Blue Öyster Cult

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  1. Deathlike Silence.
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    La stazione birra è uno dei locali più belli in Europa, e come posto è adattissimo all'evento.
     
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  2. Black Ozzy
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    allora mi fido...dalle foto però non rende molto! il palco mi sembrava davvero piccolo...ma se ci siete stati e mi dite che è bello allora non vedo l'ora di andarci, anche perchè ci ho ripensato e sono quasi sicuro di andare a vederli!
     
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  3. Deathlike Silence.
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    Va beh, ancora ci vuole. :D
     
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  4. Black Ozzy
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    infatti...se ne riparlerà quando se ne saprà di più...ma per me che abito a genova è indispensabile organizzarmi quanto prima.
     
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  5. Deathlike Silence.
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    Sisi, sicuramente..
    Va beh, a me rimane solo aspettare, essendo di roma..
     
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  6. Black Ozzy
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    per me sarà un bel viaggetto...per ora il concerto più lontano è stato a milano! fra la scuola e impegni vari mi è difficile andare tanto lontano!
     
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  7. subdivisions
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    CITAZIONE (Deathlike Silence. @ 12/12/2007, 15:13)
    La stazione birra è uno dei locali più belli in Europa, e come posto è adattissimo all'evento.

    sicuramente: intendevo dire che forse una band gloriosa e storica come i BOC meritava un posto diverso , + grande come location
     
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  8. Deathlike Silence.
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    Eh, ma a Roma posti così scarseggiano, forse qualche palazzetto, ma boh..
     
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  9. the purple
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    Estremamente felice di aver letto questo topic :woot: stesso discorso di Black Ozzy (bell'avatar.. :D), spero che il pre matura mi dia una tregua..
     
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  10. .X³
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    Gruppo che ha fatto uno degli album più importanti della storia, una pietra miliare sto parlando di Tyranny and Mutation. Un gruppo che è anch'esso sottovalutato e poco noto.

    Ricordate: "I Led Zeppelin saranno i più famosi, i Black Sabbath i più influenti, i Deep Purple i più popolari, ma fra i padri fondatori del metallo negli anni '70 i più bravi, i più anticipatori e negletti sono stati loro: Blue Oyster Cult. Polistrumentisti. veterani di passate esperienze del calderone sonoro New York di fine '60 (spalla contro spalla con gente come i VELVET UNDERGROUND)"
     
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  11. subdivisions
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    grandissimi ieri sera a Roma: una vera leggenda anche se non in line-up originale .

    risentire certi capolavori è stato bellissimo e in particolare black blade , dal vivo devastante......
     
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    Notizia fantastica: Blue Oyster Cult in concerto il 17/09/2008 al Live Club di Trezzo sull'Adda!
    Roba da non perdere per nessun motivo al mondo, li ho visti un paio di volte tanti anni fa e non ce n'è per nessuno.
     
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    E' stato qualcosa di clamoroso! Un concerto di quelli che non si dimenticano facilmente. Con al basso di Rudy Sarzo (nientemeno), la band orfana da tempo del tastierista originale Allen Lainer, ma con un sostituto tastierista/chitarrista più che all'altezza ha fatto un concerto realmente memorabile, all'altezza dei suoi elevatissimi standard. Dall'apertura con "This is ain't the summer of love" alla chiusura con "Hot rails ti hell", passando per autentici capolavori come "before the kiss a redcap", "Joan Crawford", "The red and the black", "Black Blade", "Buck's Boogie", "Me 262", "Burning for You" e via dicendo, con passaggi obbligati quali "Godzilla" e "Don't fear the reaper", e le relativamente nuove "Harvest Moon" e "See You in black", perfettamente integrate coi vecchi classici capolavori. Una band totale, che in sede live, come nei suoi standard, non si limita certo a riproporre pedissequamente i brani ma li stravolge con gran inserti solisti, dei crescendo e delle aperture melodiche clamorose, che rappresentano alcuni dei punti di forza di un loro concerto. La varietà stilistica (pur mantenendo ben salda la loro identità musicale), la completezza, la capacità di alternarsi agli strumenti con continui scambi fra chitarre, voci e tastiere da autentici polistrumentisti, l'intelligenza assoluta di ciò che suonano e di come lo suonano, li fa confermare come una delle più grandi band di ogni tempo, anche dal vivo, con la guida sicura dei due leader storici Eric Bloom e Donald "buck darma" Roeser (uno dei più grandi e sottovalutati chitarristi di sempre) attorniati da musicisti di primissimo piano che riescono ad entrare perfettamente nel loro ruolo, di veri Blue Oyster Cult. Una nota anche per il nostro Matteo Filippini (chitarrista e mente dei Moonstone Project) che ha avuto l'enorme soddisfazione di condividere con loro il palco su "They come the last day of may", esperienza che credo non dimenticherà facilmente.
    Niente da dire, un concerto strepitoso da una delle più grandi band di ogni tempo.
     
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  14. Axel_Foley89
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    Quando sento parlare dei BOC subito mi viene in mente Astronomy Grandissima ballad
    con il testo più bello che la storia ricordi!!!
    gruppo che merita ma poco conosciuto come i Rainbow!!
     
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  15. The Steel Assassin
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    CITAZIONE (DanieleZ @ 19/9/2008, 01:22)
    E' stato qualcosa di clamoroso! Un concerto di quelli che non si dimenticano facilmente. Con al basso di Rudy Sarzo (nientemeno), la band orfana da tempo del tastierista originale Allen Lainer, ma con un sostituto tastierista/chitarrista più che all'altezza ha fatto un concerto realmente memorabile, all'altezza dei suoi elevatissimi standard. Dall'apertura con "This is ain't the summer of love" alla chiusura con "Hot rails ti hell", passando per autentici capolavori come "before the kiss a redcap", "Joan Crawford", "The red and the black", "Black Blade", "Buck's Boogie", "Me 262", "Burning for You" e via dicendo, con passaggi obbligati quali "Godzilla" e "Don't fear the reaper", e le relativamente nuove "Harvest Moon" e "See You in black", perfettamente integrate coi vecchi classici capolavori. Una band totale, che in sede live, come nei suoi standard, non si limita certo a riproporre pedissequamente i brani ma li stravolge con gran inserti solisti, dei crescendo e delle aperture melodiche clamorose, che rappresentano alcuni dei punti di forza di un loro concerto. La varietà stilistica (pur mantenendo ben salda la loro identità musicale), la completezza, la capacità di alternarsi agli strumenti con continui scambi fra chitarre, voci e tastiere da autentici polistrumentisti, l'intelligenza assoluta di ciò che suonano e di come lo suonano, li fa confermare come una delle più grandi band di ogni tempo, anche dal vivo, con la guida sicura dei due leader storici Eric Bloom e Donald "buck darma" Roeser (uno dei più grandi e sottovalutati chitarristi di sempre) attorniati da musicisti di primissimo piano che riescono ad entrare perfettamente nel loro ruolo, di veri Blue Oyster Cult. Una nota anche per il nostro Matteo Filippini (chitarrista e mente dei Moonstone Project) che ha avuto l'enorme soddisfazione di condividere con loro il palco su "They come the last day of may", esperienza che credo non dimenticherà facilmente.
    Niente da dire, un concerto strepitoso da una delle più grandi band di ogni tempo.

    Cazzo quanto t'invidio. Io Matt Filippini lo conosco, è mio concittadino! Eric Bloom ha cantato nel disco del suo progetto solista, i Moonstone Project.
     
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