Poesie e racconti

l'anima nel gruppo

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  1. schmit
     
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    Grazie Ninfa



    Edited by schmit - 25/2/2005, 11:56
     
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  2. schmit
     
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    Per te Ninfa:
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    Il volto dell'ondina
    ***************
    mostra di incantevoli sirene e ondine del pittore e computer grafico Mauro Nobilini (la modella è l'affascinante sirena orientale Ling Tang)
     
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  3. ninfafedele
     
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    ti pensero' in mezzo a quel groviglio di ricordi
    che albergano nel fondo del mio cuore

    ti parlero' come si parla a una farfalla
    che leggiadra cambia il fiore

    ti rivedro'..sorriso...allegro
    tra quel verde
    spargere sole in mezzo alla tempesta

    ti chiamero'
    col suono del silenzio
    quando intorno è festa

    sorridero' a quel dolore che nasconde il vuoto

    mi fermero' soltanto un attimo
    come il viandante che ha smarrito il passo

    subito dopo
    chiudero' lo scrigno
    e serbero' la chiave.... in fondo al mare
    la' dove l'acqua e' argento
    la' dove il sogno è vita
    la' dove una sirena dalla lunga coda
    si prendera' in consegna anche il mio cuore
     
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  4. schmit
     
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    Abbracciarti e morire
    e rinascere per abbracciarti
    ancora
    e ancora ancora e ancora.

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  5. n-uvoletta
     
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    Che bella letizia...abbracciami
     
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  6. ninfafedele
     
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    abbracciami...
    come se per noi fosse la prima volta
    abbracciami come se fosse anche l'ultima
    come se abbracciandomi potessi darmi il mondo
    come se facendolo
    riempissi tutto il vuoto che c'è in me
    abbracciami
    col cuore
    abbracciami con l'anima
    tienimi vicina anche se domani poi non ci saro'
    anche se forse il tramonto
    mettera' fine a questo sole
    anche se nell'ora tarda e buia
    le braccia stanche e vuote
    ricorderanno solo quello che l'abbraccio che ci stiamo dando
    avra' lasciato dietro se
     
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  7. schmit
     
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    Luci e ombre
    ombre e luci
    flussi e rifflussi
    dell'anima
    questa anima complessa
    che cerca
    cerca
    senza mai riposo
    annego nello specchio
    di questo lago placido
    acque tumultuose nel fondo
    risalgo
    respiro cieli azzurri
    bellezze della natura
    e torno a tuffarmi
    ad annegare
    nello specchio
    e sempre uguale...

    Edited by schmit - 26/2/2005, 11:36
     
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  8. Satja
     
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    schmit ti diro'...questa poesia ad una prima lettura non mi era piaciuta,poi l'ho riletta e riletta e credo di avere capito il senso che prima mi sfuggiva.
    Adesso ti dico che mi trasmette delle emozioni,non so se il senso è lo stesso che gli hai voluto dare tu,ma la poesia è arte e l'arte non trasmette a tutti la stessa cosa.
     
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  9. schmit
     
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    ruscello della garfagnana
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    il Corchia m 1677

    Ai confini tra realta' e fantasia
    di letizia schmit

    Chi non e'rimasto affascinato nelle letture infantili
    di tesori nascosti, di pirati, di mappe misteriose che
    conducono all'ancor piu' misterioso cofano pieno di
    monili preziosissimi.
    Ebbene, io un bel lontano giorno stampai nella mente
    una mappa che adesso cerchero' di ricostruire per voi e
    per far si' che anche voi possiate, come feci io tanti anni
    fa',scoprire e godere di quel meraviglioso tesoro.
    Un tesoro per poeti,scrittori,pittori,musicisti,per
    coloro che l'arte la sentono una condizione naturale,
    la fonte di ogni aspirazione e oggi agognata meta di
    poveri mortali costretti a vivere per giorni e giorni
    nelle sterili megalopoli moderne.
    Il raduno avveniva alle cinque del mattino
    in una localita' chiamata "Capaccola" alla periferia
    di Massa,capoluogo di provincia, al confine con la Liguria...luogo dove Giovanni
    Pascoli soggiorno' per un periodo della sua vita e dove,
    proprio lui,chiamo' le montagne che la sovrastano:le Apuane
    Dolomitiche.
    Arrivati alla fonte di Capaccola si faceva la prima bevuta
    di acqua fresca e poi su' in viaggio verso l'alto!
    si saliva per boschi di castagni che il sole pennellava dorandoli,
    percorrendo una scorciatoia che tagliava la strada principale,su',su'
    fino a San Carlo Po' oggi "Terme".
    La colazione era a base di castagne raccolte lungo il percorso
    e grandi bevute di acqua fresca uscente in zampilli da brevi
    fessure nella roccia, nascoste da muschio e felci.
    Tutt'intorno era odore pungente di muschio e la musica
    era quella dell'acqua che scorreva a valle formando un letto
    naturale al di sotto dello zampillo costante dell'acqua.
    Li'conobbi il sapore di luna!!!non chiedetemi il gusto, so'
    solo che lo rivivo ogni qualvolta ci penso.
    Puo'darsi che anche voi alla ricerca di quel raro tesoro,
    rifacendo il mio stesso percorso, il sapore di luna
    lo conosciate.
    Da San Carlo si saliva ancora immersi nel profumo di selva,
    su'sino al Pasquilio!
    La nostra seconda colazione erano bacche di ogni tipo,
    mirtilli e more e odori, odori e odori..e poi, ecco il
    tesoro. Era li' intatto da forse millenni..il Corchia,
    appariva possente, marmoreo,stagliato nel cielo roseo
    dell'ultimo sole.
    E l'ultimo sole accarezzava il Corchia lasciando sulla
    sua essenza marmorea la sua rosea carezza, prima di
    scomparire all'orizzonte. Ai piedi del Corchia la piccola
    chiesetta del Pasquilio ascoltava le voci .
    Tutt'intorno era musica, cinguettii di uccelli, conversa-
    zioni di cuculi, deboli fruscii di foglie mosse dal vento
    e fra di loro parole portate chissa' in quale parte
    del mondo. Silenzi che arrivavano al cuore meglio di
    qualsiasi discorso e Lui..il Corchia a dominare quel
    breve spazio di terra mia...moltissimi anni fa'.

    Edited by schmit - 1/3/2005, 14:18
     
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  10. ninfafedele
     
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    -......
    bello
    SAI CONOSCO IL PASQUILIO
    un estate di molti anni fa....ho passato in quel posto un intero mese
    bellissimo....
    la chiesetta , i suoni del ruscello,
    le sere piene di luci

    le ombre che accompagnavano le notti, gli odori forti della selva....
    e il sapore della luna..i suoi sguardi, la sua luce,
    e quel buio che improvvisamente si accendeva d' argento...
    tutto cio'...ha nascosto in uno scrigno da favola...gli anni magici della mia prima gioventu'...il dolore tinto di rosa... si è infranto nei grandi cunicoli che le montagne maestose nascondono.. e li' se cerco li ritrovero' come intatti... ricoperti solo da un leggero velo di polvere...

    Edited by ninfafedele - 1/3/2005, 19:15
     
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  11. trombotta
     
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    Il Canto Hondo

    Cominciammo la ricerca del selvaggio perché nel pieno di un qualche sforzo selvaggio sentimmo che era vicina una presenza selvaggia e forte e confortevole. Una selvaggia libertà dentro di noi era in movimento. La seguimmo, imparando sempre meglio a saltare, a correre, a seguire come ombre ciò che attraversava il nostro territorio psichico.
    Le cose perdute per secoli si possono ritrovare seguendo le ombre che gettano
    Le donne non possono sottrarsi. Se cambiamento interiore deve esserci, ogni donna deve farlo. Se deve esserci cambiamento nel mondo, noi donne abbiamo il nostro modo per aiutare a raggiungerlo.
    Usate il vostro amore e i vostri buoni istinti per sapere quando ringhiare, assalire, colpire violentemente, quando uccidere, ritirarsi, latrare fino all'alba. Una donna deve scuotere più la testa, traboccare di più, avere più intuito, più vita creativa, più solitudine, più compagnia di donne, più vita naturale, più fuoco, più cucina di parole e di idee. Più circoli di cucito terroristi e più ululati. Molto più canto hondo.
    Possiamo tutte affermare di essere socie del clan delle cicatrici, possiamo scrivere segreti sui muri, rifiutare di vergognarci. Non spendiamo troppo in collera. Da essa facciamoci potenziare.
    Ovunque voi siate venite allo scoperto. Lasciate orme profonde. Siate la vecchia sulla sedia a dondolo che culla l'idea finchè non torna di nuovo giovane. Siate la donna paziente e coraggiosa dell'Orso della luna crescente che impara a vedere attraverso l'illusione. Non distraetevi ad accendere fiammiferi e fantasie come la piccola fiammiferaia.
    Resistete fino a trovare coloro cui appartenete come il brutto anatroccolo. Purificate il fiume creativo affinchè la Llorona possa trovare quel che le appartiene. Come la fanciulla senza mani lasciatevi condurre dal cuore in salvo nella foresta. Come la Loba raccogliete le ossa di preziosi valori perduti e cantate per riportarli in vita. Perdonate quando potete, dimenticate un poco e create molto.
    Quel che fate oggi influenzerà la vostra discendenza femminile in futuro. Le figlie delle vostre figlie delle vostre figlie probabilmente vi ricorderanno e seguiranno le vostre tracce.



     
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  12. schmit
     
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    Quest'anno la primavera stenta a dispiegare le ali come questo piccolo uccellino.

    https://digilander.libero.it/amoramor/img15.gif

    Edited by schmit - 6/9/2014, 20:28
     
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  13. schmit
     
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    Pronto,sei tu?
    "Chi parla?"
    "Fernando?"
    "Si sono io chi parla"
    Un momento di silenzio e la moviola del tempo ti riporta indietro vertiginosamente di tanti anni, quaranta quarantacinque?non so esattamente e il saperlo non muta l'attimo.La tua giovinezza torna prepotentemente nella tua memoria,si fa spazio tra ricordi successivi, torna indietro fino a raggiungere quella voce che ti ha riempito la vita nel momento della tua fragilita', del tuo bisogno di amore, del tuo donarti in sentimenti vergini,la tua fragilita'... riconosciuta dall'altro capo del telefono,il tuo essere accolta accarezzata coccolata come quel bambino che è sempre stato in te, camuffato da una corazza di adulto grintoso,per difesa, perche' non tutti hanno rispetto della fragilita' e molti la infrangono senza esserne nemmeno coscienti.
    Una donna apparentemente libera, una donna in carriera, una donna che non vuole imposizioni,una donna cosciente della sua bellezza,arma d'attacco, ma non di difesa.
    La sua intelligenza la sua indipendenza che difende con unghie e con denti.
    Ma cosa c'è dietro questa valchiria? C'è una donna dai sentimenti fragili.
    Cosa c'è fra le pieghe di una apparente autosufficienza?
    C'è un percorso lungo, difficile, una crescita ardua nel mare dei sentimenti, battuti come i flutti battono uno scoglio.Oggi lo scoglio è levigato, scivoloso quanto mai... eppure...
    ecco, basta una voce a riportarti indietro e ti chiedi: Perche' sono scappata... perche'?
    Oggi la sua mano avrebbe tenuto la mia, stretta, l'avrebbe riscaldata avvolgendomi con la sua presenza silenziosa... come allora.
    Indietro nel tempo.
    La paura, si', la paura di un rapporto creduto prigione,il bisogno della liberta' di percorrere strade sconosciute, conoscenza d'altro.
    Ho camminato tanto, mi sono scorticata l'anima, per tornare a godere del principio?
    Avrei apprezzato senza aver percorso la mia strada?
    Essere una buona moglie,dei bambini desiderati, avrebbero colmato i miei vuoti?Sarei stata cosciente ieri di quel che oggi coscientemente sono?
    Non so.
    Di certo c'è che quella voce, oggi, è qui' con me e che insieme ripercorre quel breve spazio di vita comune.
    In lui il rimpianto, in me la maturita' di saper riconoscere le cose.
    "Buonanotte cara,ti sognero' "
    "Buonanotte Fernando"
     
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  14. schmit
     
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    Ninfa...sono giorni che non ti fai sentire...che succede? sono preoccupata!
     
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  15. schmit
     
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    Il Racconto di Selphie (scritto da due mani) :
    La prima parte da Veronica Conti
    La seconda da letizia schmit
    BACIO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE - di "Farah Kramer"

    Era una bella serata stellata, Selphie stava affacciata al davanzale della sua finestra. Guardava le stelle e la luna, quanto le piaceva stare a guardare il mondo, lei il suo spirito libero e la sua voglia di vivere sembravano voler uscire fuori e volare come un’aquila sopra il mondo intero. Tirò un gran sospiro e sbatté i suoi occhini verdi, come avrebbe voluto essere amata e stretta tra le braccia di un bel ragazzo…….. Eh già erano solo speranze e sogni persi nello scorrere del tempo, appoggiò il suo faccino sulla fredda mensolina di pietra, il suo respiro fece condensa contro il vetro e disegnò, tracciando con il dito, un cuore che piano piano scomparve lasciando solo l’alone di un sogno…..Le sembrava strano confrontarsi con se stessa ed essere in pena per qualcosa. Si alzò, si sistemò il vestitino giallo e si sdraiò sul morbido letto e incominciò a leggere il suo libro preferito: ”Il signore degli anelli”ma non riusciva a concentrarsi era in preda ad un attacco di depressione e sottoposta alla furia di ricordi confusissimi dell’infanzia. Quindi si alzò e si sedette alla sua adorata specchiera ricoperta di foto sue e dei suoi amici e rievocavano una bella giornata al mare dove si era tanto divertita, il giorno del suo compleanno , quando erano andati a trovare la mamma di Zell e il pupazzo che le avevano regalato Rinoa e Quistis. Si guardò nello specchio e si chiese chi era la ragazza che veniva riflessa in esso, era solo una povera bambina orfana e senza qualcuno che l’amasse…….. Si strinse nelle spalle per cercare un po’ di conforto…..Era tutto così triste e lei si sentiva così malinconica quando sentì battere alla finestra, al primo colpo non fece caso, pensava che fosse il ramo del grosso olmo che era stato spostato dal vento, ma poi si accorse di una voce, si girò e vide Irvine appoggiato su un grosso ramo.Si alzo subito e andò ad aprire la finestra,Irvine saltò nella stanza della ragazza in un modo non troppo perfetto e fece solo un gran volo per terra. Selphie si accovacciò per terra accanto al suo amico e gli chiese: ”tutto bene,ti sei fatto male?”, Irvine la guardò negli occhi e pensava a quanto era altruista la sua Selphie,a quanto era dolce con tutti,anche con Seifer che la trattava male, a come riuscisse a tirare su il morale a tutti,però quella sera c’era qualcosa di diverso;perché quella sera la sua Selphie non trasmetteva la solita allegria?. Lui rispose: ”tutto bene ,ma la mia figura da super-uomo e andata a farsi benedire. ”Selphie stranamente non rise e quella per Irvine fu la prova che c’era qualcosa che non andava.Poi continuò:”Piccola dimmi che c’è che non va,ero venuto qui perché stavo scappando dal comitato disciplinare,ma ti vedo triste ….”lei rispose:”nulla e che……….”A Selphie scappò un gran sospiro, guardò Irvine negli occhi indecisa se mettersi a piangere o abbracciarlo e dirgli tutto,ma non riuscì a mantenere il pianto. Abbassò il viso per non farsi vedere, due lacrime gli caddero dalle guance e andarono a formare due cerchi scuri sul suo vestito;tutto sotto gli occhi increduli di Irvine che dal canto suo non ci riusciva a credere,la piccola Selphie sempre allegra da farla quasi assomigliare a un essere etereo piangeva al cospetto di un semplice ragazzo come lui.Piano piano Irvine si avvicinò ,le pareva così fragile quasi da proteggere, la abbracciò, Selphie fece quasi un respiro di sorpresa,ma le lacrime tornarono a scivolare lungo le sue guance, bagnando il cappotto del ragazzo… Lei lo strinse forte,voleva restare con lui così per sempre,Irvine sollevò il corpicino dal pavimento lo portò a sé e la fece sedere sulle sue ginocchia per restare più vicini……respirò il suo dolce profumo alla vaniglia quanto voleva bene alla sua Selphie e in quella notte non desiderava altro che stare solo con lei per l’eternità. Irvine provò di nuovo a chiederle perché stesse piangendo,lei si fece forza e disse con un filo di voce appoggiata al forte petto del ragazzo:”vedi Irvine………e che io….io…..”ma la voce gli si era fermata in gola non riusciva a parlare il dolore a causa della solitudine era troppo. Lui con pazienza la distaccò da sé,la guardò negli occhi come non aveva mai fatto prima con nessun altra quegli attimi sono sicura li avrebbe desiderati anche l’eterna luna, quell amore infinito di loro due la faceva divenire invidiosa,lei che era costretta a vivere con i ricordi che le giovani ragazze le raccontavano ogni sera…….Allora Irvine disse :”hai ragione le parole non servono…………..”.Piano piano i due volti incominciarono ad avvicinarsi e vennero accolti in un dolcissimo bacio,si baciarono a lungo lì su quel freddo pavimento del Garden di Balamb mentre l’intero mondo dormiva, Lui le passò le mani tra i morbidi capelli accarezzandoli dolcemente, fu il loro primo bacio il loro bacio d’amore,lentamente i due volti si allontanarono,Irvine la abbracciò nuovamente felice per aver capito che il suo sentimento era contraccambiato….Selphie disse: ”ti amo, ma non mi lasciare sola…..ti prego… ”Lui la prese in braccio e la adagiò sul letto si sdraiò accanto a lei e si addormentarono stretti l’uno all’altra. Quella notte durò un’eternità…

    Dedicato a chi cerca la piuma dell’amore in un prato fiorito….
    Se la trovi mostrala alla luna…
    In quella notte ci sarà un’eclissi…



    Seconda parte
    Era gia' passato molto tempo da quella notte di mezza estate di Selphie ed ella era cresciuta. Aveva finalmente capito che l'amore non è solo quello che si dimostra con la vicinanza dei corpi. I corpi sono contingenti dal tempo e spesso una cosa fatta in gioventu' ha un aspetto diverso di una fatta in eta' avanzata quando il corpo ha perso la brillantezza e la plasticita' e poi...il corpo è destinato ad andarsene e l'abbandono per chi relega l'amore esclusivamente ad esso ,non si puo' sfuggire.
    Selphie aveva capito che c'è un particolare Amore, che è eterno e non occorre il corpo per goderne.
    L'Amore alberga dentro di noi,nella nostra mente nei nostri atomi dove in ellisse girano gli elettroni ed essi comunicano tra loro con una velocita' piu' grande della luce, a distanze megagalattiche e gli elettroni di tutti i corpi celesti. Quindi poteva comunicare non solo con gli elettroni di una persona vivente che amava, ma anche con gli elettroni di coloro che aveva amato e non vivevano piu' in un corpo, ma continuavano a vivere in questo fluttuare di onde in multiuniversi.
    Bastava pensare una persona o un animale o una pianta, che avrebbe comunicato attraverso i suoi elettroni e gli elettroni dell'altro, tutto l'Amore e sarebbe tornato a se', attraverso gli elettroni dell'altro; messaggeri veloci piu' della velocita' della luce,gli elettroni,avrebbero portato il messaggio.
    Era stata una scoperta questa che non l'aveva fatta sentire piu' sola. Bastava pensare ad una persona vivente o non,ad un animale che aveva amato moltissimo,ad una pianta che aveva curato amorevolmente per sentirne le vibrazioni dei suoi elettroni che continuavano a vivere in questo fluttuare di onde di questo mare di multiuniversi.
    Selfphie non era piu' sola.
    Aveva finalmente capito quel meraviglioso mondo che le fate ci volevano far capire sin da bambini,per non farci soffrire nella vita.

    Letizia schmit

    Edited by schmit - 10/11/2015, 02:41
     
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