RELIGIONI E FANATISMO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Outisemeuzontos
     
    .

    User deleted


    Prima di tutto, è un errore di prospettiva pensare che parli da ateo chi vuole consegnare cleri e certe forme di religione alla storia.

    Quanto al georgiano d'acciaio... Ateo, Stalin? Veramente, lui aveva un dio: se stesso... E la mummia di Lenin non era la reliquia di una religione? (E possiamo ragionare così anche per la deriva totalitaria della rivoluzione francese, le cose non cambiano; e lo stesso vale, sotto altro cielo, per Mao, al centro di un culto della personalità e oggi divinizzato; e lo stesso è valso per Buddha, diventato dio, da che era un filosofo fondatore di una dottrina atea, nastika -non ortodossa per i bramini, dal sanscrito nasti, uguale al greco ouk èsti, al latino non extat, non expedit, all'italiano, non è consentito; e in nome del Buddha dio, in qualche sotterraneo di Lhasa si trovano pelli di uomini, donne e bambini scuoiati, risalenti al miglior medioevo centroasiatico...).

    Idolatri della parola o dell'ideologia, non fa differenza.

    Diceva Max Orkheimer, che ogni realtà finita (e dunque ogni realtà umana) che si ponga come ultimativa, diventa un idolo che esige sacrifici di sangue.

    L'unica religione decente attualmente in giro per il globo è forse il Babi-Bahaismo, una religione abramica "minore" nata per reazione all'Islam reazionario della metà dell'Ottocento, in Persia. Una religione che proclama di principio il rifiuto del proselitismo, la non violenza, la parità fra uomo e donna, tanto che una delle sue maggiori esponenti, la poetessa iraniana
    Tahirih, fu strangolata dagli sgherri delle autorità islamiche iraniane perché, in pieno Ottocento, aveva osato rifiutare il velo e affermare la libertà di espressione delle donne... (ricordiamoci che il nostro Cristianesimo cattolico, impropriamente divenuto campione di quei diritti che un papa schiaffò nel sillabus errorum, ancora in pieno Novecento, nel secondo dopo-guerra, diceva di S. Teresa d'Avila, "doctor esset, si sexus non obstaret..." -sarebbe un dottore della fede, se non facesse ostacolo il fatto che è di sesso femminile-, situazione tardivamente sbloccata da Woitila). Una delle massime del Babi-bahaismo dà una chiara idea della natura di questa religione: il fanatico è peggiore di un criminale ordinario, anche del più efferato. Questi, ottenuto il suo scopo, si ferma. Il fanatico non si arresta nella sua volontà di distruzione.

    Se ne deduce, per quanto mi riguarda (questa non è una massima babi-bahaista, ma una mia idea, fatene un po' quel che volete) che se le religioni tradizionali non ci forniscono una fondazione veramente organica del rifiuto del fanatismo, andrebbero cancellate dalla nostra memoria. In un'epoca in cui l'uomo dispone concretamente della capacità di distruggere decine di volte ogni singolo uomo donna e bambino sulla faccia della terra, non possiamo permetterci sottili distinguo e forzate rese alla convivenza. Una chiesa cattolica ancora piena di reazionarismi, e che non fa veramente i conti col suo passato, tiepida com'è nel fare i conti con l'aspetto più vero e profondo della modernità, un protestantesimo americano che santifica l'espansione imperiale, un islam incapace di essere veramente moderato, o meglio, moderno (non illudiamoci: i cosiddetti regimi islamici moderati sono un'invenzione dell'occidente, fatta salva qualche rara, parziale eccezione come la Turchia -che è stata laicizzata con la forza da Ataturk- la Tunisia o l'Egitto), un induismo che scambia il potere distruttivo-creatore di Shiva per la bomba atomica... questo è in effetti il quadro istituzionale prevalente delle religioni attuali.
    In una parola, non possiamo rischiare un olocausto nucleare per amore di Dio.

    P. s.: Quanto alla citazione riguardante il Babi-bahaismo, per sanfedisti, reazionari, supremazisti in incognito etc., che pensano di avere a che fare con idiozie da paccottiglia neoreligiosa e bricolage del sacro, lascio questo URL:

    http://www.monde-diplomatique.it/LeMonde-a...907lm21.01.html.

    Non credo che Le Monde sia un giornale religiosamente troppo di parte... Certo è una delle voci di una nazione molto più nazione e molto più autonoma della nostra, quanto alle proprie scelte...


    Valete.

    Edited by Hamlet da Hamelin - 28/12/2007, 01:37
     
    .
69 replies since 24/5/2006, 21:57   1839 views
  Share  
.