GIOVE

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marina53
view post Posted on 7/4/2009, 13:55




Lo Zeus dei Greci che, col solo corrugare delle sopracciglia, a detta d'Omero, faceva tremare l'Olimpo - era il sommo fra gli dei, così come lo Iupiter pei Latini, col significato di padre del giorno, arbitro assoluto delle sue azioni - e non tutte erano sempre moralmente irreprensibili, ma soggetto al Fato inesorabile. Qui si è già accennato come la madre Rèa lo sottrasse alla bestiale avidità del padre Crono, e come per nascondere a quest'ultimo i vagiti del divino fanciullo allattato dalla capra Amaltèa, i Curèti e i Coribanti, picchiando con le spade sugli scudi, facessero un fracasso assordante. Quando Giove ebbe un anno, era già in possesso di tutta la sua forza, della quale si valse per assalire il padre Cròno - che i Latini presto identificarono con Saturno antica divinità italica - spodestarlo confinandolo nel Tartaro, impadronirsi del Cielo e della Terra, ed assoggettarsi tutti gli dei, compresi i suoi fratelli Nettuno, Plutone, Vèsta, Cèrere e Giunone. Di quest'ultima fece la sua sposa, ma non si può certo dire che le serbasse fedeltà, bench'essa spasimasse di gelosia e cercasse, sia pure inutilmente, di ricondurlo e di sconvolgere le innumerevoli avventure ch'egli ebbe con Tèmi, con Maia, con Dione, con Cèrere, con pronome, con Mnemosine, con Latona, per non parlare delle belle mortali che non si contano, ma delle quali basterà citare Sèmele, Alcmèna, Leda, Dànae, Europa e Io: e da tutte ebbe figlioli. Due gliene diede anche Giunone: Vulcano ed Ebc.

Nel mito latino, Giove rappresenta tutti j fenomeni celesti - primo fra tutti il fulmine, ch'egli scagliava fra il cupo rombo dei tuoni - e la divina forza della vegetazione insieme con la pratica dell'agricoltura. I vari aspetti che assume la sua divinità dominatrice Sono trasparenti dai vari epiteti che gli sono attribuiti, quali Lucèzio - cioè fonte della luce - Folgorante o Fulminante, Pluvio - cioè apportatore di Pioggia - Termine, - cioè protettore dei confini dei campi - Feretrio - cioè padrone delle spoglie opime che a lui erano dedicate; Statore - o legislatore ecc L'epiteto che riassumeva la somma delle sue attribuzioni era quello di Ottimo Massimo Capitolino, dal tempio che gli era dedicato, in comunione con Giunone e Minerva, in Campidoglio. E in onore di queste tre divinità furono istituiti pubblici giuochi, chiamati Ludi Romani. A Giove erano sacri le idi che cadevano il giorno tredici d'ogni mese - tranne il marzo, il maggio, il luglio e l'ottobre nei quali cadevano al quindici. -Era rappresentato maestoso nell'aspetto, nudo il torso e le spalle possenti, il fulmine impugnato con la destra, lo scettro e una statuetta della vittoria nella sinistra. Ai suoi piedi posava un'aquila grifagna, nell'atto di affissarsi nei grandi occhi del nume: e gli erano consacrate le querce.
 
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