I "perchè..."

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  1. La_scelta
     
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    L’ora del te

    Ogni pomeriggio, verso le cinque, mamma e papà bevono il te. Il che cosa?, direte voi. E questo è il problema: che cosa davvero bevano non è chiaro affatto.
    Una cosa è chiara. Mamma e papà accendono il fornello, scaldano l’acqua, la versano in un pentolone panciuto con un coperchio, un manico e un beccuccio e ci aggiungono certi loro sacchetti di carta. Dopo un po’ , prendono il pentolone per il manico e dal beccuccio esce un liquido marroncino, che va a finire nelle due tazze. Ci aggiungono zucchero e latte e bevono, facendo conversazione. Se gli chiedi che cosa stanno bevendo ti rispondono “un te”, così sembra che bevano la stessa cosa. E invece No. Bisogna fare altre domande, andare più a fondo, e allora si capisce. Anzi, allora non si capisce più niente.
    Quello che beve il papà è un te con l’acca - un the - voglio dire. Il the con l’acca ha un profumo lontano, nel suo colore marroncino si riflettono alberi intricati, quando lo avvicini alla bocca sudi come se l’aria venisse a mancare, come se fossi sotto una tenda in una giungla umida e soffice, e tutto intorno si sentono strani rumori: forse il ruggito di una tigre, forse il fischiare di una serpe, uno sbattere d’ali, il brontolio di un tuono, chissà. Quando bevi il te con l’acca ti viene una specie di torpore; il fumo che sale dalla tazza prende forme un po’ paurose e mentre le guardi non riesci a muoverti, perché le forme ti vogliono parlare e tu vuoi ascoltarle, e hai paura, ma vuoi ascoltarle lo stesso. E forse loro, le forme paurose, non dicono nulla, ma quando hai finito di bere è come se qualcuno ti avesse raccontato una lunga storia, e non sai che storia fosse e neppure importa, ma sai che ti ha fatto star bene.
    Mamma, invece, beve il te con l’accento - il tè - insomma. E il tè è tutto un’altra cosa. Ha il sapore aspro e prepotente: ti sveglia e ti fa venir voglia di muovere mani e piedi, di correre per strada, di pedalare nella pioggia, di salire a piedi per un ghiacciaio, un passo dopo l’altro, lasciando orme profonde. E il rumore che fa è tutto diverso: si sentono schiocchi come di un tram a cavalli, fischi come di una vaporiera, urla secche a poppa e a babordo, colpi come di carabina, o di fuochi d’artificio. Quando lo bevi ti sembra di essere in treno e di stare per arrivare: la locomotiva corre più in fretta che può, gli scambi ti sbattono di qua e di là, una galleria, un ponte, un viadotto coprono il sole per un momento e poi te lo ributtano in faccia ancora più forte, e un po’ ti fa anche male ma non ti dispiace perché sai che cosa ti aspetta alla fine del viaggio. Sai che allora si starà tutti insieme a si andrà a spasso e ci sarà chiaro di notte.
    Ogni pomeriggio, verso le cinque, mamma e papà accendono il fornello, scaldano l’acqua e la versano in quel loro pentolone con un coperchio, un manico e un beccuccio. Poi ci aggiungono i sacchetti e versano il tutto in due tazze; si siedono e bevono. E sembra che bevano la stessa cosa. Sembrava anche a me, ma poi ho cominciato a far domande e ho capito. Anzi non ho capito più niente.

    Da “La filosofia in trentadue favole” di Ermanno Bencivenga


    Son quasi tutte, Letì, ne manca solo una... devo trascriverla in word
    Buona lettura
    M
     
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  2. schmit
     
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    ciao La scelta,all'inizio mettevio tuoi commenti, poi non lo hai piu' fatto, perche'?
    sempre interessanti sono questi scritti.
     
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  3. La_scelta
     
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    Ci son delle favole, tra tutte, sulle quali mi son soffermata di più... sulle quali le parole diventavano personaggi e immagini che nel tempo si son sempre più consolidate....

    Altre richiedon il tempo dell' interiorizzazione...
    che dire son anche io persona complicata che spera nella scintilla che faccia spazio a immagini ...

    Nulla vieti che alcune siano riprese e sottolineate...
    Grazie, Lety ... questa tua osservazione mi fa sentir in colpa rispetto a quelle favole non commentate...

    Bacino
    Milly

    Qui son state postate quasi tutte.... ne manca solo una...
     
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  4. Schou
     
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    se vi dicessi che sconoscevo questo autore?eppure ne ho letti libri...
     
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  5. La_scelta
     
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    Sicuramente tu conoscerai autori di cui io non sono a conoscenza....
    Son contenta del fatto che tu abbia avuto quest'opportunità però... Possiamo imparare ancora, siamo sempre in tempo, non ti pare?

    Gr
    Milly
     
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  6. Satja
     
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    i perche' nella vita sono tanti ma chiederselo vuol dire progredire
     
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  7. schmit
     
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    perche' perche' perche'...perche' La scelta non e' piu' qui?
     
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  8. La_scelta
     
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    Non c'è un motivo....

    Diciamo che sono una pigrona... ho scritto in word metà dell'ultima favola e per mancanza di tempo non riesco a finirla.

    Come stai Lety? Sei una simpatia!

    M
     
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112 replies since 19/10/2006, 17:53   3420 views
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