Cornici dell'esistere

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  1. schmit
     
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    non mettero' l'autore di questa nota per il rispetto della privacy, ma siccome mi è stato chiesto un commento vorrei che lo leggeste e mi diceste qualcosa voi:

    Gli occhi di chi ha sofferto hanno più memoria.Condividi. domenica 24 gennaio 2010 alle ore 13.36
    Perché quando hai il dolore radicato dentro di te è difficile che questo ti lasci. Diventa come una droga della quale non puoi fare a meno. Così lo ricerchi in tutte le sue forme e manifestazioni. Perché è parte di te e tu non puoi vivere senza. Si viene a creare una sorta di relazione, in cui il Dolore è tuo compagno. E passeggiate a braccetto per i sentieri della solitudine.
    Davanti allo specchio, una ragazzina. Non si può ancora definire donna, è troppo piccola anche solo per pensare che un giorno lo diventerà davvero. E’ nuda. Si guarda così minuziosamente, sembra quasi che voglia leggersi i pensieri. Non è in grado di capirli. E’ troppo scossa per capire quello che le è successo. Tutti dicono che quando un ragazzo ti lascia si soffre, ma che poi passa, perché, in fondo, la vita va avanti. Ma nessuno sa realmente come può reagire una ragazza di fronte a tanta violenza. Non lo possono capire se la ragazza non parla e si guarda allo specchio. Si scruta. E ricorda quello che il ragazzo le ha fatto passare: lei era follemente innamorata di lui, lo vedeva così forte e sicuro di se. Era un uomo e lei lo amava. Era disposta a tutto per renderlo felice, anche concedersi ai suoi amici. Lui lo desiderava tanto. E poi quella voce che ti dice:”Controllalo. Lui mente”. E scoprire quanto quella voce avesse ragione. Lui mentiva. Lui aveva un’altra donna. Forse lei veniva trattata bene, forse non era solo il giochino pomeridiano suo e dei suoi amici. E’ lì, davanti allo specchio che sente l’odio esplodere. Sente come qualcosa che vuole uscire. Vede i suoi occhi iniettati di sangue e capisce che provocarsi quel dolore è l’unica via di uscita. Si avvicina al gabinetto e si infila due dita in gola e così tutto quell’odio esce. E lei prova dolore e vergogna. Gli stessi sentimenti che provava quando si concedeva a quei ragazzi. E stava bene.
    Quanto è facile perdersi nel dolore? Indipendentemente dalla forza di una persona, il dolore può entrare nella propria vita. E in quel momento si diventa come degli estranei, per gli altri, ma soprattutto per se stessi. Si vive una sorta di mutazione caratteriale, ma anche fisica. Il cuore, da muscolo, rosso, forte e vivo, si trasforma in una pietra incapace di provare alcun tipo di sentimento. Dopo una delusione, se non hai qualcuno al tuo fianco che ti faccia capire quanto tu sia bella ed importante, inizia un lento ma potente declino. Dopo le violenze vissute, ci si illude di aver capito che gli uomini non cercano l’Amore, ma il divertimento, il gioco. E allora vuoi assecondarli ed essere importante per qualcuno, dato che non riesci ad esserlo neanche per te stessa. Allora si diventa ciniche, provocatrici. Ci si butta via. Poi si vuole buttare via tutto. Di nuovo. E ancora. Ancora.
    Ecco, si diventa fondamentalmente persone tristi. Cercatori di orgasmi volgari che lasciano un senso di vuoto. Ci si trasforma in persone sempre alla ricerca di un attimo di piacere che ci possa completare.
    Il Dolore non ti lascia. Un giorno incontri un uomo che ti fa stare bene e con quell’uomo ti apri, gli racconti quello che sei o quello che ti illudi di essere. Lui non ti crede, perché, quell’uomo i tuoi occhi li sa leggere davvero. Lui vede altro nel tuo sguardo. Tu hai paura, perché ti sei concessa troppe volte a persone che ti parlavano dei bei sentimenti. Ogni volta che i vostri sguardi si incontrano sentite una scossa e capisci che di lui ti puoi fidare davvero, senza avere paura del dolore. Ma il Dolore è bastardo e non ti lascia. Ti illudi di essertene liberata, di averlo lasciato. Ma questo si nasconde, per tornare allo scoperto proprio nel momento in cui credi di aver raggiunto una sorta di serenità ed equilibro. Proprio quando sei felice si presenta e ti benda gli occhi con la sua maschera, cosicché tu possa perdere ogni punto di riferimento. Ti prende per un polso e ti conduce con se, fino ad una spiaggia dove tu pensi di poter essere felice. Una volta che il Dolore ti toglie la benda, ti rendi conto che in realtà quella è la spiaggia della malinconia, in cui si coltivano le preda. Si è come vittime sacrificali per un animale che ti divora. Dopo il sacrificio vai a bagnarti i piedi in quel mare, sperando di poter lavare di dosso la vergogna. Speri di poter nascondere tutto, come hai fatto per anni. Ma questa volta non sei da sola. Questa volta hai un uomo accanto che ti ama e che ha accettato tutto di te. Provi a nascondere tutto, vuoi espiare quella nuova colpa e farti travolgere nuovamente dallo schifo. Ma quell’uomo ti ama davvero e così ti apri nuovamente a lui. Lo colpisci a freddo, con un semplice pugnale nel petto. Lo trafiggi. Prendi coscienza di quello che sta provando e cerchi di ricostruire le vostre anime.
    Capisci che solo una cosa può lavare via l’umiliazione e il dolore. Che solo con l’Amore il tuo compagno di viaggio, il Dolore cercherà altri approdi. Non è con il vomito, i lividi e la volgarità che si cancella tutto, ma con la Bellezza, la Lucida Follia, la Passione, la Comunione e la Condivisione che tutto lascia solo un lieve segno dentro di te.
    La nostra totalità possiamo raggiungerla solo grazie a noi stessi. E possiamo rendere questa scoperta di noi più piacevole con la compagnia di una persona che sia in grado di capire ogni più remota piega del tuo essere.
     
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342 replies since 20/2/2005, 18:14   4709 views
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