Attenti al fuggitivo, Quest n. 2

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Zinzy :3
view post Posted on 5/4/2012, 17:28




Eppure gli attimi di paura non erano ancora terminati. Anzi stavano proprio per cominciare.
Fu proprio quando il custode cadde a terra che Elle si sentì spaesata come non mai.
Prima il volto dell'uomo era diventato rosso, poi i suoi occhi cominciavano a perdere luce ed a spalancarsi. Infine Elle si ritrovò a terra in ginocchio chinata sul custode che mentre cadeva per terra si era aggrappato alla studentessa, gettandola con sè. Adesso anche gli occhi di Elle erano spalancati e pieni di terrore. La sua bocca chiusa serrata mentre un ultimo rantolo uscì da quella del custode. Elle si guardò intorno: i cespugli si muovevano, l'erba si agitava e qualcosa si avvicinava ai due e sicuramente non era un uomo perchè lì era completamente deserto; erano soli.
Elle diede un ultimo sguardo al custode, egli giaceva immobile a terra con la bocca socchiusa e la testa piegata di lato, gli occhi si erano chiusi. La ragazza si alzò lentamente con la gambe divaricate. Si scotolò i vestiti e prese la sua bacchetta dalla manica.

Ok, manteniamo la calma.
Disse a se stessa mentre tirava lunghi respiri cercando di calmare la propria palpitazione.
L'erba intorno a lei continuava a muoversi.
Di scatto mosse la testa verso il custode.

Eilà! E' ancora vivo?
Chiese con un tono di voce alto e tremante. Ogni parola, ogni sillaba scaturiva tutto il terrore che Elle provava. I suoi capelli mossi le davano fastidio al volto e cercava di spostarli mentre sbattendo velocemente le palpebre guardava speranzosa il custode.
Non può essere morto!
Diceva sottovoce a se stessa cercando di convincersi che non fosse rimasta sola nel bel mezzo del nulla.
Ah come adesso avrebbe preferito rimanere a scuola. E invece no, era lì sola a cercare un animale che neanche sapeva affrontare e con un custode disteso per terra probabilmente morente.
Intanto un ciuffo molto vicino a lei si mosse.
Che fosse il Kneazle?
Un brivido le percorse la schiena quando vide il cespuglio d'erba agitarsi sempre di più e poi di colpo la calma.
Scappare o prepararsi?
Ora il braccio che reggeva la sua bacchetta tremava per quanto Elle cerasse di tenerlo fermo e rigido puntato verso il ciuffo d'erba.
 
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view post Posted on 10/4/2012, 22:22
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Il custode era ancora vivo ma per poco. I sintomi che mostrava erano quelli tipici da avvelenamento, aveva bisogno di cure o sarebbe morto. Forse la giovane conosceva qualche antidoto o qualche pratica che potesse rallentare l'azione venefica o, magari, poteva correre a chiedere aiuto ma, quella seconda ipotesi, lo avrebbe lasciato alla mercè del kneazle. Era proprio un kneazle quello che uscì dalla folta vegetazione. Aveva le fattezze di un grosso gatto, una lunga coda che terminava con una zpazzola e orecchie lunghe come quelle di un coniglio. Non sembrava aggressivo ma lo sguardo dei felini era difficilmente interpretabile, potevano azzannarti e fingere totale indifferenza. L'animale si fermò a tre metri da Elle. Sbadigliò senza perdere di vista la giovane.

 
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view post Posted on 13/5/2012, 16:10
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Visto l'abbandono di Elle, la quest è libera.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 8/10/2012, 17:05




Era ormai un bel po'di tempo che lo Zoo di Londra era stato aperto al pubblico, eppure non ero ancora riuscita a visitarlo come si deve. Forse perchè ero rimasta traumatizzata dai fatti avvenuti la prima volta, forse perchè non avevo voglia di passare altri guai o magari per la semplice assenza di tempo a disposizione, ma non in ogni caso non avevo rimesso piede nel parco. Ma dopotutto perchè non andare? Era un po'triste vedere gli animali in gabbia, ma era comunque interessante dal mio punto di vista... Così, ritagliai una giornata libera da studi e impegni vari per poterla dedicare alla visita allo Zoo. Finita la giornata scolastica, nel pomeriggio, mi recai a Londra. Il meteo non era ispirava la visita di un parco, ma ero consapevole del fatto che questo era ben protetto. Fu così che, una volta arrivata, iniziai la visita. Lo Zoo non era particolarmente affollato, ma le poche persone che c'erano non sembravano tranquillissime. Tuttavia il mio giretto procedeva. Le gabbie erano molte, e forse non sarei riuscita a visitarle tutte neanche se non mi fossi fatta distrarre dalle parole che sentii pronunciare da un custode dello Zoo. Egli stava parlando con un altro uomo, ed entrambi avevano un'espressione alquanto preoccupata. Mi avvicinai silenziosa, cercando di non dare troppo nell'occhio. Il piano consisteva nell'origliare quello che si stavano dicendo, ma il buon senso tornò in me. Mi avvicinai seria ai due e, cercando di essere il più amichevole e cortese possibile, rivolsi loro la parola.
Scusate il disturbo... C'è qualcosa che non va?
Sperai che i signori non la prendessero male, ma in ogni caso ero pronta a risposte scortesi. Nelle situazioni difficili capitava spesso di perdere la pazienza. Guardai prima il custode, poi l'altro che probabilmente era il gestore dello Zoo. Non mi entusiasmava molto l'idea di perdere nuovamente la visita a causa di qualche problema tecnico, ma se ci fosse stato bisogno di me avrei volentieri aiutato.
 
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view post Posted on 13/10/2012, 13:16
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Per la fretta o forse, semplicemente, per l'agitazione, le voci dei due uomini erano più alte e meno discrete del solito. Certo, non urlavano, ma erano comunque ben udibili da Evelyn che per puro caso passava di lì. Quando la fanciulla parlò il Gestore la fissò indeciso se mandarla a quel paese oppure negare tutto e imbastire qualche scusa del tipo "E' un'iniziativa dello Zoo, si figuri, va tutto a meraviglia!". Ma il Custode, un giovanotto lentigginoso e prossimo ormai a passar a miglior vita dopo il guaio che aveva provocato, fu più veloce del suo capo.
- Ooooh no, va tutto a rotoli! Ma è meglio se va... - ma i nervi del Gestore non ressero. Con uno sguardo di fuoco zittì il ragazzo e gli puntò l'indice contro, ad ogni parola lo colpiva al petto.

- Stai zitto tu! Ora porta questa ragazzina all'uscita o ci manca solo che ci fanno causa se succede qualcosa, e poi RIMEDIA AL DANNO CHE HAI FATTO. RIPORTALO DENTRO O TI FACCIO MANGIARE DAI DRAGHI! -
Sputacchiando saliva, il Gestore lanciò un ultimo sguardo ammonitore, ignorò la Grifondoro e se ne andò sbraitando. Dal canto suo il giovane custode, tremante e con gli occhi lucidi, mise una mano sulla spalla della fanciulla e cominciò a condurla verso l'uscita. Quand'è che un'idea gli balenò nella testa.
- Ehm... senti lo so che non c'entri niente, ma ho fatto un pasticcio e... e io sono una frana come Mago... non è che puoi aiutarmi? E' scappata una Creatura e beh... ho paura da solo. - con aria estremamente imbarazzata il giovane si passò una mano dietro la nuca, guardando ostentatamente per terra. Si sentiva un verme, ma era sicuro che da solo ci avrebbe davvero rimesso le penne, la ragazza era la sua unica speranza e con ogni probabilità era una studentessa di Hogwarts, più di lui sapeva sicuro.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 14/10/2012, 08:26




Lo sguardo del gestore che si posò su di me per alcuni istanti mi fece sentire fuori luogo, ma fu il giovane a spezzare la tensione. Purtroppo l'altro lo interruppe prima che questi potesse finire. Guardavo la scena con distacco. Dalle sue parole si poteva capire che era successo qualcosa di veramente grave, tanto grave da far evacuare lo zoo. Qualcosa doveva essere riportato dentro, come se fosse fuggita una creatura... Osservai il signore mentre si allontanava, realizzando dopo che avrei dovuto lasciare il parco assieme agli altri visitatori e che, ancora una volta la mia gita era andata a monte. Tuttavia, mi lasciai guidare per un po' dall'addetto, mentre allo stesso tempo la curiosità cresceva sempre di più. Fu lui a stupirmi, però: stavo per chiedergli di più a riguardo, spinta da un desiderio di sapere insaziabile quando fu il ragazzo a chiedere proprio il mio aiuto. Mi trovavo in difficoltà. Già una volta ero finita nei guai in quel luogo e non ne ero uscita indenne. In più avrei perso un secondo pomeriggio ad aiutare il ragazzo. Ma se fosse stata una cosa facile e veloce - anche se ne dubitavo fortemente - avrei proseguito la mia visita. In ogni caso, fu la mia curiosità, mischiata al desiderio di sfida e alla compassione per il poverino che mi spinsero ad accettare. In foavevo niente da perdere...
E va bene, ci sto. Di che genere di creatura si tratta?
Chiesi seria al giovanotto. Non ero molto convinta di poter realmente essere un grande aiuto, ma una bacchetta in più non fà mai male. Attesi una risposta mordicchiandomi il labbro. Erano tante le cose che volevo chiedere, ma decisi di trattenere il mio istinto per lasciarre un po' di fiato al custode dello Zoo. Era già abbastanza teso di suo, mi sembrava meglio non peggiorare le cose.
 
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view post Posted on 16/10/2012, 17:00
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Il ragazzo se ne stava lì impalato in mezzo al viale che conduceva verso i cancelli d'uscita, senza trovare il coraggio di guardare la giovane che stava accompagnando. Ogni istante che passava, il poveretto sentiva gravare su di sé la verogogna, oltre che le possibili bastonate del Gestore. Ma quando Evelyn accettò la sua proposta, egli trovò il coraggio di alzare il viso e guardare la ragazza con un sorriso che esprimeva tutta la sua riconoscenza.
- Davvero? Fantastico! Io sono Archie, piacere di conoscerti! ... Ah l'animale... - Il sorriso si spense lentamente e il tono da gioviale che era tornò ad essere imbarazzato. - ... Un Grifone. Però! - si affrettò ad aggiungere - E' un esemplare giovane, non è neanche un adulto! Q-quindi insomma... - Il suo sguardo si riabbassò e si grattò la nuca, nuovamente a disagio.
Se la ragazzina voleva abbandonare, lui non l'avrebbe certo biasimata, ma il solo pensare di doverlo affrontare da solo, beh, faceva quasi sembrar rosea e piacevole l'idea di esser licenziato. Archie fece un lungo sospiro e poi si decise a guardare nuovamente la ragazza, stavolta con un minimo di convinzione in più sul viso.

- Da dove dovremmo cominciare secondo te? -



 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 17/10/2012, 14:07




Le persone ci passavano accanto, dirette verso l'uscita del parco. Sostavamo proprio davanti al castello, io ed il custode dello Zoo, che non riusciva ad alzare lo sguardo dal pavimento. Doveva aver combinato proprio un bel pasticcio... Tuttavia finalmente sorrise, una volta ascoltata la mia risposta, ma fu un istante brevissimo: fu subito preso dal pensiero dell'animale. La cosa mi spaventava e mi incuriosiva allo stesso tempo: doveva essere una bestia davvero pericolosa se il solo pensiero gli incuteva tutto questo timore. E poi, finalmente, rispose. Un Grifone. Era l'animale che io ed Archie avremmo dovuto affrontare. Il nome mi diceva ben poco: sapevo dell'esistenza di queste creature solamente attraverso leggende Babbane che li ritenevano solo animali fantastici, ma non avevo ancora affrontato approfondimenti a scuola, in quanto, supponevo, era argomento di Cura delle Creature Magiche, materia che avrei iniziato l'anno seguente. Tuttavia decisi di non informare il ragazzo della mia ignoranza: era già abbastanza teso di suo, scoprire che probabilmente l'avrei aiutato ben poco sarebbe stato un duro colpo... Un po' mi sentivo in colpa con lui e sapevo che questa sensazione sarebbe cresciuta a breve, ma non volevo deluderlo. Mi sarei inventata qualcosa sul momento. Il custode porse un'altra domanda alla quale, però, non sapevo decisamente rispondere. Prima ancora di aprire bocca, tirai fuori la mappa che mi era stata consegnata all'ingresso allo Zoo. Probabilmente Archie lo conosceva come le sue tasche, ma io avevo bisogno di fare le cose con calma: il senso dell'orientamento non era una delle mie doti. Trovai subito la zona dove ci trovavamo, e individuai anche la gabbia dove avrebbe dovuto trovarsi il Grifone. Le parole della didascalia della Zona 3 non erano affatto rassicuranti, ma cercai di dimenticarle e risposi subito al custode dello Zoo.
Io inizierei ad andare verso la gabbia dove si trovava... A meno che tu non abbia altre idee...
La tensione iniziava a farsi sentire. L'idea di dover affrontare una creatura del tutto sconosciuta non mi entusiasmava molto, ma se non altro non ero da sola. Aspettai una risposta da parte del giovane, e mi accorsi che io conoscevo il suo nome, ma non mi ero ancora presentata a lui:
Scusa, che maleducata! Io sono Evelyn...
Dissi sorridendo. Forse cercavo di sdrammatizzare la situazione, forse di calmare il povero Archie e fargli sapere che poteva contare sul mio aiuto, ma comunque, anche se cercavo di non farlo notare, ero alquanto preoccupata per l'imminente sfida.
 
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view post Posted on 20/10/2012, 18:36
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A condire quella giornata, che già si prospettava cupa per i due ragazzi assurdamente assortiti tra loro dal Destino, un tuono scosse il surreale silenzio che avvolgeva lo zoo. Archie alzò il viso verso l'alto, osservando i nuvoloni che si ammassavano pigri uno sull'altro, conferendo una luce malsana all'ambiente. Un piccolo brivido lo percorse e lui si voltò verso la ragazza annuendo a malapena.
- Sì, Evelyn... in effetti non ci avevo pensato. - sorrise titubante alla giovane, felice che lei si dimostrasse perlomeno un po' più reattiva di lui. Le fece un cenno col capo e si mise in marcia, direzione: la gabbia del Grifone.
- Meglio sbrigarci, se si mette a piovere sarà ancora più problematico! - il giovane accellerò il passo e dopo qualche minuto furono davanti un'ampia zona di gabbie, segnalata sulle mappa come l'area numero 3.
- Per di qua... - disse Archie. Stavolta il sorriso era sparito sul suo volto e traspariva tutto il disagio che provava nello stare lì in mezzo. Come biasimarlo? Tutt'intorno temibili occhi li guardavano dietro le sbarre: quella zona era riservata agli animali pericolosi. Al loro passaggio le creature li seguivano, chi con occhi rabbiosi, chi con occhi tristi. - Siamo arrivati. Questa è la gabbia... - Archie indicò un'ampia zona al cui interno qualcuno aveva cercato di simulare una sottospecie di foresta in miniatura, forse con l'intento di far sentire meno "estranea" la Creatura. La porta della gabbia era spalancata, la serratura riportava grossi graffi e gli incantesimi difensivi sembravano disattivati. Mentre i due erano intenti nella contemplazione, un sinistro scricchiolio proveniente da una massa di cespugli che costeggiavano l'esterno della gabbia li fece sobbalzare. Beh, sobbalzare fu riduttivo, almeno per il povero Custode esaurito.
- AAAAARGHHHHHHH!!!!! - l'urlo squarciò l'aria e Archie si abbracciò ad un albero lì vicino per lo spavento. - S'è mosso, s'è mosso qualcosa laggiù! -
Il dito tremante indicava la macchia erbosa poco più in là, dove il rumore era giunto.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 21/10/2012, 11:05




E infine ci incamminammo, l'uno a fianco dell'altro. Archie conosceva bene il parco, quindi riposi la mappa, sapendo che sarebbe stato lui a trovare la via più breve. E di fatto fu così: dopo pochi minuti di silenzio e di cammino lungo le ampie vie dello Zoo arrivammo alla nostra meta: la zona degli animali pericolosi. Il cielo si era fatto scuro, motivo per cui avevamo cercato di fare il più in fretta possibile e avevamo raggiunto la gabbia del Grifone. Il custode me la indicò con aria preoccupata ed io volsi lo sguardo verso l'habitat della Creatura che cercavamo. All'interno si vedeva un'ampia foresta miniata, ma non mi soffermai molto su quello: notai subito la porta della gabbia. Essa era aperta con la serratura piena di graffi, evidentemente forzata dall'animale. Evitavo lo sguardo del ragazzo e mi guardavo intorno, sbalordita, cercando di non sembrare così a disagio come mi sentivo. Mi soffermai su ogni ombra che si muoveva attorno a noi, scrutavo ogni angolo in cerca di un indizio che potesse farci capire dove cercare la bestia. La tensione si percepiva nell'aria: sentivo gli occhi delle spaventose creature che abitavano la zona puntati verso di noi, che ci scrutavano. Magari non era così, forse era solo un'impressione, ma quel silenzio, quella staticità era esasperante. E poi, mentre ancora mi guardavo intorno, un rumore si fece sentire, uno scricchiolio. Mi girai rapida come non mai, estraendo velocemente la bacchetta e puntandola verso il cespuglio da cui era provenuto il rumore. Il mio braccio era alzato, la bacchetta era pronta ad eseguire ogni tipo di incantesimo che mi potesse essere utile. I sensi, in particolare la vista e l'udito erano tesi al massimo, mi sforzai di capire cosa stava succedendo e chi c'era dietro a quel cespuglio. Archie non reagì proprio nello stesso modo: il suo urlo risuonò nell'ambiente circostante, il suo rapido spostamento verso l'albero più vicino causò una forte folata d'aria. Cercai di fargli un cenno, di fargli capire che l'ultima cosa da fare era urlare, anche se ormai era troppo tardi... Non conoscevo l'indole dei Grifoni, non sapevo se attaccavano per difendersi o per fame o solo per il gusto di farlo, e quindi non sapevo come reagire. Scagliare un incantesimo o aspettare? I rischi erano alti in entrambi i casi, e inoltre non sapevamo neanche se effettivamente c'era il Grifone là dietro o se era una persona, o un altro animale innocuo. Non abbassai mai la guardia, ma decisi che per il momento non sarebbe stato saggio attaccare. Se si trattava della creatura allora si sarebbe solo arrabbiata e avrebbe certamente cercato di ucciderci, se invece non era la bestia non avevamo motivo di avere paura. Almeno speravo... La bacchetta ancora puntata in quella direzione, la mente che formulava rapida mille opzioni per sbloccare la situazione, la guardia sempre alta e il braccio che impugnava la mia arma pronto per l'autodifesa. Deglutii silenziosamente.
Chi c'è?
Disse cercando di far sembrare la mia voce chiara e decisa. Respirai lentamente, cercando di non fare rumore. Sperai con tutta me stessa di aver fatto la cosa giusta. Da una parte speravo di aver trovato subito la Creatura, dall'altra ero decisamente impaurita dall'idea di incontrare un Grifone. Ma in fondo ero lì per quello, quindi in ogni caso avrei dovuto affrontarlo. E poi non ero sola... Sebbene per ora Archie non avesse mostrato tanto fegato, era pur sempre una bacchetta in più e poteva essered'aiuto. Restai in attesa, pronta al peggio.
 
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view post Posted on 23/10/2012, 18:27
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Nessuna risposta giunse alla domanda di Evelyn, che sembrava rivolta al nulla. Persino il vento aveva smesso di soffiare e tutto taceva, tranne i denti di Archie che continuavano a battere. Per il resto, nessuna risposta. I nervi erano tesi e la Grifondoro era al limite, e come darle torto tra l'altro?
Il pauroso Guardiano, dal canto suo, cominciò forse a rendersi conto della sua patetica scenata e si allontanò dall'albero, pescando finalmente la bacchetta e puntandola contro il cespuglio, la mano tremante. E d'un tratto, qualcosa si mosse. La tensione poteva tagliarsi con un coltello tanto era pesante. E dopo qualche attimo di paura, il cespuglio si aprì e una bambina sui 5 anni comparve dinnanzi ai due ragazzi: i capelli biondi erano tutti scarmigliati, sul viso e sulle manine alcuni graffi, le ginocchia sbucciate e le guance rosse, mentre gli occhioni azzurri erano pieni di lacrime.
- ... Solo una bambina... è solo una bambina...- disse Archie con un sospiro, rimettendo in tasca la bacchetta - Ehi, che ci fai qui? Dov'è la mamma? - Lentamente provò ad avvicinarsi, la mano tesa verso di lei, ma la bimba fece qualche altro passo indietro, spaventatissima. Le lacrime scendevano copiose e la piccola cominciò a singhiozzare guardando impaurita prima Archie e poi Evelyn.
Cosa diamine poteva esserle accaduto?
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 25/10/2012, 14:01




Trattenni il respiro. Poche volte ero stata così tesa, così immobile e attenta. Percepivo il respiro di Archie, che ormai aveva estratto la bacchetta, ascoltavo il silenzio con estremo impegno. I muscoli erano tesi, ma presto fu tutto finito. Una bambina. Il volto fresco di una bambina, anche se decisamente rovinato, si affacciò da dietro al cespuglio. Il battito del mio cuore rallentò, ma le domande a cui cercavo risposta si moltiplicarono. Chi era quella bambina che ad occhi e croce aveva circa 5 anni? Che cosa ci faceva lì? Che cosa mai le era capitato e chi l'aveva conciata in quel modo? Fu Archie il primo a cercare di capire cosa le era capitato, ma la reazione della piccola fu inquietante. Che fare? Dovevamo avvicinarla, dovevamo portarla al sicuro e scoprire che cosa era successo. Sperai per tutti noi che non fosse stato il Grifone a conciarla così... Se davvero era stata la creatura, la bimba poteva ritenersi fortunata, ma bisognava mantenere i sensi all'erta perchè l'animale poteva essere ancora nei paraggi. Guardai la bimba, abbassando la bacchetta per farle capire che non volevamo farle del male. Tuttavia non la rimisi a posto, ma la tenni stretta in mano, ancora pronta a scagliare incantesimi più velocemente possibile. Cercai di sorridere alla piccola, di guadagnare la sua fiducia e di infonderle coraggio. Non potevamo permetterci di farla scappare, era troppo rischioso girare per lo zoo con il Grifone in circolazione. Mi guardai un attimo intorno per accertarmi che nessun animale selvaggio sarebbe spuntato dalla penombra alle nostre spalle, e poi tornai a concentrarmi sulla ragazza, cercando di sembrare tranquilla e affidabile.
No, non fare così, va tutto bene... Ci siamo noi adesso, non devi preoccuparti, non ti faremo del male...
Dissi con tono sereno, auto-convincendomi che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Sorrisi ancora e tesi a mia volta la mano alla bimba. Non sapevo che altro aggiungere... Non ero mai stata brava a trovare le parole giuste, ma mi sforzai ancora un po', mantenendo sempre un'aria amichevole.
Coraggio, tranquilla. Come stai? Ti fanno molto male quei graffi?
 
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view post Posted on 26/10/2012, 20:17
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Se prima il silenzio regnava sovrano, ora il pianto spaventato della bambina risuonava nell'aere. Archie cercava disperatamente di porre rimedio al suo presunto "danno", biascicando ancora qualche parola/scusa mista all'imbarazzo, ma decisamente i bambini non facevano per lui. La bimba, spaventata, arretrò ancora di qualche passo, scuotendo la testolina bionda e continuando a singhiozzare.
Ma quando sentì la voce rassicurante di Evelyn, la piccola alzò il viso rosso, le lacrime che ancora scendevano copiose e la guardò con i due grandi occhioni spaventati. Sussultò leggermente quando vide la mano della Grifondoro tendersi verso di lei, e la guardò ancora qualche istante, il pianto finalmente interrotto, per poi tuffarsi letteralmente contro di lei, abbracciandola e ricominciando a piangere.
Archie le fissava con uno sguardo interrogativo.
- Per Merlino, ma cosa le è successo? -
Niente, la bimba sembrava dar retta solo alla ragazza e dopo qualche altro singhiozzo, si staccò da lei e la guardò, scuotendo nuovamente il capo alle sue domande.
- No... n-non mi fanno male... ma mammina... - Il ditino tremante della piccola indicava oltre i cespugli - Mammina è... il mostro brutto... -
Non riuscì a finire la frase che subito un altro singhiozzo la interruppe e la piccola ritornò ad abbracciare Evelyn. Archie, che aveva ascoltato le parole della bimba, alternava lo sguardo fra lei e oltre i cespugli, una modestissima macchia d'alberi neanche troppo buia.
- ... Che la madre della piccina sia stata presa dal Grifone?... Insomma... sono creature forti, magari l'ha trascinata... Ma io gli avevo dato da mangiare e... oooh accidenti! - esclamò mordendosi le labbra. - Dobbiamo intervenire, ma che facciamo con lei... anzi che facciamo in generale? Entriamo nella macchia? Teoricamente questo è solo... un abbellimento dello Zoo, il perimetro è formato dai cancelli e dalle recinzioni e sbucheremo di sicuro verso qualche altra zona visto che fa da contorno... -
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 27/10/2012, 20:05




Non riuscivo a credere di essere veramente riuscita a calmare la piccola. La bambina si gettò tra le mie braccia, piangendo a dirotto e stringendomi forte. Ricambiai l'abbraccio, le accarezzai dolcemente la testa, cercando di rassicurarla. Ma le parole da dire erano difficili da trovare, ancora una volta mi trovavo in difficoltà e cercavo disperatamente di chiederla cosa fosse successo senza farla piangere ancora di più. Mi abbassai alla sua altezza e la strinsi forte ancora qualche istante, poi dissi piano alla bambina poche parole, nella speranza di ricavarne qualcosa.
Va tutto bene, ci siamo noi, non c'è motivo di piangere...
Speravo veramente che non ci fosse alcun motivo per piangere, ma sapevo bene che non era così. Avevo un brutto presentimento: ero certa che la bambina non stesse girando da sola nello zoo e che non si fosse graffiata inciampando. No, non era così, e quello che disse la piccola fu la conferma: sua madre era con lei, ma le era capitato qualcosa. Qualcosa che aveva a che fare con un brutto mostro. Le immagini si proiettarono come un video nella mia mente: le due stavano passeggiando, quando è sbucato il Grifone, che ha trascinato la madre nella macchia, mentre la povera bambina piangeva e non sapeva cosa fare... Non c'era tempo. Non c'era assolutamente neanche un minuto da perdere, dovevamo trovarla, dovevamo trovare la donna e la bestia e riportarle entrambe indietro sane e salve. Ancora accarezzavo la schiena della biondina, mentre Archie iniziava a borbottare un sacco di parole che capivo per metà. La mia mente era concentrata su ben altro: dovevamo andare dentro. Ma uno di noi doveva restare con la bambina, che non poteva restare lì da sola... Ma il tempo stringeva e non potevamo attardarci oltre... A quell'ora la strega poteva essere già morta. Guardai Archie e un dubbio mi assalì: sarebbe stato in grado di affrontare un Grifone? Se la sarebbe cavata in una situazione simile, quando con un semplice scricchiolio era andato nel panico? Non che non mi fidassi di lui, ma la cosa era assai grave. Dall'altra parte non sapevo se la ragazza avrebbe accettato di restare da sola con lui... Pazienza, avrebbe capito: mi scostai appena dalle stretta presa della bimba e la guardai negli occhi ancora gonfi di lacrime. Con aria seria le parlai, questa volta senza pensare troppo a cosa dire.
Non ti preoccupare, andrà tutto bene, ora vado a cercare la tua mamma. Non c'è motivo di avere paura, tu aspettami qui. Tornerò tra poco insieme a tua madre, puoi starne certa.
La abbracciai ancora un secondo e in qualche modo quell'abbraccio mi diede coraggio. Mi caricò e mi spinse a lasciarla. Sperai che avesse capito che non potevo consolarla ancora, altrimenti la sua mamma avrebbe rischiato di venire sbranata ancora più di quanto non stesse già facendo. Mi girai, poi, verso il custode. Avrebbe aspettato lì, si sarebbe preso cura della piccola e l'avrebbe protetta.
Io vado, non c'è tempo da perdere... Aspetta qui, calma la bambina e proteggila. E cerca di avvertire qualcuno che siamo qui, che forse sappiamo dov'è... l'animale...
Presi un respiro e strinsi forte la mia bacchetta. Di nuovo sarebbe stata la mia unica compagna, di nuovo saremmo state solo noi due e di nuovo saremmo uscite da quella brutta situazione. Ero in piedi, di fronte alla scura macchia, la bacchetta puntata in avanti. L'adrenalina saliva e la tensione aumentava. Non persi altro tempo. Dopo essermi girata e aver sorriso alla bambina, mi voltai ed entrai. Tutto poteva succedere.
 
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view post Posted on 29/10/2012, 23:08
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Il discorso di Evelyn era stato fin troppo risoluto. Archie aprì la bocca per protestare, per dire che no, non poteva lasciarla andare sola, ma vedere come la Grifondoro stringeva a sé la piccola e come ella ricambiasse lo fece ammutolire. Lei gli aveva dato un compito, vegliare sulla bambina e con che coraggio poteva farla desistere dopo una decisione tanto sicura, dichiarata così, come una promessa, senza remore alla piccolina? Si limitò ad annuire col capo e quando Evelyn si staccò dalla bambina, le si avvicinò e le prese la piccola mano.
- Stai attenta allora... se succede qualcosa lancia un segnale di pericolo va bene? Correrò subito in tuo aiuto... - disse infine, guardandola dapprima negli occhi e poi abbassando il capo, arrossendo a malapena.
La bambina fissava la giovane con gli occhi lucidi, ma ormai aveva smesso di piangere. Allungò la manina libera e strinse appena un dito della ragazza. Forse un ringraziamento, forse un augurio, chissà. Ora toccava ad Evelyn.
Separatasi dai due, la ragazza entrò nella modesta macchia. Che poi tanto modesta non era vista la quantità di alberi, arbusti e cespugli. Se volevano dare l'idea di realismo, beh ci erano riusciti. La luce, poca, filtrava dalle chiome ingiallite degli alberi e presto Archie e la bambina sparirono dietro i cespugli. Il terreno, pieno di foglie secche e rami, scricchiolava sotto i suoi passi e tutto era permeato da quell'innaturale silenzio. D'un tratto, qualche metro più avanti, una luce, ben diversa da quella naturale, si manifestò al livello del suolo. Una minuscola puntina distante tre metri da Evelyn, brillava a terra fra le foglie. Cosa mai poteva essere?

 
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