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Vento boia? è il Vento del Noord!, bella sventolata

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Nanths
view post Posted on 12/3/2006, 16:01     +1   -1




Quello di oggi è il Vento tipico dell’Altaitalia, di tipo “katabatico” e cioè “che casca verso il basso” anche se molte volte resta in quota. Oggi in molti casi si sono registrate velocità di caduta oltre gli 80 kmh e da qualche parte son volate le tegole e perfino divelti gli alberi.

Nelle ultime settimane si sono già verificati diversi fenomeni dello stesso tipo, ma meno violenti (perchè la quota di arrivo NON era il suolo) o più circoscritti (come domenica scorsa ore 12,00 nella sola Brianza) ma stavolta la sventolata occupa quasi tutto lo skyline delle Alpi nostre.

L'effetto tipico (anche in pieno inverno) è che si viene paracadutati di colpo alle condizioni primaverili, e (soprattutto) da Milano si vedono le montagne, perchè qualsiasi tipo di pulviscolo viene spazzato via.

L'effetto può fermarsi a 30 km dal lato sottovento, ma può anche estendersi per oltre 600 km (!) mi ricordo una volta nel 2001 che la sventolata ha superato il limite di Sorrento Capri etcetera.

TUTTI fanno a gara a dirci che questo è il “foehn” esattamente ammaestrati dagli “austriacanti” di sempre, ma NON è il Foehn: qualsiasi Vento (che fosse di tipo katabatico oppure no) prende sempre il nome dato dagli abitanti del luogo ovvero da chi lo subisce.

Tant’è vero che TUTTI i venti “katabatici” di questo Mondo hanno il loro esatto nome dato sul posto: Chinook, Norwester, Taku, Favonio, Buran, etc. secondo i luoghi; però nessuno si sognerebbe di andare in Germania a dirgli che il Loro Vento (il Foehn) DEVE chiamarsi Chinook o che altro.

Mentre i Tedeschi (chiamandolo già Foehn a casa loro) han chiamato allo stesso modo il Nostro Vento katabatico che loro han trovato qui quando han comandato qui. Va beh, son Tedeschi.

Non si capisce però come mai il Nostro Vento katabatico, cioè il Vento del Nord, deve prendere il nome di quello Tedesco anche quando i Tedeschi (come noto) li abbiamo cacciati via da un bel pò.

Ma c’è di peggio, non si capisce perchè quando NON viene chiamato “foehn” vien chiamato per esempio “favonio” (altro Vento katabatico) tanto per dargli SEMPRE un nome diverso dal suo, cioè dal nostro. Ma naturalmente si capisce, e si capisce molto bene.

Meteorologicamente il FOEHN và verso Nord (e quindi è tutto all’incontrario del nostro che invece và verso Sud) mentre il FAVONIO è notoriamente già aggettivato come “dolce favonio” (e quindi è tutto all’incontrario del nostro che invece è violento) .....proprio per NON sconfonderlo con un’altra cosa: quella cosa lì che evidentemente è PROIBITO pronunciare.

 
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nanni
view post Posted on 12/3/2006, 17:35     +1   -1




Chiariamo: vento del nord non è sufficente, non sempre il vento del nord è catabatico: Certo se si è ai piedi, e a sud, delle alpi, il vento del nord sarà necessariamente catabatico. Ma in altre zone, anche nella stessa pianura padana, si potranno aver altri venti che, pur provenienti da Nord, non saranno catabatici e quindi nè daldi ne secchi. Credo che Favonio abbia la stessa radice di fohn, indichi quindi tutti i venti catabatici in Italia da qualunque parte provengano: da sudovest sull'Adriatico, da ovest sul Piemonte eccetera. E il favonio non è necessariamente un vento dolce, è semplicemente un vento mediamente caldo.
Comunque se non ti piace devi trovare un'altro nome che indichi il vento da nord specificatamente di caduta... Vento del nord è troppo generico.

Nanni
 
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Nanths
view post Posted on 12/3/2006, 19:22     +1   -1




Ciao Nanni,

il nome NON l'ho fabbricato da me ma è il suo nome, e indica un vento katabatico (che è configurato in una mezza dozzina di eventi) che è tipico del luogo: l'Altaitalia, o come la vuoi chiamare. Non sono io a scegliere i nomi, ma è la Storia, sia quella meteorologica che quella vissuta dalle persone.

Puoi usare lo stesso nome per indicare altri venti, come i Tedeschi chiamano fohn tutto quel che gli somiglia, ma ogni cosa a suo posto e un posto per ogni cosa: per cui se nessuno chiamerebbe Chinook il vento katabatico di Pavia o di Como, noi non dovremmo chiamare con un altro nome una cosa che il nome ce l'ha da molto tempo, anche se la cosa si trovasse in Altaitalia piuttosto che nel Colorado o in Baviera.

Possiamo imitare i Tedeschi, oppure imitare qualcun altro che pensa di chiamare con lo stesso nome (per esempio Favonio) alcuni eventi che SONO DIVERSI fra di loro e NON si trovano MAI nello stesso luogo, ma allora non è più nemmeno meteorologia.
 
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view post Posted on 12/3/2006, 19:36     +1   -1
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I foehn o favonio e' tiepidino. Quando a Milano fanno 20 gradi a gennaio e' merito del foehn.

Quello di oggi era freddo.
 
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nanni
view post Posted on 12/3/2006, 19:41     +1   -1




Appunto è questa la questione... Distinguere il vento caldo e secco di caduta da quello freddo, talvolta umido, che arriva egualmente da nord ma non è di caduta. Se non ricordo male, in certe condizioni, anche il vento che scavalca le alpi può non essere catabatico... Dipende dalla differenza di pressione atmosferica tra nord e sud della catena alpina. In quest'ultimo caso non è fohn. O favonio se vuoi usare un termine italiano. In altre parole il fohn è, sulla parte centrale della pianura padana, uno specifico vento del nord.
E' questa la funzione del linguaggio: indicare con esattezza ciascun fenomeno distinguendolo dagli altri.
Nanni

Edited by nanni - 12/3/2006, 19:42
 
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Nanths
view post Posted on 13/3/2006, 00:16     +1   -1




Daccoldissimo, si ti saluto, daccordissimo sulla funzione del linguaggio: è uno specifico vento del Nord. Quella lì è la cosa che mi interessa dibattere.

Ovviamente a rigor di chiaccherata, anche se in uno spazio come i cosidetti “forum” ci si aspetta sempre che le chiacchere siano produttive, ma non mi darete mica una pagella, no?

La mia “polemica” di partenza era: se abbiamo un NOME, si può sapere perchè ce lo devono negare in tutti i modi? Dobbiamo proprio comandare noi per riscrivere i libri di squola?

Un “dato di fatto” (nel caso: codeste sventolate tipiche) prescinderebbe da qualsiasi “ammaestramento” a posteriori, che INVECE riempie le rubriche meteo di radio, tivù, giornali, ed altro, ad OGNI occasione su questo tipo di evento meteorologico.

Poi farò qualche esempio, ma già oggi (sempre per esempio) il col. Giuliacci negava che questo vento (proprio quello di oggi) fosse l’evento katabatico classico: diceva stamattina che era Tramontana.

Quindi merita anche di capire quando e perchè sarà caldo o freddo, e umido o secco, se è vero che le parole hanno un significato.

P.S.: Nanni, è molto pelicoloso il tuo micio?
 
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nanni
view post Posted on 13/3/2006, 00:30     +1   -1




Quello è solo il mio avatar... Il mio micio è tutto nero... E si, è pericolosissimo: mi riempie di mozzichi. Eccolo:
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Nanni
 
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schmit
view post Posted on 13/3/2006, 08:37     +1   -1




Credo tu abbia ragione lumbard perche' da giovane io ho subito degli inverni freddissimi proprio per il vento di tramontana che veniva dal monte Tambura(toscana nord)
ps
non te la prendere a male ma scuola si scrive con la c

Edited by schmit - 13/3/2006, 08:45
 
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view post Posted on 13/3/2006, 08:42     +1   -1
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CITAZIONE(schmit @ 13/3/2006, 08:37)
.
.

ps
non te la prendere a male ma scuola si scrive con la c

"Loro" hanno piu' familiarita' col celtico e col longobardo che con " l' itagliano" !! wacko.gif blink.gif

 
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Nanths
view post Posted on 13/3/2006, 14:37     +1   -1




CITAZIONE(nanni @ 13/3/2006, 00:30)
Quello è solo il mio avatar... Il mio micio è tutto nero... E si, è pericolosissimo: mi riempie di mozzichi.

aiuto!
Fumagaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalllll-llllllliiiiiiii!!!!!!!

Per il micio bianco: la parola "Tramontana" è proprio il nome "suo proprio" di quel vento lì che traversa l'Appennino verso la Toscania, però ce n'è di due tipi: una "chiara" e una "torbida" ma i due nomi veri (quelli dati dai Toscani) non li ricordo adesso.

Quella torbida è quella terribile (che si ricorda più facilmente) e quell'altra più "favorevole" è dello stesso tipo "katabatico" citato da me, e che in Altaitalia chiamiamo "Vento del Nord" quello tipico più o meno violento,

che per via di alcuni effetti simili si cerca di "ri-nominare" Favonio (che però è il nome di un'altra cosa)

dico "dello stesso tipo" per dire dello stesso tipo del Chinook, del Taku, del Norwester, ed altri .....ma questo NON è un motivo per cambiargli il nome.

Cambiare il nome a "certe cose" è una operazione "dolosa" specialmente se il nome è scelto dalla Storia, e cioè dalle persone che NON sono ammaestrate dai libri (tanto per semplificare) e di solito serve ad ammazzare le persone a cominciare dalla loro mentalità, cambiandogliela.
 
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Nanths
view post Posted on 13/3/2006, 14:54     +1   -1




PiVi: sono i padanichi all'ultima moda a pretendersi figli dei Celti dei Longhi o dei Fiori non importa (per me son servi dei Bizanti)

noi Lumbard abbiamo ben altra historia che è scritta su TUTTE le Enciclopedie in TUTTE le Lingue del Mondo: credo che "padre Dante" prima di arrivare alla "scuola" avesse anche pensato a "skwola" oltre che "squola" e con lui Petrarca e Boccaccio.

Di noi NON avete sentito più parlare fin dai tempi dello svacco sul Po (quando comincia l'ultima moda e dal 10% precipitano al 4% più controllabile)

anche se ai giornali e compagnia fa comodo sconfonderci con quei "verdi" perchè il sistema dell'informazione (il Quinto Potere) DEVE tirare la volata a qualsiasi Partito filogovernativo.

Mai più farà un favore proprio a noi, ti pare? hai mai pensato che i Lumbard (quelli che ricordate voi) potessero essere filogovernativi? credi solo a quello che hai pensato tu all'epoca, che indovini.
 
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nanni
view post Posted on 13/3/2006, 16:43     +1   -1




Interessante. Ma la lingua si evolve e compaiononuove parole mentre parole vecchie cadono in disuso. Vorresti che questo processo si arrestasse.
Prendiamo la parola "lumbard". Viene dalla stessa parola da cui si origina "Longobardo", non so che parola esattamente fosse, forse longus bardus... Non saprei bene.
Comunque è una parola che indica una tribù germanica, però è una parola latina che, evidentemente, i longobardi ad un certo punto avevan fatto propria...
Insomma tutto si mescola e si rimescola nell'impastatrice della storia. Pretendere di fermare questa grande betoniera è cosa eroica. Ma totalmente inutile.

Nanni
 
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Nanths
view post Posted on 13/3/2006, 20:27     +1   -1




Carissimo Nanni, sei meglio della “spalla” di Totò, se non ci fossi tu a dare il “la” non so proprio come farei a inventare qualcosa.

Quando una Lingua si evolve (ma SOLO se si evolve) allora compaiono nuove parole, eventualmente al posto delle vecchie: ma SEMPRE per descrivere la MEDESIMA vita di tutti i giorni, dove la REGOLA è che vi sia ben poco di nuovo.

La parola “Lumbard” non è vecchia ma è relativamente nuova: prima che vi si trovasse obbligato Lerner nello “sprofondo Nord” la usavamo soltanto noi, nella nostra Lingua Originale (non quella che si scrive ma che si dialoga, chiamata volgarmente Dialetto) e se dovessimo scriverla sarebbe “Lombard” dove pronunciar la normale “o chiusa alla milanese” sembra sempre una “u” agli alieni.

Con la “o” puoi trovarla scritta da secoli a Londra nella “Lombard Court” oltre che in altri edifici sacri come la Zecca o la Borsa, non so se mi spiego. Oppure la puoi trovare a Wall Street (e in TUTTE le altre Borse mondiali) sulle carte dove è calcolato il “Tasso Lombard” non farmi dire cos’è ma loro NON possono farne a meno fin da quando gliel’abbiamo insegnato noi secoli orsono.

Sono tutti costoro (con le loro scritture) a congelare ed arrestare il processo di modernizzazione; ma per quel che mi riguarda, in 1400 anni la mia Lingua Originale mi ha concesso di trasformare con ben tre vocali diverse quella parola (che nasce da “lang” e non “long” come racconta Paolo Diacono cronista dell’epoca)

cioè 1.Langobardia 2.Longobardia 3.Lonbardia 4.Lombardia 5.Lumbardia, sempre se la volessimo scrivere in “itagliano” ovvero nella Lingua Diplomatica (cioè scrivibile) usata dai Milanesi ancora oggi.

Era “latina” e viene appioppata ai Longhi perchè loro da Barbari immigrati nemmeno ce l’avevano un nome, poi l’adottano loro stessi per atteggiarsi a “signori” ma se adottano parole fabbricate da esseri “alieni alla Tedeschia” allora è chiaro che la loro Lingua l’han persa (e perdono pure il loro Regno di cartapesta distrutti dai Franchi di Carlomagno)

come gli immigrati Celti secoli addietro, anche loro non sono mai diventati l’1% della nostra popolazione: la tua “betoniera” li ha triturati e annientati con l’assimilazione. Siamo la loro tomba.

Non ci interessa fermare la betoniera: il “padanismo” è una illusione divulgata ad arte dalla “moda padanica” nata dal “ribaltone” per consolidare la fase filogovernativa dei furbi che vivono di prebende.

Vedi che il signor Bozzi (colla sua banda varesotta) vive a sbafo dal 1987 (26 milioni al mese, non so quanto fa in euri) l’hai pagato pure tu e adesso gli paghi anche la pensione.

Loro (non il potere di Roma) han messo alle corde i Lumbard: ma non ci hanno ancora annientati.
 
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nanni
view post Posted on 14/3/2006, 11:40     +1   -1




CITAZIONE(Nanths @ 13/3/2006, 20:27)

Quando una Lingua si evolve (ma SOLO se si evolve) allora compaiono nuove parole, eventualmente al posto delle vecchie: ma SEMPRE per descrivere la MEDESIMA vita di tutti i giorni, dove la REGOLA è che vi sia ben poco di nuovo.


Ti sembra che la vita di tutti i giorni di oggi sia la stessa di mille anni fa?
A me non pare prorpio. Non è nemmeno la stessa di cinquecento, cento o persino dieci anni fa.
La betoniera è sempre in moto.

Nanni

Ps.
Sono contento che tu mi consideri una buona spalla. Fare la spalla, in teatro, è un nobile e difficile mestiere.

N.
 
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