Qual è il libro più brutto che abbiate mai letto?

inchiesta sulla cartastraccia

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  1. Olly90
     
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    I cento cavalieri - Valerio Massimo Manfredi
    Aracoeli - Morante
     
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  2. Gessica89
     
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    vabbuò...ja marcè...sei stato un pò troppo superficiale in quest'analisi..."pastori che non hanno nulla di meglio da fare"....esageratooooooo :P!
    contestualizzando , potrei dire che su questo forum ci sono utenti che non hanno nulla di meglio da fare che chiedere le date di inizio dei corsi...e quest'affermazione ci sta tutta!
    Alla fine ciò che realmente interessa al Sannazzaro non sono tanto i pastori quanto il loro operato e le loro vicende trasposte nel tema tradizionale del paradiso terrestre, nella tranquillità della vita campestre che dà sollievo all'animo umano, lontano dall'ipocrisia della società di corte...a parer mio, la vicenda principale del pastore Azio Sincero è un di più che serve da aiuto per la descrizione di un qualcosa che è difficilmente raggiungibile: la pace interna, l'amore, la tranquillità dei sensi....
     
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  3. sissy100
     
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    Quoto Gessica.... E cmq ribadisco che tutti i gusti son ben accetti, siam in piena democrazia, ma io continuo a pensarla così.. E non per appiattire l'universo, ma per una mia personale esperienza, allora diciamo pure per appiattirmi la vita???!!!??? Mah, ognuno giudichi come gli pare....
     
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  4. Utnapistim
     
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    Non bisogna dimenticare che dietro ad alcune ecloghe di Virgilio c' era proprio la volontà di rappresentare un mondo idilliaco lontano dalla furia della storia, un mondo continuamente minacciato, dove la serenità in tutte le sue manifestazioni fosse ancora possibile.
    Il fatto che l' imitazione di questo modello giunga proprio da un esponente della corte napoletana, dà maggiore valore a quella stessa dimensione esistenziale vissuta da Virgilio e nobilita quella dell' autore dell' "Arcadia". È come se ci fosse un sottile filo, resistente ai secoli ( in tal caso ai millenni ), ad unire l' animo di due uomini tanto lontani. D' altronde uno dei motivi d' essere della poesia è questo, esprimere concetti universali che il lettore di ogni epoca possa condividere, o nei quali possa ritrovare parte della propria esistenza.
     
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  5. Almayer
     
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    CITAZIONE (Utnapistim @ 2/10/2009, 11:57)
    Non bisogna dimenticare che dietro ad alcune ecloghe di Virgilio c' era proprio la volontà di rappresentare un mondo idilliaco lontano dalla furia della storia, un mondo continuamente minacciato, dove la serenità in tutte le sue manifestazioni fosse ancora possibile.
    Il fatto che l' imitazione di questo modello giunga proprio da un esponente della corte napoletana, dà maggiore valore a quella stessa dimensione esistenziale vissuta da Virgilio e nobilita quella dell' autore dell' "Arcadia". È come se ci fosse un sottile filo, resistente ai secoli ( in tal caso ai millenni ), ad unire l' animo di due uomini tanto lontani. D' altronde uno dei motivi d' essere della poesia è questo, esprimere concetti universali che il lettore di ogni epoca possa condividere, o nei quali possa ritrovare parte della propria esistenza.

    Attimo di commozione.
     
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  6. maximoj
     
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    Il garofano rosso - Elio Vittorini
     
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  7. Light • Uchiha
     
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    "Emmaus" - Alessandro Baricco.
    Forse non il più brutto che io ricordi, ma insostenibile ed irritante seppur breve. Un tentativo mal riuscito di esplorazione del mondo giovanile benestante a contatto col tabù, al fine di trarne una materia che possa somigliare a qualcosa di "fuori dagli schemi", una ricerca forzata e fallita dell'alternatività. In questo senso l'ho trovato banale, molto forzato e poco convincente.

    "Lulu Delacroix" - Isabella Santacroce.
    Forse il primo ed ultimo libro che leggerò di questa donna xD. In genere non faccio scelte aprioristiche, anzi, mi piace "analizzare" prodotti d'alta tiratura dell'industria letteraria per studiarne le caratteristiche. Dal punto di vista stilistico... beh, mi è subito balzato all'occhio un tentativo disperato di creare un'atmosfera psicologica dissociativa senza capo né coda. Senza parlare della punteggiatura e dell'uso della sintassi italiana stravolto, solo per scena. Tanta letteratura si è impegnata sul tema psicologico, e tanta poesia non ha tenuto conto della tradizionale sintassi italiana, ma lei... ecco, si vede lontano un miglio che non sa scrivere.
     
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  8. il mio nome è mai più
     
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    "Fango" di Ammaniti,una profonda delusione.
     
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  9. TanzBambolina
     
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    @Light: Isabella Santacroce è una scrittrice che, al di là del 'personaggio' (che credo le sia anche un po'dovuto, data la mole di persone non in grado di distinguere chi è lo scrittore e cosa decide liberamente di rappresentare -ci sono forse autori non artefatti ?- ), ha stravolto codici e stili in un decennio in cui la televisione stava già cominciando a dirci cosa sarebbe stato giusto fare e LEGGERE ( viviamo tutt'ora di retaggi di quelli che furono i benedetti anni '90)E ti assicuro che all'epoca nessuno conosceva nemmeno il volto di Isabella.

    Non rientra in nessunissima 'alta industria' letteraria, in libreria a me non è mai capitato sotto agli occhi uno dei suoi libri, né l'ho mai visto sugli scaffali di -Quelli più venduti-
    Mi sembra molto riduttivo il tuo ragionamento, soprattutto se sei convinta che la letteratura debba essere: 1) per forza impegnata 2) affrontare un tema psicologico in una -determinata maniera-

    Non si scrive per goffi tentativi ed il fatto che tu legga (probabilmente) Pasolini, mi fa storcere un po'il naso !! Mi chiedo cosa aspetti che ti dicano le parole.

    Ciao.
     
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128 replies since 11/12/2004, 12:06   3944 views
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