Dedico una poesia a...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Eulibio Brentiatico
     
    .

    User deleted


    La crocifissione
    “Ma noi predichiamo Cristo crocifisso:
    scandalo pe’ Giudei, stoltezza pe’ Gentili”
    Paolo, Lettera ai Corinti

    Tutte le piaghe sono al sole
    ed Egli muore sotto gli occhi
    di tutti: perfino la madre
    sotto il petto, il ventre, i ginocchi,
    guarda il Suo corpo patire.
    L’alba e il vespro Gli fanno luce
    sulle braccia aperte e l’Aprile
    intenerisce il Suo esibire
    la morte a sguardi che Lo bruciano.

    Perché Cristo fu ESPOSTO in Croce?
    Oh scossa del cuore al nudo
    corpo del giovinetto... atroce
    offesa al suo pudore crudo...
    Il sole e gli sguardi! La voce
    estrema chiese a Dio perdono
    con un singhiozzo di vergogna
    rossa nel cielo senza suono,
    tra pupille fresche e annoiate
    di Lui: morte, sesso e gogna.
    Bisogna esporsi (questo insegna
    il povero Cristo inchiodato?),
    la chiarezza del cuore è degna
    di ogni scherno, di ogni peccato
    di ogni piú nuda passione...
    (questo vuol dire il Crocefisso?
    sacrificare ogni giorno il dono
    rinunciare ogni giorno al perdono
    sporgersi ingenui sull’abisso).

    Noi staremo offerti sulla croce,
    alla gogna, tra le pupille
    limpide di gioia feroce,
    scoprendo all’ironia le stille
    del sangue dal petto ai ginocchi,
    miti, ridicoli, tremando
    d’intelletto e passione nel gioco
    del cuore arso dal suo fuoco,
    per testimoniare lo scandalo.

    Pier Paolo Pasolini, L'usignolo della chiesa cattolica, in Bestemmia.

    Per quei ragazzi a cui lessi questa poesia in un pomeriggio invernale.
     
    .
  2. de Guermantes
     
    .

    User deleted


    Ai lisbonesi

    Il mondo è tutto intessuto di errore e di sogno
    Ma una certezza può star nella nostra verità -
    Che quando rimiriamo qualcosa nel nostro pensiero
    Nulla apprendiamo di quanto andiam lì ad apprendere.
    Ché lo specchio conosce un lato solo delle cose,
    E fredde le conosce nella loro solidità.
    La sua verità è una doppi menzogna; del
    Vero mostra il falso e del non luogo mostra il vero.
    Il pensiero annebbia la nostra vita con stranezza,
    Ma mai con una stranezza maggiore dello strano
    Ricerca il nostro perplesso pensare, perché dalle
    Parole trae il loro senso - scienza; verità, scambio.
    Conosciamo il falso del mondo, non quello che è vero.
    Eppure a quel pensiamo, sapendo che mai sapremo.


    F. Pessoa, Sonetto XXVI
     
    .
  3. Ferro Ferro
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (de Guermantes @ 1/5/2006, 10:57)
    Il mondo è tutto intessuto di errore e di sogno
    Ma una certezza può star nella nostra verità -
    Che quando rimiriamo qualcosa nel nostro pensiero
    Nulla apprendiamo di quanto andiam lì ad apprendere.
    Ché lo specchio conosce un lato solo delle cose,
    E fredde le conosce nella loro solidità.
    La sua verità è una doppi menzogna; del
    Vero mostra il falso e del non luogo mostra il vero.
    Il pensiero annebbia la nostra vita con stranezza,
    Ma mai con una stranezza maggiore dello strano
    Ricerca il nostro perplesso pensare, perché dalle
    Parole trae il loro senso - scienza; verità, scambio.
    Conosciamo il falso del mondo, non quello che è vero.
    Eppure a quel pensiamo, sapendo che mai sapremo.


    F. Pessoa, Sonetto XXVI

    mi si conceda un inchino

    La dedico a chi se ne commuoverà

    Sciorinati giorni dispersi,
    Cenci all'aria insaziabile:
    Prementi ore senza uscita,
    Fanghiglia d'acqua sorgiva:
    Torpor d'àttimi lascivi
    Fra lo spirito e il senso;
    Forsennato voler che a libertà
    Si lancia e ricade,
    Inseguita locusta tra sterpi;
    E superbo disprezzo
    E fatica e rimorso e vano intendere:
    E rigirìo sul luogo come cane,
    Per invilire poi, fuggendo il lezzo,
    La verità lontano in pigro scorno;
    E ritorno, uguale ritorno
    Dell'indifferente vita,
    Mentr'echeggia la via
    Consueti fragori e nelle corti
    S'amplian faccende in conosciute voci,
    E bello intorno il mondo, par dileggio
    All'inarrivabile gloria
    Al piacer che non so,
    E immemore di me epico arméggio
    Verso conquiste ch'io non griderò.

    Oh per l'umano divenir possente
    Certezza ineluttabile del vero,
    Ordisci, ordisci de' tuoi fili il panno
    Che saldamente nel tessuto è storia
    E nel disegno eternamente è Dio:
    Ma così, cieco e ignavo,
    Tra morte e morte vil ritmo fuggente,
    Anch'io t'avrò fatto; anch'io.

    C. Rebora - Frammenti lirici, VI
     
    .
  4. particelladisodio
     
    .

    User deleted


    STELLE
    1927

    Tornano in alto ad ardere le favole.

    Cadranno colle foglie al primo vento.

    Ma venga un altro soffio,
    Ritornerà scintillamento nuovo.
    G. Ungaretti

    Ai sogni e alle persone che sognano.
     
    .
  5. de Guermantes
     
    .

    User deleted


    non è poesia, ma la sua essenza.

    a tutti coloro che vivono e scrivono


    ...Poichè i versi non sono, come crede la gente, sentimenti (che si hanno già presto) ma esperienze. Per un solo verso si devono vedere molte città, uomini e cose, si devono conoscere gli animali, si deve sentire come volano gli uccelli, e sapere i gesti con cui i fiori si schiudono al mattino. Si deve poter ripensare a sentieri in regioni sconosciute, a incontri inaspettati e a separazioni che si videro venire da lontano, a giorni d'infanzia che sono ancora inesplicati, ai genitori che eravamo costretti a mortificare quando ci porgevano una gioia e non la capivamo (era una gioia per altri), a malattie dell'infanzia che cominciavano in modo così strano con tante trasformazioni così profonde e gravi, a giorni in camere silenziose, raccolte, e a mattine sul mare, al mare, a mari, a notti di viaggio che passavano alte rumoreggianti e volavano con tutte le stelle, e non basta ancora poter pensare tutto ciò. Si devono avere ricordi di molte notti d'amore, nessuna uguale all'altra, di grida di partorienti, e di lievi, bianche puerpere addormentate che si richiudono. Ma anche presso i morobondi si deve essere stati, si deve essere rimasti presso i morti nella camera con la finestra aperta e i rumori che giungono a folate. E anche avere ricordi non basta. Si deve poterli dimenticare, quando sono molti, e si deve avere la grande pazienza di aspettare che ritornino. Poichè i ricordi di per se stessi ancora non sono. Solo quando divengono in noi sangue, sguardo e gesto, senza nome e non più scindibili da noi, solo allora può darsi che in una rarissima ora sorga nel loro centro e ne esca la prima parola di un verso...

    R.M.Rilke
     
    .
  6. Ferro Ferro
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (de Guermantes @ 2/5/2006, 22:36)
    non è poesia, ma la sua essenza.

    Il Duca filosofo.



    CITAZIONE (Ferro Ferro @ 2/5/2006, 23:23)
    CITAZIONE (de Guermantes @ 2/5/2006, 22:36)
    non è poesia, ma la sua essenza.

    Il Duca filosofo.

    Me nei panni del Duca.
     
    .
  7. *Clock*
     
    .

    User deleted


    A...

    I recessi ombrosi dove in sogno io vedo
    i piu' vaghi uccelli canori,
    son come labbra - e tutta la tua melodia
    di parole cui il labbro dà forma.

    I tuoi occhi, gemme nel cielo del cuore,
    desolati si posano allora,
    o Dio!, sulla mia mente funerea -
    luce di stelle su un nero drappo.

    Il tuo cuore - il tuo cuore! Mi ridesto
    e sospiro, e dormo per sognare
    di quella verita' che l' oro non puo' mai comprare
    e di quelle futilita' che sempre puo', invece.

    (To..., E. A. Poe)


    A chi saprà leggerla.
     
    .
  8. de Guermantes
     
    .

    User deleted


    per chi vive nelle oscillazioni dell'io

    Che forse il cielo abbia in gran segreto favorito
    un piano per punirmi?
    della colpa di non credere in me stesso,
    o di credervi troppo.
    Per punire l'impazienza di conoscere a chi io appartenga,
    o l'arroganza di credere di saperlo già
    e così volare lassù in alto,
    verso l'ignoto,
    o verso il conosciuto,
    sempre verso un azzurro simbolo lontano.

    "Sole e acciaio" di Yukio Mishima



    p.s. ma soprattutto per Nando Ferro
     
    .
  9. Ferro Ferro
     
    .

    User deleted


    Per un sorriso del Duca filosofo: Voltaire scrive di Spinoza

    Allora un piccolo ebreo, con il naso lungo, dal colorito pallido,
    povero, ma contento, pensieroso e riservato,
    spirito sottile e profondo, più celebre che letto,
    nascosto sotto il mantello di Cartesio, suo maestro,
    procedendo a passi ben calcolati, si avvicina al grande Essere:
    "Scusatemi" dice, parlandogli a bassa voce,
    "ma, detto tra noi, penso che non esistete".
     
    .
  10. sigfrido
     
    .

    User deleted


    Dedico Se di Kipling a) a me stesso b) a maria olce c) a enrica-caneri

    Se puoi mantenere la calma quando tutti intorno a te
    la stan perdendo ed a te ne attribuiscono la colpa;
    se tu puoi fidarti di te stesso quando tutti dubitano di te
    ed essere indulgente verso chi dubita;
    se tu puoi aspettare e non stancartene,
    e mantenerti retto se la falsità ti circonda
    e non odiare se sei odiato,
    e malgrado questo non apparire troppo buono ne parlare troppo saggio;
    se tu puoi sognare e non abbandonarti ai sogni;
    se tu puoi pensare e non perderti nei pensieri,
    se tu puoi affrontare il Trionfo e il Disastro
    e trattare ugualmente questi due impostori;
    se tu puoi sentire la verità che hai dette
    e trasformate dai cattivi per trarre in inganno gli ingenui;
    e vedere infranti gli ideali cui dedicasti la vita
    e resistere e ricostruire con istruenti logori;
    se tu puoi fare un fascio di tutte le tue fortune
    e giocarle ad un colpo di testa e croce
    e perdere e ricominciare da capo
    e mai dire una parola di quanto hai pensato;
    se tu puoi costringere cuore nervi muscoli
    a resistere anche quando sono esausti,
    e così continuare finchè non vi sia altro in te
    che la volontà che dice ad essi: RESISTETE;
    se tu puoi crescere in dominio e mantenerti onesto;
    o avvicinare i grandi e non disdegnare gli umili,
    se nè amici nè nemici possono ferirti;
    se ti curi di tutti, ma di nessuno troppo;
    se tu puoi colmare l'inesorabile minuto
    con sessanta secondi di opere compiute
    TUO E' IL MONDO E TUTTO CIO' CHE E' IN ESSO
    E QUEL CHE CONTA DI PIU', TU SEI UN UOMO FIGLIO MIO.



     
    .
  11. Angel_Aol_Master
     
    .

    User deleted


    Mi sento di dedicare la prima strofa di questo componimento a chi crede di esserci

    PRIMA ELEGIA

    Chi mai, s'io grido, m'udrà dalle schiere celesti?
    E d'improvviso un angelo contro il suo cuore m'afferri, -
    io svanirei di quel soffio più forte. Chè il bello
    è solo l'inizio del tremendo, che noi sopportiamo
    ancora ammirati perchè sicuro disdegna
    di sgretolarci. Sono gli angeli tutti tremendi.
    Così mi rattengo e soffoco in gola il richiamo
    d'un oscuro singhiozzo. Chi mai
    ci aiuterà? Nè gli angeli ahimè nè gli umani -
    e gli animali sagaci ormai sanno
    che non molto tranquilli noi stiamo di casa
    in una foresta di segni.
    Un albero forse ci resta lungoi il pendìo,
    da rivedere ogni giorno; ci resta il cammino di ieri
    e la fedeltà viziata di un'abitudine,
    che presso di noi si compiacque e non se n'è andata e rimase.
    E la notte, oh la notte, quando il vento del mondo
    il viso ci scava - a chi mai non rimane,
    l'agognata, che soavemente delude,
    e grave attende il cuore del solitario?
    E' forse più lieve la notte degli amanti?
    Ah, solo l'uno all'altro si occultano essi il destino.
    E ancora non sai? Dalle braccia il vuoto tu scaglia
    negli spazi, che noi respiriamo; e forse gli uccelli
    nell'aria più vasta apriranno più fervido il volo.

    [...] - saremmo noi senza i morti?


    da ELEGIE DUINESI di Rainer Marie Rilke, traduzione italiana di Leone Traverso.


     
    .
  12. Angel_Aol_Master
     
    .

    User deleted


    A Napoli...così...un pò...





    VIGILIA DI PASQUA
    Napoli

    E' mattino in queste vie incassate
    che si premon tra abituari a torre
    scuri verso il porto, in basso, o chiare
    svolgon l'oro delle processioni:
    e non cenci ma coperte avite
    pronte ad ondeggiare, son sospese
    dai balconi sempre e ancor più alti
    (come rispecchiati in corsi d'acqua).

    Ma il martello batte oggi alle porte
    uno infardellato, ad ogni istante;
    e trascinan sempre nuove merci,
    ma ancor piene sono le baracche.
    Ed all'angolo, a un uncino appeso,
    le sue carni fresche mostra un bue
    e in brandelli son l'estremità.
    E provviste come a mille Pasque

    premono sui banchi e appese a ganci
    strette, arcuate, rotolano fuori
    d'ogni porta fuor dall'imbrunire
    e ai meloni sbadiglianti innanzi
    sono stesi i pani. I pezzi morti,
    desiati, van di mano in mano.
    Ma giovani galli e capri appesi
    son più quieti e più di tutti ancora
    son gli agnelli lievi e più sommessi,
    che i ragazzi prendon per le spalle,
    barcollanti, docili tra i passi.
    mentre dentro il muro dà barbagli
    la Madonna ispanica, di vetro
    con le spille e di diademi argentei
    risplendente di luci presaghe.
    Ma di là si mostra alla finestra
    una scimmia prodiga d'occhiate
    ed esegue presto in posa adatta
    gesti sconvenienti.

    da NUOVE POESIE di Rainer Maria Rilke traduzione italiana di Pietro De Nicola.
     
    .
  13. eversivopoeta
     
    .

    User deleted


    A CHI NON HA I SOLDI NEANCHE PER MANGIARE FIGURATI LEGGERE E SCRIVERE COVANDO IN SILENZIO IL SUO DEMONE INTERIORE

    poeti africani anti-apartheid
    " parlando ai suoi carcerieri

    non meravigliatevi se sorrido
    anche nei momenti di angoscia
    non dispiacetevi se mantengo
    dritta la mia colonna vertebrale
    in questa tana sinistra
    in questa tomba fatta a misura
    io sono un uomo libero
    nel vostro campo di lebbrosi
    rimango un uomo puro
    non fatevi dunque domande sul mio sguardo
    acuto,il mio sguardo insanguinato
    è nato da verità vissuta
    quesot corso d'acqua
    fontana di vita svuotata
    fredda tortura che indurisce il mio essere
    che fa saltare il mio cervello
     
    .
  14. particelladisodio
     
    .

    User deleted


    Questi splendidi versi di Salinas a chi lo ama.

    Sì, dietro alla gente
    ti cerco.
    Non nel tuo nome, se lo dicono,
    non nella tua immagine, se la dipingono.
    Dietro, dietro, oltre.
    Dietro a te ti cerco.
    Non nel tuo specchio, non nelle tue parole,
    né nella tua anima.
    Dietro, oltre.
    Dietro ancora, più indietro
    di me ti cerco. Non sei
    quello che io sento di te,
    non s ei
    ciò che palpita con sangue mio nelle vene,
    senza che sia io.
    Dietro, oltre ti cerco.
    Per averti incontrato, smettere
    di vivere in te, e in me,
    e negli altri.
    Vivere ormai dietro a ogni cosa,
    dall'altra parte di ogni cosa
    -per averti incontrato-,
    come se fosse morire.
     
    .
  15. weegee
     
    .

    User deleted


    Nell' oscuro studio fotografico
    che sembra uno strano inferno
    stampo una fotografia
    la tua.

    E la tua figura
    appare sulla carta umida
    fredda.
    Sei tu! Sei tu!
    Sei bella!

    E ti bacio sulla carta umida
    fredda.
    E ti bacio e mi sembra di baciare
    la bocca di un cadavere.

    La lampada rosso cupo
    illumina poco e tetramente
    pare l'occhio di un demonio
    potente e strano.

    Tu dalla piccola, fredda
    fotografia dai riflessi di sangue
    certo mi disprezzi
    e mi compiange
    lo strano occhio di demonio.

    Cesare Pavese.
     
    .
129 replies since 5/4/2006, 20:36   4308 views
  Share  
.