| Oddio non ci credo!!! Werty io sono una grande appassionata dei film di Miyazaki e in particolare del film da te citato (puoi anche chiederlo ad Ade, gli ho fatto una testa con questo Howl!). Comunque hai ragione su tutto: io adoro i personaggi che il maestro crea tanto che avevo intenzione di lasciare una sezione tutta dedicata ad Hayao Miyazaki e ai suoi film nel sito che sto progettando di pubblicare su Wolf's Rain. Ho già scritto un'introduzione all'arte di Miyazaki, dimmi cosa ne pensi:
"Mi sta molto a cuore sottolineare che Wolf's Rain è solo una minima parte di quell'enorme mondo di colori e fantasia dell'animazione giapponese, colma di grandi capolavori nonché di prodotti scadenti. Fra la prima classe da me citata, é presente quello che oggigiorno é forse il maestro e padre dell'universo nipponico dell'animazione, titolo che, secondo il mio parere, merita pienamente e onora in ogni suo film, sto parlando di uno dei più noti nomi all'interno di quest'ambito, Hayao Miyazaki. Il suo stile oramai inconfondibile ha da tempo rapito gli animi anche degli italiani e ci regala (ahimè, troppe poche volte) dei veri e propri capolavori che lo distinguono dal resto degli autori giapponesi. Hayao Miyazaki non é solamente il più grande nel suo campo, ma anche un grandissimo estimatore della cultura occidentale, in particolare di quella italiana; tracce del nostro paese si trovano nel nome della casa di produzione cinematografica giapponese ,di cui fra parentesi Miyazaki é fondatore, lo "Studio Ghibli" (che si pronuncia "Gibli"), che sembrerebbe ispirato al nome degli aerei degli aviatori italiani della guerra mondiale. Aldilà di queste gradevoli coincidenze, Miyazaki offre agli spettatori oltre a storie entusiasmanti, il più delle volte degli scorci della cultura giapponese, curati nei più piccoli dettagli con palese amore e dedizione; sceneggiatore e curatore del soggetto nella maggior parte dei suoi film, il maestro nipponico non focalizza la propria attenzione solo sul fattore estetico-grafico, ma soprattutto sull'aspetto più psicologico e intimo di ogni personaggio, sui movimenti del loro animo e sulle apparentemente più banali caratteristiche che ne determinano la fusione fra finzione e realtà, fra vero e fittizio, per creare un mondo immaginario e fantastico, dove lo spettatore può riconoscersi in ogni gesto, in ogni parola e viaggiare al contempo con la propria fantasia per mondi lontani e irraggiungibili. Almeno apparentemente. Appena si mette piede nella sala cinematografica e si osserva lo schermo colorarsi di colori sgargianti e luminosi, la propria mente e il proprio cuore vengono catapultati nella dimensione più remota del proprio animo, in quella più infantile e nella maggior parte dei casi lasciata a marcire, per sostituirla all'opprimente quotidianità, al caos del lavoro e delle responsabilità, che ci soffocano fisicamente e spiritualmente, fino a renderci insensibili alle più semplici e naturali meraviglie del mondo e della vita. Hayao Miyazaki é capace in quelle due ore di risvegliare in noi questo aspetto e di goderne pienamente, anche se per poco; l'arte di Miyazaki non é solo un piacevole passatempo, ma una vera e propria terapia per coloro che non riescono a trovare il bambino rincantucciato in se, una medicina dagli orrori della realtà, un antidoto per lo stress quotidiano. In fondo guardare quegli allegri cieli azzurri, quelle praterie sconfinate, quei visi semplici e puri, ci rende migliori. L'originalità della storia é sempre accompagnata dall'innocenza del disegno che, per nostra fortuna, continua a onorare la vecchia e cara matita; al giorno d'oggi l'arte di Hayao Miyazaki é l'unica a conservare intatto il valore vero del cartone animato, che troppo spesso (anzi sempre) viene dato in pasto alle moderne tecnologie che mirano a strabiliare lo spettatore con imponenti effetti speciali, trascurando l'aspetto umano e sentimentale del prodotto. Miyazaki invece riesce a farsi spazio fra i mille mostri animati computerizzati che invadono i nostri schermi in nome del progresso e riesce a farsi amare come nessuno mai. Egli ci propone all'occorrenza degli esempi di giustizia, di generosità e benevolenza, altri di malvagità e mostruosità, di avidità ed egoismo, mostrandoci i più semplici sentimenti umani e ricreandoli per lo spettatore con quel ingrediente segreto che nessuno mai è riuscito a cogliere, ma che ci accontentiamo di gustare in ogni film, in silenzio e con rispetto." Spero di aver espresso al meglio ciò che provo mentre guardo un film del mago Hayao.... In particolare "Il castello Errante di Howl" mi ha fatto volare ancora più in alto, sono state due fra le ore più belle della mia esistenza e non scherzo...qualche giorno dopo sono dovuta andare a rivederlo! Quella bellissima frase che tu hai citato ha colpito anche me tanto che ho deciso tempo fa di metterla nella mia firma, come tu puoi vedere. Quelle parole esprimono tutta l'umanità che l'autore ha infuso nei duoi personaggi; essere umani dalle mille sfaccettature, che ad ogni nuova visione del film mostrano nuovi aspetti, nuovi lati nascosti. Sono personaggi frenetici, irrequieti che non si fermano mai perché così é il mondo in cui vivono; come di certo hai notato, anche fisicamente(in particolare Sophie e Howl) mutano di continuo: Howl una volta é biondo, per pochi attimi é roscio e poi moro, Sophie disperatamente danza fra la giovinezza e la senilità; tutte e due le cose credo siano significative perché indicano un'instabilità più interiore e spirituale che non riescono a controllare.La guerra poi é il pallino di Miyazaki così come l'anzianità e in ogni film questi suoi cari temi vengono presentati in modo diverso, a volte sottointeso ma evidente al cuore dello spettatore...insomma quello che provo quando guardo quel genio di Miyazaki é indescrivibile!Ma starei ore a parlarne!Ti consiglio( se già non l'hai visto) il film "La città incantata" che insieme a "Il Castello Errante di Howl" sono i miei film preferiti, inoltre è stata proprio la piccola Chihiro a farmi innamorare di Hayao Miyazaki. Se ti serve qualche informazione basta chiedere!!!! Per il libro, io ho letto il primo che poi ha ispirato il film, il seguito di cui tu parli credo che si trovi in libreria come l'altro. Non ne ho la certezza perché non i interessa molto dato che il libro non credo sia all'altezza del film! Spero di non aver parlato troppo!
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