| Il digitale scatta avanti Le nuove fotocamere hanno ormai vinto la battaglia contro le vecchie reflex. Garantiscono immagini ad alta qualità e sono più pratiche e facili da usare.
Il comparto hi-tech va maluccio. Si vendono pochi computer, pochi telefonini, pochi gadget. Fa eccezione la fotografia digitale che, al contrario, vive un boom inarrestabile. L'onda lunga delle digicam (digital camera), partita come sempre dagli Stati Uniti, ha investito anche l'Europa, al punto che in Gran Bretagna e in Germania le fotocamere digitali superano già, per numero di pezzi venduti, le macchine a pellicola. In Italia la crescita viaggia al ritmo del 50 per cento l'anno e il sorpasso è in agguato. Oggi si può scegliere tra centinaia di modelli, con prezzi in forte calo nella fascia bassa, chicche per gli amanti del design e del miniaturizzato e super reflex capaci di convertire al digitale anche i professionisti più scafati. Dai siti dedicati alla Canon Eos D1s e alla Kodak DCS Pro 14n chiunque può scaricare test in alta risoluzione e verificare di persona quanto il digitale sia oggi comparabile, e persino superiore, alla diapositiva. Se a ciò si aggiungono la possibilità di far tutto da sé, dallo scatto alla stampa, in tempi rapidissimi, con grande risparmio e ampi margini di personalizzazione (grazie ai software di fotoritocco) e le molte opzioni di conservazione e condivisione dei file digitali, ecco che le ragioni del boom si fanno evidenti. Ma come scegliere, tra tante proposte, la propria digitale? Per prima cosa bisogna saper resistere al vortice delle novità a getto continuo. Certo, come tutti i prodotti hi-tech anche le macchine fotografiche digitali si rinnovano a una velocità supersonica ed è perciò costretta a un'obsolescenza anticipata. Il segreto sta nel capire di cosa si ha realmente bisogno nel breve periodo; quando non basterà più lo cambieremo. Di fotografia digitale in Italia si è cominciato a parlare seriamente da poco. Sono scarse le informazioni sui media, ma anche nei negozi specializzati si incappa facilmente in commessi impreparati. Internet, al contrario, è una miniera d'oro per chi vuole saperne di più, meglio se in grado di leggere l'inglese. Il sito migliore è certamente Digital photography Review. L'inglese Phil Askey ha fatto quasi tutto da solo, cominciando nel '98, e oggi può vantare il posto numero 1200 nel ranking mondiale stilato da Alexa, quasi 3 milioni di messaggi nella sezione "forum" e la bellezza di 5 milioni di utenti unici al mese. News aggiornatissime, prove sul campo con dettagli maniacali (ma anche pratici riassunti), il download delle immagini in alta risoluzione scattate nei test e una comunità di affezionati prodiga di consigli e impressioni personali valgono la visita. Brutta grafica ma tanto "ripieno" per il maggior concorrente di Askey, Steve's Digicam. Qui, in più, si trovano test su stampanti, accessori e software. Ottimi anche Imaging Resource, Digital Camera e, per chi preferisce lo spagnolo, Quesabesde. Sulla parte italiana del web manca un portale dedicato alle digicam. Abc Fotografia dedica al digitale una sezione un po' confusa, ma ricca di spunti. Di parte, naturalmente, ma interessante per lo spazio dedicato agli approfondimenti, il sito dell'importatore italiano delle Nikon, Nital. Notizie e soprattutto super offerte d'acquisto online nei siti commerciali specializzati: Fotodigit e Digitalfoto, ex Nicam. Chi non si fa problemi a comprare all'estero apprezzerà la sezione dedicata alle digicam e agli accessori da Amazon. Concluso il primo round a caccia di informazioni sappiamo così che la scelta di una digitale non dipende solo dalla risoluzione, dai tanto decantati Mpixel (vedi glossario in alto). Una fotocamera digitale vale anche per la qualità dell'ottica, la robustezza del corpo, il numero di funzioni (impostazioni manuali, autofocus, velocità di scatto). Per le foto in famiglia basta una piccola digicam con l'ottica fissa. I viaggiatori punteranno su una compatta con tanto di zoom; i fotoamatori evoluti non si accontenteranno di niente che sia sotto i 4 Mpixel di risoluzione. Ma anche qui la medaglia ha il suo il rovescio: risoluzioni elevate rallentano la velocità di registrazione dell'immagine sulla scheda di memoria e rendono la macchina inutilizzabile per diversi secondi. Di buffer di registrazione veloci dispongono invece le reflex digitali da 6 Mpixel, un giusto compromesso tra le compatte e le costosissime "professionali", e indicate, soprattutto, per chi già dispone di un parco ottiche che vuole continuare a utilizzare. Unico neo il "fattore di conversione", derivante dalle dimensioni del CCD (il sensore delle digicam), inferiori a quelle (24x36) della pellicola 35 mm. Con i teleobbiettivi la cosa non è grave (risultano un po' più lunghi), peggio va con i grandangolo: se il fattore di conversione è 1,5, ad esempio, un 28 mm diventa un 42 mm. Perché le case non utilizzano CCD in formato 24x36? Ci stanno provando con le super macchine. Che dire poi della memoria standard. Ci sono digicam da 5 Mpixel con una memoria sufficiente appena per registrare un paio d'immagini alla massima risoluzione. Meglio aggiungere al prezzo d'acquisto quello di una scheda capiente, oppure di un Microdrive (minuscolo hard disk). Disimballata la digicam si comincia a scattare, e non si finisce più. Niente pellicola, niente sviluppo e costi contenuti con la stampa casalinga. Poi occorre trovare un "posto" nel pc a tanta abbondanza. Da questo problema sono nati i siti dedicati alla conservazione e/o alla condivisione (aperta a tutti o solo per gli amici) delle immagini. La più famosa comunità delle immagini è Fotki che offre fino a 10 MB gratis di spazio. Ci sono anche Club Photo, siti creati da aziende come HP (Cartogra) e altri lanciati dai portali: MSN Foto, Tiscali Photo. Accanto ai software professionali per le immagini, primo fra tutti Photoshop, fioriscono programmi sempre più intuitivi e in grado di compiere ogni operazione, dalla correzione alla organizzazione degli album. Su tutti spicca iPhoto, della Apple.
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