Obesità infantile

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baby_93
view post Posted on 8/5/2006, 20:43




Obesità infantile: i dati
L'Italia è ai primi posti in Europa per il numero di bambini in sovrappeso e i dati sono destinati a peggiorare in quanto in Europa il sovrappeso in età scolare cresce al ritmo di circa 400.000 casi l'anno.

Dal 30 al 60 % dei bambini obesi mantengono l'eccesso ponderale in età adulta e presentano, più frequentemente del previsto, alterazioni metaboliche e complicanze rispetto all'obesità che si manifesta in età adulta.

L'adulto che è obeso fin dall'età evolutiva avrà un maggior rischio di mortalità e morbidità rispetto ad un suo pari che non era obeso quando era bambino.

Inoltre nel contesto culturale dei paesi occidentali il bambino obeso può sviluppare un disagio psicologico che può contribuire all'instaurarsi di un Disturbo del Comportamento Alimentare (è stato stimato che in età pediatrica i D.C.A. siano presenti per il 3-5%).

Una ricerca recente mette infatti in evidenza la stretta relazione che intercorre tra bassa autostima e eccesso di peso nei bambini obesi (Hesketh, Wake e Waters, 2004).


Obesità infantile: le cause
L'obesità è il risultato di diverse cause più o meno evidenti e più o meno presenti a seconda del soggetto. Si parla dunque di un'eziologia multifattoriale che chiama in causa alimentazione, sedentarietà, fattori genetici e fattori ambientali. L’avere uno o entrambi i genitori obesi è il fattore di rischio più importante per la comparsa dell’obesità in un bambino.

Un altro fattore da tenere in considerazione è la precocità dell' ”adiposiy rebound”: normalmente dopo l’età di un anno, i valori di IMC (Indice di Massa Corporea: peso in kg /altezza in m2) diminuiscono fino a raggiungere il valore minimo attorno ai 5-6 anni per poi riprendere ad aumentare. Un incremento dei valori di BMI prima dei 5 anni (adiposity rebound precoce) viene riconosciuto come un indicatore precoce di rischio di sviluppo di obesità.

Negli ultimi anni la ricerca a portato alla luce il contributo genetico della familiarità nello sviluppo dell'obesità. Studi su gemelli omozigoti e soggetti adottati, attraverso la correlazione del peso dei soggetti stessi e dei genitori adottivi e naturali, hanno dimostrato che il grado di ereditabilità del sovrappeso varia dal 60 al 70%; osservando le famiglie dei bambini obesi si è visto quindi che avere uno o entrambi i genitori obesi aumenta la probabilità di essere obesi.

Ma l'aumento così repentino del numero di bambini obesi non può esser imputato solo alla predisposizione genetica: non possono infatti essere mutati così drasticamente i caratteri genetici in un intervallo di tempo di qualche decennio.

Uno studio condotto su gemelli nati dal 1975 al 1979 in Finlandia dimostra che il BMI è strettamente correlato al peso alla nascita e al BMI dei genitori. Il periodo intrauterino ha dunque effetti durevoli sul peso corporeo adulto. Alcuni studi epidemiologici suggeriscono l'esistenza di un legame tra sviluppo di obesità in età evolutiva e allattamento al seno: bambini allattati al seno mostrano una rischio più baso di essere sovrappeso da adulti e adolescenti in modo proporzionale alla durata dell'allattamento .

Il patrimonio genetico è la base su cui si estrinsecano altri fattori: alimentazione, inattività, contesto sociale, comportamento alimentare. Tra i diversi aspetti dell'alimentazione si sta cercando di capire quali contribuiscano in modo particolare all'eccesso ponderale.


Le abitudini alimentari dei bambini obesi
Analizzando le abitudini alimentari dei ragazzi in sovrappeso si nota un modello alimentare sregolato: saltare la colazione, tendenza all'eccessivo consumo di snack pronti, elevata introduzione di grassi e scarso consumo di frutta e verdura.
Allo sviluppo dell'obesità contribuisce l'ambiente familiare in quanto incide sulla costruzione del modello comportamentale di controllo dell'introito di cibo tramite lo stesso comportamento alimentare dei genitori e le modalità di nutrizione dei figli.
Ecco alcuni esempi di comportamenti che alterano la capacità di percepire i segnali di fame e sazietà:

insistere sul terminare il cibo presente nel piatto
associare al pasto altre attività: lettura, televisione, computer, ecc...
utilizzare il cibo come festeggiamento, premio o punizione

Genitori che hanno essi stessi problemi di peso, preoccupati per lo stato di sovrappeso dei figli, possono inoltre intervenire con pratiche di controllo non adeguate che promuovono lo sviluppo di stili alimentari problematici e sovrappeso dei figli.
In questo senso le varie ricerche suggeriscono come i programmi di prevenzione dovrebbero mirare a fornire conoscenze e strumenti utili per incoraggiare modelli di preferenze e scelte alimentari più vicine a diete salutari in tutta la famiglia e a promuovere la capacità dei bambini all'autogestione dell'alimentazione per quanto di loro competenza.


Bambini obesi e sedentarietà
Oltre all'aumentato consumo di cibi ricchi di energia e ricchi di grassi, la generale tendenza alla sedentarietà ha contribuito in modo notevole al vistoso incremento della prevalenza dell'obesità.

Questo nuovo stile di vita è favorito dal rilancio tecnologico che riduce al minimo sforzo ogni attività della giornata: trasporti automatizzati, ascensori, scale mobili, riscaldamento, lavatrice, lavastoviglie, computer, telefoni interni, telecomando, telefono cellulare, alzacristalli elettrici, spazzolino elettrico, grattuggia elettrica....e così per tanti altri aspetti della quotidianità di ogni persona.

La riduzione dell'attività fisica quotidiana, causa importante dello sviluppo del sovrappeso, è progressiva con l'aumentare dell'età soprattutto nelle ragazze.

Nell'ambito delle attività sedentarie, che occupano sempre maggior spazio nella giornata dei ragazzi, televisione e computer occupano molte ore con effetti importanti: riduzione del metabolismo, visione di pubblicità alimentari, invito a mangiare, sottrazione di tempo ad attività più dispendiose.

È stato più volte sottolineata la correlazione tra ore trascorse davanti alla televisione e grado di sovrappeso, logica conseguenza di uno squilibrio tra introito e dispendio energetico e della modificazione delle preferenze alimentari indotta dall'esposizione a spots alimentari anche di brevissima durata (30 secondi).
Secondo recenti analisi ogni 5 minuti viene trasmesso uno spot alimentare.

Tra i fattori che possono influenzare il BMI nell'adolescenza rientra la bassa classe sociale della famiglia di appartenenza probabilmente riflettendosi in scarsa qualità degli alimenti, basso consumo di fibra ed elevato apporto di grassi.


Obesità infantile: diagnosi
Per la diagnosi di obesità nel bambino non si fa riferimento come nell'adulto alle classi di IMC (Indice di Massa Corporea kg/m2 : 25-30 sovrappeso, > 30 obesità) in quanto, a seconda dell'età, ci sono delle fisiologiche variazioni dell'adiposità da tenere in considerazione.La valutazione viene dunque eseguita utilizzando tabelle con parametri di crescita di riferimento espresse in percentili (a seconda dei paesi i centili di riferimento cambiano).
Solo dal 1997 (Luciano A. et al, Eur J Clin Nutr) esistono tabelle di percentili di IMC specifiche italiane, nate dall'esigenza di valutare i bambini con i riferimenti della nostra popolazione .
Nel 2000 sono state pubblicate le prime tabelle di riferimento internazionali (Cole et al, Bmj): l'esigenza di valutare e confrontare il fenomeno obesità infantile nei vari paesi non poteva infatti essere soddisfatta per l'assenza di parametri di riferimento comuni; inoltre la stessa definizione di obesità variava da paese a paese a seconda dei percentili presi in considerazione (85%, 90%, 95%, 98%, etc...).
Altre tabelle di valutazione del sovrappeso sono state formulate dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) valide negli Stati Uniti e da Must et al (1991), quest'ultime consigliate dalla WHO per la determinazione del sovrappeso in età evolutiva

1 – tabelle nazionali :
elaborate della Società Italiana di Diabetologia ed Endocrinologia Infantile (SIEDP). Cacciari, Dilani , Balsamo , Dammacco , De Luca , Chiarelli , Pasquino , Tonini , Vanelli (2002). Italian cross-sectional growth charts for height, weight and BMI (6-20y).
Luciano , Bressan , Zoppi . Body mass index reference curves for children aged 3-19y from Verona, Italy.

2 – tabelle internazionali : elaborate dall’International Obesity Task Force (IOTF), Cole , Bellizzi , Flegal, Dietz (2000). Establishing a standard definition for child overweight and obesity worldwide: International survey.
International Center for Health Statistics in collaborazione con il National Center for Chronic Desease Prevention and Health Promotion (2000)


Conseguenze dell'obesità ad insorgenza precoce

Aumentato carico meccanico
Mal di schiena
Disturbi ortopedici
Apnee nel sonno e disturbi respiratori
Scarsa tolleranza all'esercizio fisico

Gastrointestinali
Calcolosi biliare
Steatoepatite

Dislipidemie

Diabete non insulino dipendente

Ipertensione
Morbilità e mortalità cardiovascolare

Alterazioni cutanee

Influenza sullo sviluppo puberale
Policistosi ovarica (femmine)
Ipogonadismo (maschi)
Compromissione della fertilità

Aumento della velocità di crescita

Psico-sociali
Bassa autostima
Depressione
Disturbi alimentari

Rischio aumentato per alcune neoplasie

Persistenza dell'obesità



Obesità infantile: terapia
La successione di eventi che porta al rischio cardiovascolare aumentato nell'adulto, come conseguenza dell'obesità, parte dunque nella maggior parte dei casi dall'età infantile e adolescenziale.
Non è dimostrato che un calo ponderale nell'adulto riduca il rischio di mortalità sebbene sia invece un dato di fatto che le persone normopeso hanno un rischio minore.

Pertanto la terapia migliore è la prevenzione dell'obesità stessa. Prevenzione che deve iniziare nei soggetti a rischio fin dall'età evolutiva con un'educazione che attraversa i vari aspetti della loro quotidianità: scuola, mensa scolastica, genitori e mezzi di comunicazione

Invertire la tendenza del fenomeno obesità infantile si dimostra attualmente molto difficile. Decenni di studi sottolineano l'inefficacia del trattamento costruito sulla sola dieta ipocalorica e prende sempre più importanza l'approccio multidisciplinare al problema considerato il risultato di cause complesse e multifattoriali.
L'obiettivo complessivo è quello di ottenere modifiche nel comportamento individuale e di eliminare le barriere sociali che si oppongono a scelte di vita salutari (piste ciclabili, campi sportivi, attività fisica a scuola, parchi gioco...), enfatizzando la gestione del peso a lungo termine più che estreme riduzioni di peso nel breve periodo.
Un vero e proprio dimagrimento è necessario solamente ove vi sia un BMI elevato o in presenza di complicanze (dislipidemia, ipertensione, intolleranza glucidica, etc.).

Informazioni per una corretta alimentazione devono essere necessariamente accompagnate da modificazioni del comportamento abituale innanzitutto con una riduzione della sedentarietà.
L'obiettivo successivo è l'aumento dell'attività fisica e poichè sembra che l'attività fisica dei genitori determini un aumento del livello di attività dei bambini obesi è importante il loro coinvolgimento nel programma. Il bambino deve diventare attore del programma.
E' stato visto inoltre che l'aspetto psicologico (es. autostima) è migliore nei ragazzi con un buon livello di attività fisica


Le tecniche di terapia familiare hanno dato buoni risultati : l'approccio familiare va sempre perseguito in età pediatrica con la distinzione che nei bambini con età inferiore ai 12 anni il trattamento è combinato, mentre dai 12 anni in poi è contemporaneo, ma può avvenire separatamente.

 
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Dark Soul
view post Posted on 14/5/2007, 16:48




Mio cugino,ha 10 anni e ne soffriva,i suoi genitori non lo aiutavano di certo,anzi lo sfottevano facendolo semplicemente mangiare poco,per fortuna il dietologo che lo aveva in cura,ha fatto correggere queste atteggiamento malsano che avevano assunto.Molte volte basterebbe spiegare al bambino che questa situazione alla lunga compromette la sua salute,invece di metterlo a dieta da un giorno all'altro senza che lui ne capisca il motivo...
 
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baby_93
view post Posted on 14/5/2007, 16:54




Mi dispiace per tuo cugino . Comunque concordo con te, anche secondo me dovrebbe capire il perchè .
 
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Dark Soul
view post Posted on 21/5/2007, 21:04




Tranquilla adesso sta meglio e con l'appoggio della famiglia sta riuscendo a tornare al suo peso-forma
 
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Kattzeree
view post Posted on 9/9/2010, 23:06




Hey all! I am new in the forum. Just wanted to greet you :)
 
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XRumerTest
view post Posted on 2/11/2011, 08:22




Hello. And Bye.
 
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5 replies since 8/5/2006, 20:43   13774 views
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