Quei Bravi Ragazzi, ovvero l'era dei dinosauri contenti

Topico poetico, postate le vs poesie preferite

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Nathan Adler
view post Posted on 13/3/2007, 12:12




ENVOI

Và, libro nato-muto,
Dì a colei che un giorno mi cantò il canto di Lawes:
"Se tu avessi conosciuto solo il canto
Come hai conosciuto altre cose,
Ci sarebbe motivo per cui mi si potrebbero condonare
Persino la colpe che giacciono gravi su di me
E alle sue glorie danno longevità."

Dì a colei che sparge
Un tale tesoro nell'aria,
Preoccupandosi solo che le sue grazie diano
Vita al momento,
Le inviterei a vivere
Come potrebbero solo le rose, racchiuse in ambra magica,
Color rosso intriso d'arancio, e tutto fattosi
Una sostanza e un colore
A sfidare il tempo.

Dì a colei che va
Col canto sulle labbra
Ma senza cantarlo, e senza sapere
Chi lo ha scritto, che qualche altra bocca,
Forse bella come la sua,
Potrebbe, in epoche nuove, trovarle adoratori,
Quando le nostre due ceneri saranno deposte con quelle di Waller,
Strato su strato nell'oblio,
Finché il mutamento avrà distrutto
Ogni cosa salvando solo la bellezza.


Ezra Pound, 1919.
 
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Filmippo
view post Posted on 10/2/2009, 18:34




Questa la conoscete tutti, ma per me rimane sempre una delle più belle (se non la più bella) poesie d'amore.


Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la puo' chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

Dante Alighieri
da La Vita Nova
 
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StoneGarden
view post Posted on 19/3/2009, 23:26




"E sarà un giorno, sarà un sole che non ti aspetti,
e come un vento sarà un ritorno che non sospetti.
O sarà un inverno, una pioggia a denti stretti,
ed un sorriso, come tanti ne avevi fatti.

E sarà una strada, o una scelta, comunque vada,
o una confusione, o il sospetto di un illusione;
E saranno passi, unvento di sogni fra i sassi,
e riprenderai la corsa o una speranza che era persa,
o cambierai sentiero sperando sia quello vero.

E sarà una notte tra le lacrime, sospiri e ricordi,
che ti inghiotte e ti traghetta, che all'alba ormai è tardi.
E sarà cadere e rialzarsi, e saranno parole e silenzi,
e sarà cercare e cercarsi, e sarai tu che non cambi.

E sarà uno sguardo, un momento, un'attesa e un rimpianto,
e sarà buttarsi o restare, la paura rinnovata di amare.

Sarà uno sfogo straziante,
e sarà condiviso finalmente.
E sara parlare e parlare, dire e ascoltare.
E sarà un prato o un mare che dovrai cercare,
largo e smisurato come gli intrecci del mondo;
e sarà il coraggio che dovrai ostentare
davanti a chi un sorriso non sa ricambiare.

E sarà il tempo che ti farà rafforzare
la speranza di continuare a pensare...
...che ad amore risponde amore!"



E sarà, l'autore me lo aveva trovato ndù anni addietro ma me lo son scordato.
 
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Nathan Adler
view post Posted on 12/10/2009, 09:30




Liguria

È la Liguria terra leggiadra.
Il sasso ardente, l'argilla pulita,
s'avvivano di pampini al sole.
È gigante l'ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s'alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate
che vanno in su, fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.
In quell'arida terra il sole striscia
sulle pietre come un serpe.
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito.
Reca messaggi il vento.
Venere torna a nascere
ai soffi del maestrale.
O chiese di Liguria, come navi
disposte a esser varate!
O aperti ai venti e all'onde
liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.


Vincenzo Cardarelli
 
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Filmippo
view post Posted on 12/10/2009, 09:53




questa ce la facevano studiare alle medie.
ovviamente. :D
 
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Nathan Adler
view post Posted on 13/10/2009, 08:12




:D
luilì era mezzo marchigiano
mi piacciono questi legami
 
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monty
view post Posted on 6/12/2009, 21:39




Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
Ma come potete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo,i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
Poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
e come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
Confidate nei sogni poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
Che cos'è morire, se non restare nudi nel vento e disciogliersi al sole? E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.
 
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Allyouneedislove
view post Posted on 21/12/2009, 11:42




per chi segue Boris non è una novità ma...


http://zemrude.blogspot.com/2007/07/borges...mica-rossa.html


Ringraziare voglio il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare,
per la ragione, che non cesserà di sognare
un qualche disegno del labirinto,
per il viso di Elena e la perseveranza di Ulisse,
per l’amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità,
per il saldo diamante e l’acqua sciolta
per l’algebra, palazzo di precisi cristalli,
per le mistiche monete di Angelus Silesius,
per Schopenhauer,
che forse decifrò l’universo,
per lo splendore del fuoco
che nessun essere umano può guardare
senza uno stupore antico

per il mogano, il sandalo e il cedro,
per il pane e il sale,
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede,
per certe vigilie e giorni del 1955,
per i duri mandriani che nella pianura
aizzano le bestie e l’alba,
per il mattino a Montevideo,
per l’arte dell’amicizia,
per l’ultima giornata di Socrate,
per le parole che in un crepuscolo furono dette
da una croce all’altra,
per quel sogno dell’Islam che abbracciò
mille notti e una notte,
per quell’altro sogno dell’inferno,
della torre del fuoco che purifica,
e delle sfere gloriose,
per Swedenborg,
che conversava con gli angeli per le strade di Londra,
per i fiumi segreti e immemorabili
che convergono in me,
per la lingua che secoli fa parlai nella Northumbria,
per la spada e l’arpa dei sassoni,
per il mare, che è un deserto risplendente
e una cifra di cose che non sappiamo,
per la musica verbale d’Inghilterra,
per la musica verbale della Germania,
per l’oro che sfolgora nei versi,
per l’epico inverno
per il nome di un libro che non ho letto,

per Verlaine, innocente come gli uccelli,
per il prisma di cristallo e il peso d’ottone,
per le strisce della tigre,
per le alte torri di San Francisco e di Manhattan,
per il mattino nel Texas,
per quel sivigliano che stese l’Epistola Morale,
e il cui nome, come preferiva, ignoriamo,
per Seneca e Lucano, di Cordova,
che prima dello spagnolo
scrissero tutta la letteratura spagnola,
per il geometrico e bizzarro gioco degli scacchi,
per la tartaruga di Zenone e la mappa di Royce,
per l’odore medicinale degli eucalipti,
per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per l’oblio, che annulla o modifica i passati,
per la consuetudine,
che ci ripete e ci conferma come uno specchio,
per il mattino, che ci procura l’illusione di un principio,
per la notte, le sue tenebre e la sua astronomia,
per il coraggio e la felicità degli altri,
per la patria, sentita nei gelsomini
o in una vecchia spada,
per Whitman e Francesco d’Assisi che scrissero già
questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e si confonde con la somma delle creature
e non arriverà mai all’ultimo verso
e cambia secondo gli uomini,
per Frances Haslam, che chiese perdono ai suoi figli
perché moriva così lentamente,
per i minuti che precedono il sonno,
per il sonno e la morte,
quei due tesori occulti,
per gli intimi doni che non elenco,
per questa musica, misteriosa forma del tempo.
 
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Filmippo
view post Posted on 30/3/2015, 16:07




Pace non cerco, guerra non sopporto
tranquillo e solo vo per mondo in sogno
pieno di canti soffocati. Agogno
la nebbia ed il silenzio in un gran porto.
In un gran porto pien di vele lievi
pronte a salpar per l'orizzonte azzurro
dolci ondulando, mentre che il sussurro.

del vento passa con accordi brevi.
E quegli accordi il vento se li porta
lontani sopra il mare sconosciuto.
Sogno. La vita è triste ed io son solo.
O quando o quando in un mattino ardente
l'anima mia si sveglierà nel sole
nel sole eterno, libera e fremente.

Dino Campana
da Canti Orfici

(questa è per colpa di Maurino)
 
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23 replies since 23/11/2006, 15:39   1188 views
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