Caccia al Tesoro, Quest n. 1

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Evelyn Bellard
view post Posted on 28/3/2012, 13:42




Le parole di Paul parvero non spaventare o almeno non stupire le due creature abbracciate, che non si fecero cogliere di sorpresa e risposero con tono un po' burbero al giovane. La sua vocina risuonò nell'oscurità e mi rese ancora più curiosa di scoprire l'identità delle creature che si nascondevano all'ombra della notte. Cercai di scorgere meglio i loro lineamenti o le loro caretteristiche, ma il buio me lo impediva. Dunque non restava che usare un incantesimo che ben conoscevo e che mi era tornato utile più volte. Ma proprio mentre stava per pronunicare la formula e illuminare la zona, la mia attenzione fu attirata da un groviglio di coperte arrotolate che distava poco dal punto in cui ci trovavamo. Cosa conteneva? Lo fissai con aria curiosa, ignorando quello che stava accadendo proprio accanto a me, senza prestare attenzione alle parole che Paul stava recitando in rima per accontantare quegli esseri così misteriosi. Aveva qualcosa a che fare con il bambino scomparso? Serrai gli occhi e poi li riaprii per rendermi conto che era meglio non incantarsi su quell'oggetto: potevo attirare l'attenzione delle creature e in quel momento era l'ultima cosa che volevo... -L'oscurità ci impedisce di guardare, mi appresto ora ad essa dipanare.- Ascoltai le ultime parole pronunicate dal giovane e aspettai che la sua bacchetta illuminasse l'ambiente circostante, così da permettermi di osservare con più cura il misterioso sacco che giaceva a terra. Quasi sicuramente non ci sarebbe stato d'alcun aiuto per compiere la nostra missione, ma qualcosa mi diceva che non era lì per caso... Fantasticavo sul contenuto di quelle coperte senza pensare ad altro. Paul sembrava saperci fare con le parole, probabilmente aveva già sedato la rabbia della creature che ci aveva risposto... E gli aveva già chiesto informazioni a proposito del biondino che cercavamo; dunque per me non c'era motivo di preoccuparmi di loro. Certo, sarei intervenuta senza pensarci due volte nel caso ci fosse stato bisogno di me, ma per il momento sembrava non servire aiuto. Anzi, probabilmente se io avessi parlato avrei combinato solo un pasticcio, quindi decisi che era meglio tacere e aspettare che la cosa si evolvesse.

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 29/3/2012, 15:00




Era forse l'atmosfera e l'ambiente sinistro e inquietante che fecero sobbalzare la giovane Luna non appena una vocina ruppe il silenzio di quel luogo.
Infatti, proprio quando sembrava che le parole di Paul fossero andate perdute, e risuonavano solo nella sua mente, quella creatura aveva proferito parola.
Alzò un sopracciglio alla bizzarra richiesta del... beh, non sapeva stabilire esattamente di cosa si trattasse, dato che l'oscurità non era stata dipanata da nessuno dei tre. Di certo non poteva essere un uomo, in quanto di statura notevolmente inferiore a quella normale. Si sarebbe potuto pensare che fosse un bambino, se solo non avesse parlato loro in maniera così elaborata. Del resto, non era sicura che un bambino, di sera, in un parco con nessun adulto accanto, potesse parlare in versi in tale maniera, per giunta a tre sconosciuti.
Ma... davvero avrebbero dovuto parlare in rime?
*Oh, davvero fantastico.*
Apprezzò l'intraprendenza di Paul, che in pochi secondi rispose adeguatamente alla creatura.
Non era brava nel formulare filastrocche e cose di quel genere, ma vi si ritrovava costretta. Doveva pur spalleggiare il Tassorosso, in qualche maniera.

-Il nostro non è intento di disturbare, ci chiedevamo se ci potesse aiutare. Stiam cercando un bimbo con una tuta celeste, ha visto qualcuno che codesto colore veste?-
*Davvero ammirevole.*
Pensò, ironicamente, a proposito della sua performance alquanto discutibile.
Le scappava da ridere, nonostante la critica situazione. Chissà come li avrebbe giudicati qualcuno proveniente dall'esterno?
Si limitò ad annuire non appena Paul evocò il Lumos Solem.
Dopo di che, si voltò verso Evelyn, il cui sguardo pareva rapito da un mucchio informe di coperte a poca distanza da loro. Chissa cosa potesse contenere?

 
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view post Posted on 30/3/2012, 17:28
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Il Lumos Solem di Paul riuscì a dipanare l'oscurità che impediva loro di capire chi o cosa si celasse dietro la voce udita poc'anzi.
Si trattava di uno gnomo, alto poco più di un barattolo, aveva una barba non molto lunga, rossiccia e vesti marroni.
Poco lontano da lui, due puffi alti circa un metro erano collocati vicini ma non si abbracciavano: uno dei due mostrava un tatuaggio a forma di cuore sulla spalla, aveva un'aria arrabbiata ed era stato immortalato nell'atto di strangolare un suo simile. Il secondo puffo aveva gli occhiali.

"Caro, dolce e gentile bambino, mi ha lasciato un pensierino! Con un po' di dedizione è diventato un pensierone!"

E ballonzolò fra le gambe dei puffi, contento come una pasqua.
Quello che pareva, al buio, un groviglio di coperte, si rivelò essere uno zaino. Rosso. Adagiato sul prato.

 
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view post Posted on 1/4/2012, 00:05
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Un globo di luce intensa, partorito dalla punta della bacchetta, rischiarò finalmente l'ambiente circostante, rivelando alla loro vista ciò che fino a poco prima si celava nell'oscurità. Innanzi a loro, in direzione del suo braccio teso, il vuoto...calando lo sguardo verso il suolo, invece, si "ergeva" (per modo di dire) colui che con tanta autorità e prepotenza lo aveva messo in guardia minacciandolo. Una figura facilmente passabile per un giocattolo, alto quanto una statuetta, dalle sembianze umane, alla cui vista Paul dovette reprimere la sua reazione sorpresa, dovuta alla poca familiarità con quelle particolari creature, per non sembrare sgarbato. Un soggetto apparentemente innocuo, che avrebbe giudicato tale se non fosse stato per la tenacia delle sue parole, che insieme alla rada barba rossa gli conferiva un'aria malandrina e insolita, quasi fiabesca. Non vi erano dubbi sulla sua natura, la fisionomia corrispondeva in maniera impeccabile alle comuni descrizioni delle creature conosciute come Gnomi.
A rompere la situazione di generale stupore fu l'omino, che mosso da sincera contentezza esclamò qualcosa in riferimento al bambino da loro citato, e corse verso un punto lì vicino ancora inosservato. Paul non ebbe modo di curarsi di ciò che aveva detto, un tantino destabilizzato e distratto dall'attuale circostanza; con uno scatto repentino, quasi preso dallo spavento, volse lo sguardo in direzione dello straniero, e scrutando intorno ebbe la consapevolezza di ciò che avevano significato quelle sue parole. Qualche passo più in là, le ombre che al buio erano apparse come due soggetti nell'atto di abbracciarsi, avevano lasciato ora il posto a due insoliti personaggi, che per un tempo infinitamente lungo lo inchiodarono al suolo con gli occhi strabuzzati. Una sorpresa dopo l'altra, quella era decisamente la più strabiliante: il suo sguardo era fisso su due pigmeiche figure azzurre, epici protagonisti di una storia per bambini non-maghi. Esattamente come li aveva visti anni addietro, attraverso lo schermo della tv nella sua casa babbana a Sipson, erano lì in carne ed ossa, ad opera di chissà quale magia.

*Che diavoleria è mai questa?!*
Un cenno allibito alle due compagne, indubbiamente colpite quanto lui, prima di rivolgere nuovamente la sua attenzione ai tre "ospiti", concedendosi qualche altro secondo per realizzare. Con la bacchetta in pugno, e la sfera luminosa a portata, azzardò qualche passo avanti, strascicando i piedi in modo tale da attirare l'attenzione dello gnomo datosi alla pazza gioia. Tra tutti gli imprevisti che aveva immaginato avessero potuto intralciare il loro cammino, quello era sicuramente il più improbabile. Eppure il nanetto aveva nominato Dustin, non vi era dubbio sul fatto che lo avesse incontrato, e probabilmente avrebbero ottenuto da lui le informazioni che cercavano. Metter su qualche altra rima non gli sarebbe gravato.
Qual bizzarra situazione, vi è a ciò una spiegazione? Lei un dono ha menzionato...
...le parole smisero di esser formulate, soffocate da un improvviso moto di preoccupazione, quando i suoi occhi, nel vagare, si erano fermati su un oggetto riposto lì a terra...qualcosa di vagamente familiare, o che per lo meno ricordasse aver sentito descrivere. Uno zainetto di tessuto rosso, deformato dal carico che aveva trasportato, di certo troppo grande per esser appartenuto allo Gnomo.
» Ha uno zainetto rosso sulle spalle, contiene la sua collezione di puffi... «
Quelle le parole della donna, che speranzosa aveva fornito loro la descrizione di suo figlio, menzionando il bagaglio che aveva con sè e il suo contenuto. Uno zaino rosso, contenente una collezione di pupazzi raffiguranti i Puffi...pensava, mentre con lo sguardo alternava la visione delle tre creature a quella dell'oggetto poggiato sull'erba accanto. Riflettè, finchè tutto non gli fu chiaro.

*Ma certo!*
Lo zaino di Dustin contenente i giocattoli, il pensierino di cui parlava lo Gnomo, doveva esser stato abbandonato lì durante il cammino, o a giudicare dall'espressione divertita della creatura, sottratto alle mani del bambino. Un primo indizio a dimostrare che il loro percorso non andava errando, ma che dovevano ancora sfruttare per capire cosa fosse successo. Passi concitati verso la sacca dimenticata sul prato, con in mano la bacchetta e una prima conquista, avvicinandosi ai due esseri azzurri e provando una certa ammirazione verso la magia ad opera di quel sortilegio, capace di portare in vita degli innocui pupazzi. Rallentò i movimenti quando si assicurò di esser abbastanza vicino, e prima di far suo l'oggetto di tanta attenzione, tentò di porre altri quesiti al protagonista di quella situazione, al fine di chiarire ogni suo dubbio.
...quivi giace un bagalio, del bambino se non sbaglio. Per qual motivo è in suo possesso, e chi di magia ne ha fatto eccesso?

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 5/4/2012, 10:12




L'oscurità fu finalmente dipanata grazie al Lumos Solem di Paul. La zona che circondava la sua bacchetta fu invasa da una forte luce che rischiarò tutto, rendendo possibile scoprire chi era il possessore di quella voce che aveva parlato poco fa. Un piccolo gnomo, alto poco più di un barattolo si stava dirigendo a gran velocità verso le due figure che sembravano abbracciate. Ma la mia attenzione che già da prima era stata attirata dal groviglio di coperte, si concentrò su quest'ultimo che, grazie al Lumos del ragazzo, si rivelò essere uno zaino rosso. Uno zaino rosso... Ma sì, certo, uno zaino rosso! Mi tornarono alla mente, forti e chiare, le parole che la donna aveva pronunciato con tono disperato e supplichevole. La sua voce risuonava nella mia testa, quasi infastidendomi
*...Ha uno zainetto rosso sulle spalle, contiene la sua collezione di puffi...*
La sua collezione di puffi... Sì, il bambino riccioluto era sicuramente passato di lì: il piccolo gnomo identificato grazie alla luce, correva contento tra le gambe di due puffi alti circa un metro. Ricordavo bene quando giocavo anche io con i puffi... Già... E ricordavo anche molto bene che i miei pupazzi erano alti meno di un dito... E di certo non si strangolavano! Era chiaro che lo gnomo, o qualcun'altro, avesse usato la magia su quei piccoli puffi. Comunque, quello non era certo quello il momento di immergersi nei ricordi di quando abitavo con mia madre e guardavo i cartoni: lo gnomo, che si rivelò tutt'altro che scorbutico, avrebbe potuto fornirci preziose informazione sulla direzione presa dal bambino, sul luogo in cui fosse andato. Poteva esserci davvero molto utile il suo aiuto. Ma le parole da pronunciare dovevano essere scelte con cura, oltre che in rima. La domanda doveva essere chiara e formulata correttamente e, vista la mia scarsa capacità di esprimermi, la cosa non era facile per me...

--Caro, dolce e gentile bambino, mi ha lasciato un pensierino! Con un po' di dedizione è diventato un pensierone!
Mi veniva quasi da ridere. La situazione era davvero molto bizzarra. Ma la strada su cui ci trovavamo era corretta: se continuavamo così avremmo presto raggiunto il piccolo Dustin. Il bambino doveva aver perso lo zaino proprio davanti allo gnomo. Qualche sospetto mi venne a proposito della sincerità della piccola creatura, ma la mia espressione sorpresa non mutò neanche pensando che poteva averlo rubato al biondino. Pazienza... Il nostro obiettivo non era sgamare il minuscolo essere, ma trovare il bambino, quindi non c'era tempo per fermarsi ad indagare. Il pensierino lasciato dal piccolo era chiaramente stato mutato in un pensierone, viste le dimensioni raggiunte dai suoi giocattoli. Nenahce questo mi sembrava un motivo per aspettare: non era fondamentale per il nostro fine. Era il momento di formulare la domanda allo gnomo. Era il mio momento. Presi un profondo respiro e mi lasciai guidare dall'istinto.
-Signore, lei ci può aiutare? Quel gentile bambino dobbiamo trovare...
Tra gli animali esotici dobbiamo cercarlo, se anche a lei risulta, potrebbe confermarlo?-

Certo, non erano rime forbite ed eleganti come quelle di Paul, ma con parole semplici e chiare, sperai di riuscire a scoprire quello che ci serviva. Le mie gambe non avevano ancora smesso di tremare impercettibilmente. Non perchè avessi paura, ma per la solita emozione che mi tormentava quando facevo qualcosa di nuovo. Mi accadeva sempre. A quel punto non mi restava che aspettare la risposta della creatura, sperando che non prendesse male la mia domanda.

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 6/4/2012, 20:17




La scena che si palesò ai loro occhi grazie al Lumos del Tassorosso risultò alquanto singolare.
Uno gnomo che bisognava prestare attenzione a non calpestare, e due figure azzurro intenso che sembravano affaccendate in qualcosa che, per la creatura che indossava un paio di occhiali, poteva risultare piuttosto pericoloso. Il suo simile, infatti, sembrava del tutto occupato nel suo strangolamento.
*Per quale strambo motivo?*
Tuttavia, ben presto smise di interrogarsi sul perchè della lite, in quanto, dentro di lei, riaffiorarono le memorie del suo passato nel mondo Babbano.
Sì, ora le sembrava di poter riconoscere a che specie appartenessero le due figure blu... Ma certo! Si trattava di Puffi!
Eccome se ricordava, ora! Quelle simpatiche creaturine che avevano popolato la sua infanzia. Le aveva viste talmente tante volte alla tv, quell'aggeggio di cui ricordava affettuosamente la funzione. Quanti cartoni animati aveva visto grazie ad essa?
Un impeto di infantile allegria popolò il suo animo, al vedere materiali i personaggi che da piccola aveva tanto adorato. Poi ritornò alla situazione attuale, ma con un sorriso stampato sul volto.
Si voltò verso il groviglio di coperte che si era rivelato essere uno zaino, e poi verso lo gnomo che, apparentemente spensierato, saltellava fra le gambe dei due Puffi. Come mai lo zaino era lì? E, soprattutto, come mai c'erano due Puffi in carne ed ossa?
Cercò di ricordare le parole della madre che, sconsolata, aveva parlato loro a proposito del figlio.
*Uno zainetto rosso... una collezione di Puffi... ed infine le parole dello gnomo. Ma certo!*
Era chiaro che il responsabile della trasformazione dei peluche rappresentanti le bizzarre figure blu in creature reali fosse lo gnomo.
*Con un po' di dedizione... si riferisce alla magia!*
Ecco svelato il mistero. Ma come mai era lo gnomo a detenere il possesso dello zainetto? O almeno così sembrava, data la vicinanza fra la minuscola creatura e l'oggetto (che ora era logico appartenesse al bimbo).
Le parole sarebbero uscite normalmente, se solo non avesse dovuto comporre in rima. Maledizione.

-Qual è la ragione per cui lo zaino non si trova in possesso del bimbo, ma in mano altrui? E' forse un furto o un'estorsione dell'abbandono dello zaino la ragione?-
 
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view post Posted on 10/4/2012, 22:11
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Lo gnomo passò in rassegna i volti dei tre giovani ragazzi, la fronte aggrottata poteva significare dubbio e perplessità circa le loro parole o, semplicemente, indecisione sul da farsi. Paul superò le blande barriere per recuperare lo zainetto rosso, dentro vi era una tuta da ginnastica ripiegata alla rinfusa. Sparsi sul prato giacevano altri puffi, sarebbe stato saggio raccoglierli o sarebbero incorsi nella furia dello gnomo? Del resto il bambino li aveva donati alla piccola creatura e, fino a prova contraria, la versione dell'esserino non era contestabile.

"Quell'affare fa impressione e non piaceva al suo padrone"

Rivolse uno sguardo di disgusto allo zaino, parve sciogliersi un po' perchè poi aggiunse:

"Ha giocato un po' con noi e poi se n'è andato per i fatti suoi. Giù di là l'ho visto camminare, ha ottenuto il lasciapassare"

Annuì contento, indicando la via che portava al settore in cui erano stati ubicati gli animali esotici. Pareva sincero.

 
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view post Posted on 14/4/2012, 23:58
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Uno scatto verso il morbido prato sotto i suoi piedi, e lo zaino fu suo.
Le mani impegnate a scavare nel suo contenuto, riportarono alla luce un paio di pantaloni e una maglia bruscamente ripiegate, quasi come se il possessore avesse avuto fretta di disfarsene. Un rapido sguardo alla conformazione degli indumenti, la taglia, il colore e la fantasia, per ottenere la certezza che fossero appartenuti al piccolo Dustin. Si trattava infatti della tuta descritta dalla madre del bimbo, o così pareva, e da questa constatazione appariva lecita una domanda...

*... per quale ragione non ha addosso i vestiti?*
Sempre più turbato e incuriosito da quegli accadimenti, si voltò perplesso in direzione dello Gnomo, che stava rispondendo ora alle domande delle due ragazze. Sosteneva che fosse stato lo stesso Dustin ad abbandonare il suo bagaglio sul prato, e volentieri anche, mosso forse da un senso di disgusto e repulsione, come pareva ora lo Gnomo? Informazioni sicuramente preziose, ma non quanto quelle che il giocoso individuo rivelò pochi istanti dopo, di fondamentale importanza. D'un tratto, l'espressione inizialmente contrariata dipinta sul suo volto, mutò in un ghigno di comprensione e contentezza, con il quale diede loro la conferma delle voci che avevano udito poco tempo prima, relative alla probabile posizione del ragazzino scomparso.
Il settore delle bestie esotiche restava dunque la loro prossima meta, e a giudicare dalle indicazioni riportate sulla mappa, esso non distava neanche troppo dal loro attuale punto di sosta. Restava il dubbio su come agire ora nei confronti del loro simpatico compagno: sarebbe stato prudente lasciarlo illeso, senza aver prima preso qualche precauzione?

*... in fondo è il suo territorio, dovremmo dimostrare gratitudine nei suoi confronti...*
Per il bene comune, e della missione che si erano ripromessi di portare a termine, avrebbe optato per un tranquillo proseguimento, senza destare ulteriori scompigli. Si guardò automaticamente intorno, in cerca di qualcosa che avesse potuto farlo soffermare per qualche altro minuto, e il suo sguardo cadde nuovamente sui vari pupazzi inanimati sparsi sull'erba. Due di essi giacevano accanto a lui, pregni di vitalità, destinati ormai a far parte della collezione dello Gnomo... di certo lui non avrebbe perso tempo a tentare qualche contro-incantesimo capace di renderli di nuovo delle semplici riproduzioni in miniatura. Premurarsi di riportarli al legittimo proprietario, in quelle circostanze, passava in secondo piano, soprattutto se le parole della creatura fossero state veritiere, e quindi il bambino non avesse poi tanta voglia di possederli.
Un'idea baluginò improvvisa nella sua mente, non proprio geniale, tuttavia capace di assicurar loro la totale innocuità dello Gnomo... forse. Di esso, gli occhi colmi di infantile contentezza nel bearsi della vista degli epici esseri blu, dimostravano una sorta di debolezza nei loro confronti, un desiderio smisurato di averli al suo canto... motivo per il quale si era adoperato nel renderli più "realistici".
Se fosse bastato quello a tenerlo impegnato, glielo avrebbero concesso. Con la bacchetta in una mano, e lo zaino nell'altra, mosse pochi passi in direzione dello gnomo e, ritrovando la vena poetica, decise di porre il suo accordo.


Un ringraziamento è a dir poco doveroso, per lei che è stato di aiuto dispendioso; noi ora per la via dobbiam proseguire, lei dei blu pupazzi si può impadronire. Con necessaria fretta, infine, mi accingo a salutare... lo sperduto bambino dobbiam ritrovare!

Mentre pronunciava, con aria riconoscente, quelle parole, con la coda dell'occhio aveva rivolto un cenno d'intesa a Luna ed Evelyn, indicando con la bacchetta accesa la strada che da lì a poco avrebbero cominciato a percorrere. Avrebbero dovuto essere a un passo dalla meta, non c'era altro tempo da perdere. Attese qualche secondo perchè lo Gnomo recepisse il suo messaggio, ed iniziò ad indietreggiare in direzione della via da intraprendere. Gli rivolse un leggero inchino, come a voler dare ulteriore peso alle parole appena proferite, e si voltò rapido verso l'oscurità fitta. Non restava che attendere le due compagne, e proseguire.

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 15/4/2012, 16:50




Annuì, ascoltando le parole dello gnomo.
A quanto sembrava, il bimbo aveva giocato con loro e aveva semplicemente lasciato lì il suo zainetto. Che si fosse spaventato alla visione dei Puffi? E qual era il lasciapassare a cui lo gnomo accennava?
Tuttavia, da lui avevano già ricevuto abbastanza indizi, dovevano proseguire nelle loro ricerche.
Le parole proferite da Paul furono un valido ringraziamento. Al momento, alla bocca non pervenivano ulteriori parole da pronunciare in direzione dello gnomo. Tuttavia, un ultimo particolare attirò la sua attenzione: la minuscola creatura aveva additato proprio il reparto degli animali esotici! Allora, quando l'avevano visto per l'ultima volta, il bimbo doveva essere già passato dagli gnomi! E ciò significava anche... che la madre era con lui quando aveva giocato con lo gnomo?
Mille interrogativi si affacciavano nella sua mente.
Tuttavia, l'unico appiglio che rimaneva loro era quello di attenersi alle indicazioni della creaturina.
Così, si affiancò nuovamente a Paul, decisa a proseguire nel loro cammino.
Stavolta, però, anche lei avrebbe adoperato la bacchetta per far luce.
La puntò davanti a sé.

-Lumos!-
Dovevano pur vedere il sentiero che calpestavano...

Edited by LunaMoonLight - 15/4/2012, 18:15
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 15/4/2012, 17:22




Finalmente lo gnomò parlò, dandoci altri preziosi indizi necessari per la missione che andavamo a compiere. Era stato molto d'aiuto. Sorrisi allo gnomo come per ringraziarlo. Poi mi volsi verso il mio compagno, percependo con la coda dell'occhi dei movimenti che stava compiendo. Aveva preso lo zaino per vedere cosa c'era dentro, curioso di scoprire qualcosa in più su quel mistero. Mi allungai per poter vedere il suo contenuto e mi stupii del fatto che al suo interno c'erano dei vestiti... Perchè non aveva con se i vestiti!? La domanda era spotanea, ma non fondamentale... Non c'era più tempo da perdere, avevamo un bambino da trovare ed era completamente buio intorno a noi. Dovevamo proseguire verso la zona degli animali esotici, lasciando lo gnomo a divertirsi con i Puffi del bimbo. In fondo lui aveva risposto, ci aveva aiutati e le sue parole mi sembravano sincere... Se li era guadagnati. Paul si affrettò a parlare di nuovoe confermò ciò che avevo pensato: era ora di andare. Aspettai che il ragazzo finisse di parlare, per poi sorridere cordialmente alla piccola creatura e chinare il capo in cenno di ringraziamento. Dopodichè mi voltai e affiancai i miei compagni che procedevano nella strada buia. Ormai avevo capito che la luce di un solo Lumos non bastava per illuminare tutto intorno a noi, così decisi di imitare Luna, la quale aveva appena pronunciato la formula dell'incantesimo. Mi concentrai sull'incanto e puntai la bacchetta nell'oscurità di fronte a me.
-Lumos!-
Pronunciai la formula con chiarezza e decisione, scandendo bene ogni lettera. Non restava che aspettare l'esito dell'incanto, sperando che tutta quella storia andasse a buon fine e, soprattutto, che il piccolo Dustin stesse bene.

 
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view post Posted on 17/4/2012, 23:24
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L'incontro con lo gnomo aveva portato i suoi frutti. Il bambino era passato di lì e si era fermato a discorrere con la piccola creatura, forse incuriosito o forse allettato da amabili promesse. O forse raggirato. Si era liberato dello zaino rosso e, presumibilmente, dei vestiti. E aveva abbandonato la sua collezione di puffi. Poi, se le parole dello gnomo erano vere, si era diretto verso il reparto degli animali esotici.
I tre giovani raggiunsero la destinazione senza ulteriori intoppi, i lumus permisero loro di superare anche i tratti meno illuminati. Il reparto era protetto da barriere invisibili che non consentivano alcuna possibilità di accesso, lì scorrazzavano alcune creature molto pericolose. L'unica zona accessibile era quella dove si trovava la Sfinge. La si poteva osservare dall'alto, percorrendo un ponticino sospeso adeguatamente protetto. Sembrava finta nella sua immobilità. La creatura mitologica parlava per enigmi. Sarebbero stati così sciocchi da porsi al suo cospetto e altrettanto arguti da
rispondere correttamente ad un suo indovinello?

 
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view post Posted on 18/4/2012, 23:08
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Pochi passi, e furono nuovamente insieme.
Uno di fianco all'altro, armati di bacchette illuminate dai loro grezzi incantesimi, si facevano largo tra le ombre che marcavano il sentiero innanzi a loro. Gli occhi fissi sui punti di luce generati dal loro passaggio, che li assicuravano sulla presenza o meno di intralci lungo il cammino, erano alla ricerca di un piccolo dettaglio che determinasse la vicinanza della loro meta. Ed esso non tardò ad arrivare...
Un improvviso mutamento nella scenografia che vigeva in quell'ambiente mise in allerta i sensi del ragazzo, che con movimenti rapidi della mano cercò di inondare di luce il più del territorio circostante. Annusò l'aria, e passò in rassegna lo scenario che si stagliava cupo davanti ai suoi occhi, sperando che ciò che riusciva a vedere spaziando con la vista fosse l'agognato traguardo. I suoi piedi si mossero in avanti, spingendosi forse troppo oltre, perchè in una frazione di secondo un insolito fenomeno ebbe la meglio sulla sua volontà di procedere. Un solido muro, di pura energia magica a giudicare dall'inconsistenza, gli impediva di avanzare anche solo di un passo, segnando una sorta di confine tra i tre ragazzi e l'area che si apprestavano a visitare. Sbalordito dall'improvviso inconveniente, iniziò a crucciarsi sul motivo per cui qualcuno non volesse lasciarli liberi di arrivare fino in fondo, perchè secondo le indicazioni era proprio quella la zona esotica, la loro meta. In quel frangente, gli riaffiorarono alla mente alcune rime proferite dallo gnomo, una delle poche indicazioni che l'esserino si era premurato di riferire ai suoi ospiti.

>> Giù di là l'ho visto camminare, ha ottenuto il lasciapassare. <<
Solo ora si rendeva conto di quanto lo Gnomo c'entrasse in tutto quell'ambaradan. Indicando la via che sosteneva Dustin avesse intrapreso, aveva parlato di un "lasciapassare", senza interesse nello specificare di cosa si trattasse. Ciò poteva esser facilmente ricollegato alla barriera oppostasi al loro cammino, che non permetteva in alcun modo il passaggio, come constatato poc'anzi... che Dustin avesse trovato il modo di penetrarla?
Bella domanda, ma la loro ricerca doveva proseguire.


Ho il sentore che di qui non vogliano farci passare. C'è una specie di parete celata alla vista, che rende impossibile il transito. Non credo sia necessario tentare qualche incantesimo... se è stata eretta ci sarà un motivo valido. Direi di svoltare l'angolo e andare alla ricerca di un tratto agibile... la Sfinge!

Nel voltarsi verso le due compagne, per trarre le sue conclusioni in base a ciò che aveva appena tastato con mano, aveva riportato l'attenzione su quella che a conti fatti era stata la loro prima meta prefissata... la Sfinge! Sin da quando erano giunti in quel luogo, ignari della situazione in atto, gli indizi che si vociferavano avevano a che fare con la partecipazione di una Sfinge. Beh... se una creatura simile troneggiava da qualche parte nello zoo, quella doveva essere la sua dimora ideale. Sarebbe stato un confronto arduo contro un tale soggetto, da sempre ritenuto temibile per la sua propensione a porre chiunque di fronte ad enigmi e sentenze. Ormai si erano spinti fin lì, affrontare quell'ultimo ostacolo era d'obbligo, per principio!
Si mosse lateralmente al confine delineato dalla magica barriera, tenendo alta la bacchetta illuminata, e facendo attenzione a non incorrere in qualche altro pericolo. Sperava potessero trovare una via alternativa per attraversare l'area delimitata, e proseguire la loro ricerca, che apparentemente e in base alle loro informazioni volgeva al termine. Si immerse sempre più nella semi oscurità, voltandosi ogni tanto per assicurarsi di non perdere di vista le due compagne che avrebbe chiamato da lì a poco, e mosse gli ultimi passi finchè non si fermò soddisfatto. Laddove la luce intensa del suo Lumos Solem fendeva l'oscurità, una stretta piattaforma somigliante ad un ponte sospeso, ma dall'aria sicura ed accogliente, dava su uno scenario apparentemente variegato, difficilmente distinguibile a causa della poca luce. Sporgendosi cautamente, i suoi occhi incontrarono un'imponente figura, che nonostante apparisse poco distinta, emanava un'aura incline a destare soggezione e timore. Azzardò qualche passo sulla superficie del ponticello, e prima di proseguire si voltò nella direzione da cui era giunto, deciso a catturare l'attenzione delle due ragazze perchè potessero raggiungerlo.


Luna! Evelyn! Ho trovato una via alternativa! Seguite il percorso che ho appena concluso e raggiungetemi!

Si mise in attesa delle giovani, e fissò il suo sguardo sulla maestosa figura monumentale. Poteva esser incappato in un vicolo cieco, ma non si sarebbe arreso senza tentare qualsiasi opzione ragionevole gli venisse in mente. Erano sulle orme di un caso che necessitava una risoluzione quanto più possibilmente immediata, ed era nelle sue intenzioni mantenere la parola data. Non restava che confrontarsi con ciò che il Fato gli aveva posto innanzi, pronto o non pronto che fosse. Socchiuse gli occhi ed affilò lo sguardo, fronteggiando le ombre che lo sovrastavano.

Dove sei, Dustin?

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 22/4/2012, 14:29




La luce che illuminò la punta delle nostre bacchette ci permise di proseguire senza problemi verso la direzione indicata dallo gnomo: la zona degli animali esotici, dove presumibilmente si rovava il piccolo Dustin. Camminavo più tranquilla rispetto all'inizio, al fianco di Paul, tenendo la bacchetta tesa in avanti per scorgere eventuali figure nell'oscurità, per tenere d'occhio quello che ci accadeva intorno. Non sapevo quali creature si trovavano in quella zona del parco, ma era sempre meglio essere prudenti. I miei occhi cercavano di scorgere ogni movimento che si percepiva nella penombra... Ogni cosa poteva rivelarsi utile. Il piccolo Dustin non doveva essere molto lontano: ormai eravamo quasi arrivati. Lo scenario intorno a noi cambiò: era il segno che ormai avevamo superato le altre zone dello zoo ed eravamo giunti alla nostra destinazione parziale. La zona che era illuminata dalle nostre bacchetta non mostrava, però, la barriera invisibile che ci separava dal cuore di quella parte. Infatti, prima che io potesi rendermene conto, Paul ci aveva leggermente anticipate ed aveva sbattuto delicatamente contro un muro, risultato sicuramente di un'incantesimo di protezione o qualcosa del genere. La barriera invisibile ai nostri occhi era rigida e ci impediva di proseguire verso l'area che ci interessava. Dovevamo trovare un'altro modo per oltrepassarla. Ma mi trovavo ancora d'accordo con Paul: se era stata eretta c'era un valido motivo, forse per proteggere gli animali dagli uomini o viceversa.Lo sguardo del ragazzo fu poi per un attimo catturato da una zona alle nostre spalle, gli occhi si illuminarono come se avese avuto una brillante idea. E in effetti lo era: mi girai di scatto verso l'area dove lo sguardo del giovane si era soffermato e capii all'istante... Certo che poteva sembrare ovvio, poteva essere scontato, ma mi era del tutto passato di mente che il nostro vero punto di partenza, la nostra meta prefissata era proprio la sfinge! Una creatura nota per la sua caratteristica forma di esprimersi mettendo tutti quelli che le si ponevano davanti di fronte a difficili enigmi. Non sapevo molto a proposito delle sfingi, ma quel poco bastava a farmi un'idea non del tutto positiva di questi esseri. Un fremito, un brivido, ma poi tutto tornò normale: dovevamo ad ogni costo salvare il piccolo Dustin. Paul fu il primo a fare qualcosa, muovendosi lungo la barriera, seguendo il suo perimetro per giungere la zona della sfinge. Era stato davvero un colpo di fortuna avere dei compagni come loro: non conoscevo bene il ragazzo, ma mi sembrava disposto a tutto per compiere quella missione. Iniziai a seguire i suoi passi ancora prima che lui ci chiamasse per raggiungerlo: quando si voltò verso di noi ero già a metà strada tra il punto dove aveva sbattuto e dove si trovava ora. Quando arrivai vicino a lui il piccolo ponte che da lontano non avevo neanche immaginato, mi appariva chiaro e stabile alla luce dei nostri incantesimi. E guardando bene si riusciva anche a scorgere una maestosa figura, immobile nella sua altezza. Chiusi gli occhi e mi rilassai. Non correvamo alcun pericolo. Quando udii la voce del ragazzo chiamare il biondino li riaprii e li fissai nell'oscurità, cercando di capire se qualcosa o qualcuno si stava muovendo, aveva sentito le parole chiare del giovane. Non mi sarei lasciata sfuggire l'occasione di essere utile: fino a quel momento Paul aveva fatto praticamente tutto da solo... Ora dovevamo agire insieme, niente più indugi. Aspettai, scrutando l'oscurità più fitta che mai.

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 22/4/2012, 17:01




Avviati lungo il sentiero che lo gnomo aveva loro indicato, giunsero alla loro destinazione: il reparto degli animali esotici.
Con cautela, la Corvonero tentò di percorrere qualche passo in avanti, per dare un'occhiata e cercare di scorgere Dustin.
I loro Lumos sarebbero loro necessitati nella ricerca. Tuttavia, proprio mentre cercava di ricostruire la figura del bimbo secondo le descrizioni della madre, una forza invisibile la respinse, non permettendole l'accesso.
Dapprima si domandò cosa fosse successo. In effetti, non aveva notato Paul tentare anch'egli l'ingresso, invano.
Solo dopo un paio di secondi realizzò che si dovesse trattare di una barriera protettiva.
Era probabile che gli animali che si aggiravano in quel reparto fossero troppo pericolosi per venire a contatto con gli umani.
Le parole circa questa considerazione le si bloccarono in gola quando, nel voltarsi verso gli altri due, la sua coda dell'occhio scorse un'imponente figura: la riconobbe subito come la Sfinge, che aveva studiato nella mitologia egizia e greca. Era incredibile averla davanti. Inoltre, era risaputo che sottoponesse a duri indovinelli tutti coloro che si presentassero al suo cospetto.
Con un'espressione interrogativa si voltò verso gli altri due. Nella sua mente frullavano mille domande. Avrebbero avuto il coraggio di affrontarla? Eppure, sembrava essere l'unica via. Chissà che forse non avrebbe potuto aiutarli ad eludere le barriere di protezione?
Se Dustin, per l'ultima volta, era stato visto in quel reparto, voleva dire che era riuscito a superare la Sfinge? Oppure era direttamente passato agli altri reparti? E a loro cosa conveniva fare?
Fortunatamente, Paul sembrò prendere una valida iniziativa.
Poco distante c'era un ponticello che Luna non aveva ancora notato. Percorrendolo con lo sguardo, potè constatare che da lì si poteva guardare la Sfinge dall'alto.
Il Tassorosso, senza alcun'esitazione, percorse qualche passo sopra quel ponticello, che appariva piccolo ma piuttosto sicuro. Egli richiamò l'attenzione delle due ragazze. Luna si voltò verso di lui e, come egli aveva loro indicato, lo raggiunse. Cosa si sarebbe prospettato loro? Ci sarebbe stata un'ulteriore via oppure si trattava di un “vicolo cieco”?
 
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view post Posted on 24/4/2012, 22:24
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Il Fato

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La domanda che si pose Paul si perse nel silenzio del parco.
Nonostante la gravità della situazione pareva che tutti si fossero volatilizzati, nessun gruppo di ricerca si vedeva all'orizzonte, nessuna luce che poteva far presupporre la presenza di persone, nessun rumore. Dove diavolo erano finiti tutti? Che avessero già trovato il bambino? Che avessero rinunciato a cercarlo? Eppure la sezione degli Animali Esotici era l'unica prova che avevano avuto sin dall'inizio.
Una voce di donna, nitida e suadente, si sparse nell'aria. Aveva una forza particolare, era rassicurante ma anche pericolosa. Non disse altro che queste poche parole.

Conosco una vecchia signora che quando è morta, balla ancora.

E' una parola di quattro sillabe ed ha 21 lettere.

Questa cosa tutto divora: Uccelli, bestie, alberi e fiori; Mastica il ferro e morde l'acciaio;
riduce in polvere le rocce più dure; uccide i re, distrugge le città, ed abbatte le più alte montagne.

Vive in casa, non beve non dorme e non mangia, si veste si sveste e a volte resta nudo.


Ci volle poco a capire che la Sfinge aveva rivolto loro, a suo modo, la parola. L'unica risposta accettabile era la soluzione. Solo rispondendo correttamente avrebbero potuto proseguire la ricerche. Ora come ora si trovavano in un vicolo cieco.



Per dubbi e chiarimenti MP.
 
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