la magnificenza della natura

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  1. Mari-anna
     
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    come parlate difficile...io a volte non capisco di cosa parlate :P
     
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  2. schmit
     
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  3. schmit
     
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    Voi pensate che gli animali siano reincarnazioni?
    Guardate questa foto che ho preso da Buddismo Italia

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    Mia figlia che è buddista ha 7 cagnolini e una di questi Noemi,dice mia figlia che in un altra vita doveva essere buddista perche' quando lei si appresta a fare la prehiera ed apre il Gonzon(non so se si scrive cosi') comincia a sbattere la coda e poi si mette sulle sue ginocchia e con lo sguardo assorto sul gonzon.
     
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  4. schmit
     
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    Contemplando con la musica

     
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  5. schmit
     
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    profezia
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  6. rsorrt
     
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    CITAZIONE (schmit @ 1/5/2008, 12:39)
    Voi pensate che gli animali siano reincarnazioni?
    Guardate questa foto che ho preso da Buddismo Italia

    (IMG:http://www4.incentre.net/immanuel/prayer.jpg)

    Mia figlia che è buddista ha 7 cagnolini e una di questi Noemi,dice mia figlia che in un altra vita doveva essere buddista perche' quando lei si appresta a fare la prehiera ed apre il Gonzon(non so se si scrive cosi') comincia a sbattere la coda e poi si mette sulle sue ginocchia e con lo sguardo assorto sul gonzon.

    La vita è stupenda nelle sue sfaccettature...

    il cane per spirito di imitazione segue a modo suo il gesto della bambina e, per istinto, penserà magari alla luna....

    la bambina giunge le mani e perchè glielo hanno sempre fatto fare fa quel gesto, dentro di se pensa forse anche lei alla luna...

    ognuno vede le cose secondo il suo istinto anche se in partenza qualcun'altro gli ha detto o mostrato che doveva far così...

    :woot:
     
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  7. filli
     
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    sono d'accordo con te rsorrt :)
     
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  8. trombotta
     
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    ...e come si fa a non essere d'accordo con rsorrt? :P
     
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  9. Mari-anna
     
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    A volte anche gli animali image sono intelligenti
     
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  10. Satja
     
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  11. D'Atene
     
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  12. Schou
     
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    Una grande civiltà uccisa dai "civili" europei



    Un popolo la cui dignità era all'origine della sua natura.

     
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  13. schmit
     
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    ALESSANDRO ROSA

    Piante solenni, dal tronco imponente e dalla storia secolare. I patriarchi, ossia meli e peri con alle spalle cento, duecento anni di vita, ancora oggi popolano numerosi fondi della Val di Non. Preziosi testimoni della ricchezza agreste di un tempo, nell’abitato di Sarnonico sono al centro di un importante progetto di valorizzazione, che si è tradotto nella realizzazione di un percorso, dal significativo nome “CamminAlberi”, che per l’appunto si snoda fra oltre 800 alberi da frutto monumentali.

    L’itinerario, che si propone di unire natura e curiosità, è stato disegnato seguendo le stradine di campagna ed i viottoli fra il nucleo centrale del paese, località “Madonna Brusada” e Seio con l’obiettivo di conservare questo paesaggio unico e la sua biodiversità. Il risultato è un percorso circolare che si compie in due 2-3 ore, caratterizzato di dislivelli minimi e per questo adatto a tutti, completo di soste (ben 11) presso le vecchie piante battezzate con nomi evocativi o suggestivi. A renderlo ancora più suggestivo ci penseranno le tabelle esplicative, che a breve permetteranno di conoscere meglio la storia di queste alberi, svelando sorprese inattese.

    Qualche esempio? Una pianta di pero nata quando il Duca di Vendôme assediava Trento, o un melo che con i suoi 210 anni si candida al titolo di “più vecchio d’Europa”. Ad accompagnare il tutto vi è un libro vero e proprio realizzato per l’occasione, dal sottotitolo eloquente: “Percorsi, fiabe e storie alla scoperta di varietà tradizionali di mele e pere, ma non solo”. Accanto alla descrizione dell’itinerario ed alle note botaniche, infatti, trovano spazio numerose storie, che narrano le vicende di alberi in cui sono imprigionate sfortunate anime, o di piante che regalano frutti dai poteri magici.

    Sono in tutto 125 alberi di 56 specie e ancora 6 formazioni boschive di protezione al cui interno vegetano, complessivamente 285 esemplari. Sono le piante monumentali della Valle d’Aosta, protette da una legge regionale che tutela gli alberi rari, di pregio, particolarmente vecchi. Tutte le piante sono catalogate e presentate in una mappa a disposizione dei turisti presso i punti informativi di ogni località.

    Un’idea per costruire un itinerario nuovo in Valle d’Aosta, all’insegna della natura e della storia del territorio. Piante spesso plurisecolari, risparmiate per diversi motivi: il ricordo di un evento, il ruolo nel paesaggio, la particolarità della specie…Ecco allora il Tiglio di quasi 500 anni della Collegiata di Sant’Orso ad Aosta (l’albero più rappresentativo tra i tanti monumenti vegetali della regione), la Pianta Grossa di Donnas (SS 26, verso Aosta, subito dopo Pont Saint Martin), probabilmente l’ippocastano più grande d’Italia, l’Olmo ciliato in località Prà di Perloz (che si raggiunge percorrendo da Pont-Saint-Martin la strada regionale di Perloz SR1), il Maggiociondolo di Château Verdun a Saint-Oyen (a 18 km. Da Aosta, sulla SS 27 del Gran San Bernardo)…

    Accanto alle singole piante in questo particolare itinerario non può mancare una visita al parco del castello Passerin d'Entrèves a Châtillon con le sue 28 piante monumentali, tra cui alcuni magnifici faggi e tigli pluricentenari. Apre al pubblico dall’inizio di aprile, con orario continuato 8-18 ed è chiuso il Lunedì.

    Sono infine tre le aree boschive di protezione degne di nota: il bosco di Larici secolari, nella località Arollaz in Valgrisenche, lungo il sentiero che sale verso il rifugio l’Epée; lo storico arboreto realizzato dall’Abbé Vescoz all’inizio del secolo in località Pontys di Verrayes (a 30 minuti da Aosta e da St Vincent, raggiungibile da varie direttrici: da Nus, dalla frazione Champagne posta lungo la statale 26, da Chambave, da Saint-Denis o da Torgnon) e quello di ispirazione mediterranea, chiamato “Borna di laou” a Verrès.


    da La Stampa
     
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  14. schmit
     
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28 replies since 18/3/2008, 17:03   628 views
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