Smallville Italia

Mad World, 2° episodio GdR

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Lana Lang GdR
view post Posted on 19/2/2004, 13:31 by: Lana Lang GdR




Giorno 2 - Al Talon..

Lana aveva passato l’intera nottata al Talon, si era perfino preparata un angoletto in cui dormire, nel suo ufficio sul retro del locale, tra la scrivania e le pile di carte da controllare. C’era parecchio disordine lì dentro e Lana preferiva non starci molto, perché quello che le piaceva del suo lavoro era il contatto con la gente e amava decisamente meno il risvolto burocratico e noioso del suo lavoro. Ma le bollette di luce, acqua e gas non si pagavano da sole… e a volte era costretta a veri e propri tour de force dell’ultimo momento per controllare che tutto fosse in regola. Quella notte aveva deciso di passarla proprio con uno dei suoi tour de force e stranamente questa volta il lavoro la appassionò e riuscì a toglierle dalla testa la fuga di Clark. Almeno per 4 ore circa la sua mente si era liberata di qualunque pensiero che riguardasse il suo amore per Clark, o le sue incomprensioni con Chloe.

Quella mattina si svegliò intorpidita, dolorante e infreddolita, appoggiata alla scrivania e ancora con la penna nella mano destra e il computer acceso. Evidentemente la stanchezza aveva preso il sopravvento e Lana si era addormentata senza accorgersene. Era stordita e il ricordo di un sogno confuso la fece sobbalzare, facendola ripiombare di colpo nella dura e fredda realtà da cui per una notte era riuscita ad allontanarsi. Ma non per la notte intera purtroppo. Infatti il suo sogno riguardava Clark. Era uno di quei sogni dove una piccola scena, o un’ unica frase, si ripete all’infinito come in un vortice. Svegliarsi da sogni di questo tipo è molto difficile, quasi impossibile. Sono sogni senza una fine né un inizio, girano sempre intorno alle stesse parole e alle stesse immagini e hanno come scopo solo quello di elaborare un avvenimento strano, insolito, che non si riesce né a comprendere, né tantomeno ad accettare. In questo strano sogno le parole di Clark si ripetevano, si sovrapponevano:
E’ successo tutto a causa mia … Io porto dolore e sofferenza nella vita di tutti con un ritmo estenuante continuavano a non darle tregua: Ti ho nascosto molte cose, se sapessi tutto non vorresti vedermi mai più … Ha detto che se non fossi partito, quelli che amo avrebbero sofferto e aveva ragione cercavano disperatamente una soluzione o una spiegazione che forse non sarebbe mai arrivata: Lana sta lontana da me prima che faccia del male anche a te! Ma come avrebbe potuto farle del male.. proprio lui? Nel suo sogno come nella realtà, Lana aveva cercato di fermare la sua fuga, di placare il suo dolore dicendogli che lo amava, che aveva bisogno di lui.. Non ti lascio andare via! aveva implorato Lana, ma la risposta di Clark non lasciava speranze: Nessuno può salvarmi.. neanche tu.. e lei ancora non sapeva accettarlo. Era crudele come tutto fosse cambiato all’improvviso, come il loro amore fosse sprofondato nel nulla e che Clark non credesse più neanche nel loro legame. Qualcosa di molto grave era accaduto e Lana voleva scoprirlo a tutti i costi. Anche se aveva perso il suo amore, non l’avrebbe mai abbandonato nelle difficoltà. Era convinta nonostante tutto, nonostante la sua sparizione, che tutto sarebbe andato per il meglio.

Lana si alzò dalla scrivania, guardò l’orologio: era mattino presto, doveva sistemare il locale per l’apertura e prepararsi per la scuola. Aprì la porta dell’ufficio e, sentendo l’aria fresca della mattina che entrava da una finestra imprudentemente lasciata aperta, si diresse verso il bancone al recupero di una giacca che la sera prima aveva abbandonato lì sopra. Si sentiva debole, non aveva mangiato praticamente nulla dopo la scomparsa di Clark, così decise di smetterla con lo sciopero della fame e scaldò nel forno una brioche. Intanto andò sistemare i tavoli e le sedie per l’apertura del locale. Aprì la cassa, accese la macchinetta del caffè, passò un panno umido sul bancone per togliere il sottile strato di polvere posatosi durante la notte e infine si diresse verso la porta principale. Guardò attraverso la vetrata la strada semi-deserta che iniziava ad animarsi, e il cielo blu intensissimo di quella splendida giornata di sole.
Almeno il tempo mi è favorevole, speriamo sia di buon auspicio per la mattinata. Pensò Lana mentre ruotava la chiave nella serratura della porta e girava il cartellino con la scritta OPEN verso l’esterno. Stava per dirigersi verso la cucina quando la porta si aprì e il primo cliente della giornata entrò nel locale.
 
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