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teslacoil.
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Hola Ennio!
Hola All!CITAZIONE Se la volta scorsa mi sono preso la briga di ringraziarti, semplicemente a riguardo dell'informazione relativa al sito (materiali fotoamatoriali). Questa volta devo quasi farti erigere un monumento nazionale nella capitale caro TESLACOIL. Grazie ,...Veramente grazie da parte mia.
Straordinario, .... probabilmente riterrai poca cosa la ricetta amatariole del bagno di sviluppo ma, sapessi da quanto tempo cercavo qualcosa del genere, non tanto per risparmiare i pochi euro necessari all'acquisto di un prodotto commerciale ma, per la soddisfazione intrinseca di un preparato fatto nel tuo laboratorio.
Hehehehe........ a me sinceramente sarebbe bastato tranquillamente il solito prodotto pronto per
l' uso dopo la diluizione con acqua in rapporto 9:1, ma il mio amico elettrofilo-fotoamatore NON ha
voluto sentire ragioni e, oltre ai soliti liquidi pronti "ufficiali" mi ha rifilato anche un bello scatolone
pieno di polverine bianche da dosare al momento della diluizione con il bilancino!
Ormai le avevo gia' li in laboratorio, potevo forse lasciarle li cosi' a prendere polvere?
Se NON altro i chimici puri hanno il grande pregio di NON scadere mai anche se stoccate per anni,
a differenza dei preparati liquidi da diluire che invece hanno la loro scadenza!CITAZIONE Ho quasi tutti i prodotti nel mio Lab, mi manca solo l'idrochinone che devo procurarmi.
Domanda inutile probabilmente, ma, la faccio comunque:
La ricetta da te fornita, permette anche il trattamento dei cartoncini ILFORD multigrade IV 100 (bianco nero) ??
Dunque, da quello che mi ha detto il mio amico dovrebbe essere adatta a tutte le carte di stampa
e assolutamente inusabile per le pellicole........ se vuoi avere la certezza pero' puoi provare a scrivere
direttamente a lui, ti sapra' fornire tutte le info necessarie ed anche consigliarti altre "ricette" adatte
per le pellicole o per altri supporti, a me per esempio ha inviato un flacone di "MYTOL", un reagente di
sua preparazione adattissimo per lo sviluppo con tiraggio a valori di ASA piu' elevati per le pellicole
kodak TMAX400 che si e' rivelato poi molto piu' efficace del solito D76 ( normalmente reperibile in
commercio ), ha detto che e' quello che utilizza lui per sviluppare le foto "normali", per quelle "speciali"
invece utilizza il pirogallo, che tira fuori tutto il possibile da una pellicola ma ha il gravissimo problema di
dovere essere usato entro un ora dalla sua preparazione pena la NON riuscita dello sviluppo
Ti posto il suo indirizzo in privato.
. -
teslacoil.
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Hola All!
oggi in preda alla voglia di provare a fare un esperimento di stampa su carta
fotografica con il sistema varicontrast ( suggeritomi da fotovale ) ho provato a
realizzare un setup MOOOOLTO artigianale ed eseguire una stampa a contatto,
tutte le operazioni di preparazione le ho fatte in piena luce ambientale con le
braccia infilate nella sacca nera manipolatrice, per tenere la pellicola a contatto
con la carta ho usato nientepocodimeno che una custodia di CD opportunamente
privata della plastica interna nella quale ho inserito un po di gommapiuma!
Per l' illuminazione ho usato una lampada alogena sottoalimentata a luce giallognola,
accendendola nell' ambiente rivolta verso il soffitto ed estraendo l' accrocchio dal
sacco nero per 4 secondi ( ovviamente prima ho dovuto spegnere la luce al neon
e tirare le tende per levare la luce bianca.
Volete vedere cosa e' saltato fuori?
eccovelo in allegato, la soluzione di Fotovale FUNZIONA egregiamente, cosi' come funziona
anche il trucco di arrossare la luce emessa per aumentare il contrasto sulla carta!
Buone radiografie a tutti! ( pero' fate uno sforzo anche voi..... postate le scannerizzazioni
delle vostre "radio" )
Edited by teslacoil - 28/2/2005, 00:56Attached Image. -
teslacoil.
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Hola All!
Se siete interessati alla radiografia amatoriale e agli intrugli chimici da
preparare per sviluppare e stampare vi segnalo questo link
( originariamente postato da un socio su ALTATENSIONE )
DR Fotografia - B&W Photograpy
Buone miscelazioni a tutti!. -
teslacoil.
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Hola All!
Fotovale ha appena risposto circa la composizione del MYTOL, reagente
di sviluppo per PELLICOLA B/N che si e' rivelato molto adatto a sviluppare
le radiografie amatoriali, MOLTO meglio del solito reagente commerciale
KODAK D76 ( prova fatta con pellicola KODAK TMAX400 )CITAZIONE il MYTOL e' una versione "truccata" da Paul Lewis dell'XTOL
della Kodak la formula e' semplice ma occorre pesare un quarto di grammo
di Phenidone.....
Be' io vado un po' ad'occhio (come sempre) e non ho mai avuto problemi :-)
800 cc d'acqua a 40 gradi
60 g di sodio solfito anidro
4 g di sodio metaborato
12 g di sodio ascorbato
0,15 g di phenidone (hydroxymethil-4-methyl-1-phenyl-3-pyrazolidone)
3 g di sodio metabisolfito
e si porta a 1000 cc
Per le solite 12 pellicole complete.
Molto valido per i tiraggi ;-)
Per il fissaggio si usano i reagenti comuni, vanno benissimo e almeno
per questi NON e' il caso di usare il fai da te
Buone radiografie a tutti!. -
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Immane Rompiball
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Ciao Teslacoil, hai mai pensato al fatto che le radiazioni ionizzanti impressionano la pellicola fotografica come i raggi X?
Quindi perchè non provi a fare una bella fusione a freddo vicino ad una pellicola dentro la carta nera e vedi cosa viene fuori?
Così tanto per darti un'idea. I mezzi di sicuro non ti mancano!
Ciao!. -
teslacoil.
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Hola Lowrence!
Hola All!CITAZIONE Ciao Teslacoil, hai mai pensato al fatto che le radiazioni ionizzanti impressionano la pellicola fotografica come i raggi X?
Quindi perchè non provi a fare una bella fusione a freddo vicino ad una pellicola dentro la carta nera e vedi cosa viene fuori?
Così tanto per darti un'idea. I mezzi di sicuro non ti mancano!
Ciao!
L' idea mi sembra valida!
Per fare le cose per benino bisognerebbe mettere una pellicola all' interno di una busta nera sigillata e all' esterno di quella mettere una
schermatura di forma nota, magari con spessore variabile per verificare la penetrazione delle radiazioni nei differenti spessori.
Secondo te, puo' bastare per la prima prova una lastra di plastica da 4mm di spessore che ricopre la busta nera per meta e l' altra meta'
lasciata libera completamente?
E quanto dovrebbe essere il tempo di esposizione? ( lunghissimo, lo so )
. -
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Immane Rompiball
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CITAZIONE
Secondo te, puo' bastare per la prima prova una lastra di plastica da 4mm di spessore che ricopre la busta nera per meta e l' altra meta'
lasciata libera completamente?
E quanto dovrebbe essere il tempo di esposizione? ( lunghissimo, lo so )
Eh tu presumi io sappia troppo! Niente saccio uomo d'onore fui! Haah!
Capisco cosa vuoi dire, prendi la pellicola e la metti dentro una busta nera dietro a un pannello di PVC da 3mm. Fai una bella fiammata sott'acqua e poi sviluppi e non viene nulla perchè l'esposizione è stata poca. Butti lastra e consumi sviluppo. Poi ci riprovi e così via.
Così a lume di naso, io non metterei nulla davanti alla lastra. Poi non mi accontententerei di qualche fiammatella ma fonderei tutto il laboratorio, poi svilupperei la lastra. Se viene fuori un casino di scintille e puntini bianchi allora affinerei la cosa ma non avrei buttato la lastra, che non credo diventerà mai tutta nera. Tutt'alpiù verrà modello dalmata, confusa ed incomprensibile ma l'insoddifazione di non avere sviluppato nulla non l'avrei.
Se dopo fuso il laboratorio la lastra rimane bianca allora hai dimostrato che non ci sono radiazioni e smetti di fare esperimenti, tanto il laboratorio l'hai fuso tutto.
Mi è venuto in mente una storia della prima volta che sviluppavo il Cibachrome. Se non spallo la scriverei volentieri. Potrebbe servire ai più giovani o a quelli alle prime armi con la fotografia. Che ne dici la posto?
Ciao.. -
teslacoil.
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Hola Lowrence!
Hola All!CITAZIONE Capisco cosa vuoi dire, prendi la pellicola e la metti dentro una busta nera dietro a un pannello di PVC da 3mm. Fai una bella fiammata sott'acqua e poi sviluppi e non viene nulla perchè l'esposizione è stata poca. Butti lastra e consumi sviluppo. Poi ci riprovi e così via.
Pace per il pezzo di pellicola ( tanto cosa vuoi che sia, uno spezzoncino di ritaglio di quelli che
magari sarebbero stati buttati via ) pace anche per lo sviluppo consumato ( tanto NON riesco mai
a esaurirlo del tutto prima che scada e sia da buttare a causa dell' invecchiamento )
Pero' forse tu NON hai capito con precisione cosa intendo fare, visto che probabilmente la pellicola
si velera' appena sotto l' esposizione ai neutroni ( o presunti tali ) sara' ben difficile stabilire se la
lieve velatura grigiastra sia da attribuire all' esposizione vera e propria o sia semplicemente un effetto
del tiraggio della pellicola, se invece schermo META' busta nera con plexiglass o altro materiale
assorbitore, dopo lo sviluppo se c'e' stata realmente un esposizione della pellicola dovrei vedere
la pellicola per meta' piu' scura ( parte scoperta ) e per meta' piu' chiara ( parte coperta ), alla
stessa maniera, disponendo sopra alla busta nera un oggetto schermante "scalinato" dovrei riuscire
ad apprezzare la variazione di penetrazione dei neutroni all' interno dello schermo.
Tieni presente che io per le radiografie normalmente la sovrasviluppo di prepotenza per tirarci
fuori dei buoni grigi senza dover esagerare troppo con la dose di X; usando il reagente comune per
pellicole, il kodak D76 riesco a tirare la pellicola da 400ASA a circa 1600ASA, utilizzando invece un
reagente fatto in casa specifico per i tiraggi, il MYTOL, ottengo degli ottimi risultati per tiraggi fino a
3200ASA a prezzo di una lieve velatura grigia della pellicola nei punti in cui sarebbe dovuta rimanere
trasparente ( oltre questi valori il tiraggio e' comunque possibile ma la grana e il contrasto dell'
immagine tendono a peggiorare un po troppo quindi e' meglio evitare di spingersi piu' avanti )CITAZIONE Se viene fuori un casino di scintille e puntini bianchi allora affinerei la cosa ma non avrei buttato la lastra, che non credo diventerà mai tutta nera. Tutt'alpiù verrà modello dalmata, confusa ed incomprensibile ma l'insoddifazione di non avere sviluppato nulla non l'avrei.
Se dopo fuso il laboratorio la lastra rimane bianca allora hai dimostrato che non ci sono radiazioni e smetti di fare esperimenti, tanto il laboratorio l'hai fuso tutto.
Dubito che riuscirei ad ottenere dei puntini neri, piuttosto potrei notare una velatura uniforme della
pellicola un poco piu' accentuata rispetto alla parte schermata, i mei primissimi esperimenti radiografici
li feci senza il tubo radiogeno, utilizzando la carta fotografica come elemento sensibile e un campioncino
di Americio 241 da 1,7 mR/h massimi come sorgente di radiazioni
I tempi di esposizione erano lunghissimi, in una delle radiografie piu' lunghe sono riuscito addirittura
ad aspettare 3 giorni e 2 notti perche' la carta si impressionasse per benino, anche se purtroppo
ho raggiunto il risultato di annerire un bel po la carta anche nei punti in cui era coperta da 1mm di
ferro!
Ora ho supporti decisamente piu' sensibili e perdipiu' anche tirabili chimicamente, ma resta comunque
il fatto che l' esposizione ai neutroni dovra' essere comunque molto lunga, probabilmente nell' ordine
di un intera giornata di intense prove di fusione e dara' come effetto solo una lievissima velatura
aggiuntiva della pellicola ( o almeno lo spero! )CITAZIONE Mi è venuto in mente una storia della prima volta che sviluppavo il Cibachrome. Se non spallo la scriverei volentieri. Potrebbe servire ai più giovani o a quelli alle prime armi con la fotografia. Che ne dici la posto?
Ciao.
ALLA LUCE dei recenti SVILUPPI di questo theread, improvvisamente VIRATO dalla produzione di
raggi X alle tecniche di radio/fotografia amatoriale e lette le IMPRESSIONI degli altri soci che RIVELANO
una certa curiosita' in argomento, NON ci vedo alcun male se ci ESPONI le tue prime esperienze
fotografiche, METTENDO A FUOCO tutte le cose che ti sono rimaste FISSATE nella tua mente a lungo!
Mi raccomando, cerca di essere quanto piu' OBIETTIVO possibile!. -
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Immane Rompiball
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Veniamo al primo argomento tecnico ( )
Hai perfettamente ragione su tutta la linea per le esposizioni lunghe come dici ad un isotopo che irradia anche se poco ma costantemente, quindi "Vela" la pellicola......uniformemente.
Solo ora ho capito il fatto che ne vuoi coprire mezza con qualcosa per evidenziare il contrasto.
Per la fusione, io mi ero fatto l'idea che emettesse dei neutroni un pò più "energici", ho un lontano ricordo di un fuoco artificiale registrato su una pellicola radiografica da dei ragazzi che studiavano fisica nucleare, ma era proprio come quando una scintilla della saldatrice cade su un pezzo di cartone. La mia idea era quella, una bella palla di qualche decimo di millimetro di neutroni, particelle alfa, raggi gamma, alabarde spaziali ecc... con tutte le lame rotanti d'intorno. Non pensavo alla velatura del "Rumore" casuale delle particelle.
Poi se lo fai, sono curioso di sapere cosa viene fuori.
Per l'aneddoto di quando ero piccolo, come diceva il buon Testla:
Avevo circa 16 anni, andavo a scuola ed ero squattrinato. Ma mi era nata una profonda passione per la fotografia. Perchè andavo a vedere i rally e mi piaceva fotografare le macchine durante le prove speciali prendendo sassate e schizzi di mota ovunque.
Oltre alla passione per l'elettronica, l'HI-FI, ed altre amenità, la fotografia mi svuotava le tasche fino a raggiungere il vuoto spinto. Dopo tanto penare, ero arrivato ad avere i soldi per comprarmi tutto il Kit di sviluppo Cibachrome, per le diapositive, con 10 fogli 20x30 inclusi nel prezzo. Tutto contento arrivo a casa entro nello stanzino/camera oscura e.... fino al giorno prima avevo sviluppato solo il bianco e nero, ora si parlava di colore, la lampadina rossa non andava più bene, avrei velato di rosso la carta positiva a colori. Allora? Lo so, c'è la lampada verde/ciano che non impressiona il colore, ma io non l'avevo comprata. Allora? Si fa tutto al buio. Mi metto a sedere con calma, preparo l'ingranditore, piazzo la dia più bella che avevo, aggiungo il filtraggio suggerito sulla carta, preparo il tamburo per lo sviluppo, apro il pacchetto di carta, a tasto tolgo il primo foglio di carta, ne taglio una striscia per fare i provini cercando di andare dritto. Ripongo il foglio dentro il sacchetto di polietilene nero, ripongo il tutto dentro la scatola in cartone, e comincio ad impressionare con diversi tempi di esposizione la striscia di carta. L'emulsione era evidente che era la parte più liscia, mentre la parte dove si sentiva il cartoncino era la parte non sensibile come per il bianco e nero.
Finite le esposizioni, metto la striscia nel tamburo ed accendo la luce, corro in bagno preparo le soluzioni e sviluppo.
Finito il processo chimico, estraggo la striscia..... tutta nera. Possibile? Essendo positiva almeno una macchia bianca ci doveva essere. Tutto nero, significa:
Pellicola vecchia, marcia, scaduta.
Ho sbagliato le soluzioni.
Mi hanno imbrogliato.
La luce che filtrava dalla porta era troppa.
Che cavolo ne so?
Il panico cominciava a crescere.
Ripeto la solita procedure per ben cinque volte, il risultato? Lo stesso, carta nero assoluto.
Me ne andai a letto, perchè erano ormai le due ed era di lunedì.
La notte dormii male con le gonadi intrecciate e doloranti per la delusione. La mattina andai a scuola e assassinai il mio compagno di banco con tutta la storia, alla fine mi mandò a quel paese e cambiò di posto. Presi un due a italiano ed un quattro a storia, ma solo perchè non le avevo studiate, non le ho mai studiate.
Arrivo a casa, mangio in tutta fretta e ricomincio con gli esperimenti.
Niente. Ottengo sempre una striscia di carta nera. Con il giramento che cresceva esponenzialmente al costo della carta sciupata, ero sull'orlo di una crisi di nervi. Avevo già telefonato tre volte al negozio che mi aveva assicurato che tutto il materiale era fresco e che nessuno aveva mai avuto problemi con quel kit.
Finii il primo foglio 20x30, una perdita immane, se si mette in conto anche le soluzioni sprecate.
Ma prima di andare a spaccare il negozio che mi aveva venduto il Kit volli fare un'ultima prova.
Entrai nello stanzino, spensi la luce, aprii il cartone, estrassi la busta nera, la aprii ed estrassi il secondo foglio di carta................era diverso! Più sottile e..... non era di cartoncino, avevo sviluppato il cartoncino nero protettivo!. -
teslacoil.
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Hola Lowrence!
Hola All!CITAZIONE Solo ora ho capito il fatto che ne vuoi coprire mezza con qualcosa per evidenziare il contrasto.
Ecco, giustappunto, secondo te' 4 mm di plastica sono sufficienti o e' meglio abbondare per evitare il rischio che
l' attraversino troppo facilmente impressionando ugualmente la pellicola?CITAZIONE Poi se lo fai, sono curioso di sapere cosa viene fuori.
Ma certo che la faccio!
Questa sera preparo subito 4-5 spezzoni di pellicola ( circa 6x6cm ciascuno ) dentro nei sacchettini neri, poi
domani vediamo di provare le esposizioni da DeltaHF ( per l' occasione oscureremo il cesso della cantina di
DeltaHF, la porta e' di legno e c'e' solo una minuscola finestra vetrata verso l' esterno ( facile da coprire )
gliel' ho sempre detto io che quel posto si prestava molto bene per essere usato come camera oscura )
Male che vada butto via un po di pellicola e reagente, tanto ne ho qui' ancora una dozzina di rullini da 6x80 cm
e il necessario per 5 litri di reagente che dovro' pur consumare prima della scadenza, poco male, sara' sempre
un ottimo pretesto per fare un po di praticaCITAZIONE Avevo circa 16 anni, andavo a scuola ed ero squattrinato. Ma mi era nata una profonda passione per la fotografia [CUT...]
la fotografia mi svuotava le tasche fino a raggiungere il vuoto spinto
Bene, potevi approfittarne per infilarti in tasca un paio di elettrodi ed applicare loro un bel po di alta tensione.
ma sai che belle radiografie ci potevi fare con tutto il laboratorio fotografico a disposizione?
CMQ la tua esperienza mi ha fatto riflettere.
Fotovale mi ha consigliato di sprecare una pellicola per imparare a maneggiarla e conoscerla prima alla luce
guardandola con gli occhi poi alla luce ma con gli occhi chiusi ( una sbirciatina ogni tanto puo' essere utile ) ed
infine, quando si riesce a maneggiarla senza piu' il bisogno di sbirciare, al buio completo esattamente come
avrei dovuto maneggiare le pellicole "vere"
Per invogliarmi a farlo peraltro mi ha inserito nel pacco anche una pellicola gia' bruciata ( o perlomeno,
cosi' mi ha detto lui, quello di cui sono sicuro e' che si trattava di una pellicola a colori ) da maneggiare
senza patemi d' animo
In effetti, doversi affidare solo al tatto e' veramente difficile, almeno per le prime volte!. -
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Immane Rompiball
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CITAZIONE
In effetti, doversi affidare solo al tatto e' veramente difficile, almeno per le prime volte!
Già, io non era la prima volta che lo facevo al completo buio, ormai ero un praticone. Solo che quel cartoncino stramaledetto era uguale identico alla carta da stampa in bianco nero. Lucido dalla parte nera e cartonoso dall'altra parte, che ne sapevo io?
Poi per la foto-fusione io userei sempre 4mm si ma di piombo tanto per stare sul leggerino ed essere sicuri di non soffrire poi del dubbio che la plastica non abbia schermato a sufficienza, nel caso venga nera. Se rimane bianca...
Ciao!. -
deltaHF.
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Ciao,
Quindi preparo gli elettrodi da da 3.2 mm di diametro!
Se metto del cibo, la camera oscura-bagno è auto sufficente finchè non si esauriscono le scorte di cibo/si intasa il sifone.... -
teslacoil.
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Hola All!
Esperimento di esposizione di carta e pellicola mediante reattore a fusione fredda ESEGUITO!
Primo step: preparazione delle carte/pellicole all' interno di piccoli sacchetti in plastica a prova di luce
L' operazione e' stata interamente eseguita alla luce normale maneggiando i supporti sensibili e
i vari accessori ( forbice, sacchettini neri, pacchetto di carta fotografica e rullino di pellicola fotografica )
all' interno di un apposita sacca manipolatrice per fotografia.Attached Image. -
teslacoil.
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Secondo step:
I 4 sacchettini neri ottenuti nella fase precedente ( 2 contenenti carta fotografica AGFA MCP 310RC GLOSSY
e due contenenti pellicola fotografica KODAK TMAX400 ) sono stati posti ad un paio di centimetri di distanza
dalla cella a fusione
Per ottenere un sicuro contrasto ( o perlomeno questa era la nostra intenzione iniziale ) abbiamo
applicato degli schermi sui campioncini in modo da lasciare parte della superficie sensibile esposta
interamente e parte della superficie ricoperta.
sono stati usati schermi in piombo ( circa 8mm di spessore ), di vetroresina ( 4mm di spessore )
e di plexiglass ( uno da 10mm ed un altro da 4mm )
La cella a fusione e' stata tenuta accesa per circa 1 ora di tempo complessivo in parte con soluzione
al bicarbonato di sodio e in parte con soluzione al cloruro di sodio intervallando numerose operazioni
di rabbocco e di riaggiustamento degli elettrodi.
Attached Image. -
teslacoil.
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Terzo step:
Preparazione della camera oscura:
E' stato scelto il luogo piu' adeguato per la realizzazione di una camera oscura provvisoria.
tale luogo deve essere facilmente oscurabile ( ovvio! ) e deve avere a disposizione acqua
corrente, e' stato scelto il bagno della cantina di riccardo, l' acqua corrente e' disponibile,
la porta e' interamente in legno e la finestra e' molto piccola e si prestava benissimo ad
essere ricoperta con una tavola dall' esterno.
per bloccare le piccole ma inevitabili infiltrazioni di luce dalla porta e' stato utilizzato uno
zerbino incastrato di sotto e un ritaglio di carta infilato nella toppa della serratura.
In foto si vede il setup spiegato:
A = tavolo con materiale fotografico ( vedi messaggio successivo )
B= lampadina di sicurezza per camera oscura ( colore rosso per carta ortocromatica )
C= lavandino per il lavaggio dei supporti fotografici
D= provini vari fotografici ( per passare un po di tempo e collaudare le soluzioni mentre
la fusione e' accesa )
E= WC ( utilissimo quando si maneggiano liquidi freddi e si e' impossibilitati ad uscire
dalla camera oscura pena l' ingresso della luce dalla porta )
Attached Image.