La cappelletta di Letizia ( 2)

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    Oggi i celebra la Santissima Trinita'

    E “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio”, figli adottivi, ma pur sempre figli e dunque eredi della realtà divina che è vita eterna, beata, bella.

    La condizione è che “prendiamo parte alle sue (del Figlio) sofferenze per partecipare anche alla sua gloria”: l’amore richiede sacrificio, richiede rinunce, richiede capacità di donare senza nulla attendere, di perdonare e sopportarci reciprocamente…richiede tanto, ma tanto dona: chi ama riceve la sua gloria, la felicità, una vita piena, bella, ricca, eterna. Perché tutto passa, solo l’amore resta.



    Tu sei Padre, Signore mio Dio. Padre di tenerezza e di amore, Padre che ami e che perdoni, Padre che mi prendi nelle tue mani e sul tuo cuore, Padre che consoli e che rassicuri, Padre che non mi abbandoni mai e mi rimetti sempre in piedi.



    Tu sei Figlio, Signore mio Dio. Piccolo bambino fragile nelle braccia di tua madre. Figlio, uomo tra gli uomini, tu mi parli e mi insegni che cos'è la Vita. Figlio, tu ti offri sulla croce perché tutti gli uomini possano vivere di te, oggi e sempre.



    Tu sei Spirito, Signore mio Dio. Fuoco che riscalda i miei inverni. Soffio che mi anima e vento che mi sospinge, Spirito d'amore, spirito di vita, Spirito di giustizia e di libertà. Tu sei Padre, tu sei Figlio, tu sei Spirito, Signore mio Dio.



    Andate... nel nome di Dio



     
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    Avete mai sentito parlare del vangelo di Giuda?

    Ebbene, pur riconoscendone la validita' storica, la chiesa non l'ha voluto tenere in considerazione e invece dovrebbe perche' se è vero che Gesu' con la sua morte avrebbe dovuto liberare e riscattare l'umanita' dal peccato,anche il "tradimento" di Giuda ha avuto fini nobili.
    Infatti, Giuda, dopo aver tradito Gesu' consegnandolo agli accusatori, non facendocela piu' a vivere con questo rimorso, si impicca ad un albero morendo lui stesso.

    ls

    da http://www.christianismus.it/modules.php?n...e&sid=90&page=3

    Il vangelo di Giuda, come altri vangeli gnostici, parla di una rivelazione privata sui «misteri del regno» che Giuda avrebbe ricevuto da Gesù; egli soltanto, non gli altri discepoli. Pochissime sono le coincidenze con il contenuto dei quattro vangeli canonici, che gli sono anteriori di alcuni decenni e che l’autore di questo vangelo certamente conosce almeno in parte (sicuramente ha sottomano il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli): vi sono la menzione dei miracoli e delle grandi meraviglie operate da Gesù per la salvezza dell'umanità, la chiamata dei dodici apostoli, il complotto dei sommi sacerdoti per catturare Gesù (però nella camera degli ospiti, anziché nel Getsemani), il consiglio degli scribi di arrestare Gesù in maniera cauta per evitare la sommossa del popolo che lo riteneva un profeta ed infine la consegna del Maestro da parte di Giuda dietro compenso di denaro. Tutto il resto è costituito da materiale del tutto assente dai vangeli canonici. Vi è innanzitutto un dialogo tra Gesù e i Dodici; poi una visione da parte dei Dodici che Gesù interpreta in maniera allegorica; poi un'altra visione avuta da Giuda, anch'essa spiegata da Gesù; soprattutto vi sono domande che Giuda rivolge a Gesù sulla generazione dei Sethiani (a cui appartiene Giuda stesso, l’unica che potrà salvarsi perché possiede la “scintilla divina”) e sul proprio destino. Dopo aver risposto a queste domande, Gesù prende in disparte Giuda e gli trasmette la rivelazione segreta riguardante il mito cosmico-antropologico tipico della gnosi sethiana. Fatto questo, Gesù discute di nuovo con Giuda (ci sono anche i Dodici) sulla distruzione del malvagi (gli ilici), sulla benedizione del pane (ultima cena?) e sull'inutilità del battesimo cristiano e dei sacrifici in onore del Dio dell'Antico Testamento (il Demiurgo) praticati dai Dodici. Il vangelo termina esaltando la superiorità del tradimento di Giuda sui sacrifici dei Dodici: Giuda è ormai stato elevato da Gesù stesso ad una condizione superiore rispetto a quella degli altri discepoli.

    Il vangelo di Giuda mostra un intento polemico contro la Chiesa cattolica (la cosiddetta Grande Chiesa). I responsabili della Grande Chiesa demonizzavano gli gnostici accusandoli di alterare completamente il messaggio cristiano; l'autore del nostro vangelo passa al contrattacco, affermando che gli apostoli non hanno veramente conosciuto Gesù. Essi pensano che Gesù adori il Dio dell'Antico Testamento (il Demiurgo, secondo gli gnostici) mentre in realtà Gesù, e Giuda con lui, adorerebbe il Dio supremo, da quello distinto. Gli apostoli e i loro successori, dunque, s'abbandonerebbero a pratiche immorali, predicando un battesimo inutile per la salvezza (quella gnostica) e rendendo anch'essi omaggio al Dio malvagio dell'Antico Testamento.

    Giuda è l’incontrastato protagonista del vangelo che va sotto il suo nome. Il vangelo si apre qualificandosi come «spiegazione segreta della rivelazione che Gesù rese conversando con Giuda per una settimana, tre giorni prima di celebrare la Pasqua» e termina con l'espressione «Vangelo di Giuda» (differenziandosi dalla formula tipica dei vangeli canonici e dei vangeli gnostici di Nag Hammadi: vangelo secondo Matteo, secondo Luca, secondo Filippo, secondo Tommaso, etc.). Giuda è l'unico apostolo che ha intuito la vera personalità di Gesù, la cui figura risulta molto evanescente, probabilmente non del tutto umana; egli proviene, secondo Giuda, dal «reame immortale di Barbelo» (gnostico eone femminile).

    Nel suo dialogo con Giuda, Gesù gli predice con insistenza che egli è destinato a soffrire, diverrà il «tredicesimo apostolo», sarà rigettato dai Dodici, maledetto da loro, lapidato e poi rimpiazzato da un altro. Gesù lo chiama il «tredicesimo demone». A dispetto di tutte le difficoltà e resistenze che incontrerà, Gesù promette a Giuda che l'avvenire gli porterà benedizione e gioia, e lo invita a guardare in alto e osservare che tra tutte le stelle c'è la sua stella natale che gli indica la via: tutti gli uomini hanno la loro stella, afferma infatti Gesù, ma quella di Giuda è benedetta.

    In modo particolare Giuda è invitato da Gesù a liberarlo dal suo corpo malvagio che avvolge e sostiene la sua vera persona, cioè a consentire che la scintilla divina imprigionata nel suo corpo possa ritornare alla sua dimora. Gli dice infatti: «Tu sarai maggiore di loro (i Dodici), poiché sacrificherai l'uomo che mi riveste». Mentre gli altri apostoli offrono sacrifici animali al Demiurgo, Giuda è invitato a sacrificare Gesù liberandolo dal corpo malvagio e consentendogli di raggiungere la patria celeste. Ed egli prontamente ubbidì all’invito del Maestro: infatti il nostro vangelo si chiude con la frase: «Ricevette dei denari e lo consegnò loro». Così, con il tradimento, Giuda si rivela il vero amico di Gesù e il discepolo dotato di miglior discernimento. Lungi dall’essere un'occasione di tristezza, la morte è il mezzo attraverso il quale Gesù viene liberato dalla carne, al fine di poter fare ritorno alla sua dimora celeste. Giuda, tradendolo, aiuta l’amico a sbarazzarsi del corpo e a liberare l'intimo se stesso, il sé divino.

    A Giuda il
     
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    Dal Vangelo secondo Marco

    In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
    Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
    Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore

    PREGHIERA
    SULLE OFFERTE O Dio, che nell’unico e perfetto sacrificio del Cristo hai dato valore e compimento alle tante vittime della legge antica, accogli e santifica questa nostra offerta come un giorno benedicesti i doni di Abele, e ciò che ognuno di noi presenta in tuo onore giovi alla salvezza di tutti....

    ANTIFONA
    ALLA COMUNIONE Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi: buono è il Signore e misericordioso, egli dà il cibo a coloro che lo temono. (Sal 111,4-5)

    PREGHIERA
    DOPO COMUNIONE Assisti, Signore, il tuo popolo, che hai colmato della grazia di questi santi misteri, e fa’ che passiamo dalla decadenza del peccato alla pienezza della vita nuova. Per Cristo nostro Signore.




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    TEMPO ORDINARIO - ANNO LITURGICO B | 17a DOMENICA 26 luglio 2009
    LITURGIA DELLA MESSA della DOMENICA | LETTURE DELLA PAROLA DI DIO



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    ANTIFONA
    DI INGRESSO
    Dio sta nella sua santa dimora; ai derelitti fa abitare una casa,
    e dà forza e vigore al suo popolo. (Sal 68,6-7.36)



    PREGHIERA
    DI COLLETTA

    O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

    PRIMA LETTURA 2Re 4,42-44 Ne mangeranno e ne faranno avanzare.


    Dal secondo libro dei Re

    In quei giorni, da Baal Salisà venne un uomo, che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello che aveva nella bisaccia.
    Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma il suo servitore disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Egli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: “Ne mangeranno e ne faranno avanzare”».
    Lo pose davanti a quelli, che mangiarono e ne fecero avanzare, secondo la parola del Signore. Parola di Dio


    SALMO RESPONSORIALE Sal 144 Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente.

    Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
    Dicano la gloria del tuo regno
    e parlino della tua potenza.

    Gli occhi di tutti a te sono rivolti in attesa
    e tu dai loro il cibo a tempo opportuno.
    Tu apri la tua mano
    e sazi il desiderio di ogni vivente.

    Giusto è il Signore in tutte le sue vie
    e buono in tutte le sue opere.
    Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
    a quanti lo invocano con sincerità.


    SECONDA LETTURA Ef 4,1-6
    Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.


    Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

    Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
    Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. Parola di Dio.

    ACCLAMAZIONE
    AL VANGELO
    (Lc 7,16) Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.
    VANGELO Gv 6,1-15
    Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano. .


    + + Dal Vangelo secondo Giovanni

    In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
    Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
    Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
    Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
    E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
    Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo. Parola del Signore

    PREGHIERA
    SULLE OFFERTE Accetta, Signore, queste offerte che la tua generosità ha messo nelle nostre mani, perché il tuo Spirito, operante nei santi misteri, santifichi la nostra vita presente e ci guidi alla felicità senza fine. Per Cristo...

    ANTIFONA
    ALLA COMUNIONE Anima mia, benedici il Signore:
    non dimenticare tanti suoi benefici. (Sal 103,2)

    PREGHIERA
    DOPO COMUNIONE O Dio, nostro Padre, che ci hai dato la grazia di partecipare al mistero eucaristico, memoriale perpetuo della passione del tuo Figlio, fa’ che questo dono del suo ineffabile amore giovi sempre per la nostra salvezza. Per Cristo nostro Signore.

     
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    VANGELO
    Mc 7,1-8.14-15.21-23
    Dal Vangelo secondo Marco

    In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
    Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
    Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
    “Questo popolo mi onora con le labbra,
    ma il suo cuore è lontano da me.
    Invano mi rendono culto,
    insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
    Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
    Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

    C: Parola del Signore.
    A: Lode a Te o Cristo.
     
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  7. magnific
     
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    polemica Boffo- Feltri

    Giornale tedesco contro Boffo
    "Esempio di doppia morale"

    | 03/09/2009 | . Una domanda che non nasconde una certa malizia. Dalla Germania il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung lancia la provocazione: il portavoce dei vescovi italiani è “un gigolò omosessuale con comportamenti sanzionati penalmente”? Ogni riferimento all’ormai ex direttore di Avvenire, Dino Boffo, è esplicito. Tanto che si parla di “Boffo-Gate” in apertura della pagina dedicata alle novità in campo mediatico ed editoriale.
    Sotto il sarcastico titolo “Se i direttori amano troppo”, la trama della vicenda viene riassunta senza puritani eufemismi all’inizio dell’articolo: “Un omosessuale che tormenta di notte con terrorismo telefonico la fidanzata del suo amante: questo potrebbe essere il copione tragicomico di un film d’autore. Ma se nel caso di questo omosessuale si tratta del direttore del quotidiano della Conferenza episcopale italiana, il fatto diventa politico. Da quando Il Giornale ha pubblicato questa versione di un dramma amoroso, nel mondo giornalistico nazionale il clamore è enorme”.
    Nel pezzo non mancano i dettagli sull’affaire che tiene banco nel dibattito di casa nostra, con tutti i suoi risvolti giudiziari e le polemiche sui rapporti tra il governo e la Santa Sede.
    Boffo-Gate - “Il Boffo-Gate ora è utile come ulteriore, piccante, indizio della doppia morale, spesso criticata, della Chiesa cattolica in relazione a temi sessuali – commenta il giornale –. Mentre il Papa e il clero condannano l’omosessualità come condotta contro natura e si scagliano con veemenza contro i matrimoni gay e perfino contro le unioni di fatto riconosciute nei registri comunali, uno dei più eminenti rappresentanti cattolici nei media fa il cacciatore di frodo nella riserva di una fidanzata eterosessuale.
    “Un così vibrante intrigo all’italiana – sottolinea la Frankfurter Allgemeine Zeitung – non avrebbe potuto escogitarlo neppure lo sceneggiatore di un film anticlericale”.
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    da Libero news
     
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  8. schmit
     
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    il boomerang:
    "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te"
    Boffo l'avrebbe dovuto tenere presente.

    ls

    Boffo-Giornale, le tappe del caso




    Dal primo attacco alle dimissioni
    ROMA
    È il 28 agosto quando si apre la vicenda conclusa oggi con le dimissioni di Dino Boffo: quel giorno il Giornale diretto da Vittorio Feltri dedica l’intera prima pagina a quello che definisce «un incidente sessuale» del direttore di Avvenire. Citando atti giudiziari del Tribunale di Terni riferiti a fatti del 2001, sostiene che il direttore ha posto fine con un patteggiamento ad un processo per aver molestato, con minacce e intimidazioni, la moglie di un uomo con il quale aveva una relazione omosessuale.

    La cosa si era conclusa nel 2004 con una condanna e il pagamento di un’ammenda di 516 euro. Accusa pesante, secondo Feltri, appena richiamato alla guida del quotidiano, il quale ne evince, nell’editoriale che accompagna la notizia, che «il direttore di Avvenire non ha le carte in regola per lanciare anatemi furibondi contro altri peccatori veri o presunti, e tirare le orecchie a Berlusconi». Il premier, il giorno stesso, «si dissocia» dall’iniziativa di Feltri che dice: «Questo dimostra la mia indipendenza». Boffo da parte sua denuncia «un killeraggio giornalistico allo stato puro» ma non nega del tutto i fatti, precisando però che di quella circostanza era stato «la prima vittima».

    La Cei gli riconferma la fiducia e si fa gelo tra Vaticano e Palazzo Chigi, intenti agli ultimi preparativi per la Perdonanza dell’Aquila, alla quale va poi il sottosegretario Gianni Letta e non il premier, come invece annunciato. L’attacco viene letto da tutti come la conseguenza della campagna del quotidiano dei Vescovi sulle vicende private di Berlusconi finite nel mirino della stampa. È dalla rubrica delle lettere che Boffo firma i primi interventi sull’inchiesta di Bari e gli incontri del premier con la escort Patrizia D’Addario. Su questo tema, il giornale di Boffo, a firma del direttore, aveva parlato per primo di uno «scenario di desolazione» che «non convince e non piace al paese reale». Il direttore solleva la questione morale e gli dedica diversi interventi. Rivendica Boffo che il giornale dei vescovi italiani si sia pronunciato «in modo netto sul piano dei contenuti e della prassi» e che «chiunque è stato raggiunto dai loro interventi ha capito quello che si doveva capire». Una serie di editoriali che aveva avuto una replica del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un’intervista a Chi: «Sono caduti anche loro nel tranello delle calunnie contro di me, prendendo per vere notizie false».

    Il 29 agosto l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, prima di celebrare la messa per la festa del santuario della Madonna della Guardia dice: «L’attacco che è stato fatto al dott. Boffo direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave». Nei giorni successivi il Vaticano si dirà allineato sulle sue posizioni. Poi le accuse al Giornale con Feltri che non retrocede («se i moralisti attaccano continuerò a reagire») e le molte indiscrezioni circolate, come quelle dei contatti con Berlusconi che il premier e Feltri respingono al mittente. Il Giornale pubblica documenti anche nei giorni successivi e così fa Avvenire che, sempre nella rubrica delle lettere, ospita le parole di autodifesa del direttore. Si discute, tra polemica politica e la presa di posizione della Cei a favore di Avvenire, di questioni come la provenienza della velina, che sarebbe stata recapitata ad alcuni vescovi già qualche mese prima. Il 1 settembre il Gip del Tribunale di Terni Augusto Fornaci mostra ai giornalisti il decreto di condanna sottolineando che nei documenti processuali non c’è alcuna informativa che riguardi i comportamenti sessuali di Boffo.

    Il 2 settembre il giallo delle dimissioni di Boffo, smentite, che poi arrivano invece oggi con una lettera durissima. «La mia vita e quella della mia famiglia, le mie redazioni, sono state violentate con una volontà dissacratoria che non immaginavo potesse esistere», scrive nella lettera inviata al card. Bagnasco, dimettendosi anche da Sat 2000 e da Radio Inblu. Bagnasco le accetta parlando di «inqualificabile attacco».


    da La Stampa
     
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    Vangelo della domenica 4 ottobre 2009

    (1:58)
    In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.



     
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    Questa volta il commento lo aspetto da voi...
     
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    sì, sono proprio una donna fortunata

    Sono una donna fortunata perche' ho avuto un Padre che oltre a darmi il buon esempio nelle cose della vita, mi ha assicurato la mia vecchiaia insegnandomi a far uso della parsimonia ma contemporaneamente poter aiutare il prossimo.
    Sono fortunata perche' ho avuto una Madre che mi ha insegnato la dolcezza e l'amore verso il prossimo insieme a tante altre cose... che mi ha insegnato a cucinare cose buone non sprecando niente e sapendo fare economia.
    Sono fortunata perche' ho avuto insegnanti che mi hanno trasmesso l'amore per la conoscenza, compagna del mio preregrinare terreno.
    Sono fortunata perche' ho avuto una figlia adottiva che mi ha dato l'amore per la famiglia e mi ha insegnato il piacere della collaborazione.
    Sono fortunata perche', pur vivendo oggi in un posto piccolo, ho trovato tutto quello che di piu' bello ha l'intero globo.
    Sono fortunata perche' la mia famiglia di origine,pur nella lontananza, mi fa sentire il suo calore.
    Qualche mio merito?
    Questo lo sa solo Dio che mi ha regalato ancora in vita tutto questo.
    Grazie mio Dio.
     
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  12. magnific
     
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    Vangelo di Domenica 11 ottobre 2009

    Forma breve (Mc 10, 17-27):

    Dal Vangelo secondo Marco

    In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
    Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
    Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».

    Parola del Signore




     
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  13. schmit
     
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    Vangelo di Domenica 18 ottobre 2009

    + Dal Vangelo secondo Luca

    In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
    «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
    Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
    Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

    Parola del Signore
     
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  14. schmit
     
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  15. schmit
     
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