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Vecchia domanda ma sempre buona: cosa fareste se...

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nanni
view post Posted on 7/9/2008, 10:42 by: nanni     +1   -1




Io porrei una questione in qualche modo analoga, ma mi serve un preambolo.

Tanti anni fa ero in Piazza San Cosma e Damiano, un'angolo di Roma bellissimo e poco conosciuto, vicino al Celio. Era notte e giocavo a fresbee con alcuni amici. Presto un paio di sconosciuti si aggiunsero al gioco.

Doveva essere una notte di inizio estate, calda ma non afosa. Il fresbee, bianco, era mio e l'avevo portato dietro apposta.

Uno degli aggregati, ad un certo punto, cercò di prendere il fresbee sulla punta del dito indice. Si tratta di una mossa difficile, occorre controllo e leggerezza, se riesce l'oggetto volante si ferma a roteare facendo perno sulla punta dell'unghia. E' possibile poi farlo proseguire con una piccola spinta, se il moto rotatorio è ancora abbastanza intenso.

Quella volta però si sentì un piccolo rumore sgradevole, il ragazzo lasciò immediatamente cadere il fresbee. Dopodiché tutti constatammo che era rotto: una fessura lo attraversava da un bordo all'altro e le due metà rimanevano attaccate solo per la parte che curvava verso il basso.

Come era potuto succedere? Evidentemente l'oggetto aveva delle tensioni interne ed era bastato un tocco, anche molto leggero, nel punto giusto ed al momento giusto per portare quelle tensioni al limite di rottura.

E' un fatto comune. Molti oggetti possono nascondere un punto di rottura. Ricordo che una volta vidi il filmato dell'inaugurazione di un ponte, negli Stati Uniti. Ad un certo punto il ponte cominciò ad ondeggiare sotto la spinta di un vento nemmeno troppo forte, poi gli ondeggiamenti aumentarono ed alla fine il ponte si spezzò e crollò miseramente.

Gli ingegneri, non Gianco, evidentemente, non avevano calcolato che le lievi ondulazioni prodotte dal vento potessero autoamplificarsi, come un suono che subisce l'effetto Larsen, quando un microfono aperto lo rimette in circolo e si sente un suono orrendo che rapidamente sale di volume, e, alla fine, il ponte si era spezzato. Un semplice effetto di risonanza.

Fine del preambolo, inizio delle conclusioni.

Anche la terra, come ben sappiamo, è attraversata da tensioni terrificanti sempre pronte a scatenarsi nei terremoti. Sono tensioni generate dalla deriva dei continenti, dalle deformazioni mareali causate dall'attrazione gravitazionale della luna e magari da altri fattori che non conosco. Vibrazioni a bassa frequenza ma dall'enorme energia la attraversano da un capo all'altro.

Chi mi garantisce che tu, Vit, domattina, uscendo di casa, non metta il piede proprio su di un punto di rottura e non causi la spaccatura in due della terra come un melone? O, quantomeno, un violentissimo terremoto?

Non capita, eh, ma se capita!

Le probabilità dovrebbero essere rapportabili a quelle che, dall'esperimento del Cern, si origini un buco nero che ci inghiotta tutti. Ma, se tu domani non vai al lavoro i danni saranno molto limitati, mentre se si blocca il CERN si arresta una linea di ricerca che potrebbe portare a scoperte vitali per la sopravvivenza dell'umanità.

Quindi fammi il favore: domani non uscire di casa. O, quantomeno, esci in pantofole.

Nanni
 
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22 replies since 7/9/2008, 09:38   228 views
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