qualcuno della mia posizione, così da ricevere soccorso. Anche perchè con quella spalla e il sangue che mi colava addosso non avrei resistito ancora a lungo. Aspettai, con gli occhi ancora chiusi. Era l'unica cosa che potevo fare.
 
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view post Posted on 5/2/2013, 21:35
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Il Fato

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Nonostante il dolore, la paura e la sorpresa, la Grifondoro si fece forza, ritrovando un coraggio sopito, degna dote di una figlia di Godric. La sua mente, nonostante fosse leggermente offuscata dal bruciore alla spalla, era ancora lucida ed elaborò subito un incantesimo che avrebbe potuto difenderla dall'imminente attacco della bestia. Ma il Grifone non era certo rimasto a guardare: con un rapido balzo, facendo forza con le ali e le zampe anteriori, si gettò verso la fanciulla, emettendo uno stridulo verso di frustrazione.
Mentre la belva alzava una zampa, i lunghi artigli su cui qualcosa di rosso rimaneva incastrato, Evelyn alzava la sua bacchetta.
La donna urlò per lo spavento e incapace di fare altro si coprì il viso con le mani, non riuscendo a reggere a quella scena.
E quel gesto le venne in aiuto: seguendo l'ordine di Evelyn, dalla bacchetta della giovane si sprigionò un violento raggio luminosissimo, d'un bianco abbagliante. La fanciulla poté notare, attraverso gli occhi chiusi e protetti, la potenza di quella luce stagliarsi in un velo ambrato sotto le sue palpebre. Ma insieme a quel bagliore, si fece sentire sul suo corpo un nuovo, leggero bruciore all'altezza della spalla destra(
-4 ps - 1 pc), a cui fece subito seguito un gemito di dolore della bestia e uno spostamento massiccio d'aria. I due si erano scontrati quasi in contemporanea e fortunatamente per Evelyn, il suo Lumos fu provvidenziale per non ritrovarsi in fettine e cavandosela con un graffietto.
Il Grifone, accecato (
-2 pc), volò indietro, quasi ruzzolò, gli occhi chiusi e lacrimanti. Le zampe posteriori erano ancora irrigidite, sebbene l'incantesimo della Pastoia fosse lì lì pronto ad esaurirsi. Ignaro di tutto ciò, la bestia cadde dietro un cespuglio, coprendosi il muso con le ali. Ma il suono dei suoi artigli che grattavano sul terreno, invece, erano ben udibili.
Non era ancora finita.



Grifone
Nascosto dietro
un cespuglio.
Non sai bene quale,
visto che hai gli
occhi chiusi.
Zampe posteriori pietrificate
per 1 turno.
Cieco per 1 turno.

Salute: 90/100
Corpo: 100
Mana: 90

Evelyn Bellard
In piedi.
Spalla sinistra sanguinante e
dolorante.
Lieve ferita da graffio
alla spalla destra. Brucia
leggermente, ma
non è grave come
la sinistra.

Salute: 122/135
Corpo: 88/91
Mana: 97
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 7/2/2013, 16:15




zHYOC
Aprii gli occhi, fino a quel momento serrati per evitare di rimanere accecata dal mio stesso incanto. Aveva funzionato. Lo sapevo già da prima, da quando avevo sentito un acuto grido provenire da davanti a me, accompagnato da un lieve bruciore alla spalla ancora sana. Mi aveva colpita, e io avevo colpito lui. Tuttavia avevo tardato troppo ad aprire gli occhi e avevo perso di vista la creatura. Ma non era un grave problema, almeno non per il momento: dovevo sfruttare a mio favore quel momento e chiamare aiuto. Dopo, sicuramente il Grifone sarebbe riapparso, più arrabbiato che mai, avrebbe ristabilito la vista e le sue zampe avrebbero recuperato la totale capacità di movimento. Allora sarebbero stati guai. Ma per il momento non dovevo preoccuparmi: ero riuscita a guadagnare quei pochi secondi di vantaggio che desideravo per mettere in atto il mio piano. *Calma e sangue freddo...* pensai mentre udivo i rumori provenienti da dietro il cespuglio. Mi allontanai qualche passo da lì, ma non persi altro tempo. Puntai la bacchetta verso il cielo, come progettato. Entrabe le spalle, ora, mi dolevano molto, ma dovevo continuare a resistere, dovevo castare quell'incanto in quel preciso momento o non avrei avuto altre chanche. Strinsi i denti, contando sul fatto che il Grifone non riuscisse ad alzarsi e a vedermi benissimo, e presi un grande respiro. L'aria non rimase a lungo nei miei polmoni poichè, una volta carica e sicura di avere il polso ben rigido e presa sicura sulla bacchetta, mi concentrai e la buttai fuori con decisione, spingendo fuori la mia voce con determinazione e sicurezza.
PERICULUM!!!!!!!!!!
Esclamai decisa e concentrata. Nella mia mente pensavo alle scintille rosse che sarebbero a breve scaturite dalla mia bacchetta e che avrebbero permesso alla squadra di ricerche di trovarmi. Sapevo che ci sarebbe voluto un po', ero consapevole del fatto che avrei dovuto tenere a bada quel bestione ancora per qualche minuto, e che quindi non era ancora finita. Ma sapevo anche che da sola non ce l'avrei mai fatta, contando che non potevo danneggiare gravemente la bestia, ma dovevo limitarmi a difendermi e a difendere la donna. Incurante del risultato del mio incanto, tenendo ancora qualche istante la bacchetta puntata verso il cielo, abbassai lo sguardo verso i cespugli, sapendo che a breve la bestia sarebbe spuntata di nuovo. Dopo qualche secondo abbassai la mia arma nuovamente e la tesi proprio verso la bosscaglia dietro alla quale si nascondeva la creatura. Grazie ai suoi gemiti, potevo quasi sicuramente capire dove si trovava, ma non ne avevo la certezza. Con i sensi tesi e il legnetto puntato verso le piante, stavo in guardia, pronta a captare ogni minimo rumore o movimento d'aria e a scagliare un qualunque incantesimo che potesse respingere la creatura.


OT: chiedo scusa, ma i punti corpo del Grifone non dovrebbero essere 98?
 
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view post Posted on 13/2/2013, 14:45
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Il Fato

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Riaperti gli occhi, Evelyn non ci mise molto a capire com'erano andate le cose. Un gemito da parte della bestia e la sua improvvisa scomparsa dietro la boscaglia, avevano conferito alla ragazza un leggero margine di vantaggio. Un vantaggio che ella pensò bene di impiegare richiedendo aiuto e segnalando la sua posizione. Immediatamente delle scintille rosse partirono dalla punta della sua bacchetta, rimanendo sospese in alto e a mezz'aria, come curiosi fuochi d'artificio in miniatura.
Ora, chiunque avrebbe potuto trovare la Grifondoro e la donna, ma questo quanto tempo richiedeva? Per quanto ancora Evelyn, ferita, poteva contrastare la bestia?
Forse il tempo non era poi così tanto come ella pensava. Il silenzio aveva fatto seguito al suo incantesimo, ma la sua voce era risuonata, segnalando la sua posizione anche al Grifone. Ancora cieco e approfittando del momento in cui Evelyn terminava il suo incanto, la Creatura saltò improvvisamente fuori da un cespuglio alla destra della ragazza, il becco pronto a ferirla di nuovo, mentre la donna a terra urlava un avvertimento e, al limite delle forze, sveniva. Ma il sangue non sgorgò ulteriormente dal piccolo corpicino della ragazza.
« STUPEFICIUM! » Un urlo, forte, sicuro, risuonò potente nell'aria, seguito poi da un lampo di luce rossa che colpì in pieno il Grifone un attimo prima che questi potesse dilaniare il viso della ragazza. La Creatura cadde su un fianco, priva di sensi, ma indubbiamente illesa. Voltandosi verso la direzione da cui quella voce sembrava esser provenuta, dietro di sé, Evelyn avrebbe visto, contro ogni aspettativa, un Archie pallido, sudato e affaticato da una probabile corsa, la bacchetta ancora tesa e con un'espressione risoluta sul volto giovane. Affianco a lui, l'Elfo Klink teneva per mano la bambina, entrambi spaventati e con gli occhioni colmi di paura.
« E-Evelyn! S-Stai bene? C-che è successo? » esclamò spaesato, lasciando vagare lo sguardo sulla ragazza e poi sulla donna a terra.


OT: Hai ragione, svista mia!

Grifone
Svenuto.
Giace a terra,
disteso su un fianco

Salute: 90/100
Corpo: 98/100
Mana: 90

Evelyn Bellard
In piedi.
Spalla sinistra sanguinante e
dolorante.
Lieve ferita da graffio
alla spalla destra. Brucia
leggermente, ma
non è grave come
la sinistra.

Salute: 122/135
Corpo: 88/91
Mana: 97
 
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