E' IL MOMENTO DELL'ASSUNZIONE DELLE RESPONSABILITA'
Chi ha responsabilità, se le deve assumere. Ora. Noi lo abbiamo sempre fatto. Nel bene e forse talvolta nel male. Ma l'abbiamo sempre fatto con la nostra faccia, le nostre idee, la nostra fede. Col nostro tempo e il nostro denaro, coi nostri sacrifici e le nostre rinunce, fatte per dimostrare il nostro amore per questa maglia.
Facciamo un numero: 9138. Lo ripetiamo scandendolo bene: no-ve-mila-cento-trentotto: sono i chilometri percorsi in questa stagione per seguire le trasferte della Calcio Lecco.
Non è un merito, non vogliamo che qualcuno ci dica bravi. Se l'abbiamo fatto, non l'abbiamo fatto per gli altri, l'abbiamo fatto per noi stessi, per soddisfare la nostra passione. Però l'abbiamo fatto, e in cambio abbiamo ottenuto solo delusioni e prese in giro. Gli altri che cosa possono vantare ?
Rispondano: non vogliamo giudicare noi, con la nostra testa, con la nostra emotività, col nostro modo forse distorto di vedere il calcio. Se fosse per noi, il verdetto sarebbe stato già emesso.
Ma come insegna il diritto, ogni imputato, anche quello accusato dei crimini più infami, ha diritto ad un processo giusto e ad una difesa. Rispondano: questo è il nostro invito, questa è la nostra pretesa. Rispondano in piena coscienza, ma ci dicano perchè, a scapito di tante promesse, di tante panzane, di tante prese per i fondelli che noi abbiamo accolto, avvalorato, giustificato credendo nella buonafede altrui, ci dicano perchè il Lecco si trova nella stessa situazione drammatica, quasi disperata, degli ultimi 3 anni.
Chi deve pronunciarsi, chi deve uscire allo scoperto, chi dunque deve assumersi le responsabilità connesse al ruolo che riveste? Tutti: tutti coloro che finora hanno fatto il pesce in barile, tutti coloro che si sono presi gli onori ma adesso sfuggono agli oneri, tutti coloro che fanno finta di non vedere, di non sapere, di non c’entrarci. Tutti i professionisti, e sono tanti, dell'"armiamoci e partite", tutti quelli che se c'è da prendere un applauso e farsi belli sui giornali o nei bar del centro mostrando un segno bluceleste sono in prima fila, ma se c'è da rispondere del loro operato diventano muti fantasmi di colpo introvabili.
Li chiamiamo uno per uno, nome e cognome, carica ufficiale e ruolo ricoperto.
Sergio Bernardo, presidente della Calcio Lecco. Per quello che sappiamo di lei, non abbiamo mai capito per quale motivo sia stato chiamato a ricoprire la carica più prestigiosa della società che ci sta nel cuore. Non ha titoli, competenze, passato che possano giustificare minimamente un incarico così prestigioso. Non mette soldi nella Calcio Lecco, casomai è il contrario. Bene, dopo 9 mesi di presidenza, di lei ricordiamo ben poco: qualche comparsata iniziale, foto sui giornali, apparizioni televisive con memorabili strafalcioni, e poi il silenzio. Tutte le sue attenzioni forse sono state rivolte alla campagna elettorale per aggiungere un'altra mostrina sulla sua giacca: farsi eleggere consigliere di Lega. Bene, sa cosa le diciamo? Che chi sfrutta la Calcio Lecco per inseguire benefit personali a noi non piace. Noi stiamo dalla parte di chi fa l'esatto contrario. Noi stiamo dalla parte di chi antepone il bene del Lecco ai propri interessi e tornaconti personali. Che è poi il nostro slogan di vita.
Ha capito Bernardo? Le è chiaro il concetto, signor Bernardo?
Le chiediamo, visto che è ancora in carica, di degnarsi di rispondere a queste semplici domande:
- come spiega il tracollo della squadra di cui lei è presidente?
- quali colpe si sente di dover ammettere?
- come intende lavorare per tamponare le falle e riportare in linea di galleggiamento la navicella bluceleste?
Guardi Bernardo, che queste risposte lei ce le DEVE. Non può sottrarsi a quello che è un elementare dovere di chiunque occupi una carica. Domandare è lecito, rispondere è cortesia, recita un detto popolare: se lei si dimostrasse anche scortese e decidesse di non rispondere, beh, allora, ci faccia un grande piacere: si levi di torno, se ne vada. Abbandoni una poltrona che palesemente sta occupando senza merito. Dimostri un briciolo di sensibilità nei confronti di una città che la ospita da alcuni decenni: cominci a fare il presidente del Lecco, ma dimostrando di averne titoli e statura. Oppure si levi di mezzo. Avrà più tempo per inseguire un’altra di quelle cariche di cui sembra avere grande appetito.
Signori INVERNIZZI, Mario e Sergio, signor Luigi Spreafico, signor Perillo (ATO): quest'estate avete rilevato le quote della calcio Lecco e vi siete assunti l'onere e l'onore di guidare una società che ha quasi cent'anni di storia sportiva. Vi abbiamo incoraggiati, ringraziati, applauditi. Abbiamo seguito i vostri primi passi con l'attenzione e la premura che si hanno nei confronti di una creatura appena nata. Abbiamo assecondato scelte anche poco comprensibili, abbiamo fatto finta di niente di fronte a cadute di stile di vario genere, riconoscendovi il diritto di sbagliare qualche passo e concedendovi in molte occasioni il beneficio del dubbio. Ma i dubbi, cammin facendo, sono cresciuti. Sono diventati tanti, troppi. Adesso molti di essi son diventati certezze. E lo scenario che si sta profilando non ci piace per niente.
Le domande per voi sono queste:
- quanto è ancora valido il progetto iniziale?
- come pensate di intervenire per salvare la categoria?
- la società calcio Lecco è tecnicamente vostra ma moralmente ed eticamente appartiene a tutti i tifosi. Credete di avere la coscienza a posto?
- Vi fate vanto, anche giustamente, di avere i bilanci a posto, ma del valore patrimoniale di una società retrocessa (Dio non voglia) qualcuno dei vostri meravigliosi contabili si è mai preoccupato?
Anche per voi vale la stessa regola: le risposte non sono solo gradite, sono DOVUTE!!!!!!
Cadregari, Tarroni, giocatori tutti, staff tecnico e medico, per voi c'è solo una domanda, la più importante di tutte:
- quando vi fate l'esame di coscienza, siete sicuri di superarlo? Se la risposta è sì, aspettiamo di vedere i risultati concreti. Se la risposta è no, allora per voi c'è solo un invito: VERGOGNATEVI.
Per finire, una domanda anche agli operatori della sgangherata informazione di questa città: ai signori Marcello Villani, Salvatore DeLillo, Matteo Scerri e altri, coi relativi responsabili chiediamo semplicemente questo:
- ma perchè queste domande semplici semplici non le avete fatte VOI, che le domande dovreste farle per professione?
- perchè continuate a fare da scendiletto e non vi ripigliate il ruolo che vi spetta? Almeno uno straccio di domanda una volta con la schiena dritta riuscite a farla ?
Lo staff di Lecco Channel
Interessantissimo stralcio della trasmissione "Lunedi BluCeleste" dell' 8 marzo 2010, in onda su LeccoChannel.
