Canidi

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microraptor gui
view post Posted on 14/8/2010, 14:45     +1   -1




LUPO GRIGIO
Il lupo appartiene alla famiglia dei Canidi, carnivori simili ai cani. Tra i canidi il lupo è il più grande come dimensioni: lunghezza tra i 130 e i 160 cm., altezza tra i 80 e gli 110 cm. Il colore del suo mantello varia dall’età e dalle stagioni; generalmente grigio-giallastro o marrone-rossiccio. Il lupo presenta una dentatura caratterizzata da canini affilati, lunghi e ricurvi verso l’interno. Questo animale raggiunge al massimo i 10 anni di vita in libertà e i 17 in cattività. Il peso del lupo varia geograficamente; in media il peso per il lupo eurasiatico è di 38.5 kg, per il lupo nord americano è di 36Kg, per il lupo indiano e il lupo arabo è di 25Kg, anche se - raramente - sono stati identificati, in Alaska e Canada, alcuni esemplari dal peso superiore ai 77 kg.[2] Un esemplare selvatico, ucciso nel 1939 in Alaska, raggiungeva il peso record di 80 kg.[3]
La fronte è ampia, le mandibole particolarmente robuste, gli occhi sono chiari, generalmente di colore diverso e dal taglio leggermente obliquo. La mascherina facciale di un lupo adulto si estende intorno alle labbra inferiori e superiori ed è di colore bianco-crema, mentre negli individui giovani può essere incompleta oppure scura in prossimità del muso. Le orecchie hanno generalmente un’attaccatura più laterale e sono più lunghe e larghe. Solitamente non le porta mai flosce e calate lungo i lati della testa, bensì le tiene in posizione eretta lungo il profilo della testa. Il pelo ha sempre una colorazione varia che comprende colori dal marrone antracite al marrone chiaro; ma anche nero, beige, bianco o fulvo. Sul dorso la colorazione è beige con punte nere, sulla parte superiore delle zampe anteriori vi è spesso una vistosa striscia nera e infine il torace è quasi sempre marrone chiaro. Molto vorace,appartiene all’ordine dei carnivori ed è classificato nel genere dei superpredatori.

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LUPO ROSSO
Il lupo rosso (Canis rufus Audubon & Bachman, 1851) è un canide nordamericano diffuso un tempo in tutti gli Stati Uniti sud-orientali; è una delle specie di mammifero sopravvissute all'ultima glaciazione del Pleistocene superiore[3]. Il suo areale andava dal Texas alla Florida e si spingeva a nord fino allo Stato di New York. Era diffuso in foreste, paludi e praterie costiere, dove svolgeva il ruolo di superpredatore. È estinto in natura dal 1980[4]. Una popolazione è stata reintrodotta con successo nella Carolina del Nord orientale[5]. Nonostante questa popolazione superi adesso i 100 esemplari, è tuttora gravemente minacciata.

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CRISOCIONE
l crisocione (Chrysocyon brachyurus) è un canide del Sudamerica. È l'unica specie del genere Chrysocyon. Studi recenti hanno dimostrato che il crisocione non è strettamente imparentato con i canidi diffusi attualmente: rappresenterebbe perciò una delle specie "sopravvissute" dei grandi mammiferi sudamericani del Pleistocene.
Il crisocione è il più grande e bello tra i pur numerosi canidi sudamericani. Alto fino ad 85 cm al garrese, pesa 20-25 kg.
Il pelo è prevalentemente di colore rosso-bruno, ma assume una colorazione nera sulla parte posteriore e sulle zampe; la parte terminale della coda è bianca.
Le due caratteristiche visivamente rilevanti sono la lunghezza sproporzionata delle zampe, che lo fanno assomigliare ad una sorta di volpe "con i trampoli" e che sono necessarie per muoversi tra l'erba alta di molta parte del suo habitat, e la criniera scura e con un pelo assai rado, ma che lo fa giustamente frequentemente definire "il lupo dalla criniera", nonostante egli non abbia alcuna parentela diretta né a livello biologico né tanto meno comportamentale con tale temibile predatore.
Il crisocione trotterella, cammina, ma non ha, in netto contrasto con i lupi ed altri canidi, nessuna resistenza alla corsa. Il suo passo tipico consiste nel sollevare entrambe le zampe dello stesso lato del corpo ponendo il peso sulle altre.
Biologia [modifica]


Diversamente dagli altri canidi (lupo, licaone, cuon) il crisocione non vive in branchi e non caccia grosse prede. È un animale molto timido che raramente attacca o anche semplicemente incontra l'uomo. Vive in coppia solo quando si tratta di allevare la prole. La gestazione dura 67 giorni e la femmina può partorire fino a 6 cuccioli.
Il crisocione è solito cacciare di notte. Prede abituali sono lepri, uccelli e roditori. La frutta, come si vede dai molari particolarmente adatti allo scopo, costituisce una componente importante della dieta, in particolare la pianta di pomodoro selvatico (Solanum lycocarpum, anche detta frutto del lupo o "lobeira") senza la quale l'animale morirebbe di infezioni renali. Proprio per questo il crisocione contribuisce attraverso i suoi escrementi a disperdere i semi della pianta. Si può dunque parlare di una vera e propria simbiosi, che coinvolge anche alcune specie di formiche. Il crisocione caccia con balzi improvvisi (tecnica già usata dalla volpe)
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LICAONE

Il licaone presenta una distribuzione non uniforme in diverse zone dell'Africa a sud del Sahara dove sono presenti ambienti di savana e boscaglia aperta. Sono state comunque osservate densità diverse in ambienti molto simili e spesso vicini tra loro. Lo si può comunque incontrare in tutti gli ambienti che non siano il deserto e la foresta fitta. Un branco di cinque individui è stato osservato addirittura presso la vetta del monte Kilimangiaro che presenta un'altitudine di 5895 m s.l.m. Si tratta del record di altitudine per i mammiferi in generale.
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SCIACALLO STRIATO
Lo sciacallo striato (Canis adustus) è un membro della famiglia Canidae originario dell'Africa centrale e meridionale
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LUPO ETIOPE
Il lupo etiope (Canis simensis) è un piccolo lupo rossastro simile alla volpe. È uno tra i più rari e minacciati di tutti i canidi. È noto anche come lupo abissino, sciacallo rosso, e volpe (o sciacallo) del Simien; in amarico viene chiamato täkʷula («lupo») o qey qebero («volpe rossa») e in oromo jedalafardaa («sciacallo dei cavalli»). I nomi numerosi riflettono le antiche incertezze riguardo alla sua posizione tassonomica, sebbene si ritenga attualmente che sia imparentato con i lupi del genere Canis piuttosto che con le volpi a cui somiglia nell'aspetto. Le recenti analisi molecolari sembrano perfino indicare che il lupo etiope sia un discendente del lupo grigio[1]. Ciò significa che il lupo etiope sia l'unico lupo vero e proprio dell'Africa sub-sahariana.
Vive nelle regioni afro-alpine dell'Etiopia, ad un'altezza di circa 3000 metri sul livello del mare. Ne rimangono solamente sette popolazioni, per un totale approssimativo di 550 adulti. La popolazione più numerosa si trova sulle montagne di Bale, in Etiopia meridionale, sebbene vi siano inoltre popolazioni più piccole sui monti Simien, nel nord del Paese, ed in poche altre aree.
Si nutrono di roditori afro-alpini, soprattutto di ratti talpa africani e di ratti dell'erba abissini (uno studio ha riscontrato che il 96% delle loro prede siano roditori). Possono inoltre catturare anche piccole antilopi, come le redunche ed i piccoli di antilopi più grandi (come il nyala di montagna), così come lepri ed iraci. I lupi etiopi sono diurni.


I monti Semien.
Quando si nutrono di roditori, i lupi etiopi tendono a cacciare da soli, ma sono canidi territoriali e sociali che formano branchi e difendono i loro territori. Il branco, che può comprendere fino ad una dozzina di esemplari con un rapporto tra i sessi di alcuni maschi per femmina, pattuglia e difende il territorio.
Le genti oromo dell'Etiopia meridionale chiamano il lupo etiope «sciacallo dei cavalli» a causa della sua abitudine riportata di seguire le giumente e le vacche che stanno per partorire allo scopo di nutrirsi della placenta.
Claudio Sillero-Zubiri dell'università di Oxford è lo zoologo che ha lavorato di più allo scopo di salvare questa specie di lupo, soprattutto grazie ad i suoi lavori per sviluppare un vaccino orale contro la rabbia per proteggerla da questa malattia trasmessale dai cani locali. Il suo lavoro è supportato dalla Born Free Foundation. Un'epidemia di rabbia scoppiata nel 1990 ridusse la popolazione nota più numerosa, quella del parco nazionale delle montagne di Bale, da circa 440 lupi a meno di 160 in sole due settimane
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