Cover Story - Marco ColumbroL'astronave dentro di noi
"Quella umanità che rimane sulla Terra, che si spera sia stata selezionata in qualche modo - non si sa da chi e come - farà finalmente rifiorire una civiltà basata su valori interiori e umani reali, dove l'uomo sia veramente libero da dogmi e da religioni, da concezioni puramente di potere."
di Maurizio Baiata
Allora, Marco, da dove cominciamo? Da "Catchers of Heaven", il libro di Wolf mi intriga, anche se sono solo all'inizio... mi pare che sia stato scritto in modo molto particolare... Cosa ne pensi? All'inizio non capivo, tutta la storia del funerale… sembra che Wolf, non so se volutamente o meno, faccia un gioco tra fiction, messaggi ed esperienze che ha vissuto. Ma è veramente quello che dice? E in America il libro è uscito? Stando alle sue credenziali, è uno scienziato ancora impegnato con la NSA. Sì, il libro da almeno tre anni circola negli USA. A proposito, hai visto "Il miglio verde"? No. Mi hanno detto che è un bel film, a parte il titolo, che non andava tradotto letteralmente, perché non ha senso. In molti hanno pensato si parlasse del cereale... non abbiamo la pena di morte qui, manchiamo della cultura adatta per capire che il miglio è la distanza che ti separa dal "braccio della morte" alla sedia elettrica. Dovevano creare un nuovo titolo più consono alla vicenda, il cui protagonista ha anche dei poteri terapeutici, quindi c'è anche tutto un altro discorso. Perché qui in Italia non riusciamo a esprimere assolutamente nulla a questo livello? Intanto credo che bisogna saper fare questi film. Qui siamo ancora i "nipoti della commedia all'italiana". Il genere morì negli anni '70 e nacque una cinematografia legata a personaggi del cabaret come Benigni, Troisi, Nuti e tanti altri che si autoproducevano, facevano tutto, sceneggiatura, filmavano e montavano dando vita ad una seconda generazione, con lo stesso Verdone. E abbiamo continuato per 15, 20 anni a fare un cinema basato soprattutto sull'ironia, la satira, la commedia, noi non siamo capaci di fare thriller, film d'avventura, di fantascienza. Non rientra nella nostra cultura. Nasciamo come figli di Arlecchino, del teatro del '600. Gli americani hanno altri mezzi tecnologici e 200 milioni di spettatori che noi non abbiamo, come d'altronde la filmografia francese, inglese, non trattano argomenti specifici legati alla fantascienza o cose del genere. Secondo me è tipico della vecchia Europa. Non siamo capaci quindi di esprimere emozioni. Perché il cinema in teoria dovrebbe fare proprio questo. Devono essere emozioni cartesiane. Mi spiego: emozioni che riguardano la psicologia come nei film sentimentali, francesi ed inglesi. Questi ultimi si basano su Shakespeare, mentre noi abbiamo la cultura goldoniana. Possiamo esprimere emozioni legate al sentimento. Ma quando si tratta di esprimere emozioni che vanno al di là dell'aspetto terreno, esempio: io ti amo, tu mi ami, io mi uccido per amore, la famiglia, un matrimonio che si sfascia, oltre non andiamo. Questo perché abbiamo da 2000 anni una cultura cattolica molto forte, non dimentichiamolo. Gli americani non sono cattolici, quindi sono sicuramente più svincolati da un atteggiamento fideistico dogmatico. Forse sono più puritani, ma anche lì sta cambiando. Se tu prendi invece la vecchia Europa, la cultura papalina e del Vaticano hanno condizionato non solo gli aspetti interpersonali e quindi il concetto di senso di colpa e di peccato, ma anche la cultura, il modo con cui ci si esprime. Quindi, pensare anche alla vita oltre la morte in un certo modo, e andare oltre a pensare ad esseri che possono vivere in altre galassie e in altri sistemi solari… oggi ci stiamo affacciando a poco a poco, e anche alcuni esponenti della chiesa si stanno avvicinando in un modo un po' eretico, secondo la cultura vaticana, al mondo... extraterrestre, non vedendolo solo come abitanti di altri pianeti e basta, ma come un messaggio spirituale, che poi è la cosa fondamentale. La cultura degli UFO nasce da "Oh guarda, c'è un UFO in cielo", "Ho visto un UFO", ed era la situazione eclatante degli anni '70, con reazioni tipo "Vabbè, ma sei matto?". E qui nasceva l'ufologia, una specie di scienza paranormale legata agli UFO. Nessuno poi pensava che questi esseri avessero un'essenza e una coscienza spirituale molto più profonda della nostra, che fossero una specie di messaggeri spirituali piuttosto che una sorta di civiltà tecnologicamente evoluta. Le cose sono cambiate negli ultimi anni. Grande tecnologia, sì, ma al di là c'è un livello spirituale per noi ancora incomprensibile. L'atteggiamento del Vaticano è tardivo. Ora cominciano a dirsi pronti all'evenienza, con un bel "ve lo avevamo già detto". Come da copione, cercano in tutti i modi di riprendere il terreno perduto. Certo. Dall'inquisizione di Zichichi all'inquisizione vera e propria la distanza è relativa. Sì, è minima. Cosa sono gli UFO? Non crediamo sia importante stabilire se si tratti di macchine, viti e bulloni, ma se dietro ci sia un'intelligenza, un'anima, una spiritualità o un percorso parallelo al nostro. Abbiamo capito che una parte di queste macchine interagiscono con l'entità che le pilota. Sono in realtà macchine biologiche e questa secondo me è la cosa più importante da capire. È sotto certi aspetti è la Merkaba esoterica: prima si costruisce l'astronave dentro noi stessi, perché attraverso quella che è in qualche modo un'evoluzione biologica e spirituale di un essere umano si arriva ad essere noi stessi degli strumenti viaggianti. Dopo di che questa tecnologia tu la puoi applicare esteriormente ad un oggetto, ma diventa in qualche modo un prolungamento di te stesso. È un modo di pensare le cosiddette astronavi. In realtà credo che le civiltà che ci visitano da migliaia e migliaia di anni siano molte, non certo identificabili con questo e quest'altro, anche se qualcuno l'ha fatto, ci saranno aspetti puramente tecnologici di una civiltà altamente tecnologica, ma come dicevi giustamente te, la tecnologia deve in qualche modo essere parallela all'evoluzione spirituale. Altrimenti si rischia che la tecnologia, come stiamo facendo noi, diventi un puro strumento di potere per soggiogare l'umanità e poi questo ti si ripercuote contro come un boomerang, come è sempre accaduto dai tempi di Atlantide ad oggi, se Atlantide è esistita - dobbiamo tener conto dei racconti che abbiamo - e così è avvenuto. Noi in qualche modo siamo una seconda Atlantide. Siamo a una soglia molto vicina... o all'autodistruzione, quindi a desertificare il nostro pianeta. Avverrà qualcosa? Questo è il grande interrogativo. Ogni tanto mi chiedo: e adesso che cosa succederà? Come usciamo da una situazione del genere? Abbiamo un potere occulto che ci governa attraverso le multinazionali e il potere economico da centinaia di anni, per cui i governi, le malattie, l'AIDS, la fame. Tutte cose che evidentemente sono state create apposta per mantenere questo famoso gregge di sei miliardi di persone come tale. Perché abbiamo avuto la religione che ha detto: non ti preoccupare, ci penso io, non andare a ricercare lontano la verità o chi sei, questa è la verità. Qualunque religione, che ti ha ottuso la mente e non ti ha dato strumenti di ricerca. Poi è arrivato il potere politico e ideologico che ha detto: io risolverò i tuoi problemi sul piano economico, della famiglia, del lavoro, non ti preoccupare, vota per me. Poi è arrivata la scienza, con i suoi sacerdoti e i suoi dogmi e ha detto: ma non stare a romperti la testa con la metafisica: esiste solo ciò che si vede e si tocca. L'umanità, per migliaia di anni, ha vissuto su queste tre mani fortissime, che l'hanno resa davvero un'umanità gregge, senza saperle o volerle dare la possibilità di diventare, attraverso gli strumenti, un'umanità in cui ognuno fosse ricercatore di se stesso o che potesse se non altro verificare i dogmi che gli venivano imposti. Oggi l'umanità quale via di uscita ha? E poi vediamo gli scenari. Uno dice: "Aspettiamo che arrivino delle civiltà in nostro aiuto...". Secondo me questa non è una visione giusta. Altro scenario: arriva un grande cataclisma, di quelli terrificanti come già sono avvenuti. Quella umanità che rimane sulla Terra, che si spera sia stata selezionata in qualche modo - non si sa da chi e come - farà finalmente rifiorire una civiltà basata su valori interiori e umani reali, dove l'uomo sia veramente libero da dogmi e da religioni, da concezioni puramente di potere. Forse, oerò, la grande domanda che ci dobbiamo porre da qui ai prossimi 15 anni è davvero questa: cosa dobbiamo fare noi ogni giorno? Il nostro è un pianeta in trasformazione. Il nostro processo interiore agisce da moltiplicatore e l'esplorazione diviene da interiore a planetaria. Lo testimoniano le piramidi? Perché se ne parla tanto? Sembra che questo sia il momento di attivare un grande potenziale interiore e forse ne usciamo...
Il sito dove l'ho trovato!