motore elettrostatico

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  1. 7rax77G
     
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    triac60, ti rispondo io...

    Principalmente questa invenzione che propone stranger non puo' funzionare perche' l'unico modo di isolare questo accrocchio dall'ambiente esterno e' metterlo sotto vuoto spinto, e privarlo di qualsiasi contatto con l'ambiente circostante.
    Questo perche' tutta la materia che ci circonda e' fatta di elettroni e protoni (e neutroni) e il gas troverebbe comunque degli elettroni da aspirare, in sostituzione a quelli che gli hai sottratto, prendendoli dall'ambiente circostante. (anche in modo brusco, con un bell'arco voltaico che si formerebbe da un punto isolato male del tuo meccanismo a qualcosa di metallico nelle vicinanze)

    Se pensi che per risolvere il problema dell'isolamento, basterebbe che gli unici contatti rigidi con l'esterno siano i cavi di alimentazione dei due motori monocilindrici (da cui dovresti estrarre poi l'energia),ti avverto che otterresti semplicemente un assorbimento di energia dell'accrocchio che poi te lo restituirebbe quasi tutto subito dopo.
    Il quasi e' dovuto sempre al fatto che ci sara' sempre un punto di contatto tra la bolla sotto vuoto e il tuo motore: la bolla e' a contatto diretto con l'aria, che corconda tutta la materia che e' fatta di.... etc etc etc

    Sorry =)
     
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  2. triac60
     
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    Se il problema fosse solo dell'isolamento e del vuoto, le tecnologie per realizzarlo le abbiamo già da diverso tempo.

     
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  3. stranger
     
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    Non c'entra niente la difficoltà dell'isolamento, sarebbe come dire che Apollo 5 non può partire verso la Luna perchè il pulsante di accensione è sporco di polvere.
    Caso mai il problema è altrove ma al momento non so dove.
     
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  4. triac60
     
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    Stranger

    Mi è venuto in mente un modo abbastanza semplice per provare la tua teoria

    Non so se possa funzionare ma provo a descriverlo.

    Prendiamo un cilindro di plastica altamente isolante e trasparente (così vediamo cosa succede all'interno)
    Il cilindro dovrà essere chiuso ermeticamente in modo che ci si possa fare il vuoto e in un secondo tempo immetterci dell'elio.

    All'interno del cilindro ci mettiamo un pistone che possa scorrere avanti e indietro ma con una grande tenuta, in modo da tenere isolate le due camere contenenti l'elio.

    Le due camere devono essere caricate di elio alla stessa pressione, il pistone quindi sarà costretto a posizionarsi al centro.

    Ora mettiamo due elettrodi ai lati del cilindro trasparente e diamo tensione alternativamente, prima da un lato e poi dall'altro con un bel condensatore.

    Gli elettrodi devono essere più piccoli possibile, in modo tale che l'elio non possa strappare da questi troppi elettroni.

    Sarebbe meglio che il tutto fosse dentro un contenitore trasparente, sotto vuoto e isolante elettricamente.


    La sequenza dovrebbe essere questa:

    1) Ionizziamo un lato e poi scolleghiamo il condensatore, a questo punto il gas si espande e spinge il pistone dall'altro lato comprimendo l'elio dalla parte opposta

    2) Restituiamo gli elettroni all'elio ionizzato collegando il polo opposto del condensatore

    3) Ionizziamo l'altro lato in modo da spingere il pistone dalla parte opposta

    4) Restituiamo gli elettroni al gas e ripartiamo dal punto 1.


    Cosa ne pensi?










     
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  5. stranger
     
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    Penso che è interessante, ma non ho capito il perchè gli elettrodi divrebbero essere piccoli,

    Sono proprio gli elettrodi, quelli che strappano elettroni al gas e non viceversa: il comando proviene proprio dagli eleltrodi... sono proprio questi ultimi quelli che comandano, quelli che stabiliscono il segno della polarità, non importa se poi i conduttori sono dei conduttori (appunto).

    Al contrario: gli elettrodi devono essere di ampia superficie per elettrizzare la massima quantità di gas, quindi il meccanismo assume le sembianze di un banale condensatore.

    A differenza del banale condensatore, il gas viene ionizzato e non polarizzato: inoltre c'è un pistone che si muove, (o qualsiasi altra cosa che sfrutti la variazione di pressione).
     
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  6. triac60
     
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    Ho pensato a dei piccoli elettrodi per evitare che l'elio fortemente ionizzato possa strappargli via degli elettroni.
    Ma ripensandoci si potrebbe provare con dei piccoli aghi immersi nelle due camere in modo da aumentare la superficie di contatto e velocizzare il processo di ionizzazione.
    Ripensando alla tenuta del pistone, anche se ci fosse travaso da una camera all'altra, si tratta sempre dello stesso gas e non dovrebbe creare grossi problemi con l'usura.
    Bisognerebbe trovare qualcuno disposto a costruirlo, non dovrebbe essere costoso nè difficile da realizzare, e molti frequentatori di questo forum sono abbastanza abili e attrezzati.
     
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  7. QuarantaDue
     
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    Salve a tutti...

    Così, per parlare, se il tubo fosse di teflon, l'isolamento sarebbe garantito, l'attrito del pistone minimo, ma non sarebbe trasparente...
    che ne dite?
    Poi magari cerchiamo un modo efficace di prelevare lavoro da un pistone che si muove in un tubo chiuso da entrambi i lati...
    Mmmh... mi viene in mente proprio ora, magari si potrebbe accoppiare magneticamente con qualcosa fuori... Si potrebbe fare... Ho dei dubbi, però, sul costo energetico della "carica" del gas, che non credo, così a naso, poter essere tanto piccolo, però un esperimento dovrebbe essere interessante e magari anche divertente...
    Peccato che la pratica di queste cose devo, per ora, delegarla, per mancanza di spazi e di tempo...

    M.
     
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  8. triac60
     
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    CITAZIONE (QuarantaDue @ 11/2/2008, 18:34)
    Salve a tutti...

    Così, per parlare, se il tubo fosse di teflon, l'isolamento sarebbe garantito, l'attrito del pistone minimo, ma non sarebbe trasparente...
    che ne dite?
    Poi magari cerchiamo un modo efficace di prelevare lavoro da un pistone che si muove in un tubo chiuso da entrambi i lati...
    Mmmh... mi viene in mente proprio ora, magari si potrebbe accoppiare magneticamente con qualcosa fuori... Si potrebbe fare... Ho dei dubbi, però, sul costo energetico della "carica" del gas, che non credo, così a naso, poter essere tanto piccolo, però un esperimento dovrebbe essere interessante e magari anche divertente...
    Peccato che la pratica di queste cose devo, per ora, delegarla, per mancanza di spazi e di tempo...

    M.

    Ho pensato ad un tubo trasparente per un primo prototipo, solo per vedere cosa succede all'interno.
    Per quanto riguarda il modo di prelevare energia questo è molto semplice e si può fare in tanti modi, uno poco efficace è quello di avvolgere delle spire di rame attorno al tubo come quelle torce cinesi che si trovano a due soldi, un altro modo più efficace sarebbe il solito meccanismo pistone biella e alternatore/dinamo.(ma quando mai ce ne libereremo?)
    Per quanto riguarda il teflon sono d'accordo in parte, per la tenuta ok ma per l'usura precoce ho qualche dubbio.
    Il costo energetico della carica del gas dovrebbe essere nullo o quasi secondo la teoria di Stranger.

    Ma... chissà che Stranger non abbia avuto l'illuminazione giusta

    ciao a tutti

     
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  9. guzzillo
     
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    credo che ad un certo punto l'energia necessaria per strappare gli eletroni da una massa nel complesso molto positiva diventi sempre piu grossa fino a nn convenire in accordo ai pincipi della termodianmica
     
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  10. triac60
     
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    CITAZIONE (guzzillo @ 9/4/2008, 19:44)
    credo che ad un certo punto l'energia necessaria per strappare gli eletroni da una massa nel complesso molto positiva diventi sempre piu grossa fino a nn convenire in accordo ai pincipi della termodianmica

    Vero, il condensatore strapperà via comunque un bel pò di elettroni, e il gas non potrà che espandersi.
    Invertendo la polarità del condensatore gli elettroni torneranno al gas, e il giochetto (se non ci sono perdite) teoricamente può continuare all'infinito.
    Le perdite credo che ci saranno, ma senza costruire il giocattolo chi può affermare qualcosa con certezza?
     
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24 replies since 14/1/2008, 14:13   2914 views
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