Dunque vediamo...
Fogli: ruvidi sempre. Se li compro io, scelgo sempre fabriano F4, ma va detto che non sono i migliori. Quelli dc invece, vanno che è una meraviglia. Unica pecca (ma è quello che li rende fantastici) assorbono l'inchiostro a litri.
Ruvido, dicevo... Mi piace il contatto. su quelli lisci si va troppo spediti e per uno insicuro come me è meghlio un pò d'attrito.
Ovviamente fogli con grammature alte. tanto è inutile prendersi per il culo: i fogli più pesi lavorano meglio (anche se, aimé, costano il doppio e si fanno fuori un pennarello al giorno!
).
Inchiostrazione:
- pennarellini statdler (o come si scrive-ora non ho voglia d'alzarmi per vedere) varie millimetrature
- Pitt artist penn B della faber (castell-non amico fragile)
-china e pennelli per neri e campiture. Attenzione, i pennelli, come per la carta, devo essere buoni, altrimenti durano un secondo (giuro) e lavorano di merda. Come si riconoscono i pennelli buoni? Purtroppo ancora per tutti noi, come per la carta, i pennelli sono buoni quando costano una tombola (Winsor & Newton o Da Vinci-tanto per fare due nomi). lo so... sà da soffrì. ma vedrete che il lavoro ne migliora.
-bianchetti vari ed etichette adesive: salvano la vita e la tavola.
-matite: dure. 2h, h. per lo stesso motivo della carta: mi piace la lotta. ovviamente non inchiostro il foglio delle matite (dove si creano dei solchi), ma un foglio pulito sulla lavagna luminosa, così non cancello e non ho il problema della china che sbiadisce. In questa maniera posso usare anche la pelikan, risparmiando due soldi
Edited by ricxx - 4/9/2006, 11:54