Esperimenti sulla Fusione Fredda

scambi di dritte x provare e verificare

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  1. Quantum Leap
     
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    Complimenti daniloz, complimenti per aver preso parte a queste sperimentazioni, perchè quanti più saremo a dimostrare questo fenomeno, meno smentibile (smontabile) diventa.

    Riguardo il tuo esperimento, prova a utilizzare Carbonato di Potassio (K2CO3), lo puoi ordinare in farmacia o da qualsiasi rivenditore di prodotti chimici... andra molto meglio !

    Il problema dell'innesco della reazione sta in alcuni parametri che, una volta individuati, ti garantiscono il perfetto funzionamento del sistema.

    Il primo è la densità di corrente al catodo, che deve essere di 1.6A/cm^2 : per raggiungere tale soglia devi abbassare la superficie del catodo esposta alla reazione.
    Importanti sono anche i 160 V (ma col carbonato di potassio a volte si innesca anche prima).
    La migliore concentrazione (sempre riferita al K2CO3) è 0,5 M.

    Per mantenere stabile il plasma devi fare in modo che questo non si inneschi in prossimità del pelo libero della soluzione, altrimenti il ribollire di quest'ultima porterebbe a una scomoda instabilità. La soluzione migliore è quella di immergere il più possibile il catodo schermandone la superficie in eccesso.

    La cosa più difficile è proprio la schermatura della superficie. Infatti, se utilizzi tubicini di vetro pirex, questi, all'innescarsi della reazione, bruciano come fiammiferi (ovvio, visto che si raggiungono 3226°C!!), offrendo maggiore superficie alla reazione, provocando un abbassamento della densità di corrente sull'elettrodo che spegne il plasma. Un' ottima schermatura la puoi ottenere mediante tubicini di ceramica refrattaria che ti puoi procurare smontando qualche componente elettronico ceramico per l'alta tensione o acquistandole da un rivenditore di vetreria da laboratorio chimico o (se hai la possibilità) te le fai cuocere da qualcuno che si occupa di costruzione di forni o altro.

    Riguardo all'eccesso di energia, prime misure (non accuratissime visto il ribollire e gli spruzzi ecc.) ci dicono che stiamo al 119%

    Misure più accurate, fatte prendendo in considerazione le perdite del calorimetro e le perdite dovute ai già citati problemi, sicuramente faranno salire tale valore che, finora, è stato misurato per difetto.

    In bocca al lupo e fammi sapere!
     
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  2. daniloz
     
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    grazie Quantum,

    hai confermato le mie impressioni e questo mi fa piacere.

    oggi ho provato con un catodo di nickel puro da 1.2 mm (elettrodo da riporto per saldatura) e stavo ottenendo dei buoni risultati quando ho dovuto abbandonare per impegni diversi.

    aumentando gradualmente la concentrazione della soluzione si abbassava la soglia di tensione di innesco, sono arrivato a 120 V con i soliti 1.5-1.6 A ma credo di arrivare a molto meno.
    mi sto convincendo di fare una soluzione molto concentrata in modo da fornire il minore apporto energetico possibile alla cella, questo faciliterebbe eventuali misurazioni.

    per quanto riguarda la stabilità del plasma e della soluzione io uso un metodo molto semplice:
    innesco la reazione a tutta potenza e poi scendo con la tensione fino a quando la densità di corrente diminuisce e tende a spegnere il plasma. a quel punto si osserva che le scariche superficiali lentamente diminuiscono e poi spariscono e di conseguenza anche la turbolenza. con aggiustamenti successivi si riesce a tenere eccitato uno spezzone terminale del catodo lungo a piacere.

    cosa intendi con eccesso di energia al 119% ?.... immagino cop = 1.19 giusto? è già molto ma credo che si possa fare di più, molto di più.

    a proposito hai fatto delle misurazioni di radiazioni ? (neutroni & C), la cosa mi preoccupa un pò, anche se leggendo di Mizuno e altri non ci dovrebbero essere problemi. io ho uno schermo di paraffina e penso di aggiungere anche una lastra di piombo.

    buon lavoro e in bocca al lupo anche a te





     
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  3. Quantum Leap
     
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    Probabilmente se avessi proseguito la prova col nichel avresti fuso l'elettrodo visto che questo fonde intorno a 1500 °C. Anche se, devo ammettere, non ho abbiamo mai provato... Che ne dici di fare una prova rigorosa e poi mi fai sapere?

    Riguardo l'aumento di concentrazione della soluzione, siamo passati da 0,1M della prima prova a 0.5 M della seconda che effettivamente ci ha fornito della condizioni di innesco migliori, ma, anche in questo caso, non siamo andati oltre questa concentrazione. Però mi hai incuriosito... chissà che succede in una condizione satura?

    Potrebbe anche succedere ci non ottenere nulla a causa della scarsa mobilità ionica... ma potrebbe succedere anche tutto il contrario... interessante...

    Per stabilità del plasma io intendo il momento in cui la reazione si innesca completamente, emette luce bianca e tutta la serie di fenomeni connessi... se non ho capito bene, tu parli di inizio di reazione, quando si vedono le prime scariche e la luminosità è sul violetto... altrimenti, a reazione innescata, come è possibile eliminare le turbolenze? Là dentro c'è acqua che bolle!!!

    Riguardo i neutroni, le misure non sono molto precise, visto che nel laboratorio c'è solo un contatore geiger col sensore coperto da un vetro al borosilicato fatto da noi, inoltre i disturbi radio sporcano la misura e non ci danno la possibilità di valutare con esattezza i rischi. In ogni caso, "ripulendo" il segnale in uscita dal geiger sembrerebbe comunque esserci la presenza di radiazioni al di sopra della soglia ambientale, ma non c'è sicurezza su tale dato. Per questo il sistema è schermato da un doppio strato di metacrilato polietilene. La paraffina va bene, ma tieni presente che se i neutroni emessi sono da 1 MeV ne occorre uno strato di diversi centimetri, quindi, finchè non sapremo con certezza che succede, vediamo di porre la MASSIMA ATTENZIONE !!!!

    Per eccesso di energia intendo il rapporto fra energia in ingresso ed energia in uscita, pari a 1,19. Ma dobbiamo migliorare le misure.

    Fammi sapere che succede col nichel e con le alte concentrazioni di soluto che intanto miglioro la mia misura a 0,5 M (K2CO3) con elettrodi in Tungsteno.
     
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  4. daniloz
     
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    Esaaattooo.. (simpatiche le faccine) ho fuso il nickel ma solo per un errore e anche perché non ero nelle condizioni della prima prova anche se ero arrivato ad innescare con 80 V.

    appena avrò dei risultati riproducibili con soluzione satura ti farò sapere.

    Io per reazione stabile intendo il range di stabilità del valore di corrente, e di conseguenza del plasma, che varia in relazione alla tensione e alla concentrazione, cioè la corrente non mostra picchi e/o fluttuazioni e il plasma varia da uno stato minimo in cui si notano distintamente delle piccole sfere luminescenti fino all’ accensione. Oltre non ho mai mantenuto l’innesco per tempi lunghi a causa dell’effetto sull’acqua e sul catodo che effettivamente diventa di un bel rosso e rimane tale per qualche secondo dopo tolta tensione (hai notato il vortice che si crea intorno al catodo rosso che si raffredda dopo aver tolto di colpo la tensione e che dal pelo dell’acqua arriva fino in fondo?).

    Per adesso mi preoccupo di avere delle condizioni stabili e riproducibili e con valori minimi di energia fornita con la convinzione che in quel range ci sia il cop più elevato (qui si potrebbe discutere un bel po’).
    E qui mi sorge il primo dubbio:
    ad inizio reazione le scariche non sono violette ma di un arancio che tende al rosso e poi via via schiarendo fino al bianco giallastro e comunque colori indescrivibili e unici. Forse differenza dovuta al sodio e al potassio??!!!

    Durante una delle mie prove ho inavvertitamente invertito la tensione sugli elettrodi e sono rimasto perplesso da quello che ho visto.
    Il nickel alimentato col positivo si accende ugualmente con una reazione molto tranquilla e più uniforme anche se a tensione più elevata. Mi riprometto di fare altre prove.

    E qui arriva il secondo dubbio:
    se non sbaglio questo fenomeno non dovrebbe avvenire secondo le teorie più conosciute…..giusto?

    buona sperimentazione
     
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  5. Quantum Leap
     
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    Ottimo, ora sappiamo cosa fa il nichel !

    Grazie daniloz!

    Il fatto che si "accendono" gli elettrodi non è una novità.. quando, a causa di una superficie troppo grande, di una tensione sbagliata o altro, la reazione non si innesca al catodo, può comunque succedere che, all'anodo, si determina un'addensamento di atomi di ossigeno che vanno a cedere elettroni. Tale addensamento, vista la temperatura della soluzione e visti i potenziali in gioco, può facilmente innescare la combustione dell'ossigeno..
    Al catodo, invece, l'addensamento di ioni H+, unito ai potenziali in gioco e alle fenomenologie energetiche connesse ci dà importanti indizi che là sopra avviene qualcosa di diverso di una combustione. Per questo il plasma NON deve trovarsi in condizioni di minimo innesco (luce colorata di rosso-arancio-azzurro-violetto) ma necessita di illuminarsi al massimo possibile per poter presentare i giusti livelli di oscillazione del plasma e innescare ciò che si ipotizza possa avvenire.

    Come ha detto uno del nostro gruppo, stiamo lavorando con un tokamak in cui il plasma è "a confinamento idrico".

    La riprova che si tratti proprio di una guaina di plasma l'hai avuta anche tu notando come, interrompendo la corrente, l'elettrodo incandescente comincia a sfrigolare dopo una decina di secondi... ciò significa che durante la reazione questo NON è a contatto con la soluzione ma è isolato da essa grazie alla presenza del plasma.

    Una cosa da verificare sarebbe quella di capire come poter allungare al massimo questo tempo di "sfrigolamento"...

    Riguardo il colore iniziale (su quello finale ci stiamo lavorando) siamo quasi sicuri del fatto che questo dipenda dalla soluzione.. o almeno, se dovessimo bruciare il potassio il colore sarebbe uguale a quello che vediamo sull'elettrodo. Quando la reazione si innesca, però, le cose cambiano...

    Fammi sapere se anche tu registri overunity e se i tuoi tempi di "sfrigolamento" sono dell'ordine della decina di secondi.
    In bocca la lupo.
     
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  6. fab-io
     
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    ciao a tutti, date un occhiata a questo link, penso sia piuttosto interessante se non l'avete mai visto..
    http://www.frascati.enea.it/nhe/
     
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  7. Quantum Leap
     
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    Conosco il sito e conosco la grande conferma del gruppo di Frascati circa la misura di He4 dalle loro celle al Palladio e acqua pesante.
    La cosa grave di tutto questo sta nel fatto che per tutto l'anno (2003) non è stata stanziata una lira (anzi, un euro) per consentire a questi straordinari sperimentatori di proseguire l'indagine su questo sistema destando un grande interrogativo: PERCHE'?

    Abbiamo fra le mani un tesoro che, se sviluppato adeguatamente, potrebbe cambiare radicalmente il nostro approccio con l'energia. E che facciamo? Lo abbandoniamo e tagliamo i fondi a quelli che potrebbero farlo crescere...

    Viviamo in un sistema idiota.

    E questo mi fa veramente inkazzare !!!!!

     
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  8. Furio57
     
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    Ciao a tutti!
    Ci sono interessi inimmaginabili dietro il possesso dell' energia, Quantum Leap, non devi meravigliarti.
    Il nostro "dovere" quando possibile è di rendere funzionanti i vari dispositivi e scoperte, vedi: fusione fredda MEG ecc. disponibili a tutti in modo che le potenze economiche non possano interferire e affossare qualsiasi fonte di energia a buon mercato.
    Energia gratis o a basso costo, significa sovvertire lo stato attuale di chi ha il potere economico.

    Salutoni! e buona sperimentazione a tutti.
    Furio57
     
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  9. eroyka
     
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    Ciao a tutti.

    Mi associo. Con Quantum Leep e Furio. La cosa che all'ENEA abbiano tagliato i fondi di fronte al fatto compiuto che la fusione fredda è una realtà inconfutabile ha veramente del complotto.

    In questi giorni ancora non ho tempo, ma al più presto cercherò di fare un sondaggio o qualcosa del genere per vedere di cercare di capire i motivi e le scuse che hanno inventato per riuscire a bloccare i fondi.
    Non si interrompe una ricerca che sta dando ottimi frutti e soprattutto che è la scoperta del secolo!
    Ma in effetti gli interessi in gioco sono enormi e, caro Furio, non solo per il lato energetico.
    Si tratta di modificare più sistemi di una grandezza, potenza e lentezza incredibili. Sono dei macigni da spostare! Ma come per i macigni, se spostarli può essere faticosissimo, sgretolarli con un colpo preciso è sempre possibile.

    Allora forza e non fermiamoci.
    Roy
     
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  10. daniloz
     
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    so che ci sono altri gruppi all'ENEA e INFN che in sordina continuano la sperimentazione e sarebbe veramente interessante che qualcuno si presentasse su questo forum per scambiare idee e opinioni.


    buon lavoro a tutti

     
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  11. Quantum Leap
     
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    Il problema è che i ricercatori dell'ENEA sono persone interessate a capire il funzionamento della natura, delle sue leggi, delle relazioni matematiche che correlano le variabili di un evento sperimentato. Trovato un risultato, lo pubblicano e procedono. A nessuno di loro piace gettarsi in una crociata fra chi crede e chi non crede.

    Si limitano a riportare dei fatti, senza farsi investire da tutto il resto.

    Per questo nessuno di loro risponderà mai a questo forum.

    Anche se sono i primi a soffrirne. Per il sistema sarebbe troppo facile bollare un ricercatore ribelle che si dichiara perseguitato nelle sue ricerche. Sanno che non ci vuole niente a farsi mettere l'etichetta di "pazzoide" che equivale a rendere irrilevante ogni loro successiva ricerca, pubblicazione, dichiarazione.

    Se si vuole cambiare qualcosa, bisogna farlo fuori dall'Enea.
    In fondo Guglielmo Marconi, quando inventò la radio, non fece altro che sfruttare un fenomeno scientifico poco compreso (le onde elettromagnetiche) trasformandolo in un dispositivo funzionante per le trasmissioni senza fili.
    E non aveva mica l'Enea alle spalle?

    PS Allora Daniloz, come procede la tua sperimentazione a soluzioni sature?
     
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  12. daniloz
     
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    non dico di gettarsi in una crociata fra chi crede e chi non crede ma di contribuire con suggerimenti e notizie fresche di cui sono sicuramente a conoscenza........ e poi lo farebbero in modo del tutto anonimo.

    Non dico che su questo forum possano trovare spunti per i loro esperimenti che sicuramente sono condotti con ben altri principi e metodi però!!!!!.....

    con la soluzione satura aumenta di molto la corrente e gli elettrodi si accendono come fiammiferi per cui dall'innesco della reazione resisto pochi istanti e spengo il tutto. la paura è che si fondano gli elettrodi e tutta la cella e poi gli schizzi d'acqua sono incontenibili.

    purtroppo non ho potuto dedicare molto tempo alle prove e non sono riuscito a replicare la prima in cui mi trovavo in una strana condizione.

    oggi però ho provato, sempre di fretta, con due elettrodi di tungsteno pensando di fare una prova a vuoto e invece il tutto funziona ugualmente anche se con qualche difficoltà in più. in questo modo si può accendere l'uno o l'altro invertendo la tensione ed effettivamente così è.

    siccome 2+2 fa 4 perchè non provare con l'alternata???
    avevo degli impegni ed ho provato in modo sbrigativo e con la soluzione troppo satura ma l'impressione è che gli elettrodi provano ad accendersi.
    domani ne saprò qualcosa in più e ti farò sapere.

    le tue prove come vanno?
    hai qualche bella notizia?


     
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  13. deltaHF
     
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    Ciao a tutti!

    Sono nuovo e ho intenzione di iniziare la sperimentezione sulla fusione fredda.
    Ho alcune domande spontanee: come faccio a limitare la corrente di casa (rettificherò semplicemente l'alternata...) non volglio usare resistenze da centinaia di watt!

    Appena avrò tempo di leggere tutte le notizie a riguardo inizierò la sperimentazione...
     
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  14. Quantum Leap
     
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    Caro Delta,
    se hai intenzione di cominciare una sperimentazione, ti consiglio di non procedere in maniera frettolosa o sbrigativa, in quanto, dagli ultimi dati emersi, è diventata sempre più sicura la natura nucleare dei fenomeni in gioco. Mi dispiace non poterti dire di più (abbiamo bisogno di maggiori certezze prima di divulgare determinati risultati) ma là dentro avvengono trasmutazioni nucleari.
    La conseguenza di ciò è tutta una cascata di eventi fra cui emissione di neutroni, radiazioni gamma, raggi x e altro. Essendo un fenomeno nuovo non abbiamo ancora capito nella sua totalità il meccanismo che li genera, ma siamo a un passo dal farlo.
    A prescindere dai risultati, esorto gli sperimentatori ad agire con la massima cautela schermando la cella con uno spesso strato di paraffina (10 cm) o di piombo (2-3 cm) per limitare al massimo i rischi per la propria salute.

    Riguardo l'utilizzo della corrente di casa non hai alcuna necessità di utilizzare resistenze per limitare la corrente domestica. La soluzione di carbonato di potassio possiede una sua resistenza propria più che sufficiente. Tuttavia hai bisogno di un autotrasformatore variabile (Variac) che ti consenta di portare gradualmente la corrente domestica da 0 a 300V prima di essere rettificata. Ti sconsiglio di azionare il sistema facendolo funzionare direttamente a 220 V rettificati (c.a. 300V DC) in quanto rischi di far saltare il contatore.

    Riguardo l'utilizzo dell'alternata è un'idea su cui stiamo lavorando anche noi e sarà uno dei prossimi obiettivi. Per ora ci interessa capire il fenomeno.

    Fatemi sapere al più presto.
    Un saluto,
    Quantum Leap
     
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  15. deltaHF
     
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    Ho capito, quindi sembra proprio che funzioni! (ho riquardato il libro di fisica del liceo: parla della fusione fredda su ben 2 pagine).

    Il variac lo recupererò al Radiant (una fiera di elettronica e radio valvolari nella zona di Milano) e lì cercherò pure i tubicini in ceramica, per isolare una parte di tungsteno.

    Siccome non ho grandi conoscenze in chimica: dove posso trovare il carbonato di calcio o di potassio? In farmacia c'è?
     
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132 replies since 27/9/2003, 10:47   11113 views
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