VIVERE ULTRAS forum: I colori ci dividono, la mentalità ci unisce! (dal 23/01/04)

Non penso ci sia razzismo negli stadi

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Alex74_
view post Posted on 1/12/2005, 14:17     +1   -1




Si parla in questi giorni di ultras razzisti per le offese ai neri,secondo me non si tratta di razzismo.
Nei paesi da cui vengono questi giocatori cioè l'africa cè uno scommisurato odio per il diverso,se sei cristiano rischi la vita,è risaputo poi di quanto siano superficiali i neri e aggressivi,pensano solo a se stessi fregandosene di ciò che li circonda,la disastrosa situazione dell'Africa e dei paesi silamici è appunto la conseguenza del loro carattere.
Ora in base a questo difendersi da simile mentalità così avverse a noi stessi e nocive per la nostra società non è razzismo ma difesa dei propri valori da chi ce li vuole distruggere,gli episodi di Parigi parlano chiaro.
Allego anche un articolo tratto dal corriere della sera dove si mette in luce come l'antirazzismo sia una ideologia menzognera.

Attached Image: Antirazzismo.jpg11.jpg

Antirazzismo.jpg11.jpg

 
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Temple Bar
view post Posted on 1/12/2005, 14:21     +1   -1




CITAZIONE (Alex74_ @ 1/12/2005, 14:17)
non è razzismo ma difesa dei propri valori da chi ce li vuole distruggere,

troppo "scomodi" questi valori...bello l'articolo...
 
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monadegiallorossa
view post Posted on 1/12/2005, 14:22     +1   -1




il tipo che citi ha detto di battagliare contro il politically-correct, che ultimamente vende parecchio, Oriana docet.
 
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Head//=\\Hunter
view post Posted on 1/12/2005, 14:59     +1   -1




Monade, lasciando perdere il messaggio e concentrandoci sull'articolo, mi spieghi perchè (in questo caso anche tu, in genere essere raziocinante) quando qualcuno affronta questo tipo di discussione da posizioni non completamente "terzomondiste-buoniste", se non è nessuno lo si liquida come il solito "razzista-ignorante", se è qualcuno e magari argomenta anche, alla Fallaci o Finkielkraut, vuole solo vendere?

Discuterne le tesi fa così schifo?

Il monopolio della buona fede spetta a chi si batte il petto dicendo "è solo colpa nostra" e se lo batterà ancora per mille anni?
 
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Casarano
view post Posted on 1/12/2005, 15:06     +1   -1




non sono loro che sono razzisti, sono sti negri di m**** che stanno troppo al sole...

ma in fondo perchè dibattere su una definizione? parliamo da uomo a uomo: è uomo uno che fa un coro insieme a 100 amici per insultare qualcun altro? a me mi sa tanto di grosso idiota e pure fondamentalmente un poco vigliacco... e mi sa che di grossi idioti vigliacchi ce ne son tanti negli stadi, e molti con lo stampino "mentalità" in fronte

Edited by Casarano - 1/12/2005, 15:06
 
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zuzi
view post Posted on 1/12/2005, 15:15     +1   -1




Secondo me, il prob non sta nell'essere razzisti o meno... Sta nel fatto ke in Italia, pervasa di valori cattolici, dell'aiuto del prossimo ecc., ci si dimentica di applicare correttamente le leggi con alcuni stranieri.
NO AL RAZZISMO


Edited by zuzi - 1/12/2005, 17:11
 
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CREMONESE A BRACCIO TESO
view post Posted on 1/12/2005, 15:23     +1   -1




TUTTI SIAMO RAZZISTI....
ANCHE PER ESEMPIO UN FIORENTINO CHE ESALTA FIRENZE CHE E' LA CITTA CHE AMA(QUINDI UNA SORTA DI SUA RAZZA) E DISPREZZA E ODIA LO JUVENTINO CONSIDERANDOLA UNA SORTA DI RAZZA INFERIORE...

 
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view post Posted on 1/12/2005, 15:46     +1   -1
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Commando Ultras!

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Secondo me è inutile fare paragoni su cosa avviene nelle altre parti nel mondo. Se in Africa se sei cattolico vieni linciato non deve essere il termine di paragone.
Noi dobbiamo essere civili, aldilà di quello che avviene negli altri stati.

Ovviamente secondo me spesso anche l'antirazzismo ha degli eccessi...
 
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Solo il Livorno
view post Posted on 1/12/2005, 15:56     +1   -1




CITAZIONE (zuzi @ 1/12/2005, 15:15)
Secondo me, il prob non sta nell'essere razzisti o meno... Sta nel fatto ke in Italia, pervasa di valori cattolici, dell'aiuto del prossimo ecc., ci si dimentica di applicare correttamente le leggi con alcuni stranieri.

Zuzi, hai detto cose giustissime, davvero, però ti sei incartato all'ultimo, aggiungendo tre inutili e fuorvianti parole.

La frase giusta è questa:

"ci si dimentica di applicare le leggi".

Con tutti.

Pensateci bene: gli extra-comunitari che hanno innata l'idea di delinquere si fermano in Italia, quelli che vogliono lavorare seriamente vanno (prevalentemente, sia chiaro, non è una regola universale) in Belgio o in Germania, dove si guadagna di più e si è meno oppressi da fisco e leggi assurde.

Perchè questo? Perchè, siccome non sono scemi come qualcuno di voi potrebbe pensare, essi capiscono in fretta che da noi siamo più tolleranti con i reati.

Spesso vanno a fornare una fronda comune con la micro-criminalità del luogo.

Diciamole le cose, ragazzi, non nascondiamoci dietro ad un dito.

Il bello è che questo mio pensiero non è nè destrorso nè sinistrorso; è trasversale.

E' proprio di chi vorrebbe poter progredire in libertà, con il rispetto di tutte le libertà di opinione, di culto ed anche di comportamenti, laddove non si lede la libertà di un altro.

Voi sventolate l'idea dei valori ma sono tutte cavolate, è la presenza del Vaticano in Italia che ci inculca queste cose.

Ognuno dovrebbe esser libero di fare ciò che vuole ma le leggi andrebbero rispettate e fatte rispettare.

Certo che più le leggi sono restrittive più è fisiologico non applicarle o applicarle poco e male; ci dovrebbe essere più tolleranza normativa e meno tolleranza coercitiva.

Edited by Solo il Livorno - 1/12/2005, 15:57
 
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monadegiallorossa
view post Posted on 1/12/2005, 16:13     +1   -1




Head io ti dico che Finkielkraut è balzato agli onori della cronaca (in Italia non parlo della Francia) per delle posizioni "bizzarre", politicamente scorrette, scomode, un pò aggressive sulle profonde dinamiche interetniche. Oltre all'accostamento, almeno per me sbagliato, tra comunismo e antirazzismo, quello che a me non piace è questa esposizione mediatica simil-eroica. Vedere Oriana Fallaci che si scaglia con indomito ardore contro l'Islam, da cavaliere solitario che da solo combatte contro i mulini a vento, non piace assolutamente e non parlo di idee ma parlo proprio di modalità comunicative. Questa voglia di passare per intellettuali scomodi a tutti i costi, provocatori all'eccesso, depositari di verità pericolose, combattenti futuristi dell'ipocrisia buonista, la ritengo non molto determinante per infondere veemenza retorica alle idee, anzi la ritengo controproducente, barocca.
Il tema del razzismo Head, come dicevo nell'altro topic, non è questione di semplice ignoranza. Ci sono dinamiche socio-psicologiche enormi dietro, valutate da tantissimi studiosi nel tempo. La psicologia del pregiudizio è un argomento ostico da trattare, specie in un forum come questo. Quello che tu intendi, quando posti con cognizione di causa, è l'esemplificazione di come esista la diversità, anche forte tra gli uomini. Il problema non è considerare la diversità, ma dare fondamento scientifico alla gerarchia tra gli esseri umani. L'eugenetica Galtoniana si fondava su questo e sulla possibilità di promuovere attraverso un'attenta politica delle nascite il miglioramento della razza. In America durante la prima guerra mondiale si relazzò l'Army Mental Test, con varie domande sottoposte alle reclute. Molte reclute erano immigrati di breve periodo, quindi a domande specifiche sugli stili di vita yankee, non rispondevano correttamente. L'esito fu impedire l'accesso copioso degli immigrati e secondo la sterilizzazione forzata per molte persone di colore fino agli anni '70 (Virginia). Ora non credo che esprimere questo sia segno di buonismo stupido o radical-chic. Ci sono processi culturali, circostanze storiche, contesti sociali (agenzie di socializzazione primaria e secondaria), status economico-sociale, storie di vita, che danno reale spiegazione sulla diversità delle persone. E la diversità non è una condizione che si metabolizza automaticamente. Negli Usa furono sviluppate tante teorie sull'argomento, dal crogiuolo al melting pot, dall'assimilazione alla fusione, dal "contatto fertilizzante" al pluralismo, ma nessuno riuscì a sviluppare il prototipo universale, perchè le specificità di ogni singolo contesto generano attrito con l'entusiasmo scientifico. La mia prospettiva interpretativa cerca con difficoltà di barcamenarsi tra le diversità, ma diversità non intese come ostacoli, ma come possibilità di scoperta, di crescita. Credo che ognuno di noi abbia una propria diversità, non data dal colore, ma da un insieme di esperienze vissute, percorsi, errori, sogni. Finchè ci sarà diversità ci sarà la volontà di ascoltare. Io sono diverso da miliardi di persone, perchè soggettività cosciente come tutti quanti.
La somiglianza si ha quando si condivide un'esperienza, un progetto, un'ambizione e forse un destino, ma sicuramrente blind-colours.
Io non credo al Carattere Nazionale, alla personalità dei giapponesi come "del crisantemo della spada" come scrive Benedict, credo nella diversità ma non nella supremazia, nella pari dignità ma non nell'egualitarismo spersonalizzante.
 
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view post Posted on 1/12/2005, 17:10     +1   -1

Rasta quanto basta

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Discussione di livello davvero altissimo rispetto agli standard e alle pieghe puerili che spesso si toccano. Al punto che nemmeno credo sia più attinente a questo forum...

Ad ogni modo il razzismo è razzismo, punto.
La mia personale idea mi porta a considerarlo del tutto infondato e senza il minimo fondamento scientifico, specie nei deliri assurdi di superiorità e superomismo smerdati in più frangenti dalla storia e dai dati di fatto.

Il razzismo è razzismo e per me è da condannare tout court, compreso quello della chiesa nei confronti delle donne, compreso quello degli africani nei confronti dei bianchi, compreso quello dei giornalisti che montano un caso mondiale per Zoro e occultano la storia di Paolo, compreso il caro-biglietti delle società calcistiche che taglia di fatto fuori dallo stadio i ceti meno abbienti o le categorie povere vedi studenti, pensionati, ecc. che un tempo costituivano la massa che decretava al calcio lo status di sport del popolo...
 
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zuzi
view post Posted on 1/12/2005, 17:19     +1   -1




RootsERide mi ha ispirato un'idea... Riflettiamo un secondo... La nascita del razzismo in Italia può essere ricondotto a tre punti fondamentali:
1- LEGGI: ne ho già parlato prima
2- RELIGIONE CRISTIANA: qualcuno si stupirà. La religione ci insegna allo stesso tempo di perdonare, di amare e di rispettare il prossimo, ma condannacon fermezza gli omosessuali, considera la donna inferiore all'uomo (è inutile nascondersi... xkè le donne non possono diventare papa? O Vescovi? O assumere le alte cariche clericali?). la cultura cristina ha dominato in Italia per secoli e secoli, e ormai è troppo radicata. Comunque, ogni religione, in fin dei conti, è razzista: per affermarsi, dichiara che le altre non sono da perseguire perchè affermano concetti eretici
3- IL CAMPANILISMO: dal 753 d.C. al 1870, l'Italia è stata sempre territorio di conquista e di lotta. La nostra patria è rimasta divisa in Stati e staterelli, che lottavano tra di loro. E questa mentalità si è protatta fino ai nostri giorni. Basta vedere come ci comportiamo nei confronti delle città vicine!
 
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Casarano
view post Posted on 1/12/2005, 17:24     +1   -1




allora, zuzi la religione cui ti riferisci tu caso mai è cattolica e non cristiana. e io personalmente non ci vedo niente di razzista.
quanto al campanilismo, bisogna riflettere se stiamo parlando di razzismo culturale o di altro..
 
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Temple Bar
view post Posted on 1/12/2005, 17:25     +1   -1




CITAZIONE (zuzi @ 1/12/2005, 17:19)

2- RELIGIONE CRISTIANA: ......ma condannacon fermezza gli omosessuali, considera la donna inferiore all'uomo (è inutile nascondersi... xkè le donne non possono diventare papa? O Vescovi? O assumere le alte cariche clericali?).

se studiassi teologia o qualche filosofia morale o delle religioni lo capiresti perfettamente: c'è una "simbologia" (se così la si può definire) alle spalle che per quanto possa essere ritenuta da tanti sbagliata, è perlomeno coerente...ricordo che i principi del cristianesimo hanno 2000 anni...
 
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londinivm
view post Posted on 1/12/2005, 17:34     +1   -1




CITAZIONE (zuzi @ 1/12/2005, 17:19)

3- IL CAMPANILISMO: dal 753 d.C. al 1870, l'Italia è stata sempre territorio di conquista e di lotta.

parli del re dei longobardi Astolfo che tenta di conquistare Roma?
 
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51 replies since 1/12/2005, 14:17   491 views
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