preacher |
|
| QUOTE (Lexland @ 22/12/2003, 19:06) | Anni fa, si era interessato al progetto Watchmen nientemeno che Terry Gilliam, ma a quanto dice nelle interviste non ne era stato fatto niente... Credete che Gilliam sia ancora interessato o metteranno la cosa in mano al primo Stephen Norrington di passaggio? |
ecco un estratto dall'introduzione scritta da Terry Gilliam al volume Alan Moore - Ritratto di uno straordinario gentleman della Black Velvet:
Dio sono così stanco della gente che mi chiede cha cosa stia succedendo al film su Watchmen. "Quando hai intenzione di girarlo?", "Abbiamo letto che hai scritto una nuova sceneggiatura." No, non ho i soldi. No, non ho scritto una nuova sceneggiatura. No, non sto iniziando a girare il film. Non lo farò mai. Ora andate via e lasciatemi solo!!!
Questo incubo iniziò nel lontano 1988 o 89 quando Joel Silver, il produttore di Die Hard, Arma Letale, The Matrix suggerì di realizzare un film su Watchmen. "Watch cosa?" risposi. Mi mise in mano un voluminoso cartonato a fumetti e mi disse di leggerlo. Lo lessi. E me ne innamorai. Ma come trarre un film da un capolavoro? È sempre un problema. Finora nessuno ha fatto un buon adattamento di Guerra e Pace, e per me Watchmen è il Guerra e Pace dei fumetti … scusate, dei romanzi grafici. Mi misi al lavoro con Charles McKeown, insieme al quale ho scritto Il Barone di Munchausen e Brazil, per buttar giù una sceneggiatura. Il tempo passò, la frustrazione crebbe. Come si può condensare una simile opera monumentale in un film da due ore, due ore e mezza? Cosa tagliare? Cosa lasciare? Questo è il problema. Parlai con Alan Moore. Lui stesso non sapeva come farlo. Sembrò sollevato che mi fossi preso la responsabilità di mandare all'aria il suo lavoro e che il compito non fosse toccato a lui. Suggerì che forse sarebbe stato meglio fare una miniserie in cinque puntate. Lo credo ancora. Con ogni taglio nella narrazione stavamo perdendo dettagli della caratterizzazione e … senza le loro nevrosi e le loro complesse relazioni i personaggi stavano diventando sempre più dei normali supereroi colorati e bizzarri. Non c'era tempo per raccontare tutte le loro storie. Il Comico fu ridotto ad un tizio che moriva all'inizio del film. Tutto qui, solo un conveniente cadavere con cui far partire l'azione. Nulla di tutto quello mi stava convincendo. Non ero affatto contento dei nostri risultati. […]
|
| |