Premesse..

..e spiegazione dei numeri

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  1. gattmes
     
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    Per cercare di aiutare chi si accinge a leggere i vari argomenti, ho cercato di inventarmi un sistema per individuare un certo "livello".
    Così ho pensato di indicare un numero sul titolo di ogni discussione.
    Più il numero è basso, più l'argomento è semplice/di carattere fondamentale.
    Più il numero è alto più l'argomento è complicato/tecnico..e ovviamente richiede una certa conoscenza/familiarità con tutti gli argomenti di "numerazione" inferiore...
    ..per esempio capire la carica/scarica di un condensatore, argomento diciamo di priorità X (es >"3"), è solo possibile se si ha compreso che cosa sono tensione e corrente...argomento questo di prorità X-1 (es "2").

    Proviamo se il sistema funziona...

    PS1 La lettera che può seguire il numero indica una preferenza nell'ordine di lettura di argomenti allo stesso livello...così se presente "a, b, c..."..si consiglia di "partire" dalla lettura di "a"...ecc.
    PS2 i titoli senza numero sono con priorità ancora da definire.

    Edited by gattmes - 15/6/2006, 11:58
     
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  2. gattmes
     
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    Si parla a volte di componenti di base, quali condensatori, resistenze, induttanze..o altri più complessi come diodi, transistors (bipolari, mosfets...) .....o perfino circuiti integrati.

    Parlando dei primi c'è da tenere bene presente una cosa:
    In campo teorico esiste un condensatore "puro" o "ideale", così come esiste una "induttanza "pura", una resistenza "pura", ecc.

    In campo REALE NO
    Ogni componente " basilare " è in realtà SEMPRE un insieme di tutti i componenti.
    Semplicemente si definisce un componente come ad esempio CONDENSATORE se per quel componente prevale la componente capacitiva...ovvero è PREVALENTEMENTE un condensatore...non dimenticando che in piccola parte sono presenti delle componenti...o meglio dei "comportamenti"...anche resistivi e induttivi. Visto che questi sono minimi vengono definiti parassiti..

    Così deve essere chiaro che una resistenza presenterà, ad esempio, anche una certa capacità ai terminali...e anche una certa induttanza in serie...e così via.

    Segue il ragionamento che anche i componenti più sofisticati risentono di "esistere" nella realtà e non nella pura teoria...Così avranno anche loro parti parassite...
    Si parla in questo caso di circuito equivalente dove, insieme al componente principale (cioè prevalente) appaiono "intorno" componenti che "spiegano" con la loro presenza certi comportamenti.

    Così ad esempio in un "circuito equivalente" di un mosfet appare..il diodo tra source e drain...l'induttanza in serie al source...quella in serie al drain...varie capacità qua e la..resistenza di gate...ecc. ecc.
    Più il circuito equivalente è "variegato" e meglio è individuabile...meglio dire "simulabile" il comportamento del componente.

    Modificato/integrato anche da Elektron, sorellaLuna.

    Edited by gattmes - 15/6/2006, 11:40
     
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  3. gattmes
     
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    agganciandomi a quanto sopra.. dierei che è facile intuire che quando si implementa costruisce qualcosa di elettrico/elettronico, si parte da un concetto teorico che presenta determinati aspetti fisici/ detterminati componenti... e si finisce per avere un oggetto reale che ne implica tanti altri ... "parassiti". Generalmente la presenza di quest'ultimi porta a comportamenti quindi non ideali.. talvolta a perdite, ovvero rendimenti.
    Cito ad esempio il caso di un motore elettrico .. o di un generatore (il rovescio). La "macchina" elettrica, essendo reale, comporterà componenti parassite (così dette perchè non servono allo scopo preposto nella sua progettazione.. cito ad esempio la resistenza degli avvolgimenti..) che portano a perdite... Nella pratica questo si traduce che, nella macchina elettrica citata, l'energia che entra sotto una forma (elettrica per il motore) non esce globalmente sotto l'altra forma voluta (meccanica per il motore)... ma parzialmente anche sotto altre forme, es. calore sviluppato sulle resistenze parassite, ecc.

    Va da se che con rendimento si definisce un numero generalmente percentuale che tende ad indicare quanto esce di quel che entra.. e quindi anche quanto se ne perde... così ad esempio un rendimento del 90% indica che fornendo 100 se ne ha 90 in uscita.. e 10 si "perdono" in qualche modo su oggetti parassiti...
    ..un po come l'etichetta europea con le classi A+, A, B... G, F....
     
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2 replies since 6/6/2006, 11:41   1683 views
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