Caccia ai neutroni

"Nella cella elettrolitica si producono queste particelle ?"

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  1. Hellblow
     
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    Ecco qualche ideuzza che mi è venuta in mente legendo i posts happy.gif (se dico canzonate avete il diritto di usarmi come termometro ed immergermi nel plasma wink.gif

    Per effettuare misurazioni di neutroni in questa situazione possiamo in effetti tentare di migliorare le geometrie in gioco. Intanto è necessario rendere il fascio di neutroni, se ci sono, direzionale, cosi' da concentrarlo lungo un direzione precisa e facilmente prevedibile, invece di disperderlo su una superficie sferica, che offre al sensore una densità per cm^2 più bassa. Quindi dobbiamo operare sul catodo, abbandonando il catodo cilindrico ed optando per uno laminare, che mostri solo una faccia alla soluzione. La faccia da non esporre andrebbe isolata con ceramica, e se possibile su questa faccia si potrebbe tentare di misurare la temperatura dell'elettrolita, per vedere di quanto si differenzia (speriamo non poco se no addio termometro) rispetto ai 3400 gradi citati dalla relazione Iorio Cirillo. Anche i bordi andrebbero isolati se no rischiamo di ottenere più plasma proprio su questi per effetto punta. Inoltre cosi' capiamo anche quanto l'effetto punta è importante nel fenomeno. La faccia esposta andrebbe indirizzata verso l'anodo quindi per non intralciare la traiettoria degli ioni in movimento.
    Poi...bisogna ridurre lo strato di acqua. Tuttavia bisogna ricordare che l'acqua funge anche da strato protettivo per il sensore, che se troppo vicino al plasma rischia di scaldarsi troppo. Quindi se possibile il sensore andrebbe proprio "immerso" nell'elettrolita, fra anodo e catodo, ed inserito dentro un contenitore apposito che possa isolarlo dall'elettrolita stesso ma che offra poca resistenza ai neutroni. Il contenitore và messo sotto vuoto, per eliminare anche l'aria che c'e' dentro e ridurre le perdite di neutroni, già grandi per via di elettrolita e vetro, specie se a debole energia.
    Se il sensore del LEDIN vien posto ad opportuna distanza dal catodo, seguendo quanto scritto sopra, dovrebbe dar una maggior probabilità di catturare neutroni.
    Ora passiamo alla forma del sensore. Avete parlato di lamina...tempo fa avevo suggerito una geometria per migliorare la cattura, ora forse possiamo far di meglio. Se il contenitore in vetro è cilindrico si potrebbe pensare di avvolgere la lamina arrotolandola in un cilindro appunto. In questo modo la possibilità che neutroni vengano catturati aumenta di molto, dati i molteplici strati che possono raccogliere i neutroncini.

    Un'idea potrebbe essere quella di inserire la sonda del ledin dentro un contenitore in ceramica isolante, per poterlo proprio avvicinare al massimo al plasma, ma qui bisognerebbe sapere se è più conveniente usar vetro a buona distanza dal plasma o ceramica a breve distanza (credo che qui Ennio saprà valutare quale dei due è il miglior compromesso, servono due conticini.

    Nel caso in cui la sonda immersa fra Anodo e Catodo dia problemi al movimento degli ioni, si potrebbe pensare di Ruotare la faccia del catodo di 45 gradi di modo che la sonda possa essere tolta dalla linea di ioni che si crea fra gli elettrodi.

    Volevo anche aggiungere una considerazione. Dopo l'innesco del plasma ho notato da una foto nella relazione Iorio-Cirillo che l'andamento della corrente agli elettrodi varia repentinamente e molto velocemente. Ora la butto...sappiamo che un'antenna altro non è che un pezzo di metallo percorso da una corrente variabile....e qui la corrente variabile l'abbiamo...non è che l'elettrodo emette EM in abbondanza? Qui diverrebbe utile misurare la potenza e la frequenza delle onde emesse e far due raffronti...

    Un salutone a tutti ragazzi, sapete che sono con voi wink.gif
     
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53 replies since 2/7/2005, 08:59   3507 views
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